Weekend con gusto

IL MONDO IN UN BICCHIERE. LIMONCELLO, IL GUSTO DELLA COSTIERA AMALFITANA

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Fra Capri, Sorrento e Amalfi si concentra un tratto di costa fra i più suggestivi e famosi al mondo. Mare, spiagge, boutique, hotel di classe, cucina d’eccellenza. Dove, immancabile, trionfa il limoncello.

 Di Micol Bonazzoli

Dove nasce il Limoncello

Non è un caso se profumi e sapori della Costiera Amalfitana si depositano nella memoria attraverso l’olfatto e la gola. Certo, i panorami sono mozzafiato, quel connubio fra terra e mare incanta, l’aria è frizzante, la cucina seduce ma innegabilmente il symbol brand della costiera è il limoncello.

Liquore di consumo familiare, che dagli anni ’80 è diventato un must in tutto il mondo e, ora, viene prodotto a livello industriale su vasta scala. Tant’è che ormai si trova nei market degli Stati Uniti come nel Sudest asiatico.  

Le peculiarità del limoncello

Il limoncello è un liquore dolce, con aroma deciso e gusto forte. Per l’infusione si usa alcol a gradazione di 90%, in cui vengono macerate le scorze (solo la parte gialla) di 10 grossi limoni per ogni litro di alcol.

Il periodo di macerazione varia da ricetta a ricetta e serve per estrarre le caratteristiche aromatiche e gli oli essenziali. Dopodiché viene aggiunto lo sciroppo, nel quale le proporzioni sono di 600-700 grammi di zucchero per litro d’acqua. Il liquore viene quindi filtrato e imbottigliato.

Mediamente dopo un paio di settimane di maturazione il preparato assume il classico colore giallo, ed è pronto da degustare come digestivo a fine pasto. Il limoncello si conserva in frigorifero, oppure anche in freezer, alcol e zucchero gli impediranno di congelare.

Storia e leggende attorno al Limoncello

Il limoncello nasce agli inizi del ‘900, in una piccola pensione di Capri. Qui Maria Antonia Farace curava un rigoglioso giardino di limoni e arance. Il nipote, nel dopoguerra, aprì un’attività di ristorazione e la specialità di quel posto era proprio il liquore di limoni realizzato con la ricetta della nonna. Nel 1988, il figlio Massimo Canale avviò una piccola produzione artigianale, registrandone il marchio.

Ma in realtà, anche a Sorrento e Amalfi, fioccano leggende e racconti. In costiera, ad esempio, la storia narra che le grandi famiglie sorrentine, agli inizi del ‘900, non facevano mai mancare agli ospiti un assaggio di limoncello.

Ad Amalfi c’è chi sostiene che il liquore abbia origini molto antiche, e che il limoncello veniva utilizzato da pescatori e contadini al mattino per combattere il freddo, già ai tempi dell’invasione dei saraceni. Altri che la ricetta sia nata all’interno di un convento per deliziare i frati tra una preghiera ed un’altra.

Come si beve il limoncello

Naturalmente freddo e naturalmente liscio, in bicchieri di piccole dimensioni. Il limoncello infatti non si può miscelare con altri liquori per preparare cocktail. E ne basta un sorso perché’ nella mente si riaccende il magico fascino della costiera amalfitana.

Una variazione interessante può essere la crema di limoncello. In Italia il consumo di limoncello è diventato così massiccio che, nel 2000, l’Istat lo ha inserito nel paniere che viene usato per calcolare l’incremento mensile dell’inflazione.