Per una volta

Modena, una città “di corsa”. Viaggio nel cuore della Motor Valley (2° parte)

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Di Manuela Fiorini

Dopo avervi portato alla scoperta della storia, dell’arte e della cultura di Modena, oltre che dei suoi sapori tipici, in questa seconda parte di “Per una volta” dedicato alla città emiliana vi porteremo invece nei luoghi legati a un’altra eccellenza per cui Modena è famosa: i motori.

Un nome solo: Ferrari, ma anche Lamborghini, Ducati, Maserati, Pagani, Stanguellini, De Tomaso…un concentrato di velocità, storia, design, piloti leggendari, racchiuso in un territorio tra l’Emilia e la Romagna, tra Piacenza, Modena, Bologna e la Romagna, dove si concentrano 16.500 imprese legate ai motori, più di 66 mila addetti, un valore export di 5 miliardi di euro, ma anche un sistema turistico che include 15 musei dedicati, 16 collezioni private, 4 autodromi in grado di attrarre 1,2 milioni di spettatori all’anno con una ricaduta economica di 301 milioni di euro.

Il Motor Valley Fest, l’occasione per visitare la città è “la festa dei motori”

E Modena, con la sua storia e le sue strutture, è il cuore del territorio chiamato Motor Valley. L’occasione in più per visitarla è la prima edizione del Motor Valley Fest (www.motorvalleyfest.it)  che si tiene dal 13 al 16 maggio, un evento “diffuso” che prende le mosse da quello che è stato il Motor Show di Bologna per uscire dal format prettamente fieristico per espandersi sul territorio e coinvolgere il visitatore “affamato” di esperienze.

Si comincia giovedi 16 maggio, alle 9.30, presso il Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena con il convegno “Il futuro dell’automotive”, ma gli eventi più interessanti dal punto di vista turistico saranno il passaggio della Mille Miglia, venerdì 17 maggio con una parata di auto storiche che faranno tappa in Piazza Grande, sotto lo sguardo della Cattedrale e della Ghirlandina. Tra le “reginette”, una Maserati A6 Gsc Berlinetta.

Sabato 18 e domenica 19 maggio, invece, il cuore pulsante dell’evento sarà l’Autodromo di Modena, dove si tiene la terza edizione del Motor1Days. Per l’occasione il pubblico potrà partecipare e provare le auto con un test drive. C’è solo l’imbarazzo della scelta tra supercar, suv, berline, city car…Insomma, qualunque sia l’auto dei vostri sogni, potrete mettervi alla guida e provarla sulla pista!

Il Museo Enzo Ferrari, dove è nato il mito del “cavallino rampante”

Che decidiate di visitare Modena durante il Motor Valley Fest o in un altro momento, un itinerario all’insegna dei motori non può che iniziare dal Museo Casa Enzo Ferrari (www.museomodena.ferrari.com) dove è nato il mito del “cavallino rampante”. Il museo, che si trova in via Paolo Ferrari 85, è situato nel luogo dove, il 18 febbraio 1898, nacque Enzo Ferrari.

Si tratta di una modestissima casa di mattoni, dove si entra “in punta di piedi” per intraprendere un suggestivo percorso multimediale, che alterna tradizione e modernità, proprio secondo la filosofia del brand Ferrari. Qui si possono visitare alcune stanze, tra cui lo studio di Enzo Ferrari, con la scrivania e alcune foto e cimeli.

Accanto, si trova invece l’Officina di Alfredo Ferrari, padre di Enzo, dove è stata allestito il Museo dei Motori Ferrari, per ammirare da vicino il “cuore pulsante” delle auto che hanno fatto sognare generazioni. Si può poi ammirare una Ferrari da Formula 1 e una galleria fotografica che ritraggono Enzo Ferrari nelle diverse fasi della sua vita, da pilota a costruttore, oppure accanto a campioni indimenticabile, come Nuvolari, Castellotti e Villeneuve.

Tuttavia, a colpire il visitatore, è l’enorme e avveniristico padiglione giallo, come lo sfondo del logo del celebre “cavallino”, con la forma sinuosa che ricorda il cofano di un’auto sportiva degli anni Cinquanta. Ultima grande opera dell’architetto Jan Kaplicky dello studio londinese Future System, sembra abbracciare i due edifici storici, mentre la sua forma morbida, che sembra un velo appoggiato sulle ampie vetrate, custodisce 5000 metri quadri di spazio espositivo, un vero e proprio “tempio dell’automobile dalle pareti completamente bianche. Le pareti sono ricoperte da schermi su cui, ogni 50 minuti, scorrono immagini della storia della casa automobilistica, dalla nascita ai primi successi in Formula 1, fino ai tempi moderni.

Il cuore del museo è invece l’esposizione di diverse vetture di epoche diverse, non solo Ferrari, ma anche di altri celebri marchi come Maserati, Stanguellini o Alfa Romeo. Si può passeggiare tra le auto e ammirarne i particolari, ma anche salire la scala che da una balaustra consente una suggestiva visione d’insieme delle auto esposte.

Infine, per chi vuole provare il brivido di mettersi alla guida di una Ferrari da Formula 1, presso il museo c’è un simulatore semi professionale. Si può scegliere se guidare la “monoposto” sui circuiti più famosi tra Monza, Barcellona, Silverstone, Imola, Mugello, Zandvoort o SPA Francorchamps. E, se anche finite contro un muretto o andate in testa coda…potete ripartire in tutta tranquillità. La simulazione di 7 minuti costa € 25 ed è su prenotazione.

Da Modena a Maranello, seguendo il “cavallino”

A circa 20 km da Modena si trova Maranello, dove ha sede l’azienda dove materialmente “nascono” le Ferrari. Qui si trova il Museo Ferrari, concettualmente legato a quello di Modena. Per chi volesse vivere le due esperienze, con un biglietto cumulativo (intero € 20, minori di 19 anni € 10) si possono visitare entrambi i musei usufruendo della navetta che li collega a intervalli regolari.

Il Museo Ferrari di Maranello viene visitato ogni anno da migliaia di spettatori che si immergono nel magico mondo del “cavallino” in un percorso che tocca le celebri auto di Formula 1 fino ai modelli leggendari delle categorie Sport Prototipi e Gran Turismo, senza dimenticare le Ferrari da strada, sogno proibito di tutti gli appassionati di auto.

A Maranello, tuttavia, si possono vivere diverse esperienze interattive e didattiche. Per esempio, si può fare un eccezionale tour guidato in navetta che tocca la parte storica dello stabilimento Ferrari, con l’androne originario del 1947, e la Cittadella Ferrari, cuore dell’azienda dove vengono progettate e realizzate tutte le vetture con il marchio del Cavallino. Le strutture architettoniche portano la firma di archistar del calibro di Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Jean Nouvelle, Marco Visconti e Luigi Sturchio. Il tour prosegue poi lungo la pista di Fiorano Modenese, il circuito dove, dal 1972, si effettuato i test drive di tutte le auto da competizione e da strada.

Per chi vuole “portarsi a casa” un ricordo personalizzato, all’interno del Museo c’è un set fotografico dove potete sedervi al posto di guida di una Ferrari 458 Special A e farvi scattare alcune foto da fotografi professionisti. Alla fine dello shooting, potete scegliere quali foto stampare e farvele confezionare in un elegante album, ovviamente con il logo del Cavallino.

Anche a Maranello, poi, come nel museo di Modena, potete sperimentare l’emozione di guidare una monoposto su uno dei circuiti più celebri di Formula 1, ma la vera chicca, a mio avviso, è la possibilità di cimentarsi nell’esperienza di un Pit Stop. Se vi sentite “meccanici da Formula 1”, potete mettervi alla prova su una monoposto messa a disposizione in un’area dedicata del museo per un “cambio gomme”. Il tempo viene cronometrato e potete anche essere fotografati durante la vostra impresa.

Infine, il Museo Ferrari ospita diverse mostre ed eventi. Attualmente, si può visitare Passion and Legend, un racconto per immagini e testimonianze di settant’anni di mito Ferrari, esattamente dal 12 marzo 1947, quando il Commendator Enzo Ferrari si mise personalmente alla guida della prima auto uscita dallo stabilimento di via Abetone Inferiore a Maranello. Si trattava di una 125 S.

Tuttavia Enzo Ferrari, che era stato un pilota finché, nel 1929, non aveva deciso di dedicarsi esclusivamente alla scuderia, non perse mai la passione per la guida. Per questo provava personalmente tutte le auto che uscivano dal suo stabilimento. Alcune le scelse come auto personali, come la 250 GT 2+2 del 1960, che usava per gli spostamenti personali. Ferrari amava le “quattro posti” perché in grado di unire velocità e comodità. Passò poi a una 330 GT 2+2 e successivamente a una 400 GT e a una 412. Auto che amava guidare e provare personalmente, sia in strada che sul circuito. Auto che ora fanno parte della temporanea Driven by Enzo.

Infine, per celebrare i 50 anni del sette volte Campione del Mondo Michael Schumacher, il Museo Ferrari gli dedica la mostra “Michael 50” per ripercorrere le emozioni vissute insieme al grande pilota tra ricordi, cimeli, immagini e video.

Centro storico, un itinerario tra i motori

Sebbene sia il “nome” più importante, Modena non è legata solo alla Ferrari. Sono tanti, infatti, i luoghi forse meno noti, che tuttavia esprimono e testimoniano il legame tra la città e l’industria automobilistica, senza dimenticarne altri, legati ai personaggi che hanno contribuito a creare il suo mito. Ecco allora un suggerimento di tour tra i luoghi di Modena e provincia legati ai motori.

Uscendo dal Museo Casa Enzo Ferrari di Modena, per esempio, da via Paolo Ferrari dirigetevi a sinistra fino all’incrocio con viale Ciro Menotti. Qui sarete colpiti dall’eleganza dello splendido grattacielo dello stabilimento modenese della Maserati, sormontato dal simbolo del Tridente, dove nascono i modelli GranCabrio e GranTurismo. Allo showroom e allo store Maserati si può accedere liberamente (lun-ven 9-17), mentre rivolgendosi a Modenatur (www.modenatur.it o 059/220022) si può prenotare un Factory Tour di circa un’ora e mezzo che include anche la visita alla linea di assemblaggio e delle aree test e finizione delle auto (quota pp € 35).

Se vi trovate a fare due passi per il centro storico, invece, non mancate di lanciare un’occhiata al negozio di Corso Canalgrande 43, dove si trova la bottega (mi piace chiamarla così!) di barbiere “Da Antonio”, dove Enzo Ferrari è andato ogni mattina per cinquant’anni a farsi la barba, (mentre la domenica e il lunedì il barbiere si recava a casa sua). Ancora oggi, in nome di quell’amicizia, il negozio è arredato con diversi cimeli della Ferrari. La casa dove il Drake visse per la maggior parte della sua vita, invece, si trova al civico 11 di Largo Garibaldi.

Non tutti sanno, tuttavia, che prima di Ferrari e Maserati, i pionieri nella costruzione di auto a Modena furono gli Stanguellini. La loro “avventura” si può conoscere visitando il Museo dell’Auto Storica Stanguellini (www.stanguellini.it), in via Emilia Est 756. Il museo apre solo su prenotazione (allo 059/361105) e l’ingresso è gratuito. La visita è un viaggio che parte dalla prima auto immatricolata, con la targa 1-MO, nel 1910, la più vecchia della città, e continua con alcune vetture da corsa come le vetturette Sport 750 e 1100 della Fiat e quelle interamente costruite a Modena negli anni Cinquanta con il motore bialbero.

Ci sono la Junior 1100 e la Colibrì e le Formula3, ma anche testimonianze delle grandi competizioni di cui le auto firmate Stanguellini sono state protagoniste, come la Mille Miglia, la Targa Florio e le Coppe Vanderbilt. Le teche custodiscono poi attrezzi da officina realizzati a mano, fotografie delle vittorie di grandi piloti, tra cui Manuel Fangio e Tazio Nuvolari, oltre alla collezione di auto della famiglia, tra Maserati, Alfa Romeo e Porsche.

Seguendo il rombo dei motori…anche fuori città

Due altre tappe valgono a mio avviso la visita. Sono forse meno note e fuori dai tour tradizionali, ma credo che un appassionato di motori non possa perdere l’occasione.

La prima è la Collezione Umberto Panini o Museo Maserati (www.paninimotormuseum.it) che ha sede, pensate un po’, presso l’azienda agricola Hombre, (via Corletto Sud 320) a circa 10 km dal centro storico, tra le località di Baggiovara e Cognento. In un ambiente stile liberty si possono ammirare più di cento tra auto e motociclette d’epoca, le più antiche delle quali risalgono ai primi anni del Novecento.

Al piano inferiore si può ammirare una delle maggiori collezioni di Maserati al mondo: si tratta di 19 modelli storici del Tridente, “salvate” da Umberto Panini da una vendita all’asta a Londra, che ha permesso a questo immenso patrimonio “a motore” di rimanere nella città di Modena.  Il museo apre solo su prenotazione, da marzo a ottobre (tranne agosto).

Infine, a San Cesario sul Panaro, a circa 15 km dalla città, c’è lo stabilimento di Pagani Automobili (www.pagani.com), dove nascono auto uniche e futuristiche, disegnate dal genio italo-argentino Horacio Pagani. Qui nascono auto da sogno come Huayra e Zonda, concepite secondo la filosofia aziendale che si ispira all’opera di Leonardo da Vinci, secondo cui Arte e Scienza sono discipline che possono “camminare mano nella mano”.

Attraverso un Factory Tour si possono visitare il Museo Pagani e l’atelier e l’area produttiva. Per visitare il solo museo (lun-ven 9.30-17, sab 9.30-12.30 biglietto intero € 18, ridotto 12-18 anni € 12, minori di 12 anni gratis) non occorre la prenotazione, mentre per tour guidati possono essere prenotati contattando Modenatur (tel 059/220022, paganitour@modenatur.it)

INFO

www.motorvalley.it

www.visitmodena.it

 LA MIA TOP TEN IN ITALIA

1. Arcipelago della Maddalena (Sardegna)

Un concentrato di isole, grandi e piccole, con acque cristalline che non hanno nulla da invidiare a quelle maldiviane e caraibiche, spiagge bianche e persino rosa. L’area è Parco Nazionale e santuario dei Cetacei. E immerse in una natura di incredibile bellezza, si seguono le tracce di Garibaldi, di Napoleone e dell’Ammiraglio Nelson.

2. Isole Eolie (Messina, Sicilia)

Le “sette sorelle” si presentano ognuna con un carattere diverso. Non perdetevi la salita sullo Stromboli, il bagno circondati dalle pietre pomice galleggianti a Lipari, le acque bollenti di Vulcano, la natura selvaggia di Alicudi e Filicudi o una passeggiata nella tranquilla Panarea.

3. Cinque Terre (La Spezia, Liguria)

Paesaggi da cartolina, case colorate arroccate tra il mare e la montagna, terrazze di vigneti e un mare trasparente accomunato quello che un tempo erano villaggi di pescatori. Da non perdere una sosta golosa in una trattoria tipica per provare le specialità di mare e il celebre pesto alla ligure. Le Cinque Terre sono collegate tra loro dal percorso escursionistico Sentiero Azzurro e dalla linea ferroviaria.

4. Venezia

Può sembrare scontato, ma una città così ce l’abbiamo solo noi! Tant’è che molti paesi chiamano “piccola Venezia” luoghi che solo lontanamente le assomigliano. Passeggiare tra le sue calli, attraversare i suoi ponti, spostarsi con il vaporetto e persino camminare in Piazza San Marco con l’acqua alta sono emozioni assolutamente da regalarsi.

6. Pompei (Napoli, Campania)

L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C ha fermato il tempo e ha consentito a questa bella città di origine romana, preferita dai nobili per la loro villeggiatura, di arrivare fino a noi. Non solo con i suoi mosaici, i suoi affreschi e le sue ville antiche, ma anche con i suoi stessi abitanti, cristallizzati nelle pose che avevano nel momento in cui la violenza del vulcano si è abbattuta sulla città.

6. Spoleto (Perugia, Umbria)

Un cuore antico e pulsante, immerso tra colline, uliveti e vigneti, con vestigia romane e medievali. Da non perdere il Teatro Romano, il suggestivo Duomo e il Ponte delle Torri che sembra sospeso su un orrido.

7. Costiera Amalfitana (Salerno, Campania)

Colori così non si vedono che raramente concentrati in un unico paesaggio. Case variopinte addossate sulla scogliera a strapiombo su un mare cristallino, profumo di limoni, fiori e macchia mediterranea si associano alla cordialità delle persone

8. Lago di Como (Lombardia)

Paesaggi da cartolina cesellati ai piedi delle Prealpi. Da non perdere un tour che parte da Como, per ammirare le sue architetture rinascimentali, e toccare gli splendidi paesi di Bellagio, Varenna, Lecco, Menaggio e Colico

9. Isole Tremiti (Foggia, Puglia)

Una manciata di isole e scoglie che affiorano da un mare verde azzurro di fronte al promontorio del Gargano. La zona fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Riserva Naturale Marina Isole Tremiti. Dall’isola principale, San Nicola alla più abitata, San Donnino, si possono fare escursioni a Capraia e Pianosa, le più selvagge.

10. Montisola (Brescia, Lombardia)

È l’isola lacustre più grande d’Europa, che sorge al centro del Lago d’Iseo. Tra borghi antichi, arte e storia, nel 2019 è stata eletta terza migliore località turistica europea, davanti a eccellenze come Atene, Firenze e Amsterdam. Un piccolo gioiello da vedere…per una volta.