di Raffaele d’Argenzio
Dopo avervi raccontato qui della splendida Orvieto e delle sue cantine, continua il nostro wine weekend d’autunno in Umbria. In questa seconda tappa siamo andati alla scoperta delle cantine, dei prodotti tipici e dei musei nel territorio del Lago Trasimeno. Abbiamo poi proseguito verso la meravigliosa Narni e nella vicina Amalia, con tappe nelle cantine del territorio.
Lago Trasimeno, la tradizione del vino e del vetro
Affascinante nella sua semplicità il lago Trasimeno stupisce anche per le storie, originali e meno note, che hanno segnato i borghi, più o meno piccoli, a ridosso delle sue sponde e appena più in là. Arroccato sulle acque del lago, Castiglione del Lago è sicuramente uno dei borghi più attraenti dell’area, con i suoi panorami mozzafiato, l’imponente Rocca e il cinquecentesco Palazzo Della Corgna, dal nome dei Signori della zona.

Nel percorso di visita, la ricchezza del palazzo, con gli affreschi del Pomarancio che ripercorrono la vita e le gesta di Ascanio Della Corgna, uno dei membri sicuramente più noti della famiglia, lascia spazio all’austerità della Rocca, cosiddetta del Leone, costruita nel Duecento sui resti di un’acropoli etrusca.

A qualche chilometro, si può visitare il piccolo, ma ben curato e caratteristico Museo del Vetro di Piegaro. La tradizione del vetro sulle sponde del Trasimeno si deve, probabilmente, a vetrai veneziani che ebbero ospitalità dai benedettini della zona e qui trovarono le condizioni favorevoli alla produzione, per la presenza di sabbia, legname e acqua in abbondanza.

Il museo, come ben si evidenzia nel corso della visita, è realizzato nell’antica fabbrica, dalle cui ceneri è nata l’attuale Vetreria Cooperativa Piegarese. Al museo si svolgono numerosi laboratori sia per bambini che per adulti su prenotazione. Ogni anno, inoltre, a luglio si svolge il Festival del vetro con la presenza di maestri vetrai di fama internazionale protagonisti di performance live e di brevi laboratori sulla lavorazione del vetro.

Il Trasimeno è ricco di prodotti della terra, come i broccoli, la Fagiolina del Trasimeno, e, naturalmente, l’olio evo e il vino. Che anche qui era noto e usato già in epoca etrusca.

Tra le cantine del territorio meritano senz’altro una visita la storica cantina Castello di Magione, appartenente al Sovrano Militare Ordine di Malta e la più recente cantina Madrevite.
Castello di Magione, da antico ospitale dei Pellegrini a cantina
Il castello fu edificato nel Duecento come ospedale per i pellegrini in viaggio per il primo Giubileo della storia. Solo un secolo più tardi prese l’aspetto di fortezza che ancora oggi lo caratterizza. Al primo periodo risale la piccola cappella di San Giovanni Battista, con gli affreschi del Pinturicchio. Nel 1502 fu teatro della congiura, sventata, ai danni di Cesare Borgia. La produzione di vino ha avuto inizio addirittura nel Medioevo e prosegue tutt’oggi con risultati eccellenti e con un’attenzione particolare anche ai più bisognosi.

Per prenotare le visite al castello e alla cantina e le degustazioni dei vini di produzione: www.castellodimagione.it
Madrevite, i vigneti tra i due laghi
Nata nel 2003 dalla volontà di Nicola Chiuchiurlotto di riprendere e valorizzare la tradizione vitivinicola di famiglia, Madrevite si colloca tra Umbria e Toscana, immersa nel verde di vigneti e oliveti tra il lago Trasimeno e il lago di Chiusi. I vini sono curati in ogni minimo dettaglio, così come gli altri prodotti dell’azienda -olio evo, legumi, il tipico aglione- che sono protagonisti anche delle degustazioni in azienda.
Narni e Amelia, quando natura e storia si fondono
Incastonata nel verde della valle del Nera, Narni, l’antica Narnia dei Romani, deve il suo nome proprio al vicino fiume. Se la sua fama ha avuto un aiutino dalla serie di romanzi di C.S. Lewis, Le cronache di Narnia e dai film che ne sono starti tratti, le presenze turistiche in città sono dovute senz’altro alla bellezza del suo centro storico medievale.

Tra le visite da non perdere quella alla Narni Sotterranea, al di sotto del complesso monastico di San Domenico. Una scoperta casuale, fatta da alcuni giovani del posto, che ha portato alla luce un’antica chiesa del XII secolo, riccamente affrescata, quindi una cisterna romana e, ultima in termini di tempo, la Stanza dei Tormenti del Sant’Uffizio.

Un viaggio nel tempo, reso ancora più sorprendente e affascinante perchè raccontato con tanta passione dai volontari dell’associazione Subterranea. La visita guidata (su prenotazione) termina all’interno dell’antica cattedrale di Narni, oggetto di importanti ritrovamenti archeologici, tra cui uno ben conservato mosaico bizantino.

Poco meno di mezz’ora di auto separa Narni da Amelia, città di origini romane, la cui antica importanza è oggi testimoniata dalle possenti mura poligonali che circondano il centro storico e ldala bellissima statua bronzea di Germanico, ritrovata nel 1963 e attualmente conservata al Museo Civico Archeologico.

Durante la visita ad Amelia suggeriamo di non perdere la visita guidata, con degustazione finale di vino, alla Cantina Zanchi, che si caratterizza per una produzione etica e sostenibile.
Cantina Zanchi, qui si coltivano gli antichi vitigni
Attenta alla biodiversità, la cantina ha scelto di utilizzare pratiche poco interventiste e a basso impatto, ottenendo vini che rispecchiano a pieno il carattere del territorio. La famiglia Zanchi, da anni, ha affiancato alla produzione di vino un’importante attività di ricerca per il recupero e la valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni, in collaborazione con l’Università di Perugia. La visita alla cantina è un’immersione nella natura più autentica di un territorio, forse poco noto dell’Umbria, ma assai ricco di storia e natura.
Per prenotare la visita e la degustazione: www.cantinezanchi.it