WEEKEND-CAR PREMIUM

LAGO DI GARDA – SPONDA VENETA CON PORSCHE TAYCAN TURBO

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di Nicola D. Bonetti

PER ESSERE PREMIUM SENZA FAR RUMORE

Rivoluzionaria, la Porsche Tycan elettrica ci fa “volare” tra luoghi storici e strutture luxury,  come Villa Cordevigo e il Resort Quellenhof, con guida guizzante sul lungolago  da Lazise a Bardolino e sulle curve verso  Monte Baldo. Godiamo  il paesaggio senza emettere rumori,  gustando il futuro della  tradizione  Porsche.

Amato dagli stranieri, con i tedeschi che lo chiamano affettuosamente “Lago di Monaco”, il Garda affascina da sempre: pensiamo a Catullo, per giungere a Gabriele D’Annunzio e Maria Callas. il fascino del Garda è anche nella varietà dell’offerta, che permette si trovare picchi qualitativi di assoluta eccellenza, storici angoli di delizia, o altri nuovi, inedite eccellenze da scoprire e apprezzare.

Guidando la nuovissima Porsche Taycan, tanto scattante quanto priva di emissioni, anche sonore, perfino il paesaggio sembra assumere una differente connotazione, scorrendo silenzioso. Oppure, sparendo all’improvviso, fulmineamente abbandonato dall’incredibile accelerazione che ha l’effetto di un salto nell’iperspazio.

PAESAGGI DIVERSI

La costa veneta del Garda, da Peschiera fin verso il confine con il Trentino, ha un paesaggio che cambia in continuazione. Dal passaggio all’interno della fortezza della città risorgimentale, alla morbida morfologia tra vigneti e località termali da Lazise a Bardolino fin verso Garda, dove avviene un cambio improvviso di costa con il lago che, da Punta San Vigilio (altro angolo di paradiso) si stringe: le pendici del Monte Baldo incombono con ampi tratti non antropizzati, passando quindi a zone dove le rocce si avvicinano alle acque. Pochi chilometri in senso assoluto con grandi cambiamenti, e siamo appena a metà percorso. Ma non solo: una caratteristica è la presenza, per buona parte, di strade a più livelli. Non solo la celebre Gardesana (in questo caso Orientale), ma una serie di “corniche”, da “moyen” a “grand”, la sovrastano. Sono da scoprire, alcune sono anguste al punto di consentire il passaggio di una sola auto per volta, altre sono ampie, si allungano su inopinate aree quasi pianeggianti a mezza costa, come a San Zeno di Montagna, e si intersecano permettendo di andare dall’entroterra alla litoranea senza ripassare dagli stessi luoghi. Moltiplicando il piacere di questa guida del tutto particolare.

SILENZIO, SI GUIDA

Assetto sportivo, eppure Taycan è una berlina lunga quasi cinque metri. Cockpit futuribile: si è attorniati da grandi monitor, eppure la grafica e le informazioni richiamano la tradizionale strumentazione Porsche, fino alla possibilità di “creare” i cinque strumenti davanti al guidatore. Come la sempiterna 911, c’è (anche) un motore dietro: infatti sono due, con l’anteriore che completa la trazione integrale. Sulla coda, sotto la striscia che collega le luci (una firma dell’attuale stile Porsche ma che risale anche questa a tante serie di 911 fa), c’è la scritta Turbo, da decenni altro simbolo del marchio.

Ci sono centinaia di cavalli, unità di misura con poco senso per i motori elettrici. Però, fin che non ci abitueremo, i kiloWatt sarebbero 500, ma 680 cavalli suona ben più terrificante. Capaci di scatenarsi in frazioni di istanti: selettore della modalità di guida su Sport Plus, piede sinistro ben piazzato sul pedale del freno, il destro che affonda l’acceleratore fino a che appare sul cruscotto la scritta Launch Control. Mani salde sul volante e molliamo il freno: in tre secondi e due decimi siamo a 100 km/h (la Turbo S ce ne mette solo 2,8) e in una decina arriviamo al doppio. Anche con fondo bagnato, dimostrando la superiorità tecnologica impressionate di Taycan. Dopo un po’ di guida, tra saliscendi e tornanti, boschi e montagna, siamo certi sia una vera Porsche. E che Porsche: la prima di una nuova generazione, silenziosamente in grado di ridefinire il marchio stesso.

PRESTAZIONI E SICUREZZA

La peculiarità delle Porsche è sempre stata di essere auto da corsa guidabili anche quotidianamente. Oggi aggiungono sicurezza quasi futuribile: Taycan ha sospensioni pneumatiche attive Pasm con regolazione elettronica degli ammortizzatori e stabilizzazione del rollio Pdcc Sport con Torque vectoring plus. Con la trazione integrale, il baricentro basso e la distribuzione dei pesi bilanciata, diventa facile da guidare anche al limite. Facile, istintiva e divertente, fa scordare la noia di molte auto elettriche. La zona attorno al Garda ospitò celebri corse in salita: tra tutte la cronoscalata Caprino-Spiazzi, percorsi sui quali l’erogazione elettrica è impressionante ma la ripresa ancor di più. E la frenata, all’occorrenza, è da Porsche: all’80% avviene elettricamente, ma la decelerazione è stupefacente.

L’autonomia massima di Taycan Turbo è di 450 km che scendono a 346 km utilizzando le prestazioni sportive, ma attestandosi a 370 anche nel caso di viaggi lunghi. Poi molto dipende dal percorso perché la rigenerazione è elevata.

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