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Lisbona, terra di navigatori

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“Lisa” è il nome con cui i portoghesi chiamano Lisbona, spettacolare città un po’ sospesa tra passato e futuro. Lisa incanta chi decide di visitarla perché sensuale, enigmatica e accattivante con i suoi quartieri così diversi tra loro, i tram gialli che sferragliano per le ripide strade acciottolate, i bellissimi edifici decorati con le azulejos, le malinconiche e sensuali note del fado in sottofondo.

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Ponte 25 de Abril

Primo giorno:

Il nostro itinerario inizia da Praça do Comércio situata nella zona Baixa di Lisbona, la città bassa. È un’enorme piazza di forma quadrata fiancheggiata da eleganti edifici classici. Nel centro campeggia la statua equestre bronzea eretta in onore del 25° re del Portogallo, Giuseppe I, che regnò dal 1750 al 1777. In passato Praça do Comércio era considerata la porta d’accesso alla città per la sua strategica posizione alla destra del fiume Tago ed era il luogo in cui si commerciavano i beni provenienti dalle colonie e dove si finanziavano le spedizioni nelle varie parti del mondo. Dal fiume si può vedere salire, verso la piazza, l’antica scalinata in marmo Cais Das Colunas.

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Praça do Comércio l’antica scalinata in marmo Cais Das Colunas

Sulla piazza si affaccia il maestoso Arco della Rua Augusta, un arco trionfale sulla cui sommità sono posizionate le statue che rappresentano la Gloria, il Valore e il Genio e ritraggono personaggi portoghesi che hanno contribuito alla storia del Portogallo una tra tutte quella del Marquês de Pombal, ministro sotto il regno di Giuseppe I che fu incaricato di ricostruire il centro della città dopo il terremoto del 1755. Dalla cima della torre prende forma una piattaforma panoramica da cui ammirare e fotografare la piazza sottostante.

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L’arco trionfale della Rua Augusta

Oltrepassato l’Arco inizia la Rua Augusta, una lunga via commerciale ricca di negozi, caffetterie e ristoranti. Percorrendola verso nord si arriva a un’altra piazza, Dom Pedro IV, convenzionalmente chiamata da tutti, Rossio. Da sempre centro nevralgico della città, ha preso il nome dal primo imperatore del Brasile e 28° re del Portogallo. Al centro, in sua memoria una statua bronzea alla base della quale spiccano quattro figure femminili che rappresentano le virtù cardinali di Re Dom Pedro: “prudenza, forza, giustizia e temperanza”. Ai lati fanno da cornice le belle fontane barocche. La particolarità del piazzale è la pavimentazione definita “O mar largo” ottenuta incastrando pietre bianche e nere a formare disegni a onde che affascinano molto i turisti.

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Placa Dom Pedro IV

In passato in questa piazza si sono svolte corride, festival e addirittura la penitenza e la condanna decretata dall’Inquisizione. Sulla piazza si affaccia Il Teatro Nazionale Dona Maria II, in stile neoclassico. Sulla facciata spicca la statua di Gil Vincente, autore del teatro classico portoghese. Alla sua sinistra la stazione del Rossio, risalente al 1887, è considerata da molti la più bella stazione del mondo. Capolavoro in stile neomanuelino, in passato ospitava la stazione centrale, oggi è invece il terminale delle linee che arrivano dalla regione di Sintra e della Metro.

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Teatro Nazionale Dona Maria II e la stazione Rossio

La piazza ospita una delle caffetterie più antiche di Lisbona, Cafè Nicola, identificabile e riconoscibile per la facciata Déco. Sulla eclettica piazza affaccia A Ginjinha, un altro locale molto frequentato dove portoghesi e turisti amano venire a gustare la Ginja, il tradizionale liquore locale alla ciliegia.

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La storica caffetteria Nicola

Procedendo in direzione nord, verso Largo São Domingos, si raggiunge Praça Dos Restauradores,  grande slargo che rievoca l’indipendenza del Portogallo dopo 60 anni di dominazione spagnola. Oltre alle tante attrattive della piazza come l’obelisco e il teatro c’è l’Ascensor da Glória, una funicolare che permette di salire al Bairro Alto evitando una ripida strada.

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Ascensor da Glòria

Il Bairro Alto è un quartiere bohémien, con ripidissime vie acciottolate e tanti edifici decorati con arte urbana. Durante il giorno è poco animato ma di sera si trasforma magicamente nel cuore della movida di Lisbona con tanti locali alla moda da cui provengono le dolci e malinconiche note del fado. L’ascensore da Glória porta direttamente al miradouro Jardim de São Pedro de Alcântara, un belvedere che offre meravigliose viste sul centro di Baixa e sull’Alfama. Poco distante si trova Praça do Principe Réal dove è possibile ammirare bellissimi cedri secolari. Non lontano dalla piazza l’ingresso al Giardino Botanico con 2.500 piante provenienti da tutto il mondo. Sempre in zona si trova la Chiesa di San Rocco (Largo Trindade Coelho) dall’aspetto esterno poco interessante ma con interni caratterizzati da altari dorati e maestosi di grande bellezza.

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Praça do Principe Réal con le sue colorate case, i cedri secolari e la Chiesa di San Rocco

Secondo giorno:

Il secondo giorno è dedicato alla scoperta del quartiere Chiado. Partendo dalla Baixa, la base scelta da noi per visitare Lisbona per la sua posizione centrale e la facilità con cui ci si sposta in quasi tutte le zone della città, ci dirigiamo nuovamente verso Piazza Dom Pedro IV. Percorrendo Rua Aurea arriviamo al maestoso Elevador de Santa Justa, un ascensore dei primi del ‘900 in stile neogotico di 45 metri che svetta verso il cielo e che collega la parte bassa della città al quartiere Chiado. All’uscita dell’Elevador de Santa Justa il Convento do Carmo o meglio ciò che ne rimane dopo il devastante terremoto del 1755.

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Il Convento do Carmo

È un complesso molto suggestivo che non lascia indifferenti. La non ristrutturazione, è voluta, per mantenere viva la memoria della tragedia. In passato era una maestosa chiesa gotica, oggi quello che rimane sono le arcate sospese con il cielo che fa da soffitto. Ma è proprio quest’ultimo che rende molto suggestivo il luogo ormai noto come Chiesa senza soffitto. Chiado è un quartiere tradizionale e caratteristico e si sviluppa attorno a Largo do Carmo, la sua piazza principale.

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Il famoso Bar A Brasileira

Purtroppo oltre al terribile terremoto del 1755 Lisbona subì, in questa zona, nel 1988, anche un incendio che non riuscì a essere domato tempestivamente (i mezzi di soccorso non riuscirono a muoversi agilmente nelle strette vie del quartiere) e che distrusse gran parte degli edifici. Il quartiere è conosciuto come il quartiere degli artisti perché in passato era qui che gli intellettuali di Lisbona amavano riunirsi. Tanto che davanti al Bar A Brasileira, è stata eretta una statua bronzea a grandezza naturale in memoria di Fernando Pessoa, uno dei maggiori poeti del Paese, raffigurato seduto a un tavolino.

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La statua bronzea in memoria di Pessoa in Largo do Carmo

Di fronte un’altra statua commemora Antonio Ribeira. Nella piazza due chiese molto belle, una di fronte all’altra: La Chiesa della Madonna di Loreto, ricostruita dopo il terremoto del 1755 in stile barocco, e la Chiesa di Nostra Signora dell’Incarnazione con facciata Neoclassica e decorazioni rococò. Non molto lontano si trova la caserma della Guardia Nazionale Repubblicana, Quartel do Carmo, edificio di grande importanza storica perché è qui che, durante la Rivoluzione dei Garofani del 1974, terminò la dittatura del regime di Salazar.

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Il Quartel do Carmo e la Chiesa della Madonna di Loreto

Terzo giorno:

Il terzo giorno è dedicato al quartiere più antico, più caratteristico e più vero di Lisbona, l’Alfama, un labirinto di vie acciottolate punteggiate da edifici antichi decorati con le caratteristiche azulejos.

L’Alfama in passato era un quartiere molto povero, abitato da gente umile ma oggi si è trasformato in uno dei quartieri più apprezzati dai turisti con i suoi negozi alla moda, ristoranti, alberghi pur conservando la propria autenticità e la propria identità storica.

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Panorama sull’Alfama

Per arrivarci la soluzione meno impegnativa è prendere l’electrico 28, un tram “vintage” che sferraglia sui binari inerpicandosi per le strette vie dell’Alfama sfiorando le porte delle abitazioni.  Un’altra possibilità, ma molto più costosa, è prendere il tuk-tuk, una sorta di ape car che permette di visitare Lisbona evitando le ripide salite e discese.

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I pratici mezzi per gli spostamenti, l’electrico 28 e un coloratissimo tuk tuk

Ma se pur faticoso, il modo migliore per conoscere questo quartiere è perdersi nel labirinto dei becos e travessas. Ogni 50 metri si ammirano edifici, negozi di artigianato, i simpatici e calorosi abitanti dell’Alfama che chiacchierano tra loro sull’uscio di casa, panni stesi ad asciugare, tutto è vero e colorato. La prima tappa è la Igreja de São Vicente de Fora un monastero agostiniano. Fora in portoghese significa “fuori le mura”, questo perché quando fu costruito il terreno si trovava fuori dai bastioni che circondavano la città. Edificato in stile manierista, ha una facciata imponente con due torri laterali. La facciata ha molte nicchie che ospitano statue raffiguranti santi. L’interno ha una volta a botte e una grande cupola al centro.

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Igreja de São Vicente de Fora

Si arriva poi a Largo das Portas do Sol, la piazza più grande dell’Alfama, che permette di ammirare i quartieri sottostanti. Da qui è il momento di affrontare la lunga salita per la visita al Castelo de São Jorge (costo del biglietto di ingresso euro 10,00) di epoca islamica, costruito a metà dell’XI secolo. È da qui che partono le vicende legate alla storia antica del Portogallo ed è qui che i crociati cristiani sconfissero i Mori, nel 1147. La fortificazione ospitava la guarnigione militare ed è composta principalmente dalle mura, dalla cittadella e da 11 torri tra cui, le più interessanti, sono la Torre do Tombo, la Torre della Cisterna e la Torre di Son Lorenzo. Interessante la Porta del Tradimento da dove, in tempi passati, entravano e uscivano i messaggeri segreti nelle situazioni di pericolo. Per entrare nella cittadella si passa da un cancello del XIX secolo con lo stemma del Portogallo, con incisa una data, 1846, e il nome della regina Maria II.

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Castelo de São Jorge

Questo cancello permette di accedere alla Praça D’Armas, dove si può ammirare una statua bronzea di Alfonso Enrico. Arrampicandosi sulle ripide scale e camminando lungo i muri e le torri si può godere di un bellissimo panorama di Lisbona (in inverno evitate le prime ore del mattino potreste trovare una fastidiosa nebbia). Il giardino ospita bellissimi pavoni che si fanno ormai fotografare tranquillamente dai turisti e una caffetteria dove fare una breve sosta per un caffè.

All’esterno del Castello si può assaggiare, alla Casa Portuguesa do Pastel de Bacalhau, un pastel Queijo una polpetta di baccalà fritta con un cuore di formaggio di capra. Una vera delizia al costo di 4 euro. Con l’aggiunta di 5 euro viene accompagnata da un bicchierino di porto, un vino liquoroso portoghese prodotto esclusivamente da uve provenienti dalla regione del Douro, nel nord del Portogallo.

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La degustazione di un pastel queijo alla Casa Portuguesa do Pastel de Bacalhau

Scendendo dal Castello si incontra la famosa Cattedrale Sé o Basilica di Santa Maria Maggiore (Largo da Sé 1), edificio in stile romanico costruito nel XII secolo con due torri campanarie gemelle e un rosone al centro. Nel corso degli anni fu sottoposta a molti restauri a seguito dei vari cataclismi avvenuti a Lisbona. I punti di grande interesso sono la Cappella Battesimale, la Cappella di Bartolomeu Joanes, il Camerino del Patriarca, la Cappella Maggiore, la Cappella del Santissimo Sacramento, la Sacrestia e il Deambulatorio. Fu costruita sul sito di un’importante moschea; gli scavi sono visibili nel chiostro gotico sul retro della cattedrale.

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La bellissima e famosa Cattedrale Sé

Di fronte svetta un’altra chiesa molto bella, l’Igreja de Santo António de Lisboa (Largo de Santo Antonio da Sé), costruita proprio sul luogo di nascita del santo che è patrono di Lisbona. Dalla piazzetta si erge la statua di Sant’Antonio raffigurato con un libro in mano. Alcune credenze popolari narrano che lanciando una moneta sul libro del santo si riesca a trovare un amore. Questo per il fatto che Sant’Antonio, oltre ad essere patrono di Lisbona, lo è anche degli innamorati. Una scalinata porta all’ingresso della chiesa e una volta entrati si può ammirare al centro la cupola che illumina l’interno.

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L’Igreja de Santo António de Lisboa

In zona il Miradouro de Santa Luzia, un belvedere, forse tra i più belli, che permette di ammirare Lisbona dall’alto. Il muretto tutt’intorno è decorato da splendide azulejos.Più in basso rispetto al Miradouro la chiesa di São Miguel (Largo de São Miguel 6), una chiesa cattolica risalente al XII secolo.

Quarto e ultimo giorno:

Eccoci arrivati all’ultimo giorno di permanenza che dedichiamo al quartiere Belém situato nella zona occidentale di Lisbona, sulle rive del fiume Tago. È considerato il polmone verde di Lisbona perché ricco di parchi, piazze alberate e spazi verdi.

In tempi lontani da qui partivano i grandi navigatori per andare alla scoperta di nuovi luoghi. Si raggiunge con il 15 E che ferma proprio vicino al Mosteiro dos Jeronimos.

Il Monastero è un capolavoro architettonico dichiarato Patrimonio Unesco. È in stile gotico manuelino, nacque per volere di Re Don Manuel I nel 1502 e fu dedicato al protettore dei marinai, San Geronimo. Sempre affollatissimo di turisti, la visita risulta difficoltosa ma da non perdere.

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Il Mosteiro dos Jeronimos a Belém

Di fronte al monastero, attraversando il Jardim da Praça do Império, in direzione del Ponte 25 de Abril, si arriva al sottopassaggio che conduce dall’altro lato della strada da dove si raggiunge il monumento Padrão dos Descobrimentos. Il monumento alle scoperte, fu realizzato nel 1960 per commemorare gli esploratori portoghesi dei secoli XV e XVI. Raffigura una nave con le vele spiegate al vento in direzione del mare. Il monumento ospita diverse statue, sul lato ovest sono rappresentati gli esploratori, sul lato est i finanziatori e sulla parte posteriore Enrico il Navigatore. La sommità del monumento è un punto panoramico strepitoso per ammirare Belém.

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Il monumento Padrão dos Descobrimentos a Belém

Camminando lungo il molo si arriva alla Torre de Belém posizionata in mezzo all’acqua e raggiungibile da un pontile in legno. Anche la Torre, così come il Mosteiro dos Jeronimos è Patrimonio Unesco e al primo piano sono visibili i cannoni usati, in passato, a protezione della torre stessa. Affascinante e ammaliatrice, lo è ancora di più se visitata al tramonto quando i turisti diminuiscono e i colori arancione e gialli del calar del sole si riflettono nelle acque rendendo così l’atmosfera magica.

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L’affascinante Torre Belém

In zona non si può perdere una sosta all’ Antica Fábrica Pastéis de Belém (R. Belém 84-92 aperta dalle 8 alle 22) che sforna ogni giorno 22.000 pastel. Cosa sono i pastel? È pasta sfoglia croccantissima con un ripieno di crema all’uovo. Serviti ancora caldi rischiano di dare dipendenza. Questi dolci sono venduti ovunque in Lisbona con il nome di Pastel de nata ma i veri e inimitabili pastel sono quelli prodotti in questa pasticceria di Belém perché sono preparati con l’antica ricetta segretissima lasciata in eredità dai monaci del Monastero dos Jeronimos alla chiusura, nel 1833, del loro ordine.

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La lunga fila alla Fabrica dos pasteis de Belém

Il nostro viaggio si conclude qui con il rammarico di non aver potuto vedere tantissime altre cose e di non aver avuto il tempo per fare una gita fuori porta verso Sintra, incantevole città a 45 minuti da Lisbona. Sarà l’occasione per tornare in Portogallo, terra magica di navigatori e letterati.

COME ARRIVARE

I voli diretti per Lisbona partono dagli aeroporti di Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Pisa e Venezia grazie alle compagnie aeree Ryanair e TAP.

DOVE DORMIRE

Consigliamo di dormire alla Baixa il quartiere più centrale.

COSA E DOVE MANGIARE

Il bacalhau, re della cucina portoghese, il polpo, le sardine, la bifana e Bola de Lamego, una deliziosa focaccia farcita, salumi e formaggi, arrosti di maiali e ancora la francesinha un piatto ricco e sostanzioso: 2 fette di pane tostato con all’interno un ripieno di carne di maiale e vitello e sormontato da 1 uovo fritto il tutto ricoperto da formaggio fuso oltre ad una tradizionale salsa, i pastel de Belem.

Alcuni ristoranti e locali consigliati

Granja Velha– Rua dos Douradores 200, in pieno centro di Lisbona, nella Baixa, non lontano da Rua Augusta. Il locale non è particolarmente bello ma il fatto che è frequentato principalmente da portoghesi rassicura sulla qualità e quantità dei piatti.

Pensao Amor Rua Nova do Carvalho 38, Lisbona, interessantissimo e divertentissimo locale consigliato per un aperitivo o un apericena. E’ un ex bordello e lo si intuisce immediatamente entrando per i colori rosso porpora alle pareti, le luci soffuse, qualche immagine eloquente alle pareti. Quando era una casa d’appuntamento era frequentato dai marinai che venivano a cercar amore a pagamento. Tante piccole stanze che non lasciano nulla all’immaginazione compreso, al piano sotterraneo un sexy shop. Sempre affollatissimo.

Phármacia Ristorante all’interno del museo dedicato alla medicina. Il menù non è altro che un ricettario e l’acqua esce da una bottiglia di soluzione fisiologica e i condimenti? Ovviamente sono in una cassetta di pronto soccorso.