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Classifica mondiale: nella top ten dei paesi più sani, l’Italia è al primo posto

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Michael Bloomberg, ex-sindaco di New York, oltre ad essere uno degli uomini più ricchi del mondo è anche molto impegnato nella promozione di uno stile di vita sano ed equilibrato.

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Il suo modello è proprio l’Italia, il Belpaese, che nonostante le difficoltà economiche nelle quali grava ormai da anni, risulta essere il più sano del mondo grazie alla dieta mediterranea, considerata patrimonio immateriale dall’UNESCO.

Bloomberg è anche sponsor della John Hopkins di Washington, una delle più importanti università di studi medici, ed è recentemente stato nominato ambasciatore dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) per le malattie non trasmissibili.

Il vantaggio principale dei cittadini italiani è quello di poter facilmente godere di cibi sani e freschi, come la frutta, il pesce, i buoni formaggi e la carne, elementi cardini della dieta nostrana: così sottolinea Adam Drewnowksi dall’Università di Washington, citato dallo studio dello stesso Bloomberg, secondo cui sarebbe proprio il cibo made in Italy il toccasana che ha valso all’Italia questo primato importante.

La classifica è stata stilata in base ad alcuni parametri: aspettative di vita, alcune cause di morte (pressione alta, alcool, glicemia), malnutrizione (non solo nel senso di mancanza di cibo, ma anche come scorretta abitudine alimentare), uso di acqua potabile ed emissioni di gas-serra.

  1. Italia
  2. Islanda
  3. Svizzera
  4. Singapore
  5. Australia
  6. Spagna
  7. Giappone
  8. Svezia
  9. Israele
  10. Lussemburgo

Eccoli i dieci paesi più sani del mondo. classifica in cui gli Stati Uniti d’America occupano  solo il 34esimo posto.

Il numero dei fumatori in Italia è calato dal 2013, così come quello dei consumatori di alcol che dal 2014 sembra aver subito una lieve contrazione. Diminuisce inoltre la percentuale dei bambini in sovrappeso (si passa dal 12% al 9% circa) mentre è incrementato il numero di chi pratica sport in modo continuativo. A preoccupare è invece la quantità di soldi destinata alla prevenzione, al di sotto degli standard: Lazio e Sicilia registrano il livello più basso.

Come ogni classifica può risultare discutibile dal momento che i criteri utilizzati non sempre sono universali, ma è certo che una corretta alimentazione, un adeguato numero di ore spese all’aria aperta e una vita non sedentaria siano fattori fondamentali per perseguire un obiettivo importante come il prolungamento dell’aspettativa di vita di ciascuno.

Per fare un esempio, un bambino italiano ha davanti a sé un’aspettativa di vita di 80 anni, di contro ai 52 di un bambino del Sierra Leone, che occupa gli ultimi posti.

A crescere non è solo l’aspettativa di vita ma anche l’età media: oltre un italiano su cinque ha 65 anni, pari al 10% della popolazione.

Il Ministro della Salute Lorenzin, riconoscendo il merito al servizio sanitario pubblico, sostiene come questo sia un traguardo importante ma sempre da consolidare. “E’ un dovere potenziare il sistema”, afferma la Lorenzin.

Come in ogni cosa, però, esiste il rovescio della medaglia che l’agenzia di Bloomberg non ha mancato di evidenziare: i mali maggiori dell’Italia restano la disoccupazione, il deficit pubblico e la crescita stagnante da anni. Eppure, noi italiani siamo più in forma di canadesi, inglesi ed americani, che per altri motivi (ben meno importanti della salute) paiono stare meglio di noi.

Tutti questi elementi hanno reso l’Italia un modello da seguire, un Paese dove è bello vivere, non solo perché restiamo la Nazione che vanta il maggior numero di siti UNESCO al mondo, ma soprattutto perché abbiamo davanti a noi tanti anni durante i quali possiamo godere appieno ed in salute di queste meraviglie.