WINE WEEKEND

GAVI DI GAVI, TERRITORIO E UVA CORTESE

image_pdfimage_print

Usciamo dall’autostrada A7-E62, più nota anche come autostrada dei fiori perché unisce Milano alla riviera ligure di ponente, al casello di Serravalle dove in mattinata giriamo fra le boutique dell’outlet e facciamo ci inoltriamo nel centro storico: andiamo alla biblioteca-museo archeologico, negli oratori dei conventi medioevali dei “bianchi e dei rossi”, luoghi ospitali per i viandanti medioevali che percorrevano l’antica via del sale e dell’olio. Oggi la SS35 percorre lo stesso itinerario fino a Genova città. Facciamo sosta a Libarna antico castrum romano per visitare il sito archeologico. Quindi prendiamo la SP161 e saliamo a Rovereto di Gavi fino alla osteria tipica da Marietto (€ 15/25 pax) a Pessenti per un piatto unico di agnolotti in brodo. Nei pressi la casa-cantina della famiglia Soldati, luogo storico vissuto anche da Mario Soldati, azienda La Scolca. Ci accolgono Giorgio e Chiara Soldati per un assaggio verticale di grandi vini bianchi Gavi di Gavi che sfidano il tempo anche 10 e 20 anni, visita alla cantina, alla vigna-giardino attorno alla villa e acquisto di una eccellenza.

Cortese di Gavi

Percorriamo la SP160 per visita al Forte di Gavi fra vigne, boschi di castagni e lecci, un percorso costeggiato da cantine. In Gavi sosta alla antica pasticceria Traverso per i famosi amaretti morbidi. Torniamo indietro a Rovereto seguendo la SP158 verso nord e la pianura fino a Novi Ligure. Cena alla Trattoria dell’Angelo (€ 40/50 pax) in via Ovada, accolti dal signor Gianni e pernotto in via Serravalle al Relais Villa Pomela (€ 100 suite), un inno all’architettura Liberty italiana, luogo di relax e benessere, di pace e di gusto. Il giorno dopo programmiamo un tour lungo le SP 155, 175 e 177 con visita ai diversi borghi della valle Scrivia e Orba con i castelli di Tassarolo, Castelletto, Montaldeo e San Cristoforo, segno di un territorio ambito e di confine, per arrivare alla città e al castello di Novi Ligure.

Relais Villa Pomela

Percorriamo le strade centrali con le meravigliose case di argilla colorate ancora rimaste, le meridiane di palazzo Negroni e i vari palazzi Delle Piane, Spinola, Doria, la Colleggiata e la Pieve di Santa Maria, oltre al museo del ciclismo e dei campionissimi. Sosta relax a La Rotonda (€ 15) per l’assaggio della farinata e focaccia fritta super, abbinata con un fresco vino bianco Gavi giovane. Prendiamo la strada del rientro spostandoci sulla SP164 che ci conduce al casello autostradale di Novi sulla bretella autostradale che unisce la A26-E25 con la A7-E62 dei Fiori.

WINE TASTING IN LANDS TO TRY
CatturaPrestigioso “Gavi dei Gavi”‘ La Scolca” e ottenuto attraverso il più rigoroso rispetto della natura, delle pi antiche e tradizionali regole di coltivazione, dalla potatura fino alla vendemmia con una severa ed attenta selezione nei vigneti che raggiungono i sessant’anni d’eta. In cantina con tecniche di vinificazione affinate in 90 anni di esperienza, nasce un modello di Gavi tuttora insuperato: un termine di paragone e riferimento, frutto di una lunga tradizione da generazioni. Un vino che stupisce: contrappone ad un profumo delicato un carattere forte ed una grande personalità: un vino sospeso nel tempo. Vivo ed intenso, armonioso ed equilibrato offre una sorprendente freschezza e continuità.
I complessi sentori di pietra focaia, mandorla dolce e noce sanno evolversi nel tempo: un vino con l’anima del fanciullo, ma con il cuore da adulto.
CLASSIFICAZIONE: vino Gavi D.O.C.G. bianco secco.
VITIGNO: 100% Cortese.
RESA IN VIGNETO: 90 q/ha circa,
ZONA Dl PRODUZIONE: collinare – Gavi.
TECNICA Dl VINIFICAZIONE: in bianco, a freddo, in parte macerato sulle bucce; lasciato, sino all’imbottigliamento, a contatto dei lieviti (autoctoni) di prima fermentazione ovvero “sur lie”
TEMPERATURA Dl DEGUSTAZIONE: circa 12 0C.
COLORE: paglierino chiaro, con delicati riflessi verdolini.
PROFUMO: intenso, lungo, continuo, persistente, da fruttato a fiorito a seconda dello stadio di evoluzione.
SAPORE: ampio, sapido, sentori di pietra focaia; mandorla e noce nel finale.

FOOD MATCH AND ON THE ROAD RECIPE

Ricetta legata alla tradizione dell’allevamento in casa degli animali da cortile e della ricerca di frutti spontanei. Un binomio di cucina prelibata e aristocratica.

INGREDIENTI(per 4 persone): 450 gr di fegato di oca e anitra; 400 gr di burro; 100 gr di tartufo bianco del Monferrato; 150 ml di vino bianco secco liquoroso; 50 ml di brandy italiano; 2 cucchiai di sale grosso, 2 scalogni rosa di Castelvetro; pepe nero q.b. a piacere; foglie di alloro e maggiorana q.b.

Pulire bene fegato di oca e di anitra togliendo pelle, lobi, sacche scure mantenendoli interi. Cospargerli di sale grosso e metterli almeno un giorno in frigo a marinare. Risciacquare il fegato con acqua gelata e asciugare bene, tagliare a fettine sottili e porli in casseruola con il pepe macinato, maggiorana, foglie di alloro coprendo tutto con vino e brandy invecchiato. Riporre in frigo per 2 giorni. Riscaldare il forno a 150 gradi e inserire la casseruola coperta 10 minuti per ogni 450 gr di fegato pulito. Assolutamente il fegato non deve bollire altrimenti si scioglie. Sfornare e lasciare raffreddare il fegato che sarà di un bel colore rosa. Tritare finemente gli scalogni soffriggendoli in abbondante burro fino ad appassimento; aggiungere il contenuto della terrina tolta dal frigo, unire sale e pepe a piacere, far andare a fuoco dolce per 5 minuti sempre rimanendo sotto gli 80/90 gradi. Lasciare raffreddare per 12 ore. Utilizzare un mixer per unire il restante burro sciolto a fuoco lento con la terrina e ridurre a crema, ottenendo un pasticcio omogeneo. Prendere la terrina finale di servizio per dare lo stampo: imburrarla, foderarla con pellicola, depositare tutta la crema fino al bordo, coprire con carta d’alluminio, aggiungere un peso, mettere in frigorifero e lasciare solidificare per altre 2 ore. Utilizzare il sugo restante per imbibire le fette di pane duro. Estrarre dallo stampo la terrina di fegato, tagliare a fette di un centimetro abbondante. Impiattare la fetta di terrina fredda, abbinare la fetta di pane tostata calda. Tagliare a lamelle il tartufo bianco per coprire bene la fetta di pasticcio. Esecuzione: 4 giorni Cottura: 25 minuti