Weekend con gusto

Luogosanto, alla scoperta della nuova “Città del Vino” della Gallura (1°giorno)

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Chi la Sardegna la conosce bene sa che l’isola non è solo sinonimo di belle spiagge e mare cristallino, ma anche custode di tradizioni millenarie, antiche vestigia, civiltà misteriose e, soprattutto di un ricco patrimonio enogastronomico. E il momento migliore per godere di tutta questa “ricchezza” è fuori stagione, quando il clima mite e un ridotto flusso turistico consentono di visitare in libertà e senza fretta gli angoli e i borghi forse meno conosciuti, ma non meno interessanti.

Questa settimana vi portiamo a Luogosanto, un borgo medievale di poco meno di duemila abitanti nella provincia di Olbia-Tempio, nel cuore della Gallura. E la buona ragione in più per andarci è il riconoscimento di “Città del Vino”, che di fatto lo fa entrare nel prestigioso network che riunisce i luoghi che rappresentano le eccellenze vitivinicole italiane. I percorsi enogastronomici, tra cantine e degustazioni guidate nella culla del Vermentino, si aggiungono quindi al turismo religioso (Luogosanto è un importante luogo Mariano), ma anche ai percorsi archeologici e culturali. Seguiteci!

Nostra Signora di Luogosanto, il cuore del borgo

Chi arriva a Luogosanto avrà l’impressione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo, dove tutto scorre lento e domina il silenzio. Il centro abitato sorge ai piedi del Monte Juanni, che ha fornito, nei secoli, il robusto granito con cui sono costruite le case, le chiese e le strade. Spicca su tutto la sacralità del luogo, meta, nei secoli, di pellegrinaggi per la sua importante storia religiosa e per la presenza di ben 22 santuari dislocati sul territorio del Comune, oltre a cappellette ed eremi per accogliere i pellegrini.

La fondazione di Luogosanto risale al XIII secolo, quando in questo luogo della Gallura sperduto tra i monti arrivarono i frati francescani, che vi istituirono il loro convento, uno dei primi in Italia realizzato quando il santo di Assisi era ancora in vita. I monaci costruirono poi la basilica di Nostra Signora di Luogosanto, la chiesa più importante del paese, realizzata in stile romanico e in conci di granito. La leggenda vuole che la basilica sia stata eretta nel luogo dove la Madonna è apparsa a due frati, indicando loro il luogo dove erano nascoste le reliquie dei santi martiri Nicola e Trano.

I frati ritrovarono le reliquie in una grotta situata su un rilievo roccioso e lì, nel 1227, innalzarono il santuario oggi noto come Eremo di San Trano, che spicca per il suo altare di pietra e per l’abside “naturale”, formato dalla grotta dove vivevano i due santi.

Tornando alla basilica, essa è il fulcro della devozione religiosa mariana e custodisce una la Madonna lignea nota come la “Regina di Gallura”. Nel XVIII secolo ha ricevuto il privilegio della Porta Santa, che dagli anni Settanta del XX secolo è una porta bronzea, opera di Luca Luchetti, che viene aperta ai pellegrini ogni sette anni e rimane aperta per un anno intero.

Accanto alla basilica, vale una visita anche il Museo della Natività della Beata Vergine Maria, ricavato negli antichi locali del convento francescano, che espone le testimonianze delle vicende storico-religiose del Medioevo gallurese e gli ex voto donati alla Vergine Bambina. Si possono visitare anche le celle dei monaci.

Dai briganti ai turisti “slow”

I primi anni dalla fondazione non furono i migliori per Luogosanto. Nel 1338, infatti, venne concessa in feudo a Raimondo di Senesterra, che tuttavia non si curò molto del borgo, limitandosi a spremere gli abitanti con tasse e gabelle che li impoverirono. Le epidemie e la scarsa conoscenza delle tecniche agricole lo spopolarono e ne fecero terra di briganti e pastori di passaggio.

Nel corso del XV secolo passò diverse volte di mano a nobili famiglie di origine spagnola, e per una ripresa si deve attendere fino al XX secolo, quando la zona tornò a popolarsi grazie agli stazzi, gli insediamenti rurali che ancora oggi costituiscono una delle testimonianze ancora “vive” del passato della Gallura.

Dopo aver visitato la basilica e il Museo, dal centro del borgo, caratterizzato da strette vie lastricate e palazzi signorili con balconcini di ferro, ci si può incamminare per diversi itinerari che portano alla scoperta di castelli, cappellette agresti e siti medievali, da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, su sentieri immersi nella natura e dai quali si ammirano scorci memorabili, tutti da fotografare.

Tra castelli e chiese rupestri

Uno degli itinerari più belli è quello che porta al Castello di Balajana, sulla strada che porta ad Arzachena, che sarà la tappa della nostra seconda giornata. Il castello era la residenza estiva del giudice di Gallura. Per raggiungerla si deve lasciare l’auto ai piedi del colle e salire un sentiero di gradini di pietra.

Accanto al castello, risalente al Duecento, sorge la piccola Chiesa di San Leonardo, in stile romanico e costituita da un’unica sala con un’abside e un soffitto a botte, realizzata in granito.

Lungo la strada che, invece, conduce a Santa Teresa di Gallura, dalla parte opposta al centro, si incontra invece il Castello di Re Baldo, dimora del governatore, di cui non rimangono che pochi ruderi. Accanto, si trova la Chiesa di Santo Stefano, databile tra il XVII e il XVIII secolo.

Le zone archeologiche

Un altro bell’itinerario, in alternativa a quelli proposti, o da fare se decidete di fermarvi di più nella zona, è quello che porta nella zona compresa tra Monte Juanni, Monte Casteddu e Monte Ruju, che sembrano vegliare sul borgo di Luogosanto. Qui si possono trovare alcune importanti vestigia della civiltà nuragica, tra cui un intero villaggio formato da 50 capanne, tra cui la Capanna delle Riunioni, risalente all’Età del Bronzo, tra il 1200 e il 1900 a.C.

Spostandosi di circa 3 km, nella zona di Canaili, si possono invece ammirare i resti delle Tombe Megalitiche a circolo risalenti alla civiltà Prenuragica. Per visitare altre testimonianze di questa misteriosa civiltà, che ha lasciato tracce nella sola Sardegna, ci sposteremo, domani, nel territorio di Arzachena. Intanto, vi lasciamo con la ricetta delle seadas, i tipici dolci galluresi, e vi suggeriamo alcune cantine della zona dove degustare e acquistare i celebri vini sardi, tra cui il Vermentino e il Cannonau.

Seadas

Ingredienti

  • 150 gr di farina 00
  • 90 gr di farina di semola di grano duro rimacinata
  • 280 gr di pecorino dolce grattugiato
  • 85 ml di acqua
  • 60 gr di strutto
  • 2 cucchiai di scorza di limone grattugiata
  • 1 pizzico di sale
  • Miele di arancio q.b.

In un recipiente abbastanza ampio mescolate le due farine, poi aggiungete lo strutto, l’acqua a filo e un pizzico di sale. Lavorate bene l’impasto con la punta delle dita e quando sarà liscio e omogeneo formate in panetto. Copritelo con la pellicola e lasciate riposare in frigorifero per circa 20 minuti. In una tazza mescolate il pecorino dolce grattugiato e la scorza di limone grattugiata. Togliete l’impasto dal frigo e stendetelo su un piano di lavoro infarinato con un mattarello dandogli una forma rettangolare e uno spessore medio.

Mettete al centro della sfoglia tre cucchiai di pecorino e scorza di limone, poi ripiegate la pasta su se stessa unendo i lati, togliendo l’aria in eccesso in modo da vedere bene le “montagnole” con l’impasto. Con una formina per pasta o dolci premete sulla forma e staccate l’impasto. Schiacciate i bordi per non farlo uscire dalla sfoglia. In una padella capiente scaldate una buona quantità di olio per friggere e quando sarà bollente immergete le seadas, rigirandole finché non saranno dorate da entrambe le parti e si saranno formate delle bollicine. Scolatele sulla carta assorbente, poi servitele con una colata di miele d’arancia, buccia di limone o arancia, oppure con una spolverata di zucchero a velo.

COME ARRIVARE

Si può arrivare in Sardegna in aereo o in traghetto. Nel primo caso gli aeroporti più vicini a Luogosanto sono quelli di Olbia o di Alghero. Per chi arriva in nave, i porti più vicini sono Olbia o Golfo Aranci. Proseguendo in auto, da Alghero si prende la direzione di Sassari, poi si prosegue sulla SS131 fino a Tempio Pausania e, da qui, si gira a sinistra seguendo le indicazioni per Luogosanto. Da Olbia o Santa Teresa di Gallura, prendere la SS125 fino a Palau e poi seguire le indicazioni per Luogosanto.

DOVE MANGIARE

*Ristorante Pizzeria da Tommy, via Cristoforo Colombo 9, Luogosanto (OT), tel 079/652495. Per guastare ottimi piatti della cucina tradizionale sarda di terra e di mare, ma anche ottime pizze. Il tutto accompagnato da un buon bicchiere di Vermentino.

*Ristorante pizzeria il Girasole, via San Trano 31, Luogosanto (OT), tel 079/652552. Pizza cotta nel forno a legno e piatti della cucina tradizionale sarda. Ottime le seadas. Anche piatti di mare, tra cui cozze alla marinara, orata al forno e antipasti di mare.

DOVE DORMIRE

*Hotel San Trano***S, via Caprera 19, Luogosanto (OT), tel 079/6573026, www.hotelsantrano.it. In splendida posizione, su una collina circondato da querce secolari e macchia mediterranea, dispone di 64 camere doppie con arredamento in stile gallurese, tutte con TV, telefono con linea diretta, aria condizionata, bagno privato e asciugacapelli. A disposizione bar ristorante, solarium, saletta TV e parcheggio privato. Doppia con colazione da € 62.

*Agriturismo Fioredda, loc. Fioredda 89, Luogosanto (OT), tel 333/7959406, www.fioredda.com. Inaugurata nel 2016, la struttura dispone di tre ampie camere doppie o matrimoniali, arredate con ogni comfort, con aria condizionata, riscaldamento autonomo, veranda privata e vista sul giardino. Splendida la posizione su una collina che offre una magnifica vista su Aglientu, sul Monte Limbara e fino a San Pantaleo. Doppia da € 60.

LE CANTINE

*Cantine Siddùra, loc. Siddura, Luogosanto, (OT), tel 079/6573027, www.siddura.com. Azienda vitivinicola immersa in una valle circondata dal granito e protetta dai venti di Maestrale, che creano l’ambiente adatto alla viticoltura. Tra innovazione e tradizione, produce vini di alta qualità che hanno ottenuto diversi riconoscimenti.

*Vigneti Piero Mancini – Tenuta di Balajana, Strada Provinciale 14, km 4, Luogosanto (OT), tel 346/5939675, www.vignetipieromancini.it L’azienda sorge in un antico stazzo gallurese restaurato che offre al visitatore la possibilità di effettuare tour guidati nei 18 ettari in cui vengono coltivate le uve selezionate con la degustazione di sei eccellenti etichette. I vini si possono acquistare direttamente in loco.

INFO

www.comuneluogosanto.gov.it

www.stradavermentinogallura.it