Ricette di viaggio Weekend con gusto

Da Vallo di Nera a Spoleto (2° giorno)

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Nella seconda parte del nostro itinerario alla scoperta dell’Umbria medievale, lasciamo il bel borgo di Vallo di Nera per immetterci prima sulla SP 465, poi sulla SS685 in direzione di Spoleto, la città che, nei secoli, ha conquistato Goethe ed Herman Hesse, ma anche il celebre pittore Turner, che ritrasse il Ponte delle Torri in uno dei suoi capolavori.

A lungo capitale del regno dei Longobardi, Spoleto ha una ricchezza storico artistica che lascia senza fiato, a testimonianza delle diverse epoche storiche che si sono susseguite. In tempi moderni, Spoleto è diventata famosa in tutto il mondo grazie al Festival dei Due Mondi, che si svolge ogni anno dal 1958 tra la fine di giugno e la prima metà di luglio.

In occasione della manifestazione, che ogni anno prevede un ricco programma di incontri e spettacoli di musica, arte, cultura e spettacoli che animano i teatri, le strade e le chiese della città, artisti provenienti da ogni parte del mondo arrivano qui con il loro seguito, trasformando la città in un vivace centro cosmopolita.

La rocca e il centro storico

A Spoleto ci sono davvero tantissime cose da fare e da vedere e l’ideale sarebbe avere a disposizione più giorni. Se il tempo poco, tuttavia, ecco un itinerario “ristretto” che tocca i monumenti più importanti.

Cominciamo il nostro tour dalla maestosa Rocca Albornonziana, sede di papi e governatori, che domina la città con le sue mura imponenti e il sistema di mura alternate a sei torri squadrate. La Rocca si divide in due aree, il Cortile d’Onore, che ospita il Museo Nazionale del Ducato, con testimonianze della ricca storia della città, è il Cortile delle Armi, sede di un teatro all’aperto.

Da qui parte il Giro della Rocca, una passeggiata panoramica da cui si ammira la splendida valle e la Cattedrale, e tocca la cima del Colle Sant’Elia. Poco dopo l’inizio del percorso segnalato si arriva a una corta galleria che porta sia alla Rocca che alla parte bassa del centro storico, collegato da un suggestivo sistema di otto blocchi di scale mobili che, in poco più di 8 minuti, collegano questa zona al Quartiere della Ponzanina, a Corso Garibaldi, alla Basilica di San Salvatore, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, e alla Chiesa di San Ponziano con annesso il Monastero.

Un ponte da record (e da brivido!)

È uno dei simboli di Spoleto e uno dei monumenti più belli e impressionanti. Il Ponte delle Torri unisce la Rocca e il Monteluco e ha misure uniche nel suo genere: 230 metri di lunghezza e 82 di altezza, con una visuale a strapiombo su un orrido boscoso, dal quale sembrano spuntare i suoi archi regolari e cadenzati. La sua costruzione è stata completata tra il Duecento e il Trecento, a seguito del saccheggio della città da parte di Federico Barbarossa. Il ponte, nei secoli, ha impressionato artisti e letterati, tra cui Goethe, che lo descrive nella sua opera Viaggio in Italia.

In epoca romana, invece, Spoleto era una località turistica molto gettonata dai nobili, che qui avevano “la casa delle vacanze”, grazie al clima salubre e fresco. Scendendo verso il centro visitiamo quindi il bel Teatro Romano, risalente al I secolo, dove ancora si tengono spettacoli e concerti.

Prendiamo quindi via Monterone e la percorriamo fino a un incrocio. Sulla destra ci troviamo Palazzo Mauri, sede della Biblioteca Comunale, mentre a sinistra ci sono la Chiesa di Sant’Ansano e la Cripta di Sant’Isacco, risalenti ai secoli XI e XVIII. Più avanti troviamo anche l’Arco di Druso e Germanico, di epoca romana.

Oltrepassiamo l’arco e ci troviamo in via Fontesecca che imbocchiamo per raggiungere la bella Piazza del Mercato. Prima, però, diamo un’occhiata a Palazzo Leti Sensi, sede prima del Podestà e poi del Consorzio della Bonifica Umbra. Ora, invece, ospita mostre ed esposizioni.

Arriviamo finalmente in Piazza del Duomo, dominata dalla splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta, che custodisce al suo interno affreschi preziosi di Pinturicchio e Filippo Lippi. Nelle vicinanze c’è anche la Casa Romana, che si dice sia appartenuta a Polla, madre dell’imperatore Vespasiano.

Sulle orme di Don Matteo

Se invece siete fans della fortunata serie interpretata da Terence Hill, nei panni del simpatico Don Matteo, e Nino Frassica, nel ruolo del maresciallo Cecchini, ecco i luoghi che hanno fatto da sfondo alle ultime stagioni e che possono essere oggetto di un tour “cinematografico”.

In Piazza del Duomo si trovano la Canonica di Don Matteo, la Caserma del Carabinieri. Il Parlatoio del carcere, invece, è ospitato del Teatro Melisso. In Piazza della Signoria, invece sono state girate alcune scene esterne della Caserma dei Carabinieri. La chiesa di Don Matteo è invece la Basilica di Sant’Eufemia, mentre in via Fonseca ci sono le case di Cecchini e del Maresciallo Tommasi.

Le famose pedalate di Don Matteo e le passeggiate con il maresciallo Cecchini si svolgono invece lungo Corso Garibaldi, via delle Mura, Vicolo della Basilica, via dell’Arringo e il Ponte delle Torri. La scuola elementare, invece, è la Scuola delle Maestre Pie Filippine, che si trova accanto al complesso Monumentale di San Nicolò.

Bontà in tavola

Il re della tavola è sicuramente il tartufo nero, con il quale si gustano gli spaghetti al tartufo, gli stringozzi, la pasta tipica di Spoleto, ma anche la frittata. Nella zona c’è anche il presidio Slow Food del raro Sedano di Trevi, dal cuore carnoso e dal sapore spiccato, da gustare al meglio in pinzimonio, magari accompagnato dall’Olio di Trevi, oppure “alla parmigiana”.

Gli stringozzi, oltre che con il tartufo, si possono gustare “alla spoletina”, cioè conditi con un sugo a base di aglio, olio e peperoncino. Tra i secondi di carne, troviamo la coratella di agnello, che viene preparata in padella con olio e cipolla tritata e insaporita con sale, pepe, rosmarino, vino bianco e pelati a cubetti.

Ottime anche le braciole di castrato “a scottadito”, cotte alla griglia dopo essere state spalmate con un composto di lardo macinato, grasso di prosciutto, aglio, salvia, rosmarino, sedano, cipolla e maggiorana. Da gustare rigorosamente caldissime per non fare rapprendere il condimento. Le braciole si gustano anche “alla spoletina”, come nella nostra ricetta, cioè cotte con una salsa di olive, alloro, peperoncino e rosmarino.

A Spoleto, poi, i piatti di carne si cucinano al “pilotto”, dal nome del pezzo di lardo che viene arrotolato a imbuto e avvolto in un foglio di spessa carta paglia. Quando la carne, che può essere di manzo, pollo, agnello, maiale o quaglia, è arrivata a metà cottura, si incendia la carta del pilotto che viene poi tenuto sospeso sullo spiedo affinché le gocce di lardo fuso cadano sulla carne, donandole un sapore unico.

Tra i dolci, vi consigliamo la crescionda, una torta morbida a base di tuorli d’uomo, farina, latte, zucchero, amaretti, cioccolato fondente, cannella, scorza di limone e mistrà, oppure Attorta, una specie di strudel con un impasto di mele, cioccolato, frutta secca, rum o alchermes avvolto nella pasta sfoglia.

Braciole alla spoletina

Ingredienti

  • 4 braciole di maiale con l’osso
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 50 gr di olive verdi snocciolate
  • 2 cucchiai di pasta di olive verdi
  • 2 foglie di alloro
  • 1 pizzico di peperoncino macinato
  • 1 rametto di rosmarino
  • Farina q.b.
  • Olio extra vergine di oliva
  • Sale e pepe

Pestate le braciole per assottigliarle e praticate qualche taglio sui bordi per non farle arricciare durante la cottura, poi infarinatele leggermente e fatele rosolare in una padella con 4/5 cucchiai di olio EVO. Aggiungete le foglie di alloro e il rosmarino. Giratele un paio di volte e fatele dorare a fuoco basso per circa 10 minuti. Unite anche le olive, il peperoncino e il paté di olive verdi. Lasciate cuocere ancora per qualche minuto, regolate di sale e di pepe e servite calde.

COME ARRIVARE

In auto: A1 Milano-Firenze-Roma-Napoli con uscita Valdichiana per chi arriva da nord e uscita Orte per chi viene da Sud. Poi seguire indicazioni per Spoleto. A14 Adriatica Bologna-Taranto con uscite Cesena, Fano o Ancora per chi viene da Nord e San Benedetto del Tronto per chi arriva da Sud. Superstrada E45 Cesena-Orte con uscita su SS75 in direzione di Assisi, uscita Acquasparta poi SS 418 o uscita Terni, poi uscita SS3.

DOVE MANGIARE

*Osteria Ristorante “Al Bacco Felice”, via Sasffi 24/26, Spoleto, tel 0743/225821, www.albaccofelicespoleto.com Locale che offre un menù di piatti tradizionali, a base di ingredienti locali, tra cui funghi e tartufi, in primi e secondi piatti. Prezzo medio alla carta € 25.

*Cantina dei Corvi, piazzetta SS Giovanni e Paolo 10//A, tel 0743//420427, www.cantinadeicorvi.com Locale di lunga tradizione ospitato al piano terra di un palazzo delle antiche famiglie Corvi Zacchei Travaglini del XVI secolo. Il menù propone ricette a base di prodotti tipici della zona, anche per celiaci. Prezzo medio € 22.

DOVE DORMIRE

*Hotel dei Duchi****, viale Matteotti 4, Spoleto, tel 0743/44541, www.hoteldeiduchi.it

Affacciato sul Teatro Romano, la struttura si trova nel centro di Spoleto, all’interno dei giardini del Parco Ancajani e comodo al centro storico e ai principali monumenti. Doppia da € 90.

*Hotel San Luca****, via Interna delle Mura 21, Spoleto, tel 0743/223399, www.hotelsanluca.com Nel centro storico della città, è immerso nel verde di un antico convento e dotato di uno splendido cortile. Le camere sono spaziose e arredate in tonalità pastello. Dispongono di bagno privato in marmo, minibar, aria condizionata e riscaldamento. Alcune sono provviste di balcone e vasca idromassaggio. Doppia da € 110

 INFO

www.comunespoleto.gov.it