WEEKEND PREMIUM DIGITAL EDITION – NOVEMBRE 2019
DIGITAL MAGAZINE NOVEMBRE 2019
WEEKEND OUTDOOR CON LE 4X4Con l’arrivo della stagione autunnale e invernale peggiorano le condizioni dei fondi stradali: tra fango pioggia e neve diventa sempre piú complicato muoversi all’aria aperta e raggiungere molte mete di campagna. Ma esistono dei veicoli in grado di accompagnarvi ovunque nel corso dei vostri weekend. Per gli amanti del 4X4 ecco una panoramica sui fuoristrada piú interessanti dell’automotive. Da Toyota Land Cruiser, passando per Suzuki Jimny e Mitsubishi L200. Dalla regina Land Rover Defender all’iconica Jeep Wrangler. Toyota Land Cruiser: il gran classico Attualmente l’ultima versione di Land Cruiser è il Model Year 2018, declinabile nelle versioni a tre o cinque porte. Rispetto al modello precedente cambia soltanto qualcosa a livello di carrozzeria. Land Cruiser è alta ed imponente e i passaruota bombati gli conferiscono un aspetto ancora più muscolodo. Nell’anteriore troviamo una calandra cromata e dei gruppi ottici a LED, mentre nel posteriore non può mancare la ruota di scorta sul portellone. All’interno dell’abitacolo troviamo il nuovo display da 8 pollici e diverse tipologie di materiali pregiati per i rivestimenti. Per quanto riguarda il motore, sotto il cofano ruggisce un turbodiesel 4 cilindri 2,8 da 177 CV e 450 Nm di coppia massima, disponibile anche con il cambio automatico. L’iconico fuoristrada giapponese è in grado di percorrere qualsiasi tipo di percorso e di pendenza grazie alla trazione A-TRC e alla trasmissione intelligente dotata di ridotte. Per i tratti in salita e in discesa arriva in aiuto il crawl control. Il prezzo di partenza di Land Cruiser nella versione a 3 porte è di 42.800 euro nell’allestimento standard, mentre arriviamo a 55.150 euro nella versione top di gamma Lounge +. La 5 porte è disponibile con allestimento Lounge da 53.500 euro o allestimento Style da 62.200 euro. Suzuki Jimny: vocazione off-road nelle dimensioni di una citycar Proviene dal Giappone anche un altro iconico fuoristrada che nel 2020 compirà 50 anni. Stiamo parlando ovviamente di Suzuki Jimny, che da mezzo secolo incarna lo spirito del 4X4 nelle dimensioni di una citycar. Il motore di questo piccolo fuoristrada è un quattro cilindri benzina 1.5 da 102 CV abbinato a un cambio manuale o automatico rispettivamente a 5 o 4 rapporti. Le vocazioni off-road di Jimny sono dovute al telaio con una rigidità torsionale aumentata rispetto al passato e alle sospensioni. Il sistema di trazione All grip PRO prevede una trazione posteriore in condizioni normali con la possibilità di inserire quella integrale. La modalità 4L prevede l’utilizzo delle ridotte. Prezzo di partenza 22.900 euro. Mitsubishi L200: il fuoristrada da lavoro per andare ovunque Non c’è due senza tre: infatti anche questo terzo fuoristrada proviene dall’oriente. Stiamo parlando di Mitsubishi L200 uno tra i pick-up più popolari del segmento. Nonostante la sua vocazione di veicolo da lavoro, nelle più recenti versioni, si è sempre più avvicinata al mondo dei SUV pur mantenendo la sua peculiarità di adattarsi a qualsiasi situazione. Esteticamente la sesta e ultima versione non si discosta molto dalle precedenti. Tra i ritocchi più evidenti possiamo notare la calandra e i gruppi ottici che si fondono in un tutt’uno molto accattivamene. Il muso, dominato dalle cromature, da una sensazione di forte compattezza e resistenza grazie anche al cofano che è stato rialzato di 40 m. Sono presenti poi nuovi cerchi in lega da 18 pollici. Il cassone, invece, misura 1.520×1.470 ed è copribile tramite telone o serranda. Gli interni vedono una plancia aggiornata con sistema di infotainmente da 7 pollici e i materiali utilizzati per gli allestimenti sono soffici al tatto e pregevoli da vedere.Sono un nuovo Blocco di testo, pronto per il tuo contenuto Per quanto riguarda il motore troviamo un nuovo diesel 2.2 da 150 CV e 400 Nm di coppia abbinato a un cambio manuale o automatico a 6 rapporti. Il sistema Super Select 4WD-II permette di selezionare la trazione che si preferisce, passando dalle due ruote motrici alla trazione integrale, con la possibilità di inserire anche il 4X4 con blocco del differenziale e l’integrale con blocco del differenziale e marce ridotte. Insomma, questo veicolo è in grado di adattarsi a qualsiasi tipologia di fondo stradale. Mitsubishi L200 ha un prezzo base di 24.800 euro che arriva fino ai 44.500 per il top di gamma Diamond. Land Rover Defender: la regina dei fuoristrada La nuova Land Rover Defender è stata presentata di recente al salone di Francoforte e fa parlare di sé soprattutto per le voci che confermano che dall’Inghilterra stanno lavorando a un sistema di controllo da remoto che permetterebbe di guidare l’auto a basse velocità da fuori. Nonostante i suoi 71 anni, Defender mantiene sempre il suo fascino e assume pian piano le sembianze di un SUV. Al momento la nuova versione è disponibile nel modello più grande: il 110, che può ospitare da 5 o 7 posti. Entro l’anno prossimo si affiancherà la più piccola Defender 90. Internamente, colpiscono gli elementi strutturali a vista e il cambio sul cruscotto che permette così di unire i sedili per ospitare due passeggeri di fianco al guidatore. Il ClearSight Ground View permette di avere una visione sulle ruote anteriori tramite delle telecamere che riportano le immagini sul tuchsreen centrale. Il nuovo SUV di lusso rimane un asso del fuoristrada grazie ai suoi 90 cm di guado e una altezza da terra di 291 mm. La capacità di carico è di 900 kg. I motori che spingono Defender sono i 4 cilindri 2.0 diesel twin turbo da 200 e 240 cv oppure il 2.0 turbo a benzina da 300 cv. È disponibile poi il mostruoso 6 cilindri a benzina da 400 cv dotato di tecnologia Mild Hybrid con rete di bordo a 48 Volt. La trazione integrale è permanente e la trasmissione è automatica secondo due gamme di velocità. Il differenziale posteriore è autobloccante. I prezzi vanno da 57.400 euro a 101.400 euro. Jeep Wrangler: lo spirito dell’off-road Jeep Wrangler è sicuramente uno dei pochi fuoristrada vecchio stile che non ha ceduto alla recente avanzata dei SUV. Nel corso degli anni, infatti, è riuscito a mantenere intatto il suo aspetto iconico, innovandosi allo stesso tempo sotto l’aspetto della meccanica e della tecnologia. Wrangler è disponibile in configurazione a tre o cinque porte, sulla base di tre allestimenti: Sport, Sahara (anche in versione Overland) e Rubicon. Fca ha puntato molto alla personalizzazione proponendo oltre 180 accessori disponibili. Una delle poche modiche apportate a livello di carrozzeria, riguarda la griglia anteriore, che ora è leggermente inclinata all’interno per migliorare l’aerodinamica. I motori disponibili su Wrangler sono i nuovi diesel da 2.2 e 2.0 itri da 200 CV o 272 CV. Disponibile anche il cambio automatico a otto marce. Sono presenti due sistemi di trazione integrale, il Command-Trac e quello piú estremo Rock-Trac che troviamo su Rubicon. È possibile portare la vettura da 2 a 4 ruote motrici grazie al sistema shift on the fly. I prezzi di Jeep Wrangler vanno da 48.500 euro a 59.000 euro.
ALLE CAVE DI CARRARA CON OPEL MOKKA XPer questo weekend in auto vi portiamo a Carrara a bordo di Opel Mokka X, una vettura molto apprezzata dal pubblico femminile, per visitare le famose cave da cui i Romani e poi Michelangelo traevano il prezioso marmo bianco per le loro statue. Oggi, quegli angusti percorsi che una volta i nostri antenati percorrevano a piedi, sono il luogo ideale per mettere alla prova il nostro SUV compatto. Non a caso proprio in queste terre, per un intero fine settimana, il comune toscano è stato la casa del 4X4Fest: la kermesse italiana dedicata agli appassionati dei fuoristrada. Com’è dentro e fuori Ci mettiamo al volante di buon’ora per approfittare delle desolate strade milanesi del sabato mattina e mettere alla prova il nostro piccolo SUV su un percorso urbano. Ma prima di salire a bordo, però, una breve occhiata alle forme simpatiche e aggraziate della vettura che piace tanto a noi donne. Mokka X é Lunga 428 cm, larga 178 cm e alta 166 cm, il più recente restyling ha rivisitato il design dei fari dotandoli di tecnologia led e ha visto diminuire la dimensione della mascherina. Lateralmente la vettura ha un aspetto dinamico e gli elementi in plastica nella zona inferiore donano un carattere sportivo. Nel posteriore, invece, i gruppi ottici si sviluppano in verticale. Per quanto riguarda gli interni, si rimane colpiti dai numerosi vani portaoggetti e si riscontrano dei rivestimenti in plastica morbidi al tatto. Nel complesso Mokka da una sensazione di essenzialità e solidità. Al centro della plancia cattura l’occhio lo schermo dell’infotainmment che ben si mimetizza con il design interno. L’abitabilità dei passeggeri posteriori è molto generosa a costo di sacrificare leggermente la capacità del bagagliaio che è di 356 litri. Prova cittadina e autostradale Per uscire da Milano mettiamo alla prova il navigatore NAVI 900 IntelliLink con schermo 3-D e comandi vocali che ci guida in maniera molto precisa. Percorrendo le strade della città si percepiscono a stento i binari del tram e le buche sotto le ruote nonostante l’assetto del SUV non sia dei più morbidi. Il motore frizzante di Mokka rende la vettura davvero piacevole da guidare e lo sterzo preciso la rende molto agile. per le donne va bene perché è compatta ma anche solida protettiva. Una volta in autostrada scopriamo con piacere che il SUV non è particolarmente rumoroso e non consuma neanche tanto: a una velocità di 130 km/h, infatti, il consumo è di 20 km con un litro. Superata Parma, dopo circa 2 ore di viaggio, imbocchiamo la Cisa e rimaniamo colpiti dalla quantità di lavori stradali, ma questo non basta a fermarci. passando per Mulazzo sulle orme di Dante Proseguendo tra l’entroterra toscano scopriamo un paesaggio pieni di Borghi fra cui Mulazzo. Si tratta di un comune italiano di appena 2.500 anime nella provincia di Massa-Carrara, noto per i numerosi ritrovamenti di sculture antropomorfe risalenti all’età del rame: le statue stele della Lunigiana. Mulazzo è anche nota per avere ospitato Dante Alighieri durante il suo esilio da Firenze. Egli trovò ospitalità presso un ramo ghibellino della famiglia dei Malaspina. Nella piazza del borgo troviamo, infatti, quella che fu la casa del famoso poeta. La scalata delle Cave Dopo altri 50 minuti di machina vediamo all’orizzonte il mare prima di scalare le Alpi Apuane e sfiorare Colonnata, famosissima per il suo delizioso lardo, fino ad arrivare finalmente ad una delle Cave. La zona di formò circa 190 milioni di anni fa quando il fondo del mare emerse e le rocce di calcare subirono una trasformazione per le forti pressioni e si trasformarono nel marmo delle Alpi Apuane. Qui, a partire dall’epoca romana, e in particolare sotto Giulio Cesare, sono cominciate le attività estrattive di uno dei marmi più pregiati al mondo. Il motore della nostra Mokka X in allestimento Top di gamma Ultimate è un 1.6 CDTI da 136 Cv e 320 m di coppia massima con cambio è automatico. Sono diversi gli allestimenti disponibili su Mokka X: oltre a quello base che parte da 20.000 €, ci sono l’Advance a partire da 23.000 €, il Business da 24.000 €, l’Innovation da 24.750 € e il Top di gamma Ultimate da 28.000 €.
ALBA: GUIDA AL WEEKEND CON IL TARTUFOAd Alba, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo bianco, lo chef Davide Oldani ha presentato un moderno tagliatartufi, denominato Xfetta, per affettare in maniere adeguata il prezioso tubero. A Barberesco si è invece tenuta la “Penultima cena”, una performance di Anotherview in cui assaporare le Langhe, una meta ideale per un weekend con gusto. Di Giusy Serafino. È iniziata la grande festa dei weekend con sua Maestà Il tartufo bianco di Alba, nel magico scenario delle Langhe. Un territorio affascinante per il senso di pacata eleganza che lo contraddistingue come in un quadro d’autore. Ogni anno qui si svolge la “Fiera internazionale del tartufo bianco”, giunta alla 89esima edizione, che attira estimatori da ogni parte del mondo alla ricerca di curiosità o aspetti innovativi. Lo chef Davide Oldani, stella Michelin, ha presentato, presso l’Alba Truffle, il tagliatartufi “Xfetta”, per non affettare male e rovinare il tartufo pregiato…Un grande show, da parte del meno pretenzioso degli chef stellati. Il prezioso accessorio, realizzato da Ambrogio Sanelli, è composto da un unico pezzo d’acciaio e da una lama fissa, per avere fette uguali, senza variazioni di sapore. La caratteristica del Tuber magnatum pico è quella di produrre piacere attraverso le sue proprietà organolettiche, rendendo unici piatti anche molto semplici come l’uovo in cocotte o in camicia, i piatti di pasta fresca, come ravioli o tajarin, o la battuta di fassona. Presso il ristorante Casa Nicolini, una location di pregio con vista incantevole sul paesaggio collinare, lo chef ha presenziato a una singolare performance denominata “La penultima cena”, un’opera d’arte moderna, modernissima: 12 pasti per dodici persone, uno ogni 2 ore. Tutto in presa diretta, per una lunga tavola conviviale che si protrae per 24 ore, dinanzi al magnifico scenario dei vigneti, con lo sfondo delle colline Patrimonio UNESCO e la torre di Barbaresco, nell’omonima località. Si tratta di Anotherwiew, un progetto di Marco Tabasso, Tatiana Uzlova e Robert Andriessen, che consiste nella realizzazione di “Finestre nomadi digitali”, ognuna delle quali racconta un giorno della vita di un luogo diverso del mondo. In contrasto con la nostra realtà in rapido movimento e frammentata, si invita lo spettatore a godersi il lento scorrere del tempo dalla prospettiva della propria casa. Ospiti del mondo dell’arte, della cultura e dell’enogastronomia si sono susseguiti insieme a personaggi della tradizione piemontese (trifolai e collezionisti di vini) per gustare piatti tipici su cui la grattata di tartufo è stata d’obbligo. Ma Alba, oltre che mangiar bene, consente altri aspetti di gusto, come singolari musei, castelli prestigiosi e innumerevoli opere d’arte. LA CULTURA DEL GUSTO ANCHE NELL’ARCHITETTURA Partendo dalla centralissima piazza Risorgimento, ci si imbatte nel Palazzo Comunale, eretto sul foro della città romana, e sede del governo della città nel Medioevo; la Cattedrale di San Lorenzo, di fondazione paleocristiana e poi romanica. In piazza Rossetti, oltre al Museo Diocesano con il suo bel campanile, si trova il Centro studi “Beppe Fenoglio”, casa museo dello scrittore, fronteggiata dal monumento di Umberto Mastroianni, con documenti sulla sua vita, ma anche sulla città e sulla Fiera del Tartufo. A poca distanza, La Chiesa di San Giuseppe, eretta dalla Confraternita dei Pellegrini a partire dal 1656, ricorda le forme tipiche dell’architettura della Controriforma. La struttura del Teatro Sociale “Giorgio Busca” è unica in Italia poiché la sala ottocentesca a “ferro di cavallo”, opera dell’architetto Busca e la grande sala di fine ‘900, si affacciano su un unico palcoscenico; nel foyer è visibile un’area archeologica romana. Sulla piazza si affacciano la chiesa di Santa Caterina di fondazione medievale, ricostruita nel XVIII secolo, ora dedicata al culto ortodosso e il Seminario Vescovile del XVIII secolo. La Chiesa di San Domenico, con il convento dei Domenicani, venne costruita a partire dal 1292, e ha la facciata in stile romanico-gotico. Il Complesso della Maddalena, invece, è stato un monastero delle suore domenicane, fondato dalla Beata Margherita di Savoia nel 1448, ospita in autunno la Fiera del Tartufo Bianco di Alba. Il profilo della città è però costituito da torri, residenze nobiliari e case-torri medievali che rammentano la floridezza di epoca comunale (XII-XII sec). DOVE MANGIARE *Osteria “La Fermata “, Corso Bra,56 tel. 0173/36 67 63, Alba (CN), cucina tipica di Langa e Roero, www.osterialafermata.com *Ristorante Casa Nicolini, Strada Nicolini Basso, 34 Barbaresco (CN), tel 0173/638139, www.casanicolini.it DOVE DORMIRE
Sono un nuovo Blocco di testo, pronto per il tuo contenuto *B&B La terrazza sulle torri, viale Torino 6, Alba (CN), tel 0173/440741, www.laterrazzasulletorri.it. A soli 9 minuti a piedi dalla Cattedrale e dal castello Grinzane Cavour. *Hotel Ristorante I Castelli ****, viale Torino 14, alba (CN), tel 0173/361978, www.hotel-icastelli.com. A poca distanza dai principali monumenti della città, doppia da € 149. INFO *Fiera Internazionale del Tartufo bianco d’Alba, www.fieradeltartufo.org *Ente turismo langhe Monferrato Roero, Piazza Risorgimento, 2 + 39 0173 35833, www.langheroero.it *Piemonte on wine, Servizio gratuito prenotazioni visite nelle cantine www.piemonteonwine.it *Consorzio turistico Langhe Monferraro Roero, Servizio gratuito prenotazioni www.tartufoevino.it
MARRAKECH,LA GEMMA ROSSA DEL NORD AFRICAPerché non approfittare del ponte dei Santi e volare fino a Marrakech per scoprire la bellissima città rossa? Vi troverete immediatamente sbalzati in un mondo colorato e profumato avvolti da un’atmosfera da mille e una notte. Marrakech, a poche ore dall’Italia è una delle più famose città imperiali del Marocco conosciuta per la sua famosa piazza Jemaa El Fna Patrimonio Unesco, per la Medina, per i giardini Majorelle, per la Moschea Koutoubia e per tanto altro ancora che brevemente cercheremo di illustrare. Giunti a Marrakech consigliamo di entrare nel cuore pulsante della città: la piazza, Jemaa El Fna. E’ il modo migliore per conoscere gli abitanti, le usanze e respirare l’atmosfera tipica marocchina. Nella piazza, che è una grande area pedonale, incontrerete portatori d’acqua, incantatori di serpenti, venditori ambulanti, cantastorie, indovini e i famosi musicisti gnawa. Questa piazza è magica, pittoresca, autentica e ammaliatrice. Difatti chi la visita una volta vuole rivederla. Fatelo anche voi, visitatela più volte durante il vostro soggiorno, ma scegliete di farlo in momenti diversi della giornata perché scoprirete che magicamente cambia volto ad ogni ora. Ad esempio la sera, con le luci che la illuminano a giorno, è veramente affascinante. Per viverla pienamente fatelo sorseggiando un the alla menta in una delle tante terrazze dei locali ubicati tutt’intorno. Nella zona nord della piazza i souk dove fare acquisti. Sarà facilissimo riempire un’intera valigia di souvenir perché sono tutti prodotti artigianali di vera bellezza. I tappeti berberi dai mille colori con lavorazioni diverse, pelletteria di ogni genere dalle cinture alle pantofole, ceramiche dipinte con i tipici colori marocchini, rose profumatissime essiccate da utilizzare per profumare la biancheria, oggetti in legno intarsiati eccellentemente insomma qui lo shopping diventerà sfrenato. Importantissima però la contrattazione che è un’usanza tipica dei paesi arabi e in particolar modo a Marrakech. Dunque alla richiesta di 10 Dirham offritene 3 per chiudere la contrattazione a 5. A soli 300 mt a ovest della piazza Jemaa El Fna visitate uno dei simbolo della città di Marrakech la Moschea Koutoubia Indirizzo: Medina Jamaa El Fenna, individuabile dal suo alto minareto. Conosciuta anche con altri nomi come Jami ‘al-Kutubiyah, la moschea Kutubiya, la moschea Kutubiyyin o la moschea dei librai. E’ la più grande della città e nel 1158, quando fu conclusa, era una delle moschee più importanti del mondo islamico. Potrete ammirare la sua bellezza solo dall’esterno in quanto è vietato l’ingresso ai non mussulmani. Altro simbolo di Marrakech è il Palazzo El Bahia Indirizzo: Avenue Imam El Ghazali una delle opere architettoniche più importanti della città. Si tratta di un palazzo risalente al XIX secolo di grande bellezza e di grande attrazione turistica. Poco lontano dal Palazzo El Bahia le Tombe Saadiane si tratta delle tombe reali. Vi stupiranno le lussuose decorazioni. Non perdete inoltre una delle scuole coraniche più antiche del paese: la Madrasa di Be Youssef, Indirizzo: Rue Assouel, per oltre quattro secoli è stata una casa per studenti. Pensate che ne poteva ospitare sino a 900. Se avete a disposizione ancora qualche ora utilizzatela per visitare i Giardini Majorelle che si trovano nella parte nuova della città. Questi giardini furono costruiti attorno al 1900 da Jacques Majorelle per poi essere acquistati, nel 1980, da Pierré Bergé e Yves Saint-Lauren devoluti poi dagli stessi alla città. Che spettacolo di colori, una vera oasi all’interno di Marrakech. Piante, fiori, fontane è ciò che vi circonderà. Non possiamo non parlarvi della cucina marocchina perché propone piatti deliziosi. Un insieme di sapori, aromi e colori che accontenteranno palato e occhi. Molte le spezie utilizzate così come le verdure che accompagnano sempre carne o pesce. Il piatto nazionale marocchino è il couscous. Alla base del piatto il frumento macinato, brodo, verdura e carne gli altri alimenti oltre chiaramente alle spezie. Il couscous si cucina nella cuscussiera, composta da una pentola (kedra) dove si prepara il brodo e da una parte superiore forata (kaskas) dove si cuoce il couscous. Delizioso.
INFO UTILI
Come arrivare: Tanti i voli low cost dall’Italia come Easyjet e Ryanair (sono le compagnie aeree tra le più economiche). L’aeroporto di Marrakech è il Menara da qui potete raggiungere il centro con il bus 19 o con i tanti taxi fuori dall’aeroporto. Dove dormire: Assolutamente in un Riad. I Riad sono delle case tipiche marocchine a forma quadrata. Il patio centrale è a cielo aperto e fanno da cornice fontane e piante. Dove mangiare: In uno dei tanti ristoranti intorno alla piazza Jemaa El Fna Non ci resta che augurarvi un buon soggiorno nella caotica, imprevedibile, colorata, profumata città rossa, gemma del Nord Africa, Marrakech.
GOVONE (CN) DIVENTA “IL MAGICO PAESE DI NATALE”Un’edizione, la 13° che promette scintille, anzi, migliaia di luci, quelle del Natale. Dal 16 novembre al 22 dicembre, Govone (CN) indossa gli abiti della festa e si trasforma ne “Il Magico Paese di Natale”, un luogo fiabesco, dove vivere una magica esperienza natalizia per tutta la famiglia nel contesto di un paesaggio unico, che include due monumenti Patrimonio UNESCO: Il Castello Reale di Govone e il paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato. Il Magico paese di Natale, che lo scorso anno ha fatto registrare 200 mila visitatori, si sviluppa su una superficie di 45 mila mq e può contare su un Mercatino Natalizio con ben 117 espositori, diventando il primo in Italia per numero di partecipanti.Qual è la particolarità di questo luogo? E’ quello di essere un piccolo Eden con solo 600 abitanti ma rappresentato da un giovane sindaco che da solo ne vale 100. Marcello Mosca, questo è il suo nome, non ha permesso costruzioni selvagge ma ha perseguito ciò che già i predecessori avevano iniziato: un borgo green con i principi del rispetto della natura e dell’ambiente. Non solo, quest’anno, infatti, il mercatino di Govone è candidato ai Best European Christmas Markets come unico rappresentante per il nostro paese. Dal 29 novembre al 10 dicembre, poi, tutti potranno votare per fargli scalare la classifica dei primi venti mercatini di Natale d’Europa. Ma vediamo nel dettaglio le novità dell’edizione 2019. A Govone, la casa di Babbo Natale e la mostra di Presepi Che “Paese di Natale” sarebbe senza la casetta di Babbo Natale? Infatti, a Govone non può mancare e rappresenta una delle maggiori attrattive. La particolarità consiste nello spettacolo musicale, sempre diverso di anno in anno, che si ripete dal vivo ogni quarto d’ora. Quest’anno sarà raccontata la leggenda della renna Rudolph. Nella magica casa, poi, ogni visitatore diventa protagonista, entrando a far parte dello spettacolo e delle scene animate, tra cui quella dedicata a Mamma Natale e quello dell’invio della letterina, per poi culminare nello studio di Babbo Natale, con cui tutti potranno interagire. E, siccome il Natale è una festa della tradizione cristiana, all’interno del Castello di Govone si può visitare la mostra “Adeste fideles”, che coinvolge maestri e artisti del Presepe provenienti da tutta Italia, con particolare attenzione alla produzione artistica piemontese.
Il Magico Paese di Natale è storico e…sostenibile Un gradito ritorno, anche in questa edizione, è quello del Treno storico, con carrozze e porte originali degli anni Venti, che non solo darà l’impressione di vivere un viaggio nel tempo, ma di farlo in maniera “green”, risparmiando emissioni dannose per l’ambiente. Due i viaggi a bordo del trenino: il 17 novembre da Torino e il 22 dicembre da Milano, con direzione Govone. Durante il percorso, poi, figure fatate creeranno un’atmosfera magica, mentre, nel viaggio di ritorno, i viaggiatori saranno allietati da un aperitivo con le bollicine del Consorzio dell’Asti DOCG e i prodotti Valgrana. Ma l’attenzione all’ambiente non finisce qui. L’evento utilizza infatti energia elettrica a Km 0, grazie a un accordo con Egea, e ha adottato un sistema di raccolta differenziata con uno speciale compattatore per le bottiglie di plastica, in collaborazione con Coripet. A Govone un Natale tra vino e grandi chef Dal 23 novembre, poi, ogni fine settimana sarà dedicato a un tema. Si comincia dalla letteratura per bambini, in collaborazione con la cittadina di Cavalermaggiore che ospita in concomitanza la Fiera piemontese dell’editoria. Ci sarà poi il Festival del cibo che prevede il coinvolgimento di grandi chef del territorio, tra cui gli “stellati” Crippa e Palluda, oltre alla presenza delle aziende di produzione che racconteranno le loro esperienze. L’inaugurazione del Magico Paese di Natale è prevista sabato 16 novembre con l’accensione del grande albero luminoso di fronte al castello e il concerto di Rejoicing Gospel Choir.
INFO www.magicopaesedinatale.com
BOBBIO (PC) È IL “BORGO DEI BORGHI”Non è solo uno dei “borghi più belli d’Italia”, ma, dallo scorso 20 ottobre, Bobbio è anche il Borgo dei Borghi. Ha conquistato infatti la prima posizione del talent di Rai Tre “Il borgo dei borghi”, sbaragliando 60 candidati, poi rimasti in venti “finalisti”. Una ragione in più per sceglierlo per il nostro weekend con gusto. L’incoronazione di Bobbio a “Borgo dei borghi” è avvenuta nell’ambito della puntata finale, condotta da Camila Raznovich, Philippe Daverio, Mario Tozzi e Margherita Granbassi, il cui voto “di qualità” pesava per il 50%, mentre il restante 50% era in mano alla giuria popolare. In finale sono arrivati i borghi di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa (Sicilia) piazzatosi al secondo posto, al terzo Rotondella, in provincia di Matera (Basilicata), in quarta posizione Laigueglia, nel savonese (Liguria). Bobbio, una bellezza antica che conquista A conquistare le due giurie sono stati i diversi aspetti che si concentrano in questo piccolo borgo di appena 3500 abitanti che sorge sul fiume Trebbia, al confine con tre regioni, Emilia, Liguria e Toscana, dalle quali, nel corso dei secoli, ha assorbito la storia, la cultura e le tradizioni fino a trasformarle in un unico affascinante mix. Bellezze artistiche, paesaggistiche, cultura, architettura, storia ed enogastronomia hanno conquistato il cuore dei giurati, affascinati dai suoi vicoli di ciottoli, le strade su cui si affacciano antichi portici, e poi ponti, conventi, chiese che riassumono l’eredità romana, longobarda e carolingia. Tracce di un primo nucleo abitativo sul Trebbia si hanno infatti fin dal Neolitico, ma è nel 14 a.C, in epoca romana, che nasce l’antica Bobium. A Bobbio il Medioevo è di casa A lasciare un segno indelebile a Bobbio è il monaco irlandese Colombano, che nel 614 fonda qui un monumentale monastero, tra i più grandi e importanti d’Italia, e non solo, con un complesso che include, tra gli altri edifici, una basilica affiancata dal porticato che la collega all’abbazia, oggi sede del Museo dell’Abbazia e dello scriptorium. Un altro simbolo di Bobbio è il suo ponte romanico, noto come Ponte del Diavolo o Gobbo, per il suo profilo arcuato e le sue undici arcate, l’una diversa dall’altra, che si susseguono lungo i 280 metri del monumento. Suggestivo il centro storico, con le sue strade di ciottoli, dove valgono una visita Piazza San Francesco, il Monastero di San Francesco, in stile francescano rustico del XIII secolo con un chiostro del XV e la chiesa ricostruita in stile barocco nei primi anni del Settecento. Splendida anche la chiesa della Madonna dell’Aiuto del 1621. Assai significativo anche il Castello Malaspina, fatto costruire nel 1503 da Corradino Malaspina. Una volta passato alla famiglia Visconti divenne poi sede del Podestà per poi passare ancora una volta di mano alla famiglia Dal Verme. Dal 1956 è proprietà dello Stato e, ancora oggi, si presenta in tutta la sua imponenza. Da non perdere il magnifico panorama sul borgo e sulle montagne che si ammira dal cortile interno. Bobbio, un borgo “da film” per tutte le stagioni Bobbio ha dato i natali al regista Marco Bellocchio, che ogni anno organizza qui un rinomato Festival del Cinema, attirando intellettuali, curiosi, appassionati e semplici turisti che contribuiscono a mantenere vitale questo piccolo gioiello della Valtrebbia. Non dimentichiamo, poi, le bellezze paesaggistiche, con un fiume, il Trebbia, in gran parte balneabile, colline verdi su cui nascono le viti di Nebbiolo e Dolcetto e gli scorci del Monte Penice, che ogni anno, nel periodo estivo attraggono migliaia di turisti. Nel periodo invernale, invece, si popola di sciatori e amanti degli sport sulla neve grazie alle due piste e al campo scuola servita da una manovia e da uno skilift.
Il Borgo dei Borghi in tavola Bobbio è una delle mete gourmet più interessanti d’Italia per la gustosa commistione di prelibatezze della gastronomia piacentina, come i deliziosi salumi, tra cui coppa, salame e ciccioli e influenze di Liguria e Toscana. Tra i primi piatti spiccano gli anolini all’uovo, i pisarei e fasò, il riso alla zucca, la bomba di riso, i tortelli ripieni e i tipici maccheroni alla bobbiese, con sugo di funghi o di stracotto, che sa solo spopola anche tra i secondi, insieme alla selvaggina e alle grigliate. Un tipico piatto autunnale sono poi le lumache “alla bobbiese”. Tra i dolci, tipico e il croccante di mandorle e zucchero.
COME ARRIVARE
In auto: da Nord e da Est, A1 con uscita Piacenza Nord; da Sud A21 con uscita Piacenza Sud, da Ovest A21 con uscita Piacenza Ovest. Seguire per Piacenza e, arrivati qui, proseguire lungo la tangenziale seguendo le indicazioni per Bobbio imboccando la SS45.
DOVE MANGIARE *Ristorante Enoteca San Nicola, via San Nicola 11, ang. Contrada dell’Ospedale, Contrada San Nicola, Bobbio (PC); tel 0523/932355, www.ristorantesannicola.it Nel centro del borgo, è ricavato in un convento del Seicento. Nel menù ricette tradizionali, alcune con accostamenti ricercati. Ampia scelta di vini. *Osteria Braceria Il Barone, Contrada di Porta Nova 11, Bobbio (PC), tel 0523/932093, www.osteriailbarone.it Locale accogliente con un menù di piatti realizzati con prodotti di stagione e materie prime di qualità. Ottimi i salumi. Tra i primi piatti ci sono zuppe, minestre, pasta artigianale anche ripiene, mentre tra i secondi di carne ci sono stufato, arrosti, stracotti e grigliate.
DOVE DORMIRE *B&B Il Viandante, Loc. Bargo 5, Bobbio (PC), tel 370/3529467, www.bbilviandante.it In posizione panoramica, a soli 7 minuti a piedi dal centro storico. Le camere si affacciano sul bosco, si può scegliere quelle con bagno privato o in comune. La colazione è servita nell’ampio salone ed è a base di torte e marmellate fatte in casa. Doppia con colazione da € 60. *Albergo Ristorante Il Giardino, Piazza San Francesco 12, Bobbio (PC); tel 0523/936247, www.albergobargiardino.it Nel centro del paese con splendida vista sul borgo, dispone di 15 camere spaziose e tranquille. A disposizione ristorante con cucina tradizionale e bar con aperitivi e drink. Doppia da € 75.
A MILANO ESPERIENZE CREATIVESempre all’avanguardia, Milano ospita, nell’ambito di un ricco panorama culturale, due mostre di grande originalità dedicate a Elliott Erwitt e a Marina Abramović. Fino al 15 marzo 2020 il Mudec, Museo delle Culture di Milano ospita il lavoro di Elliott Erwitt, un artista che ha fatto la storia fotografica del nostro secolo.
La mostra “Elliott Erwitt. Family” presenta 60 scatti, con i quali il novantunenne fotografo americano ha descritto tutte le sfaccettature di un concetto così inesprimibile e totalizzante come quello della famiglia. La collezione, selezionata per Mudec Photo dallo stesso Erwitt e da Biba Giacchetti, curatrice della mostra, alterna immagini ironiche a spaccati sociali, matrimoni nudisti, famiglie allargate o molto singolari, metafore e finali “aperti”, come la famosissima fotografia del matrimonio di Bratsk. L’esposizione, promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, è in collaborazione con SUDEST57 e vede il contributo di Lavazza – main sponsor dello spazio Mudec Photo – di cui sposa in pieno la mission, impegnata nel mondo della fotografia fin dal 1993 attraverso il “Calendario Lavazza”, un progetto attraverso cui racconta le storie e descrive la società globale attraverso gli occhi dei più grandi maestri contemporanei dell’arte della fotografia. In particolare, per questo nuovo progetto di Mudec Photo, Lavazza diventa parte attiva, portando in mostra una selezione di scatti di Elliott Erwitt tratti dal Calendario Lavazza 2000 “Families – Ritratti intorno al caffè”, un’edizione speciale che aprì le porte al nuovo millennio, a firma proprio del grande fotografo. Attraverso i 60 scatti selezionati da Erwitt stesso, che raccontano trasversalmente settant’anni di storia della famiglia e delle sue infinite sfaccettature intime e sociali nel mondo intero, l’artista offre all’osservatore sia istanti di vita dei potenti della terra (come Jackie al funerale di JFK) sia scene privatissime (come la celebre foto della bambina neonata sul letto, che poi è Ellen, la sua primogenita). Come sempre Elliott Erwitt conduce il suo racconto per immagini senza tesi, in totale sospensione di giudizio. – spiega Biba Giacchetti – Ci racconta i grandi eventi che hanno fatto la Storia e i piccoli accidenti della quotidianità, ci ricorda che possiamo essere la famiglia che scegliamo www.mudec.it Alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, fino al 31 dicembre, la mostra “Marina Abramović / Estasi” presenta il ciclo di video “The Kitchen. Homage to Saint Therese” con cui l’artista serba si relaziona con Santa Teresa d’Avila, una delle più importanti figure del cattolicesimo. L’esposizione, curata da Casa Testori, prosegue il connubio, proposto da VanitasClub (parte del Gruppo MilanoCard), tra questa antichissima area di Milano e la video arte con i grandi artisti contemporanei, iniziato nel 2017 con Bill Viola e proseguito poi con Michelangelo Antonioni e Andy Warhol. L’opera si compone di tre video, che documentano altrettante performance tenute nel 2009 dall’artista nell’ex convento di La Laboral a Gijón, in Spagna, in cui Marina Abramović, giocandosi in prima persona e usando un linguaggio contemporaneo, rinnova e vivifica un grande tema della tradizione. L’allestimento, curato dall’architetto Martina Valcamonica, particolarmente suggestivo, conduce il visitatore a compiere un “cammino” progressivo attraverso la visione delle tre opere. www.vanitasclub.org/abramovic
VERONA: CHEF GIANCARLO PERBELLINI, TRA CASA,TEATRO E STELLETESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA Mi trovo a Verona, lascio alle mie spalle la superba Cattrale di S. Zeno e mi apre la porta proprio lo Chef Giancarlo Perbellini il creatore, o regista, di questoa ‘casa’ dall’atmosfera pulita, serena, sofisticata, mai banale. Dove passi un week end libero? Che auto guidi? I tuoi viaggi ?
Il tuo primo ricordo in cucina? Le tue esperienze in cucina? Qualche imput da un viaggio all’estero?
Un piatto che preferisci mangiar se cucinato da un’altra persona?
Questo porta dolci a sorpresa è davvero unico …
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