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In fondo alla Sicilia, dalla casa di Montalbano alla ricerca di Donnafugata: golf, cantine e un celebre castello, proseguendo il tour con la nuova Jeep Cherokee – Secondo giorno

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Dopo il primo giorno del nostro weekend, nella zona di Ragusa, nelle terre di Montalbano, ci siamo fermati al Golf Resort Donnafugata: un nome,un marchio, un mito. Nemmeno Google è troppo deciso: ai primi due posti il vino e le Cantine, quindi il Castello, poi il Golf Resort, tutti omonimi. E da qui comincia la seconda giornata, dopo il relax della sera precedente.

Donnafugata Golf Resort & Spa

L’ideale per una vacanza di sport, relax e cultura. Famoso tra i golfisti a livello internazionale, con due percorsi Championship entrambi da 18 buche con lunghezza superiore ai 6.500 metri. Parkland e Links, il primo firmato da Gary Player, ha ospitato il Sicilian Open PGA European Tour nel 2011. Con driving range da settanta postazioni e maestri professionisti residenti.

Cinque ristoranti e altrettanti bar, Spa di 900 metri quadrati (inspiegabilmente senza collegamento diretto con le piscine esterne), con vasche idromassaggio, saune, bagni turchi e ampie zona relax. Nel periodo estivo una navetta accompagna alle spiagge private attrezzate del resort.
Situato in posizione strategica a un’ora dall’aeroporto di Catania e quindici minuti da quello di Comiso, permette il turismo tra le bellezze di questa parte di Sicilia.
Contrada Piombo, 97100 Ragusa – Tel. +39.(0)932.914.200
www.donnafugatagolfresort.com/it

 

VERSO IL CASTELLO DONNAFUGATA… DOVE INDAGA MONTALBANO

Ci muoviamo sostanzialmente in zona: guidando la Cherokee la sensazione è di essere al volante di un’auto “di sostanza”. Solida e robusta come dovrebbe essere una Jeep, regala impressioni, dallo sterzo alla coppia, dalla motricità allo stile di guida, da vettura importante. È una vera fuoristrada, con tanto di trazione di due tipi: Active Drive I e II, con la seconda che dispone di riduttore; la prima è stata riprogettata e alleggerita di 8 kg e riducendo la coppia alle basse velocità per contenere emissioni e consumi.

E’ il momento del Castello di Donnafugata. Relativamente vicino al Resort, è costruito sul finire dell’Ottocento in stile neogotico su una preesistente struttura medievale, dal barone Corrado Arezzo de Spuches. Ben centoventidue sontuose camere su tre piani, tra le quali il Salone degli specchi, è circondato dal parco di otto ettari, ricco di specie vegetali, con piante esotiche, grotte e un celebre labirinto.

Indagando sull’origine del nome, si sconfina presto nella leggenda: da una parte l’etimologia araba, “Ain Jafat”, che vuol dire Fonte della Salute, dall’altra la storia di una fanciulla, presumibilmente Bianca di Navarra che, prigioniera nel castello, riuscì a fuggire.
Anche il Castello gode della una nuova celebrità televisiva: nella Serie del Commissario, è infatti la residenza di Balduccio Sinagra, vecchio capomafia che incontra Montalbano in saloni oscuri o alla luce abbagliante dell’enorme terrazzo. Infine, un po’ di gossip: la costruzione è tanto affascinante che l’attore Luca Zingaretti vi ha organizzato il banchetto per le proprie nozze, curato dallo chef Ciccio Sultano.


Ancora un po’ di strada. Cherokee in questa versione Overland non è leggerissima: sono due le tonnellate da portare a spasso, il motore è buono, la cavalleria ci sarebbe ma la coppia inizia solo a 2.000 giri, non esattamente allo spunto, c’è chi riesce a fare meglio.
Suo punto forte è il comfort, anche se il propulsore in certe fasi si fa sentire, dichiarando all’istante di essere un Diesel, anche se non fastidioso. Mentre per la guida dinamica l’assetto non è destinato a tale missione: si accodano lo sterzo, lento, e il cambio, quasi sempre fluido ma tratti incomprensibilmente svogliato. Comfort da viaggio, anche lungo e con pieno carico, e l’altra faccia della Jeep, la predestinazione al fuoristrada, verso il quale è sempre pronta. Anche a offrire soddisfazioni impensabili per molte sfidanti.

 

DOPO IL CASTELLO, VIGNETI E CANTINE

Non lontano dal Resort, c’è l’abitato di Vittoria: dove crescono viti del Cerasuolo di Vittoria e Frappato (questo sia Doc sia Docq), e Nero d’Avola.
Alcune di queste aree sono entrate a far parte dell’azienda Donnafugata: oramai realtà consolidata, nasce dall’iniziativa di una famiglia che con passione, ha saputo rivoluzionare lo stile e la percezione del vino siciliano nel mondo. Aprendo le cantine agli appassionati, per condividere e diffondere la cultura del vino attraverso visite guidate, degustazioni e ricercati abbinamenti con le specialità della cucina mediterranea.

Se le cantine storiche di Donnafugata sono a Marsala, nella Sicilia occidentale, quindi piuttosto lontane dalla zona del nostre weekend, è interessante visitare i vigneti e nella zona di Vittoria. Ben trentasei ettari tra l’altopiano Ibleo e il mare. Comunque, magari per un prossimo weekend, ecco le indicazioni per le Cantine storiche Donnafugata: Via S. Lipari 18, Marsala (TP) Tel. +39.(0)923.724.245-263 www.donnafugata.it

Intanto restiamo in zona, imparando a conoscere il vino Bell’Assai, nato nel 2016. Etichetta che identifica un Vittoria DOC Frappato Sicilia, colore rosso rubino brillante con riflessi violacei. Fresco e fragrante, con un morbido tannino che ne esalta la piacevolezza. Consigliabile a tavola con salumi, piatti di pesce saporiti come zuppe o guazzetti, fino al sushi di tonno. E si riconosce per l’etichetta d’autore, con la quale Donnafugata vuole celebrare l’amore per il bello.

 

FINE DEL WEEKEND E CONSIDERAZIONI SULLA CHEROKEE

Riprendendo la guida per il rientro verso Catania, qualche considerazione sui costi di Jeep Cherokee. La versione provata, al vertice dell’offerta, al netto di opzioni e pacchetti aggiuntivi, raggiunge la quotazione di 51.800 euro, non pochissimo. Però l’accesso alla gamma, con la versione a trazione anteriore, si posiziona a 43mila euro, che salgono a 44.300 per la prima integrale. C’è però un consistente sconto “di lancio” (che non si sa fino a quando durerà, ma non crediamo poco), superiore a 6mila euro, che riposiziona tutta la gamma Cherokee partendo da 36.200 euro. Quotazioni interessanti, anche per i contenuti, sicuramente robusti.

Da considerare anche la dotazione in termini di tecnologia e sicurezza: già con la versione d’accesso Longitude, Cherokee offre Forward collision warning, Lane departure warning, Blind spot monitoring, fari full led, sistema UConnect di quarta generazione, schermi da 7 e 8,4 pollici, con Apple/Android. Le versioni integrali dispongono anche di cruise control attivo, assistenza al parcheggio parallelo e perpendicolare, sedili in pelle, audio con nove altoparlanti e subwoofer. Non poco.