City Break

LA “MIA” BOLOGNA: SEGRETA, IMPREVEDIBILE, CENSURATA, GHIOTTA… (Parte 2)

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TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA

Toccare un pezzetto di Luna mentre la musica di Lucio Dalla suona nell’aria, seguire un filo rosso per conoscere Vivaldi, parlarsi da lontano senza cellulare, misurare le tagliatelle con un metro d’oro, perfino censurare Nettuno perchè ‘troppo ben dotato’…
Siamo a Bologna, denominata ‘La Grassa’, che ci delizia con i suoi i suoi cibi succulenti e ci stupisce con i suoi imprevedibili misteri.
Pronti ? Si parte.

Un giro turistico fuori dal comune?
L’ottocentesco Cimitero Monumentale della Certosa è uno dei luoghi più suggestivi della città e centro di eventi ed iniziative culturali organizzate dal Comune, proprio per cercare di evidenziare il grande patrimonio artistico e la grande bellezza di questo luogo che ospita le tombe di grandi personaggi tra cui Giosuè Carducci, Giorgio Morandi, Lucio Dalla.


A proposito di Dalla…
Bologna ha voluto ricordare il suo grande cantautore con un graffiti accanto alla finestra della sua abitazione in Piazza dei Celestini. Ogni 1 Marzo, data della scomparsa dell’artista, la sua casa viene aperta al pubblico come un vero e proprio museo mentre la città lo ricorda spalancando le finestre e facendo risuonare nell’aria le note delle sue canzoni.

Nettuno troppo ‘dotato’?
Siamo in Piazza Maggiore, trionfa l’imponente statua del Nettuno del Giambologna.
Il Dio del Mare è nudo, possente e sfoggia un ‘attributo maschile’, beh, piuttosto generoso…


Ma attenzione, basterà qualche passo più in là per accorgerci che si tratta semplicemente del suo dito. Pare che l’illusione ottica fosse volutamente una rivincita dell’Autore nei confronti di un Cardinale che gli aveva chiesto di ridurre il più possibile le dimensioni delle parti intime del Nettuno…

Cellulari del 1200
Esattamente di fronte a San Petronio, sorge il Palazzo del Podestà la cui parte più celebre è il Voltone, con il suo curioso effetto acustico, infatti posizionandosi nei due angoli opposti della volta , sarà possibile parlarsi senza che chi si trova nel centro o in qualsiasi altro punto, riesca a sentire quello che si dice. Parlando di privacy….


Appassionati del bello, del lusso e della velocità?
A Maranello , poco distante da Bologna vi aspetta il nuovo Museo Ferrari, che ripercorre tutte le tappe che hanno fatto la storia del marchio del Toro, attraverso vetture storiche, immagini e fotografie. Attualmente ospita due mostre: “Hypercars”, dedicata a quelle Ferrari che hanno svolto un ruolo di apripista nella evoluzione tecnologica della Casa e  “90 years”, 90 anni  di

storia gloriosa, a partire dall’Alfa Romeo 8C 2300 Spider, che nel 1932 fu la prima a portare il Cavallino Rampante sulla sua livrea, fino alla SF71H, la monoposto con cui lo scorso anno hanno gareggiato Sebastian Vettel e Kimi Räikkönen.


A Sant’Agata Bolognese vi aspettano altre grandi emozioni. Il rinnovato Museo Lamborghini, che racconta passo dopo passo la nascita delle Huracán e Aventador, oltre alla prestigiosa boutique che vi farà scoprire le linee di produzione e tutti i prodotti della Collezione Lamborghini.. In entrambi i musei trovere fornitissimi gift shop con gadget e souvenir.

Che vento fa?
Bologna fu tra le prime città ad adottare l’ anemoscopio, un orologio talvolta presente nelle ville dove si custodivano le piante esotiche del vecchio orto botanico. La lancetta è collegata a una banderuola sul tetto che trasmette l’andamento dei venti. Ne potete ammirare un esempio settecentesco in Via San Giuliano 5 creato del bolognese Luigi Fabbri, allievo del celeberrimo orologiaio Rinaldo Gandolfi.


Simboli misteriosi
Il coro ligneo della Chiesa di San Domenico nasconde simboli alchemici, quasi a comporre un sottotesto insolito per il luogo in cui si trova. Compaiono, tra gli altri, il simbolo dell’uovo filosofale, una doppia aquila, squadra e compasso.


La porta senza uscita
Nel cortile del Palazzo Comunale c’è una porta murata da 600 anni, a ricordo di una ribellione dei bolognesi alle ingerenze del Papa Paolo III


Musei tradizionali e… non
Bologna offre un mare di interessantissimi musei con un intenso susseguirsi di mostre di ogni tipo. Tra i promotori della kermesse artistica bolognese non posso non citare Genus Bononiae Musei nella Città, un percorso culturale, artistico e museale, articolato in palazzi storici restaurati e riaperti al pubblico, situati nel cuore di Bologna. Un imprevedibile itinerario che racconta storia, vita, arti e sogni; utilizzandole strade della città come corridoi, palazzi e chiese come sale di un unico grande museo, inserendosi nella struttura istituzionale già esistente e prevedendo un pieno collegamento con le altre realtà culturali, economiche e sociali che animano la comunità locale.

Grazie a questa geniale iniziativa, ho scoperto un autentico gioiello nascosto: il Complesso di San Colombano, una serie di edifici aggregati nel tempo, a partire dal VII secolo. Qui ho trovato una meravigliosa collezione di strumenti musicali antichi, donata dal Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini, organista e musicologo bolognese. Una raccolta unica per pregio che abbraccia oltre novanta strumenti quasi tutti funzionanti: clavicordi, arpicordi, organi, clavicembali, spinette, pianoforti; strumenti a fiato e automatici.
Altra gemma del percorso Genus Bononiae è la fantasmagorica mostra “Vivaldi. La mia vita, la mia musica”, grande spettacolo immersivo che racconta, in maniera inedita, la vita e le opere di Antonio Vivaldi, l’autore de “Le Quattro Stagioni” nonchè uno dei compositori più noti ed eseguiti nel mondo. La mostra è un esempio di come una perfetta fusione di musica, arte, storia e tecnologia possa regalare grandi emozioni. Tutto ciò nella cornice dello splendido Palazzo Fava.

Basterà seguire un filo rosso per entrare in un percorso immersivo in musica, parole e visioni spettacolari dove lo spettatore viene trasportato in altri tempi e in altri luoghi, dove l’interazione con racconti, immagini e suoni, lascia spazio ad un trionfo di musiche fino allo strabiliante finale proiettato nella Sala Giasone, ultima tappa del percorso.

Da Ottobre Palazzo Pallavicini ospiterà una grande mostra dedicata a Botero, mentre il Museo Civico Archeologico ospita ancora per poco Ex Africa la più ampia mostra d’arte africana mai realizzata in Italia, oltre 270 capolavori da grandi musei e collezioni internazionali.


In una città ricca di sorprese e curiosità non potevano mancare dei musei ‘alternativi’.
Il Museo delle Api contiene, oltre agli attrezzi dell’apicoltore, modelli anatomici, libri a tema e opere d’arte, mentre il Museo del Soldatino conserva, tra l’altro, la collezione appartenuta a Giacomo Leopardi. Volete giocare? Il Museo del Flipper è uno dei pochi musei al mondo dove i pezzi esposti si possono (anzi si devono) toccare…


Presto aprirà il Museo del Basket all’interno del PalaDozza che conterrà non solo solo cimeli, ma che seguirà un percorso narrativo fatto principalmente di supporti multimediali che stimoleranno la curiosità dei visitatori verso il mondo della pallacanestro italiana e la sua storia.

Stranezze anche fuori città
Il Museo del Cielo e della Terra, a San Giovanni in Persiceto, dove è possibile toccare un pezzetto di Luna e di Marte con le proprie mani
Il Museo dei tarocchi
A Riola
, a poca distanza da Bologna, un suggestivo palazzo storico del 1600 ospita una collezione di opere d’arte tutte ispirate al mIsterioso mondo degli arcani  Per chi vuole sapere tutto sulle magiche carte che sanno prevenire il futuro.

Quanto deve misurare la tagliatella?
Nel 1972 una Delegazione di Bologna ha depositato in uno scrigno della Camera di Commercio, un campione in oro della celebre pasta, decretandone la perfetta larghezza.
La misura ‘aurea’ decretata è di 6.5/7 mm da cruda e di 8mm da cotta (cioè 6.5/7 mm da cruda) Ma perchè questa misura?  E’ un omaggio alla Torre degli Asinelli, infatti corrisponde alla dodicimiladuecentosettantesima parte dell’altezza della Torre.
Diffidate di ogni altra misura…

     Curiosare nella Basilica e concedersi un aperitivo con vista
Grazie a Succede solo a Bologna  potrete addentrarvi nei segreti della Basilica di S. Petronio, la sesta chiesa più grande al mondo, domina Piazza Maggiore arricchendo la città fin dal 1390. Per la facciata incompleta è reputata la chiesa in mattoni più grande al mondo.

Potrete visitare l’Organo di Lorenzo di Giacomo da Prato, considerato l’organo più antico al mondo e esplorare il cuore pulsante della prestigiosa cappella di San Petronio. Dopo questa avventura… brindiamo! L’appuntamento è l’aperitivo a 54 metri di altezza, sulla nuova Terrazza Panoramica Basilica San Petronio. Si accede tramite ascensore e salendo i comodi gradini del ponteggio. Un’occasione unica da non perdere.

Mortadella Superstar!
In Ottobre la città si tinge di rosa… torna il Mortadella Day!
Il Consorzio Mortadella Bologna, quest’anno, ha deciso di fare le cose davvero in grande, regalando a uno dei salumi più straordinari d’Italia un’ala del museo di Palazzo Pepoli.

Uno spazio in cui i visitatori potranno immergersi a 360° nel mondo della Mortadella Bologna, Ho partecipato all’ultima edizione e, credetemi, è un mangia mangia generale che va dal più tradizionale panino imbottito alle creazione di chef stellati. Ci tornerò.

La migliore lasagna ‘to go’ di Bologna
Qui ci sarebbe da discutere, chi la vuole verde, chi la vuole bianca, chi rigorosamente al ragu di carne, chi in versione vegetariana…
Io mi sono lasciato andare ai sensi e alla tradizione e mi sono infilato in un piccolo locale dove la lasagna impera da anni, grazie all’esperte mani e al buon gusto della cordialissima ‘lasagnara’ Valeria Francescon e di Paolo, suo marito.

Mo vè… benvenuti a L’è Bon, piccolo laboratorio di cucina in Via Rialto, 54/b che serve pochi piatti (pomodori ripieni, polpo e patate, verdure saltate) tutti rigorosamente fatti in casa e la loro famosa lasagna, che ha già conquistato numerosi premi e riconoscimenti. Prezzi convenienti, un buon vino di produzione propria, la possibilità di gustare i piatti sia nel locale che a casa o in giro per la città, come fanno in molti, con un take away. Le mie scelta? La tradizionalissima “guarda che per il sugo ci vogliono almeno 5 ore”, mi confessa Valeria e una versione vegetariana con asparagi. Ottime!


Bologna in tavola!
Tranquillo, celato in un vicolo centrale, ma quasi nascosto (quindi perfetto per il mio articolo) ecco Vicolo Colombina. Un locale giovane, conviviale, accogliente. paladino di una cucina genuina, tradizionale e…bolognese! Dai tortellini in brodo a quelli con taleggio e mandorle, dallo sformatino di patate e mortadella con salsa di Parmigiano Reggiano (slurp!) al classico tagliere di salumi.

E come se non bastasse, il menu dello Chef Massimiliano Poggi ti seduce con la ‘sua’ lasagnetta al ragu di carni di cortile e la ‘sua’ celeberrima tagliatella al ragu, che si mormora essere la migliore in città…

FICO si o FICO no?
La mia risposta è “ni”.
FICO, è il mega centro commerciale del cibo italiano d’eccellenza, raggiungibile in 40 minuti con un shuttle dalla Stazione Centrale. (Biglietto costa 8 o 10 Euro e, secondo me, poteva essere anche omaggiato al visitatore e potenziale cliente, vabbè…)

Quindi 2 ore circa per andare e tornare e almeno mezza giornata per girarlo tutto. L’arrivo è stato piuttosto disorientante: uno spazio gigantesco il posteggio d’auto, ma … semivuoto, il che non ti dà certo l’impressione di grande affluenza. Chiusi anche alcuni dei ristoranti e la gran parte dei prodotti esposti sono reperibii anche altrove. Questa Disneyland del cibo, questi spazi immensi e la lontananza dal centro città sembrano non attirare i turisti nè quantomeno i bolognesi, abituati a far la spesa sottocasa. Ma se avete del tempo, potreste avventuravi nei labirinti di FICO e magari apprezzarlo.
Fino al 3 novembre FICO ospita il Festival della Lanterna, con protagoniste le lanterne cinesi, celebri creazioni artistiche realizzate a mano da artigiani giunti dalla Cina per creare una città di luci che per tutta l’estate illuminerà FICO con uno spettacolo inedito e adatto a tutta la famiglia.

Dove dormire
A New York impera il motto “location,  location, location” vale a dire che più si è in centro, più si vale… Trasferiamoci a Bologna e …niente da dire dell’ Hotel Orologio strategicamente situato nel cuore del cuore della città: Piazza Maggiore, una delle piazze medievali più belle del mondo.

Situato proprio di fronte all’antica torre dell’orologio del Municipio, da cui deriva il suo nome e che l’hotel onora, adornando le aree comuni e le camere da letto con orologi di ogni genere, grandi e piccoli, in bronzo e ceramica, smalto o legno.


In un mix di stili, l’atmosfera generale è calda e accogliente, quà e là troverete simpatici dettagli come coprisedili all’uncinetto, la sala breakfast (ricchissimo) in contrasto con i suntuosi lampadari e un piacevole salone con una combinazione di colori giallo intenso e un trio di divani.

Sculture occasionali, stampe storiche e altri oggetti artistici fanno un cenno al titolo di hotel d’arte, mentre sorprende la decorazione delle camere a tema, come la Suite Africa, impreziosita da oggetti esotici.

Questa proprietà fa parte della mini catena Art Hotel, specializzata nell’ offrire carattere e atmosfera del vecchio mondo ma anche della contemporeità in egual misura, con camere confortevoli e ben arredate in aggiunta alla passione per la qualità e all’incomparabile ospitalità emiliana.
Bologna , I love you!


INFO
BolognaWelcome
Genus Bononiae
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Cesare Zucca
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.