Uncategorized Weekend in Arte

Osimo, un piccolo scrigno d’arte e misteri

image_pdfimage_print

Racchiusa da antiche mura, Osimo vanta un ricco passato che ha lasciato tracce preziose. Corso Mazzini attraversa il centro storico dove si possono ammirare chiese monumentali ed eleganti palazzi. Meritano una visita la Cattedrale di San Leopardo e Santa Tecla, uno degli esempi più belli del romanico-gotico marchigiano, con il Battistero e la cripta del XII secolo.

Nel vicino cortile del Palazzo dell’Episcopio si trova anche l’ingresso del Museo Diocesano (intero € 3, ridotto € 2) che conserva reliquiari, sculture e dipinti sacri, tra cui una croce in metallo dorato attribuita a Gian Lorenzo Bernini.  Nella Basilica di San Giuseppe da Copertino, patrono della città, sono conservate le spoglie del santo e si possono visitare le stanze in cui visse i suoi ultimi giorni. Nell’ultimo altare sulla destra si trova la scenografica Visione di Sant’Antonio da Padova di Mattia Preti.

La prima chiesa che si incontra accedendo a Osimo da Porta Vaccaro è quella dedicata a San Marco Evangelista, dal prezioso interno barocco. Qui si trova la solenne pala d’altare con la Madonna del Rosario con bambino e i santi Domenico e Santa Caterina da Siena del Guercino. Gli splendidi palazzi signorili testimoniano invece la ricchezza della classe nobiliare. Tra questi c’è Palazzo Campana, ampliato nel Settecento da Andrea Vici, allievo di Vanvitelli.

Nell’ala est del palazzo si trova il Museo Civico (ingresso € 2, ridotto € 1), nelle cui cinque sale sono conservate opere che vanno dal Medioevo all’età Contemporanea, tra cui gli affreschi trecenteschi di Andrea da Bologna, il San Francesco del Guercino e la Vestizione di San Silvestro di Giovan Francesco Guerrieri. Da vedere anche Palazzo Guarnieri-Balleani Baldeschi, tra i più antichi di Osimo, che si affaccia su Piazza del Comune, Palazzo Dionisi-Carradori Gallo del XVII secolo, Palazzo Simonetti, Palazzo Sinibaldi e Palazzo Martorelli.

La misteriosa “città sotterranea”

Da non perdere una visita (intero € 8, ridotto € 6) alle Grotte di Osimo, una serie di cunicoli e di labirinti creati 2500 anni fa e rimaneggiati nel Medioevo. Ne sono stati censiti ben 88 tra grotte e nicchie, che si estendono per oltre 9000 metri tra la Grotta di Palazzo Campana, la Grotta di Piazza Dante, la Grotta Simonetti, la Grotta Riccioni e la Grotta del Cantinone.

Questo misterioso mondo sotterraneo ha visto avvicendarsi, nel corso dei secoli, i Cavalieri di Malta e i Templari, che proprio qui venivano iniziati all’ordine. Inoltre, sono molti anche i simboli pagani, da Dioniso a Mitra, ma anche tanti altri simboli ancora da interpretare e statue, che si possono ritrovare in questo misterioso labirinto. Si pensa che questo complicato sistema di cunicoli venisse utilizzato per la fuga, ma anche per conservare i cibi o per consentire il passaggio dell’acqua.

I piatti tipici dell’Osimano

Tra tutti spiccano i vincisgrassi, le tipiche lasagne marchigiane con animelle, midollo, listarelle di pollo, cervella e tartufo, a cui viene dedicata anche una sagra. Ne esistono anche varianti più “leggere” e creative. Dalla tradizione rurale arrivano invece i Buccolotti del Batte, un primo piatto che si preparava in occasione della trebbiatura. I Frescarelli all’osimana è un piatto a base di polenta di riso e farina bianca, servito con un sugo di pomodoro, salsicce e costine.

Tra i secondi, il Coniglio in potacchio viene preparato con pancella, olio, aglio, peperoncino, rosmarino e un goccio di vino bianco. Da non perdere la Crescia coi grasselli, una pizza salata a cui venivano aggiunti i ciccioli. C’è anche la versione della Crescia con le foglie, una piadina di farina, lardo e strutto, farcita con erbette di campo e, a piacere, salsiccia e salumi. In occasione della Pasqua si prepara invece la Crescia di Pasqua, una versione al formaggio.

Passando ai dolci, nel tempo di vendemmia si preparano le ciambelle di mosto all’aroma di anice. Da provare inzuppate nel vin cotto! Ottimi anche gli Sciughetti, una polenta dolce di tradizione contadina, e i Cecetti, un dolce tipico di Osimo che si prepara in occasione del Carnevale. In altre zone delle Marche vengono chiamati “scroccafusi” per il rumore che producono quando vengono addentati. E, siccome non manca molto a Carnevale, di seguito vi proponiamo la ricetta.

CECETTI DI OSIMO

Ingredienti

  • 6 uova
  • 400 gr di farina
  • 10 cucchiai di olio di mais
  • 10 cucchiaini di zucchero
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 6 cucchiai di liquore all’anice

Rompete le uova dividendo i tuorli dagli albumi. Montate a neve questi ultimi. Unite lo zucchero ai tuorli e amalgamate fino a ottenere un composto spumoso, poi aggiungetelo agli albumi. Nel frattempo, mescolate il liquore all’anice con un po’ di farina e lasciate riposare. Setacciate 400 gr di farina, aggiungete il lievito e create l’impasto insieme alle uova, all’olio e allo zucchero. Aggiungete anche il composto a base di liquore di anice.

Mettete sul fuoco una pentola con dell’acqua e portate a ebollizione. Con un cucchiaio prendete una piccola pallina di impasto e lasciatelo cadere nell’acqua. Aggiungete a poco a poco le altre e lasciate cuocere per 4/5 minuti o finché non sono venute a galla. Una volta lessati, appoggiate i cecetti su un canovaccio e lasciateli riposare per 30 minuti. Nel frattempo, riscaldate in una padella l’olio e mettete a friggere i cecetti a fuoco moderato finché non saranno dorati e cresciuti di volume. Scolateli, fateli raffreddare, e serviteli con zucchero e alchermes, oppure miele.

COME ARRIVARE

In auto: A14 Adriatica Bologna -Taranto sia da Nord che da Sud. Uscire a Ancona Sud-Osimo, poi SS16 seguendo le indicazioni per Osimo e per il centro città

DOVE MANGIARE

*Osteria dell’Arco Vecchio, via Oppia 20, tel 071/715882.

*Ristorante Enoteca Gustibus, Piazza del Comune 11, tel 071/714450.

 DOVE DORMIRE

*La Commenda, via della Commenda 1, tel 071/7103360, www.lacommenda.net .

*B&B Le Stanze di Carlotta, via Molino Guarnieri 35, tel 071/715604, www.lestanzedicarlotta.itINFO

www.osimoturismo.it