WINE WEEKEND

Francia corta, antica corte

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Se questo territorio fosse in Francia, tutti lo chiamerebbero “champagne”, questo fu lo slogan lanciato nel 1993 dal Consorzio e che fece scandalo, ma fu anche un presagio. Ebbene non è un territorio uguale, diverso sicuramente, non paragonabile, ma autentico, caparbio, appassionato, determinato, ferreo con le sue regole produttive. da allora un gruppo di aziende viticole fanno squadra e tengono alto il nome del vino italiano.

Usciamo dall’autostrada A4-E70 al casello Brescia ovest e seguiamo la tangenziale ovest verso nord lungo il fiume Mella fino alla rotonda, dove, a destra, la SP10 via Torricella-Fantasina ci porta a Cellatica, primo comune della Franciacorta, già impiantato a vigne nei broli delle pievi e conventi camaldolesi fuori le mura bresciane, dipendenti dell’antica e potente abbazia di Santa Giulia dal secolo XI°. Sosta a Caporalino per visita alla distilleria Peroni e acquisto della grappa e brandy Terre di Franciacorta nata nel 1993. A Gussago visita all’antico monastero della Santissima, gioiello architettonico con influssi arabi e veneziani. Uscendo e verso nord prendiamo la superstrada SP19 a sinistra. Prima di arrivare a Rodengo Saiano , sulla sinistra, la SP39 ci conduce all’Abbazia Olivetana di San Nicola dove ci fermiamo per ammirare l’antico complesso architettonico, saloni e quadreria e dove furono scritte alcune Regole come la produzione del vino della SS.Messa per tutta la diocesi e le diverse basiliche. Il brolo-orto cintato con muro della abbazia fu già coltivato a vigna e ulivi circa 7 secoli fa. Usciamo dal paese di Rodengo Saiano con la SP46 e facciamo sosta all’agriturismo Due Angeli (€20/25 pax) in via Pianello a Ome, già sulle colline, per una colazione frugale e assaggio di piatti tipici locali, come salumi e formaggi.

Alla fine del borgo di Ome, uno dei primi insediamenti stabili dell’età del ferro r territorio vocato per viti e ulivi grazie all’influsso dell’aria temperata del lago di Iseo , la esposizione averso sud e i terrazzamenti, entriamo nella cantina della famiglia Majolini, una delle Case franciacortine migliori, dove ci attende Ezio Majolini per una visita di cultura enoica, un assaggio e dove acquistiamo una cassa di Franciacorta. Bellissima la statua di Aligi Sassu di fianco all’ingresso. Il pomeriggio è dedicato a una escursione del piccolo borgo e all’anfiteatro che domina la valle bresciana. Ci fermiamo e ceniamo sempre a Ome, in via Maglio, al ristorante Villa Carpino(€ 45/70 pax) e pernottiamo nel moderno agriturismo La Fiorita (€ 65 camera) in via Maglio 10. Abbiamo preso nota che nelle vicinanze, all’agriturismo Villa Gradoni, nel borgo in sasso di Villa di Monticelli Brusati è possibile locare un bi-locale per una settimana (6 notti € 490 pax 4).

Riprendiamo il percorso fra le vigne della Franciacorta con la SP47 per raggiungere il paese di Camignone che segna la spina dorsale , da nord a sud, della Franciacorta. A seguire incontriamo borghi ben curati, vigne, ville e casali inseriti con gusto e senza distruggere il paesaggio, lungo la SP49 fino a incontrare un altro segno di storia aristocratica del territorio, il castello di Passirano-Fassati di Balzola e poi arrivare a Paderno Franciacorta per una ulteriore sosta ad ammirare il castello Olofredi, la parrocchiale e una colazione veloce a Villa Giardino (€ 15/20 pax) con plateau di verdure miste eccezionali e …l’ultimo calice di Franciacorta (bollicine, e basta!). Puntiamo con la SP a Ospitaletto, attraversiamo il paese, siamo subito al casello autostradale, uno dei tre dedicati alla Franciacorta, per riprendere la A4-E70.

WINE TASTING IN LANDS TO TRY

Franciacorta Majolini Saten 2010
Franciacorta docg brut Saten – Brescia – Regione Lombardia
Per regola ferrea da sole uve a bacca bianca Chardonnay 100×100. Corona aperta e alimentata continuamente da file di perle salenti al centro del calice su un corpo paglierino e lampi smeraldini, profumi di terra calda e lievito insieme, di fiori di pompelmo giallo, di bergamotto; in bocca è piacevole e gustoso il mix di crosta di pane frutto d’acacia e finale pieno, strutturato, tostato e persistente. € 18/30 (in cantina/enoteca) – Abbinamento: spiedo bresciano moderno
Majolini società agricola, fratelli Majolini, via Alessandro Manzoni 3, 25050 Ome (Brescia), www.majolini.it , tel +390306527378

FOOD MATCH AND ON THE ROAD RECIPE

“Spetus” ovvero punta di ferro di una lancia in legno per cacciare lunga più di due metri, così scrive mastro Martino per spiegane il nome antico. Piatto principale della cucina bresciana, nella versione moderna.

INGREDIENTI(per 4 persone): 16 volatili piccoli; 1100 gr di carni miste a scelta a pezzi, o intera e mombol; 90 gr burro; 60 foglie salvia piccole novelle; 50 gr sale grosso marino grigio naturale q.b a piacere.

In una grande padella di ferro o ghisa o alluminio con lungo manico mettere abbondante burro soffriggere foglie di salvia e cuocere piccola selvaggina di piuma. Eliminare le foglie. Salare bene e frullare, ottenendo una crema densa-liquida dal forte aroma di selvaggina di piuma senza zampe. Preparare i pezzi di carne (a discrezione del cuoco) ben pulita, lavata e asciugata da infilare nello spiedo di dimensioni variabili, alternativamente intercalando diverse foglie di salvia. Durante tutta cottura (braci a fuoco lento sotto e dietro lo spiedo) spennellare la carne in rotazione continuativamente perché assorba il sapore voluto e resti morbida. Accompagnare lo spiedo con brodo in tazza e con la “pucia” rimasta e raccolta dalla leccarda, oltre a polenta gialla o patate arrosto. Portare in tavola lo spiedo intero o sfilare la carne senza romperla. Esecuzione: 7 ore. Cottura 6 ore.