Weekend con gusto

Il MONDO IN UN BICCHIERE. CARAIBI, COME E DOVE GUSTARE IL MIGLIOR RHUM

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Una vacanza nei Caraibi fra spiagge tropicali, mari da favola, isole dei pirati, pescado fresco non può prescindere dal rhum, bevanda storica che ora trionfa nei cocktail party di tutto il mondo

Di Micol Bonazzoli

LE ISOLE DEL RHUM

Molti giurano che sia la collana più preziosa al mondo, e infatti vengono chiamate perle del Caribe quella manciata di isole e isolette sparse nei mari che separano l’America del Nord da quella del Sud. Luoghi da sogno per spiagge, acque cristalline, clima tropicale, cibo gustoso, musica, allegria della gente, tradizioni e storia. Non c’è che da scegliere fra Cuba, Jamaica, Repubblica Dominicana, Haiti, Guadalupa, Antigua, Cayman, Grenada, Virgin Island, Trinidad e Tobago, Saint Martin e Santa Lucia.

Oasi che ventano un comune fil rouge: quel sapore di rhum che, invecchiato o miscelato in una varietà infinita di cocktail, sprigionano un aroma e un sapore che accende la fantasia. Sorseggiatelo e chiudete gli occhi. Come in un film di Johnny Depp avrete visioni di assalti navali, duelli di spada, spingarde, pirati con l’uncino o la benda sull’occhio.

Il rhum o ron (come lo chiamano gli spagnoli) era la bevanda in assoluto negli anni d’oro della pirateria dei Caraibi. Ma l’origine è lontana: la distillazione della canna da zucchero iniziò nell’antica India e Cina. Il merito della sua diffusione nei Caraibi è di Cristoforo Colombo che nel 1493, durante la seconda spedizione, portò canna da zucchero da trapiantare. Humus e clima erano così favorevoli che la pianta si diffuse massicciamente in tutto il Sud America.

LA CARTA D’IDENTITA’

Il rhum nasce dalla distillazione della melassa di canna da zucchero o dal suo succo. Il termine pare derivi da saccharum officinarum, nome scientifico che i monaci davano alla pianta. Prodotto in tutti i Paesi del Centro e Sud America (7 milioni di bottiglie l’anno), il rhum può essere bianco (trasparente, leggero, profumato), oro (di color rame chiaro per la maturazione in botti di quercia), scuro (corpo pieno e ricco di caramello) anejo (cioè invecchiato in quanto miscelato da diverse annate) o anche speziato (con aggiunta di frutta o spezie). La gradazione alcolica minima è 37,5 gradi.

TRA STORIE E LEGGENDE DI PIRATI

In epoca di bucanieri il rhum era l’immancabile protagonista di vittorie, razzie, conquiste di vascelli e orge che ne seguivano. I più famosi pirati della storia marinara, Sir Francis Drake, Capitan Kidd, Sir Henry Morgan e Sir John Hawkins, ne distribuivano due pinte al giorno a ogni marinaio. Quando lord Nelson morì nella vittoriosa battaglia di Trafalgar, per trasportarlo a Londra il suo corpo venne messo in una botte di rhum. Piena. All’arrivo la botte era vuota: con dei forellini i marinai avevano bevuto il rhum e anche il sangue di Nelson.

COME SI BEVE

Il posto più famoso per degustarlo è la Bodeguita del Medio all’Avana, dove Hemingway era di casa. Il rhum invecchiato va consumato liscio: come un cognac. Magari con un buon sigaro Cohiba. Il più famoso è il Matusalem.

Oppure viene usato come base per una quantità infinita di cocktail e long drink. Tra i più famosi il Daiquiri: versare in uno shaker il rhum bianco (45ml), il succo di lime (25ml) sciroppo di zucchero (10ml), aggiungere il ghiaccio a cubetti e shakerare.

Famosissimo anche il Mojito (rum bianco e profumato con foglie di menta pestate assieme a zucchero di canna, succo di lime, ai quali aggiungere angostura, ghiaccio e soda).

Per non dimenticare Cuba Libre (versare nel tumbler alto dei cubetti di ghiaccio, 5 cl. di rhum bianco, qualche goccia di succo di lime e di angostura. Completare con 10 cl. di coca, mescolare e guarnire con fettina di lime). L’origine del nome è curiosa: potete invertire le dosi, tanta Coca e pochissimo rhum ma sarà sempre il sapore del rhum a prevalere. Nei lunghi anni della guerra fredda fra Cuba e Usa simboleggiava l’orgoglio del ribelle caraibico che si oppone alla prepotenza Usa.