weekend SUV Jeep Renegade
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Jeep Renegade, weekend offroad in Val d’Intelvi

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Un’idea per un weekend in mezzo alla natura con immersione nel mondo del fuoristrada? Per esempio la Val d’Intelvi a bordo della Jeep Renegade. All’estremo nord della Lombardia, tra le montagne che circondano il lago di Como, lambendo il confine svizzero, questa valle è nota per le sue attrattive naturalistiche. Ma è anche spesso meta di escursioni motorizzate da parte di tanti club amanti del fuoristrada, poiché non mancano i percorsi sterrati percorribili dai 4×4. La Jeep Renegade è una compagna ideale per queste gite. Ha caratteristiche adatte all’uso offroad (quasi un’ovvietà, dato il nome che porta) ma non è estrema perché è un SUV, non un fuoristrada puro; può quindi essere utilizzata anche tutti i giorni in città, grazie alla sua compattezza. Cominciamo il nostro giro.

VAL D’INTELVI, IMMERSIONE NELLA NATURA
Val d'Intelvi
Il Lario visto dalla Val d’Intelvi – Credit: Pifoyde – CC 3.0

Il nostro punto di partenza è Milano, quindi imbocchiamo senza indugi l’autostrada Milano-Laghi, infilandoci nell’A9 alla biforcazione. Si potrebbe arrivare alla Val d’Intelvi anche passando dalla Svizzera ma non ci sono reali vantaggi, in più da quelle parti non scherzano con le multe: a parte i radar, se si viene fermati da una pattuglia si deve pagare subito, pena il sequestro dell’auto, per non parlare del rischio di arresto se la velocità è particolarmente elevata. Quindi meglio uscire poco prima del confine (uscita Lago di Como) e immettersi sulla statale 340, la famigerata Regina, anch’essa stracolma di autovelox e simili. Non ci resta che rispettare il limite di velocità e avere pazienza. Se non altro costeggiamo il lago.

In questo lungo tratto abbiamo modo di renderci conto della comodità di questa Renegade. Proprio perché progettata per un uso universale, le sospensioni sono tarate a misura di essere umano, quindi sono piuttosto morbide e confortevoli. Ci si deve abituare un attimo al rollio ma è solo questione di prendere le misure; d’altra parte è un SUV non una coupé sportiva. Lo spazio per i passeggeri è abbondante, anche dietro. Gli interni sono di ottima qualità. Dopo una sessantina di chilometri dalla partenza arriviamo alle porte della valle, ad Argegno. Da qui comincia la salita e il panorama cambia radicalmente.

JEEP RENEGADE, GIOCO DURO ANCHE NEL DESIGN

weekend SUV Jeep Renegade

La Jeep Renegade ha sbancato il mercato dei SUV compatti di fascia media, dentro e fuori dall’Italia. Principalmente perché ha portato la Jeep dove prima non esisteva, appunto nel settore delle dimensioni medio-piccole (è lunga solo 4,23 metri). Tuttavia l’altezza è da SUV vero, però senza esagerare: 1,66 metri, quindi non è necessario arrampicarsi. Importante però la larghezza, 1,80 metri, alla base dell’ampio spazio interno. Il design è un’altra ragione del suo successo. Perché il look è inconfondibilmente da Jeep: fari rotondi, incassati nella tradizionale griglia a sette feritoie verticali; è squadrata come un fuoristrada che si rispetti e anche dietro assume un’aria di robustezza e decisione, grazie ai fanali quadrati.

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Gli ampi fascioni protettivi che avvolgono l’intera parte inferiore della carrozzeria e il sottoscocca ricordano che la Renegade è pronta anche per il gioco duro. Per gli interni si è scelto di essere vistosi, soprattutto con gli inserti arancioni a contrasto con la pelle bianca dell’allestimento Limited. L’origine fuoristradistica è vistosamente testimoniata dalla maniglia frontale per il passeggero anteriore.

MONTE SIGHIGNOLA, IL BALCONE D’ITALIA
Monte Sighignola Val d'Intelvi
Lugano dalla cima del Monte Sighignola – Credit: Aconcagua, CC 3.0

La nostra destinazione è il Monte Sighignola. Si trova sul confine occidentale con la Svizzera, oltre Lanzo d’Intelvi, si deve attraversare tutta la valle. Da Argegno sono circa 20 Km percorrendo sempre la strada provinciale 13. Salite, discese, tornanti, la Renegade se la cava senza una sbavatura. Poiché siamo sull’asfalto asciutto, mettiamo il selettore della modalità di guida in Auto: la trazione diventa sempre anteriore (il benzinaio sarà più triste) con trasferimento automatico al posteriore solo in caso di necessità. Il cambio automatico a 9 marce asseconda bene il motore, il 2.0 Multijet, l’ottimo turbodiesel di FCA qui con potenza di 140 cavalli. Magari nelle salite più ripide il passaggio alla modalità manuale può regalarci una risposta ancora più pronta, ma sono finezze. Nelle curve dobbiamo ricordarci del baricentro alto e delle sospensioni morbide, quindi non si deve esagerare con la velocità d’inserimento; ad ogni modo il sistema di controllo elettronico della stabilità con antiribaltamento fa buona guardia, a patto di non commettere scelleratezze.

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Eccoci al Monte Signignola, quota 1.320 metri. La strada che sale da Lanzo di 5,5 Km è relativamente moderna, nel senso che i lavori cominciarono nel 1912, da parte del Touring Club Italiano; li completarono solo un anno dopo, altri tempi. E’ un percorso panoramico ma si trova accanto alle fortificazioni della Frontiera Nord, note come Linea Cadorna, costruite proprio a ridosso della prima guerra mondiale. La cima del Monte Sighignola è una rinomata località turistica. Dalle due terrazze, una in territorio italiano e una dal lato svizzero, si domina l’intera valle e il panorama è spettacolare. Da qui il soprannome di “Balcone d’Italia“. Per il pranzo ci fermiamo al ristorante La Baita, proprio a due passi dal “Balcone”. Gestione familiare e cucina tipica: dalla bresaola con grana ai pizzoccheri, dalle pappardelle al ragù di cinghiale alle tagliatelle ai funghi porcini; polenta in varie declinazioni, brasato, coniglio, capriolo, porcini e così via. Poi tagliata di manzo, grigliata, spiedini, galletto e tante altre specialità.

Info: Ristorante La Baita – Via Sighignola 36, – Lanzo d’Intelvi – Tel. 031.840693 – web: www.labaita-lanzo.it.

IL FUORISTRADA E’ TERRENO AMICO PER LA JEEP RENEGADE

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Abbiamo detto che la Jeep Renegade è un SUV, non un fuoristrada puro. Ma l’uso in offroad è certamente nelle sue corde, eccome. Nei dintorni di Lanzo d’Intelvi ci sono diversi percorsi ideali per divertirsi sotto questo punto di vista. La versione più “sterrata” in assoluto della Renegade è la Trailhawk, perché dispone di marce ridotte. Ma anche nel più civilizzato allestimento Limited sa il fatto suo, soprattutto se si sceglie l’optional del sistema Jeep Active Drive Low; qui i rapporti del cambio sono tarati per privilegiare la marcia in fuoristrada ed è abbinato il dispositivo Hill Descent Control, dove le discese ripide su fondi viscidi sono controllate elettronicamente, per procedere a velocità ridottissima senza rischio di “precipitare”.

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Possiamo scegliere altre tre modalità di guida per neve, terra e fango. La bontà del telaio aiuta parecchio nelle situazioni più critiche, in presenza di grossi ostacoli e forti pendenze: la carrozzeria ha sbalzi molto ridotti e l’assetto è ben rialzato, ciò consente di ottenere ottimali angoli di attacco, uscita e rampa, tre misure fondamentali per l’offroad. L’ottima coppia massima di 350 Newton metri, disponibile già a 1.750 giri, aiuta in modo decisivo in queste situazioni. Chiudiamo con i consumi. La casa dichiara 5,7 litri per 100 Km sul misto (17,5 Km/l), 5,1 sul ciclo extraurbano (19,6) e 6,7 in città (14,9). La Jeep Renegade Multijet 2.0 da 140 cavalli Limited ha un prezzo di listino di 32.300 euro. E’ tempo di tornare a casa, peccato.