Weekend Italy

LANGHE, LA FATICA DEI CAMPI E’ DIVENTATA BELLEZZA.

image_pdfimage_print

CULTURA E PATRIMONIO DELL’UMANITA’

Gli affascinanti paesaggi di Langhe-Roero e Monferrato, in Piemonte, sono diventati a tutti gli effetti patrimonio mondiale dell’umanità. Il comitato dell’Unesco ha dato il sì definitivo alla candidatura, facendo arrivare il nostro Paese a ben 50 siti.

colline-panorama-langhe-roero-monferrato-unesco-6

Ecco cosa scrive l’Unesco nel comunicato che annuncia la promozione di quest’area del Piemonte:

I paesaggi culturali vitivinicoli del Piemonte di Langhe-Roero e Monferrato sono una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino. […] I vigneti di Langhe-Roero e Monferrato costituiscono un esempio eccezionale di interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale: grazie ad una lunga e costante evoluzione delle tecniche e della conoscenza sulla viticoltura si è realizzato il miglior adattamento possibile dei vitigni alle caratteristiche del suolo e del clima, tanto da diventare un punto di riferimento internazionale. I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato incarnano l’archetipo di paesaggio vitivinicolo europeo per la loro grande qualità estetica.”

È la prima volta, infatti, che l’Unesco riconosce un paesaggio vitivinicolo italiano quale bene unico al mondo, patrimonio dell’umanità per la sua eccezionalità rurale e culturale. È un risultato prezioso che rafforza il posizionamento a livello di mondiale di alcune delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro Paese. Langhe-Roero e Monferrato. Il sito riconosciuto dall’Unesco è di tipo seriale, ovvero costituito da sei aree articolate all’interno dei confini delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo e di 29 Comuni per un’estensione complessiva pari a 10.789 ettari.

serralunga_alba_vigneti

Nel loro insieme le zone selezionate rappresentano la qualità eccezionale del paesaggio vitivinicolo piemontese e della sua profonda e viva cultura del vino. Il riconoscimento Unesco chiude e, contemporaneamente, apre un’epoca.