Aston Martin DBS Superleggera
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Aston Martin DBS Superleggera: la Super GT

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D’accordo, è per pochissimi, però lasciateci il piacere di ammirarla. La fantastica Aston Martin DBS Superleggera scuote il mondo delle supercar gran turismo e si mette in scia all’altrettanto sbalorditiva Ferrari 812 Superfast. Potenza esagerata, prestazioni da panico e tanto lusso. Per weekend inarrivabili.

 

ASTON MARTIN DBS SUPERLEGGERA, POTENZA E BELLEZZA

Aston Martin DBS Superleggera

Il nome di questo nuovo modello della casa di Gaydon richiama un passato recente e uno abbastanza lontano, in cui c’è un diretto omaggio all’Italia. La sigla DBS infatti non si vedeva dal 2012, tuttavia la sua origine risale al lontano 1967. Invece l’appellativo Superleggera ci proietta nel pieno della migliore tradizione dei carrozzeri italiani, quelli che hanno disegnato le auto più belle del mondo.

Touring Superleggera, la celebre azienda milanese che negli anni Trenta inventò un procedimento produttivo che attingeva a piene mani all’aeronautica, il quale permise di costruire carrozzerie leggerissime, ideali per le competizioni e le vetture sportive stradali. La collaborazione tra Aston e Touring cominciò nei primi anni Sessanta con la DB4, per proseguire con DB5 (sì, quella del primo James Bond) e altri modelli eccezionali.

Aston Martin DBS Superleggera

La nuova Aston Martin DBS Superleggera sostituisce la Vanquish S. Viene definita dai suoi creatori come una “Super GT”. La leggerezza non è solo nel nome, perché qui la carrozzeria è quasi tutta in fibra di carbonio. Il motore è lo stesso della DB11 ma sottoposto a decise manovre d’irrobustimento. Così il V12 5.2 biturbo (Aston, non Mercedes-AMG) passa da 608 a 725 cavalli, senza contare la coppia massima di 900 Newton metri.

 

PRESTAZIONI DA SUPERCAR DI RAZZA

Aston Martin DBS Superleggera

Le prestazioni sono altrettanto spaventose. Nonostante la massa imponente di 1.693 Kg a secco, l’accelerazione da 0 a 100 Km/h scatta in soli 3,4 secondi. Trovando una pista con un rettilineo abbastanza lungo, si potrebbe provare l’ebbrezza di raggiungere la velocità massima di 340 Km/h.

Per scaricare a terra tutta questa potenza viene impiegata una trasmissione a trazione posteriore con cambio automatico ZF ad otto rapporti; tra l’altro, l’albero di trasmissione è in fibra di carbonio. Ruote da 21 pollici con pneumatici Pirelli P Zero. Le sospensioni comprendono ammortizzatori adattivi con tre modalità di guida. Dal punto di vista del design, la DBS Superleggera è ispirata alla Vulcan. La tipica griglia centrale a nido d’ape ha dimensioni abbondanti. Le prese d’aria sul cofano accentuano l’idea di potenza (e fanno respirare meglio il V12).

Aston Martin DBS Superleggera

L’aerodinamica è stata studiata per ottenere un elevato carico verticale ottimizzando il passaggio dei flussi d’aria sotto la vettura. Fanno tutto lo splitter anteriore e il grande estrattore posteriore, al punto che lo spoiler è di minime dimensioni. Il risultato è un carico verticale di ben 180 Kg alla velocità massima. E c’è anche un piccolo bagagliaio.