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ITINERARIO SUGGESTIVO TRA I TRAMONTI INFUOCATI DEL LAGO DI GARDA

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Sulle rive del Lago di Garda, è nato un nuovo tipo di caccia: tra autunno e inverno, verso tra le 16 e le 17, lungo la costa veronese, si aggirano i cacciatori della luce: il loro bottino è costituito da immagini di tramonti unici, irripetibili, emozionanti, che rendono ogni sera il saluto del sole un rito che mette in contatto ogni persona con la bellezza, con il Genius Loci del Garda .

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Se si ha voglia, per un weekend di lasciarsi alle spalle il grigiore dell’inverno, basta prendere l’A4, deviare per l’A22 e uscire a al casello di Affi . A 150 km da Milano e 150 da Venezia. Qualche tornante et voilà, appaiono la Rocca di Garda e il lungolago della piccola e deliziosa cittadina di circa 4.000 abitanti. A partire dalla stagione autunnale , fino a Pasqua, il ritmo della vita rallenta, chiudono molti hotels e molti ristoranti, ma il fascino del luogo è sempre palpabile. Tra tante strutture ricettive si distingue l’Hotel Regina Adelaide, della Famigila Tedeschi che nel 2015 celebrerà un importante anniversario: 50 anni di dedizione all’ospite. Ma chi era Adelaide?

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Nel 950   Adelaide di Borgogna resta vedova di Lotario II°, sposato a 16 anni, avvelenato da Berengario II°. Adelaide resiste alle pressioni di Berengario che vuole imporle le nozze col figlio Adalberto e viene rinchiusa nel Castello della Rocca di Garda. Riesce a fuggire e si rifugia a Canossa con la figlia Emma che sposerà il re di Francia Lotario. La Regina riuscirà ad incontrare Ottone I° Imperatore del Sacro Romano Impero, che innamorato di Adelaide, donna colta e pia, sconfigge Berengario e lo costringe all’esilio assumendo la corona d’Italia. Adelaide lo sposa la notte di Natale del 951 e gli darà quattro figli. Quando uno di questi fu in grado di governare, si ritirò in convento in Alsazia e nel 999 divenne santa. Se si vogliono scoprire le tracce di Adelaide, si inizia dal soggiorno in questo Hotel, in origine una bella villa Liberty, l’unico di Garda con piscina esterna ( e interna) con SPA, belle camere di diversa tipologia e arredo, accoglienti sale per la ristorazione curate da Andrea Costantini che in Italia si è formato alla scuola di Bruno Barbieri e in Svizzera a quella di Othmar Schlegel.

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Oggi dopo 10 anni di lavoro in ristoranti stellati, esprime se stesso nel Regio Patio , il ristorante gourmet. In Hotel naturalmente c’è una Regina, Rita Tedeschi, la proprietaria, che insieme alla chef di pasticceria Giovanna Tommasi ha le mani in pasta ( nel vero senso della parola, perché organizzano anche corsi di pasticceria) nei locali di questa boutique profumata dove si sfornano i Dolci della Regina , sia per gli ospiti dell’hotel che per clienti esterni. Adelaide ( sempre lei…) ha anche dei Segreti… che si possono scoprire nella SPA.

Tutt’Olio e il “descargar montagna” a Malcesine

Da Garda in una mezz’ora si arriva a Malcesine. Nelle colline che fanno da corona al lago, complice il clima mediterraneo, vengono coltivate varietà pregiate di ulivi : Drizar, Pendolino, Casaliva, Trep, Fort, Rossanel… da questa ricchezza di nomi e varietà nasce il tipico olio del Garda, delicato, fruttato, piccantino quanto basta, adatto ad insaporire e valorizzare i piatti di pesce del lago, ma anche carni e verdure.

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Le colline sono costellate di aziende agricole dove si  coltivano ulivi, di frantoi dove si possono fare le degustazioni guidate e di musei didattici dedicati a quest’oro liquido. Anche nel 2014 ha avuto luogo la fortunata manifestazione “Tutt’Olio” che a Malcesine viene promossa dal Consorzio Olivicoltori del Garda nelle stesse giornate nelle quali avviene il “descargar montagna”cioè la discesa a valle del bestiame dal pascolo estivo al Frantoio.

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Si tratta di bovini della razza Bruna alpina, che per tutta l’estate hanno mangiato erba e fiori, il cui sentore si ritrova nel burro prodotto nelle varie malghe del Baldo. In occasione di Tutt’Olio i ristoranti di Malcesine che hanno siglato un protocollo con il Consorzio Olivicoltori di Malcesine impegnandosi ad usare solo olio a km zero,( in particolare il Casaliva, che ha un colore verde oro, sapore di mandorla dolce, fruttato, con elevato contenuto di clorofilla) e a realizzare menu ad hoc. Ma Malcesine non è famosa solo per Tutt’Olio, infatti in questa località si trova il ristorante stellato “La vecchia Malcesine” di Leandro Luppi, ideatore di Fish & Chef, una fortunata manifestazione che cresce in notorietà ogni anno e che mette insieme i più famosi ristoranti del lago, e gli chef, stellati e no.

20140505-123833Naturalmente una visita a Malcesine è l’occasione giusta per visitare il Borgo, in particolare il Castello, magari preparandosi a vivere l’emozione della scoperta , con la lettura di Viaggio in Italia di Wolfgang Goethe, che ebbe modo di illustrare ai cittadini di Malcesine del tempo, il significato , il valore del patrimonio artistico. In un certo senso si può dire che a Malcesine iniziò il concetto di turismo moderno. Dalla base della moderna Funivia Malcesine Monte Baldo, si raggiunge la vetta del Baldo 1790 sul livello del mare, dalla quale si scorge tutto il Lago, e si diramano sentieri escursionistici. La Baita dei Forti a pochi metri dalla Funivia offre ospitalità e piatti tipici. La famiglia Menotti si impegna molto e vale la pena in ogni stagione di salire anche solo per il Trittico del Baldo o i primi fatti in casa , come le pappardelle al Capriolo. O al tartufo del Baldo. A Malcesine per l’ospitalità, dalla primavera alla tarda estate non c’è problema, ma molte strutture restano chiuse nella stagione fredda. Tra le tante si consiglia il Meridiana, in stile contemporaneo e accogliente  e il San Marco nel centro storico, dove soggiornò Goethe, entrambi tre stelle. Si distinguono anche l’Hotel Castello, il Bellevue San Lorenzo e l’Hotel Val di Sogno, tutti quattro stelle.

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Alla scoperta dei santuari del gusto, in Valpolicella e nella Lessinia

Se si dispone di tempo si consiglia di fare base all’Hotel Regina Adelaide o al Meridiana di Malcesine per scoprire angoli di paradiso: Sirmione,Lazise e Bardolino,la punta San Vigilio,Torri del Benaco , Malcesine e fino a Riva del Garda e Limone, senza distinzione di confini, perché il Garda è unico. Da qualunque hotel si parta è facile raggiungere alcuni “santuari” del gusto: nei pressi di Cavaion per esempio c’è la Cantina Cesari che produce vini di qualità, Amarone Bosan 2005, Ripasso, Recioto , ottimo il Corvina in purezza, Jema, del 2010. Un’annotazione romantica: la Cantina sostiene il   Club di Giulietta fondato da Giulio Tamassia, presidente del Club. Grazie a segretarie che lavorano su base volontaria, riesce a rispondere alle migliaia di lettere d’amore indirizzate a Giulietta da tutto il mondo.

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Da Cavaion veronese in pochi minuti si arriva nella Valpolicella classica dove si trovano le famiglie storiche dei produttori d’Amarone, è una destinazione che merita la massima attenzione non solo per un eventuale tour di degustazione da Masi, Tommasi, Allegrini, ma anche per la visita ad alcuni gioielli come la Pieve di San Giorgio di Sant’Ambrogio di Valpolicella chiamata anche Pieve di San Giorgio Ingannapoltron., che si affaccia su un belvedere dal quale si domina tutta la Valpolicella.

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Costruita probabilmente su un luogo precedentemente adibito al culto pagano, tra il VII e VIII secolo, l’attuale edificio religioso rappresenta uno dei più interessanti e antichi esempi di architettura romanicapresenti nella provincia di Verona. Se si dispone di tempo si consiglia di visitare il chiostro   dove sono esposti alcuni reperti dell’età romana, databili tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. quali un sarcofagocostituito da un monolite in marmo rosso veronese, un pozzo, dei resti di colonna e un capitello decorato con fregi vegetali. Questi manufatti, essendo per lo più dedicati a divinità come Fortuna, Vesta, Sol, Luna, testimoniano l’importanza che San Giorgio ebbe, come luogo di culto, sin dall’epoca degli Arusnati, subentrati alle popolazioni Retiche, in epoca romana.

In Lessinia

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Da San Giorgio si può proseguire per una delle zone più suggestive della montagna veronese, la Lessinia, terra di fossili e di conformazioni geologiche curiose. Erbezzo nell’alta Valpantena, a 1118 metri d’altitudine è il più alto comune della provincia di Verona. Anticamente abitata dai Cimbri, dista 31 chilometri da Verona, è il più occidentale dei Tredici Comuni. Il suo territorio è quasi totalmente inserito nel Parco Naturale Regionale della Lessinia e si sviluppa tra i 700 ed i 1.765 metri di Castelberto, che gode di una vista splendida sulla val d’Adige.

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Dal Rifugio Castelberto, che potrebbe rappresentare una meta valida sia per gli escursionisti che per i gourmet ( da provare le frittelle del formaggio Monte Veronese).Dal rifugio, si gode di una vista impagabile sull’Altissimo, la cima più alta del Baldo. La zona è costellata anche di trincee della prima guerra mondiale, un vero monito ed un invito alla pace. A pochi km si trova il Caseificio Faggioli , a 1140 mt di altitudine , che produce e lavora solo latte caprino, arrivando a risultati lusinghieri. Qui vale la pena di fare shopping: ricotta, robiola, kitz, Baiz, Ponk erborinati e gorgonzola sono da Guinness dei sapori.

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Tornando verso la pianura, si sfiora Fumane in Valpolicella e si ha per un momento dall’alto la visione di Villa Allegrini della Torre, una dimora rinascimentale attribuita a Giulio Romano, l’autore di Palazzo Te di Mantova. Oggi la Villa è di proprietà di Marilisa Allegrini e sede dell’azienda agricola che produce etichette famose nel mondo. La Villa è aperta al pubblico per visite e degustazioni.

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E’ un week end intenso, ma si torna a casa affascinati dalle suggestioni del Lago e della Montagna.