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Weekend a Parigi: Montmartre, un viaggio nel quartiere Bohemien

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Respirare l’autentica atmosfera parigina, in un autentico bistrot di quartiere, assaporando una baguette calda e croccante, farcita con salumi dal sapore di una volta e formaggi che stuzzicano l’appetito accompagnati da un ottimo vino… a Montmartre ci si viene anche per questo, in questo angolo di Parigi, zona tranquilla e appartata ma che conserva un certo fascino bohemien…

Montmartre venne annessa a Parigi solo nel XIX secolo e accolse tutta quella parte della popolazione povera, sfrattata dalle proprie abitazioni dal programma urbanistico di Haussmann. Il suo periodo di massimo splendore fu alla fine dell’Ottocento e la prima guerra mondiale, quando gli affitti bassi e il fascino rimasto rustico, attrassero numerosi artisti.

Se vi trovate a Parigi, è sicuramente una tappa d’obbligo, che oltre a luogo dove trascorrere delle piacevoli esperienze culinarie, vi riserverà la fascinante vista della regina della collina, la bellissima Chiesa del Sacré Coeur. Dall’alto della lunga scalinata di ben oltre 300 scalini, domina in tutto il suo splendore, distinguendosi per il suo bianco marmo, dall’azzurro del cielo.

La basilica caratterizzata dal suo stile franco e bizantino, con la sua torre dall’aspetto “foruncoloso” e una cupola che sembra quasi un cono gelato, si integra completamente con il profilo urbano della città. Circondata da un curato prato verde, venne paragonata per la sua forma dal famoso poeta parigino Jacques Roubaud, ad un enorme biberon per gli angeli. Cosa non difficile da immaginare se la si osserva bene.

Per me, la vista della basilica è stato qualcosa di folgorante, a mio parere bellissima. Ho percorso a piedi gli scalini che mi hanno condotto all’ingresso, ma se preferite, potrete salire anche con una funicolare a pagamento, che vi permetterà di risparmiare fatica e tempo.

 

Percorrete la Rue des Martyrs, noterete che il cuore del quartiere si trova proprio qua, sopratutto la domenica, quando è fatto divieto alle automobili dei non residenti di transitare. La graziosa Place des Abbesses è una alberata piazza del paese, dove è possibile prendere anche la metropolitana. Qui e nella via che abbiamo menzionato poco fa, troverete piccoli negozi dove poter fare acquisti, ristoranti e numerose panetterie artigianali.

La collina di Montmartre invece, si trova a 130 metri sul livello del mare, ed è considerata anche il punto più elevato di Parigi, si dice che il nome derivi da origine romane e significhi “monte dei martiri”. Se avete dubbi su come salire nella collina, vi basterà prendere una qualsiasi delle vie in salita, potrete farlo a piedi o con l’attrezzata funicolare come vi ho appena menzionato per raggiungere la basilica.

Esistono anche percorsi alternativi per salire la collina, una di questi è anche quella di salire percorrendo la Rue Lepic, passando davanti al Moulin de la Galette, l’ultimo mulino rimasto degli oltre quaranta mulini a vento di Montmartre, immortalati da Renoir nel celebre “Ballo al Moulin de la Galette” oggi conservato al Musée d’Orsay.

Le vie dei dintorni abbondano di riferimenti artistici e letterari, infatti geni artistici come Zola, Degas e Van Gogh abitarono in zona, nel 1904 anche Picasso allestì qui, il suo studio, in una vecchia fabbrica di pianoforti. Qui dipinse e condivise amori, discussioni e oppio con Apollinaire e altri personaggi famosi. Molti di questi artisti, come Emile Zola, riposano nel cimitero di Montmartre, a ovest della collina e tra questi anche il pittore Degas.

Se volete un ricordo romantico della collina, non potete non salire in cima e lasciarvi ai piedi le bancarelle di souvenir, la via che trabocca di turisti e artisti di strada che dipingono orribili quadri ad olio raffiguranti Parigi… una volta in cima, sarete in alto, quasi come sulla Torre Eiffel e ammirerete con stupore la splendida vista dei colli, dei grattaceli e dei palazzi rinascimentali.