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Malaga: la città spagnola della Costa del Sol dove la buona cucina si unisce all’amore per l’arte di Pablo Picasso

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Malaga è una di quelle città della Spagna poco scelte come meta di vacanza, rispetto alle mete ambite come Barcellona e Madrid, ma che non ha nulla da invidiare, anzi, vi riserverà molte piacevoli sorprese. Una di queste è proprio la possibilità di gustarvi un fantastico piatto di pesce fritto, considerato il migliore di tutta la Spagna. E’ dunque la cucina una dei punti forti della città, data anche dalla presenza di una materia prima fresca e invitante, ma è anche piacevole solo camminare nelle vie del centro, dove bei palazzi si alternano alle palme che adornano i lati della passeggiata.

Ammetto che non ne avevo mai sentito parlare, ma capitandoci per caso, in questa bella e colorata città, ne sono rimasta sin da subito affascinata, forse anche scoprendo che qui, in una delle case del centro, per la precisione in Plaza de la Merced nacque il celebre Pablo Picasso e, proprio per questo, esiste un intero Museo dedicato al pittore, che ospita molte delle sue opere.

La struttura venne inaugurata dal re e dalla regina nel 2003, 112 anni dopo che Picasso, allora decenne, lasciò la città. Nell’ultima parte della sua vita il grande pittore accarezzò l’idea di inviare due camionette di dipinti per il museo, ma giurò che non avrebbe più messo piede in Spagna finché il Generalissimo Franco fosse in vita.
Sfortunatamente Picasso morì nel 1973, due anni prima del dittatore. Nel seminterrato del museo potrete vedere i resti di siti archeologici scoperti durante la costruzione dello stesso e che comprendono cospicui ruderi di una cinta muraria fenicia e di una torre risalenti al VII secolo a.C.

Oggi Malaga, sull’ombra del successo e della fama del grande Picasso, si sta trasformando in una meta artistica molto ambita per gli appassionati, anche grazie all’imponente Museo d’Arte moderna, realizzato per custodire opere di artisti internazionali e spagnoli.

Se amate l’arte, vi consigliamo di visitare la città, ma la prima cosa da fare è sicuramente quella di recarvi all’ufficio turistico situato nel Pasaje Chinitas o in una delle agenzie viaggi del centro, per acquistare la Malaga Card, che per il costo di 40 euro circa, vi darà accesso ai musei, cattedrale, chiese e monumenti, favorendo un considerevole risparmio di soldi.  La carta consente di utilizzare gratuitamente un autobus turistico 24 su 24 con rispettiva guida che vi illustrerà la città.

Una volta acquistata la Malaga Card, a pochi passi dalla casa di Picasso, non dimenticatevi di visitare la torreggiante Cattedrale, eretta tra il cinquecento e il seicento e rimasta priva di una sua torre sulla facciata ovest. Tuttavia sul fianco nord della cattedrale, merita un’occhiata l’Iglesia del Sagrario, se non altro per il suo portale in stile gotico. La Cattedrale, così come il museo di Picasso si trovano a pochi minuti a piedi da Plaza de la Costitucion, come Alcabaza, una cittadella fortificata visibile da quasi tutti i punti centrali, qui sorge anche il teatro Romano, scoperto nel 1951 e il castello di Gibralfaro, che si raggiunge percorrendo un sentiero tortuoso che costeggia le mura meridionali.

Per quanto riguarda gli alloggi, anche se Malaga ha prezzi più alti rispetto alla media di quelli della Costa del Sol e le tariffe tendono leggermente a salire con l’arrivo dell’alta stagione, rimane comunque una meta con prezzi abbastanza ragionevoli rispetto a molte città europee, per esempio, informandomi in molte strutture del posto ho notato che i prezzi oscillano dai 45 ai 70 euro a notte per una camera in un tre/ quattro stelle in base alla stagione.

Se desiderate  immergervi nella natura, l’autobus 61, alla fermata  Jardin Botànico La Concepciòn, vi condurrà in uno spettacolare giardino tropicale a 5 kilometri dal centro di Malaga, ideale per una gita rilassante fuori porta.

Con qualche giorno in più a Malaga, visitate invece la famosa Gola di El Chorro, a 50 kilometri dalla città, in treno il tragitto dura 45 minuti. Qui  infatti, potrete ammirare lo straordinario e immenso crepaccio lungo 5 kilometri, scavato in un vasto massiccio calcareo e provare un leggero brivido di paura mista ad adrenalina, camminando nella passerella in cemento che percorre l’intera lunghezza dell’abisso, sospesa a metà tra irreali pareti a strapiombo.