Samarcanda
In The World

Samarcanda, una meta da mito

image_pdfimage_print

Forse qualcuno l’ha scoperta, oltre che sui banchi di scuola, con Roberto Vecchioni e la sua famosa e commovente canzone “Samarcanda”. Ricordate? corri cavallo, corri ti prego fino a Samarcanda io ti guiderò. Nella realtà questo luogo ha alle spalle una storia di ben 2700 anni e le sue straordinarie bellezze hanno fatto sì che nel 2001 fosse dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Samarcanda è più bella di quanto non si possa immaginare. È impareggiabile, la città delle mille e una notte con gioielli architettonici di grande bellezza.

È una città della Repubblica dell’Uzbekistan, stato dell’Asia centrale, ed è conosciuta soprattutto per la sua posizione, nel mezzo della Via della seta, un percorso di circa 8.000 chilometri. Nell’antichità era una rotta commerciale tra l’impero cinese e quello romano. Vi accorgerete che a Samarcanda tutto ruota intorno a Piazza Registan di bellezza stupefacente. È l’elemento urbanistico di maggior rilievo in città oltre ad esserne il cuore. È qui che nel passato, attraverso enormi corni (dzharchis) venivano annunciati i proclami reali oltre alle esecuzioni capitali. Dunque un luogo che brulica di vita e di storia in ogni centimetro quadrato. Di forma rettangolare e molto lunga è circondata da tre bellissime madrase (scuole islamiche): Ulugh Beg, Sher-Dor e   Tilya-Kori.

SamarcandaPiazza Registan

La madrasa Ulugh Beg, a ovest della piazza, porta il nome dal sovrano dell’impero timuride ed è  in stile azero. In questa scuola venivano insegnate materie quali filosofia, teologia e astronomia. All’interno diversi mosaici richiamano appunto l’astronomia. Il soffitto è una cupola di colore blu intenso,  la struttura e i minareti hanno un rivestimento di maioliche e mosaici posati in maniera tale da formare gradevoli motivi geometrici. All’interno si trovano le stanze degli studenti e l’aula dove si svolgevano le lezioni (Darskhna).

Samarcanda
Piazza Registan

Di fronte alla madrasa Ulugh Beg, a est della piazza,  si trova la Sher-Dor  che significa porta dei leoni. Si tratta di un complesso, come del resto le altre due madrase, di notevole bellezza architettonica. Il nome  “Sher-Dor” o Cher Dor, deriva dai mosaici e dalle decorazioni del timpano che rappresentano leoni e tigri. Anomala tale rappresentazione visto che, la tradizione islamica, vieta la raffigurazione di esseri viventi.

L’ultima delle tre madrase, la Tilya-Kori (che significa copertura d’oro) sfoggia una moschea decorata in oro e si trova tra le altre due. Oltre che dalla moschea, è composta da due gallerie in cui è ospitato il museo della città. È veramente molto bella con decorazioni raffiguranti due tigri che lasciano senza fiato.

samarcanda
Medrese Tilya-Kori- Moschea

Samarcanda

Da vedere in città la moschea Bibi Khanum, uno dei  monumenti più importanti di Samarcanda a lungo considerata tra le più grandi e più belle moschee del mondo islamico. Voluta dal sovrano Amir Tamur (Tamerlano) in onore dell’amata moglie da cui prende il nome, è stata costruita con pietre preziose. Pare che ci vollero 90 elefanti per trasportare tutte le pietre necessarie alla costruzione che fu completata tra il 1399 e il 1404. Ma a causa di un terribile terremoto crollò parzialmente. Molti i lavori fatti recentemente per ripristinare alcune sue parti, come l’ingresso principale e diverse cupole. All’interno un grande cortile dove trova posto un piedistallo su cui poggia un Corano di enormi dimensioni. Di fronte il mausoleo e il tipico mercato per farsi un’idea dei prodotti tipici e della vita quotidiana del popolo uzbeko.

Molte leggende sono legate a questa moschea e ve ne accenniamo alcune tra le più significative.

Si narra che questa grande moschea fu costruita in onore della moglie di Tamerlano. L’architetto che curava la costruzione si innamorò perdutamente della bella Bibi a tal punto che chiese un bacio per completare il lavoro. Il bacio fu concesso ma costò la vita a entrambi perché Tamerlano ordinò la loro morte e  deliberò che le donne del suo impero portassero il velo.

Samarcanda
Una veduta della moschea Bibi Khanum

Un’altra leggenda narra invece che dalla moschea, ancora oggi, si sentono i singhiozzi della moglie amata da Tamerlano ma costretta, a seguito del tradimento, a portare il velo per sempre.

Un altro luogo da non perdere è il Mausoleo di Gur–e Amir, luogo simbolo cimiteriale della dinastia timuride, dove riposano le spoglie di Tamerlano e di altri sovrani timuridi. Tamerlano desiderava essere sepolto nel paese che gli diede i natali, Shakhrisabz, ma Ulugh Ben non rispettò le volontà e fece seppellire il corpo nel mausoleo.

Samarcanda
Un particolare del Mausoleo di Gur–e Amir

Un altro luogo di grande interesse è la necropoli di Shakh-i Zinda (il re vivente). I   monumenti funebri sembra non abbiano eguali in tutta l’Asia centrale. L’architettura di questo luogo è sorprendente. All’interno la sepoltura più antica è quella di Kusama ibn Abbas, il cugino del profeta Maometto arrivato a Samarcanda per diffondere la religione ma dove trovò la morte per mano di pagani in un momento di preghiera. Secondo invece una leggenda sembra che Kusam Ibn Abbas abbia lasciato questo mondo vivo e oggi continua a vivere nella cripta sotto la moschea dove soleva pregare. Ed è per questa ragione che il popolo cominciò a chiamalo “il re vivente”. La tomba è meta di pellegrinaggi ed è molto venerata dai musulmani.

Samarcanda
La necropoli Shohizinda che significa “Il re vivente” si trova nella parte nord-est di Samarcanda

Da non perdere assolutamente è l’Osservatorio di Ulugh Ben, sovrano e astronomo che nel 1420 diede vita a un astrolabio che ancora oggi viene considerato, dagli studiosi,  uno dei migliori osservatori dell’Islam medievale. Si tratta di una vera e propria opera d’ingegneria, nato per calcolare la posizione delle stelle con minuziosa precisione.

Samarcanda
Osservatorio di Ulugh Ben

Fate un salto alla Tomba di Daniele. Si tratta di un edificio sormontato da 5 cupole con all’interno la lunga pietra sepolcrale (18 metri) contenente le spoglie del profeta Daniele. La leggenda vuole che la lunghezza del sepolcro sia dovuta al fatto che le ossa del profeta   dell’antico Testamento crescano di circa mezzo pollice ogni anno e pertanto sia stato necessario adeguare il sepolcro. Le spiegazioni più attendibili invece parlano di una scelta fatta al fine di rendere difficile un eventuale trafugamento del corpo del profeta. Ma resta il fatto che qui giungono persone che chiedono di essere guarite dai mal di testa, dall’insonnia e dagli incubi.

SamarcandaTomba di Daniele

Consigliamo inoltre di visitare il Siyob Bazaar di Samarcanda, un bazar di dimensioni enormi vicino alla  Moschea di Bibi-Khanym. Si tratta di un mercato pubblico tipico della cultura islamica dove potrete assistere alla vendita di ogni genere di prodotto. Dalla frutta (che consigliamo di acquistare per la bontà) al  naan, il pane tipico, a tessuti per arredi sino all’abbigliamento. È qui che si comprende la vita degli abitanti ed è bello interagire con loro.

Si tratta sostanzialmente di un centro commerciale all’aperto frequentato soprattutto dai locali ma anche da molti turisti in cerca della vera Samarcanda.

Non possiamo non parlarvi della cucina locale che regala piatti particolari e molto saporiti come il gustosissimo piatto tradizionale, il plov, del riso con carne di montone, uvetta e verdure in olio di cotone generalmente accompagnato dal naan. Provate i shashlik, spiedini di carne cotti alla brace. A Samarcanda la versione tipica del plov è con la mela cotogna, una vera delizia per il palato.

Non abbiamo invece buone notizie per quanto concerne la movida. A Samarcanda non ci sono molti locali. Generalmente sono le strutture alberghiere a organizzare serate per intrattenere i turisti.

samarcanda

Vi consigliamo, prima della partenza, un libro edito da Feltrinelli: Verso Samarcanda – la lunga marcia II – di Bernard Ollivier. Un libro che vi anticiperà la cultura e le bellezze del posto.

COME ARRIVARE: molte le compagnie che volano su Samarcanda. Come Turkish Airlines che con 560 euro vi porta da Milano Malpensa a Samarcanda (1 scalo).

DOVE ALLOGGIARE: tante le soluzioni a disposizione a partire da hotel lussuosi, alberghi modesti ma accoglienti e soluzioni molto economiche come i bed and breakfast. Noi vi segnaliamo: Orient Star Samarkand – indirizzo: Dagbitskaya Street 33, Samarkand 140120, Uzbekistan Telefono00998 66 232 29 06

DOVE MANGIARE: Registon Restourant  (5, Registan Street). Situato vicino alla bellissima piazza Registon, il ristorante è piccolo, raccolto e ben arredato. Molte le decorazioni tipiche del posto. Tappeti e cuscini per accomodarsi a terra fanno da cornice alle zuppe cucinate di cereali e a dolci deliziosi a cominciare dal le frittelle che vengono servite con fette di mela e sciroppo di caramello.

Non ci resta che augurarvi un bellissimo viaggio nella terra che fu calpestata da Marco Polo che così descrisse la città:« Samarcan è una nobile cittade, e sonvi cristiani e saracini » (Marco Polo, Il Milione)

samarcanda
Un bellissimo tramonto su Samarcanda