Come guidare con la nebbia
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Come guidare con la nebbia: consigli per vederci chiaro

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Sappiamo tutti come guidare con la nebbia. O forse no? Osserviamo questi tre numeretti: 1.939, 48 e 2.824. Quantificano rispettivamente gli incidenti stradali e i conseguenti morti e feriti in Italia nel 2016 in situazioni di nebbia. Se ci mettiamo in viaggio per raggiungere la nostra località preferita, per weekend, vacanza lunga o altro, il minimo obiettivo da raggiungere deve essere quello di arrivarci vivi e sani. Come per molte altre situazioni che riguardano la circolazione stradale, esistono troppe convinzioni errate, leggende metropolitane, informazioni scarse o del tutto sbagliate che, messe insieme, formano una miscela esplosiva. Allora ricapitoliamo quali sono le giuste cose da fare, alcuni consigli raccolti dalle indicazioni di agenti di polizia e altri professionisti della circolazione. Sembrano ovvi ma, dati quei numeri poco sopra, forse così scontati non sono.

I CONSIGLI UTILI SU COME GUIDARE CON LA NEBBIA

Come guidare con la nebbia

Il primo consiglio utile su come guidare con la nebbia, e anche il più logico, è quello di non farlo. Se proprio non è strettamente necessario e urgente e non ci sono alternative, mettersi in strada in queste condizioni è solo fonte di pericoli. Un viaggio deve essere possibilmente piacevole e almeno tranquillo, condizioni impossibili in questi casi. Meglio il treno o il rinvio. Ne consegue il secondo consiglio utile: informarsi accuratamente prima di partire. Oggi esistono tante fonti, perfino troppe. Radio e televisione fino ad un certo punto, poi ci sono i servizi meteo su internet. Sceglierne uno attendibile, possibilmente di provenienza ufficiale. Il sito web dell’aeronautica militare italiana può essere certamente una fonte valida, che fornisce previsioni anche molto localizzate. Ricordandosi che le previsioni meteo sono attendibili al massimo a distanza di tre giorni. Ma se proprio si deve guidare, allora cominciamo col restare concentrati e non distrarsi. Soprattutto niente telefonate, messaggi e altre diavolerie. La distrazione è diventata la prima causa assoluta d’incidente, soprattutto per colpa dei maledetti telefonini.

Al secondo posto arriva l’utilizzare correttamente le luci. Purtroppo ci sono ancora molti imbecilli, per non dire peggio, che viaggiano a fari spenti nella nebbia. Questi andrebbero arrestati immediatamente, se avessimo leggi logiche e strutture efficienti. Poi però ci sono anche quelli che usano le luci in modo “filosofico”, cioè sbagliato e ugualmente pericoloso. Regola numero 1: niente abbaglianti. La nebbia è composta da infinite e microscopiche gocce d’acqua, dovute alla condensazione dell’umidità. L’acqua riflette la luce in modo indistinto e disorientante. Quindi più luce si proietta direttamente contro la nebbia, peggiore sarà l’effetto accecante, perché la nebbia si trova abbastanza in alto rispetto al suolo; essendo il fascio degli abbaglianti più alto (perché deve arrivare più lontano), ecco l’effetto dannoso. Quindi si devono usare sempre i fari anabbaglianti, perché proiettano la luce più vicino al suolo, dove la nebbia è scarsa. Per lo stesso motivo sono ovviamente molto utili i fari fendinebbia; il loro fascio è intenso è puntato ancora più in basso, serve a far riflettere la loro luce dalle linee sulla carreggiate e dai segnali stradali. Il fanale posteriore antinebbia è utile e necessario su strade extraurbane per farsi vedere da lontano. Però in città, in situazioni di coda o di nebbia scarsa va tenuto spento per non accecare chi arriva da dietro, aumentando il pericolo di tamponamento.

Altra ovvietà che però viene regolarmente ignorata: mantenere una bassa velocità e un’ampia distanza di sicurezza. Una delle maggiori insidie provocate dalla nebbia è l’alteramento della percezione della profondità e del movimento, proprio perché la luce viene riflessa in modo disordinato. Quando c’è nebbia tutti i punti di riferimento vengono a mancare. Altra considerazione importante, la maggiore umidità rende l’asfalto viscido; non è solo l’acqua ma l’insieme delle sostanze oleose contenute nei gas di scarico. La nebbia le imprigiona e le scarica a terra.

Serve perciò molto più tempo per individuare l’andamento della strada e gli altri veicoli (per non parlare degli eventuali pedoni). L’unico modo per trovare questo tempo è ridurre la velocità e stare molto lontani da chi è davanti. Quando si frena violentemente perché si vede l’ostacolo all’ultimo momento, venire tamponati è quasi matematico, perché magari anche chi arriva da dietro è troppo veloce e troppo vicino. Sotto 50 metri di visibilità non si devono superare i 50 Km/h. Sotto 20 metri la situazione è talmente drammatica da consigliare 30 Km/h, per arrivare al primo albergo e fermarsi lì. Ricordiamo che in autostrada, sulla linea della corsia d’emergenza, sono dipinti ad intervalli regolari dei semicerchi bianchi la cui funzione è proprio aiutarci in questi casi. Se ne vediamo solo due, dobbiamo procedere a 60 Km/h; se ne vediamo uno solo, marciare a 40 Km/h.

Altro comportamento indispensabile è, oltre alla bassa velocità, mantenere un’andatura regolare. I muri di nebbia arrivano sempre all’improvviso (perché, come diceva Totò, la nebbia quando c’è non si vede). Accelerare forte quando il banco si dirada e frenare bruscamente quando si ripresenta è la prima ricetta per provocare l’incidente. Naturalmente, in strade statali o anche in città, mai sorpassare. E mai fidarsi di chi è davanti a noi restandogli incollati, credendo che egli abbia un radar. Nessuno ci garantisce che sappia quello che sta facendo; anzi, spesso è proprio il contrario.

Infine l’ultima precauzione su come guidare con la nebbia. Mai scendere dall’auto. Si viene investiti, perché non si vede niente. Non si contano più i casi di persone morte proprio per questo motivo. Non ci si deve fermare sulla corsia di emergenza o sul ciglio della strada, si deve arrivare ad un’area di servizio o di sosta o in altro posto sicuro. Se si ha un guasto tale da impedire di proseguire, attivare le quattro frecce e chiamare un carro attrezzi (è bene inserire questo servizio nella polizza d’assicurazione); lasciare l’auto solo se c’è spazio vicino per raggiungere un luogo sicuro; prima di scendere per piazzare il triangolo, indossare il giubbotto riflettente (che deve stare nell’abitacolo, non nel bagagliaio), guardare mille volte prima di uscire, guardare sempre la strada mentre si arretra per collocare il triangolo, posarlo e togliersi di mezzo, senza mai entrare nella corsia di circolazione. Tutto questo potrebbe non essere possibile. E’ proprio per questo motivo che prima di mettersi in viaggio si deve sempre eseguire la manutenzione dell’auto.