Weekend con gusto

IL MONDO IN UN BICCHIERE. DALLA SCOZIA AI CONFINI DELLA TERRA CON UN SORSO DI WHISKY

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Il vento gelido dell’oceano, i profumi di torba, i cereali tostati con l’acqua limpida dei ruscelli, il fascino dei castelli medioevali e delle Highlands. È qui che è nato il liquore più conosciuto e consumato al mondo  

Di Micol Bonazzoli

DOVE NASCE IL WISKY

C’è un viaggio speciale che si programma da anni con religiosa regolarità, ed è quasi sempre full. Si chiama Scotland Whisky Tour e vi accompagna alla scoperta della selvaggia bellezza della Scozia, con visite guidate nelle più famose distillerie di whisky. Già, perché’ il liquore più conosciuto e consumato al mondo è nato qui, e viene prodotto da oltre 100 distillerie che sfornano, ciascuna, un milione di bottiglie l’anno.

Lo Scotland Whisky Tour si snoda fra Edimburgo, il lago di Inverness e quello di Loch Ness, i resti dei castelli medioevali, le Highlands, le colline verdi popolate da milioni di pecore. Con soste spesso allegre in brand quali Oban, McCallan, Cutty Sark, Johnny Walker, J&B, White Horse.

E la distilleria Talisker, costantemente sferzata dalle onde gelide dell’oceano. Assaporate una sorsata di Talisker all’aperto, in riva il mare, magari degustando frutti di mare crudi e sarà un’esperienza indimenticabile.

Anche se dovunque, dalle rocce a picco sul mare, lungo i limpidi ruscelli, nei porticcioli, nei pub dove ancora si fa musica con le cornamuse, l’olfatto si impregna dei sentori amarognoli e speziati dell’whisky, che ormai appartiene a tutto il mondo ma vanta orgogliosamente le sue origini qui, in Scozia.

LE SUE CARATTERISTICHE

Il nome sembra derivi dal gaelico scozzese uisge (cioè acqua di vita), e si suddivide in tre tipologie. Di malto, cioè ricavato dalla distillazione di solo orzo, dunque single malt, blended ottenuto dalla miscelazione di whisky di cereali e single grain, oppure di cereali ovvero fatto con orzo, mais e frumento.

Da non dimenticare il torbato, ovvero con quel sapore tipico di carbone vegetale che si forma sui fondali d’acqua. Dopo la distillazione viene più o meno invecchiato in botti di rovere vecchie per un certo numero di anni.

UNA STORIA UNIVERSALE

In Scozia la prima registrazione ufficiale di una distilleria risale al 1494, ma molte distillavano clandestinamente, così come succedeva in Irlanda che ne contesta la primogenitura e perfino la definizione (loro lo chiamano whiskey).

Ma il whisky, che oggi viene prodotto in tutto il mondo, conobbe grande espansione quando divenne uno dei simboli dell’indipendenza americana. Pochi sanno che George Washington, primo presidente degli Stati Uniti, lasciata la politica, investì i suoi risparmi in una distilleria che ebbe subito fortuna, producendo 4.000 litri di distillato all’anno.

BEVETELO COSI’

Secondo i cultori va consumato assolutamente liscio, con qualche accorgimento. Essendo liquore da meditazione, grande importanza ha il bicchiere (tradizionale old fashioned) che ne sprigiona aromi e sapore in quanto la degustazione comincia dal naso. Niente ghiaccio perché’ lo annacqua e lo raffredda troppo, mentre è consigliabile alternarlo a sorsate di acqua di qualità.

Il sapore è così particolare che è anche difficile coniugarlo con altri liquori per farne dei cocktail. Il più famoso è l’Irish Coffe, seguito dal Manhattan inventato dalla madre di Winston Churchill e infine GodFather, nato negli anni 30 per celebrare in padrini della nuova mafia italo-americana.