Weekend Green…nella Casa sull’albero

Alzi la mano chi, da bambino, ha desiderato una casa sull’albero. Una casa sospesa, a stretto contatto con la natura, abbracciati dai rami, un rifugio accogliente dove dare sfogo alla fantasia e vivere mille avventure. Ebbene, in molti Paesi Europei, la casa sull’albero è una realtà consolidata. In Italia, invece, si stanno muovendo i primi passi.

Ci possono essere diverse tipologie di “case”, private, per trascorrere le vacanze, oppure vere e proprie strutture ricettive dove potersi regalare un weekend davvero speciale. Sì, perché vivere un’esperienza in una di queste case “sospese” non è solo un’avventura entusiasmante e rilassante, ma fa anche bene al corpo e alla mente. Vediamo perché.

La connessione tra gli alberi

È stata la ricercatrice canadese Suzanne Simard, nel 1997, a ipotizzare per prima l’esistenza di una rete sotterranea tra gli alberi, che chiamò, non a caso wood wide web. Secondo la teoria di Simard, gli alberi emettono melodie, si scambiano doni, prendono decisioni e questo avviene attraverso una sorta di “internet” del mondo vegetale che consente il passaggio di molecole utili, chiamate terpenoidi.

Le ricerche più recenti ne hanno individuati circa 40 mila, ognuno dei quali composto da diverse sostanze. Una delle ipotesi più suggestive, poi, è quella che sostiene che questa grande varietà di molecole serva alle piante come un “vocabolario” per comunicare con l’ambiente che le circonda.

Secondo questa ricerca, poi, tramite gli alberi anche gli esseri umani possono connettersi al più grande sistema di comunicazione del pianeta. E questa connessione è in grado di generare un senso di appagamento, perché i terpenoidi liberati vengono riconosciuti e assorbiti dal nostro sistema immunitario.

Da questo concetto è nata la pratica del forest bath e del tree hugging, che consiste nel camminare nelle foreste e nell’abbracciare gli alberi per rigenerare il corpo e la mente e connettersi con la natura. I benefici sono molteplici, dal rafforzamento del sistema immunitario all’azione antistress e anti ansia, da effetti benefici sul sistema cardio circolatorio, neuro vegetativo e ormonale.

Inoltre, secondo alcune tradizioni dei popoli antichi, dai Greci ai Celti, ogni albero ha una personalità che è in grado di interagire con quella umana. Per esempio, il faggio è determinato, la quercia è saggia, il cedro del Libano è magnanimo, il noce è generoso. Molte persone, poi, attribuiscono alle proprie piante un valore affettivo, spesso legato alla memoria di chi le ha piantate o degli eventi significativi che si sono svolti all’ombra delle loro chiome.

Come nasce una Casa sull’Albero

Per costruire una casa sull’albero, quindi, prima di tutto si deve scegliere l’albero, che deve essere capace di sopportare una struttura. La pianta, come spiega Andrea Tovaglieri, agronomo e consulente dall’azienda Sullalbero di Busto Arsizio, «deve essere ben sana, ben radicata e in una fase matura del suo sviluppo». Si deve poi valutare la capacità del legno di sostenere iterazioni che riguardano il peso, gli spazi, gli sfregamenti e la compatibilità della struttura.

Il progetto procede quindi con un’analisi morfologica, fotografando le forme dei palchi e dei rami, ma anche prevedendo lo sviluppo di tronchi e rami, che “reagiscono” alle sollecitazioni di carico con trasformazioni continue. Con il tempo, infatti, si viene a creare una simbiosi perfetto tra la casa e l’albero che la ospita.

Inoltre, la costruzione della casa non deve limitare il flusso della linfa della pianta o mettere in pericolo la sua salute. A questo proposito, infatti, durante la fase di costruzione non vengono utilizzati ponteggi o gru, ma carpentieri, falegnami ecc che sono anche esperti tree climbers.

Una volta scelta la pianta, inizia quindi la costruzione, che può anche coinvolgere più alberi vicini. Il progetto di ogni casa, poi, è unico, e tiene conto della conformazione della pianta, dal tronco, ai palchi, ai rami.

Alcune “case sull’albero” in Italia

Tra le “case” già costruite che si possono ammirare, per esempio, c’è il Calocedro del Parco Teresio Olivelli a Tremezzo, sulle rive del Lago di Como, che spicca per la sua splendida terrazza sospesa. Si tratta di un’architettura organica che include forme e curve sinuose in cui il legno impiegato per la costruzione è stato piegato per armonizzarsi con quello dell’albero. È stato invece costruito su una grande quercia il Relais Tenuto il Cigno Treehoise di Villanterio, in provincia di Pavia, in cui la scala si attorciglia attorno al tronco e arriva fino alla chioma, dove è stato posizionato l’ingresso.

Trascorrere un soggiorno in una di queste case sospese, poi, significa dedicarsi al proprio benessere, alla connessione con la natura, alla lettura, alla meditazione, alle proprie passioni, ma sempre nel rispetto del mondo vegetale che ci circonda, in un’ottica di rispetto dell’ambiente e della relazione tra la nostra specie e le altre.

INFO

www.sullalbero.it