di NICOLA D. BONETTI
La nuova Q4 e-tron
Presentiamola per comprenderla: è la sola sport utility compatta premium nativa elettrica sul mercato. Ripetiamo parola per parola: sport utility si dimostra rapidamente per forma e funzione, le ruote sono alte e anche lo spazio libero dal suolo di 18 centimetri è adatto al ruolo; in più sulla versione “55” al vertice della gamma c’è la trazione integrale quattro. La compattezza è altrettanto semplice da valutare, essendo lunga poco meno di 4,6 metri. Premium, trattandosi di Audi è una certezza: da notare che finora nessun altro costruttore aveva mai spinto il genere verso dimensioni così ridotte, e la ragione non è evidente ma deriva dalla successiva categorizzazione; prima però aggiungiamo che il concetto premium è sostenuto dai contenuti innovativi e dalla qualità sempre elevata. Nativa elettrica: il progetto realizzato sul pianale modulare MEB del Gruppo VW dedicato alle vetture a batteria le colloca nella zona centrale, ottimale sia per il baricentro sia per la relativa distribuzione tra anteriore e posteriore.
Forme inedite
La linea è nuova e di rottura: giovane per enfatizzarne l’accessibilità economica, dai prezzi alle innovative formule di noleggio, persino per un mese o un solo giorno. L’immagine è sportiva, il frontale ha la calandra single frame ottagonale estesa, con maggior imponenza verticale. Attorno c’è l’inedita mascherina nera che lega i fari (full-led o Matrix con quattro diverse firme luminose selezionabili) alla calandra, avvolgendola per scendere alle prese d’aria.
La fiancata è diversa da qualsiasi altra Audi pur avendo richiami da Q2 a Q8: filante con parafanghi bombati che però smussano le forme squadrate del marchio, raccordandosi con la coda dove le luci sono unite e l’estrattore alla base rafforza l’immagine da sport utility.
Si parte da Verona
Il percorso prevede in tutto circa 300 km: dovremmo farcela considerando l’autonomia dichiarata da 442 a 487 km, ma la teoria è spesso diversa dalla realtà. Perché le auto elettriche hanno un paio di nemici in agguato: l’autostrada e le salite. Sulla prima basta non correre troppo, per le altre – non potendo evitare le montagne – inutile illudersi che in discesa si recuperi: la differenza di consumo è 4 (o 5) a 1, cioè si consumano da 40 a 50 kWh/100 km contro 10 in discesa, pur usando bene la rigenerazione.
Torniamo al viaggio: regoliamo su Efficiency che in autostrada limita la velocità a 130 km/h (ma premendo a fondo il pedale si sblocca per qualsiasi eventualità), e con la gestione predittiva tutto potrebbe funzionare al meglio. AutoBrennero, prima tappa a Rovereto per visitare una mostra al Mart, poi nuovamente autostrada fino a Trento Sud per dirigerci verso le montagne, imboccando la Valle dei Laghi, il cui paesaggio merita.
Vita a bordo
L’abitacolo offre spazio e abitabilità da segmenti ben superiori: restando in ambito Audi, certe misure interne sono da Q7. Come è stato possibile? Semplicemente per il progetto “nativo elettrico” che ha permesso di ragionare senza i vincoli della meccanica. Così Q4 e-tron ha abitabilità elevatissima per cinque passeggeri e il volume di carico spazia da 520 a 1.490 litri.
Non solo: anche l’ambiente è diverso, compie un balzo rispetto a ogni altra Audi, superandone l’immagine tradizionale. Design giovane e sportivo, mostra subito il volante con corona tagliata alla base e alla sommità e dotato di superfici tattili sulle razze. La strumentazione è digitale e il cruscotto cambia forma rispetto alla tradizione; al centro della plancia, dall’alto, il display centrale touch è da 10,1 a 11,6 pollici, ed è solo il primo dei tre livelli, con la parte centrale sospesa per aggiungere spazio utile. Sul parabrezza, l’head-up display esordisce con la realtà aumentata, lanciando il modello nel mondo premium.
In montagna
Tra la Valle dei Laghi e la Val Rendena, non passiamo da Tione ma teniamo la destra, salendo lungo la Provinciale 34: poco trafficata e scorrevole, invita a mettere alla prova le qualità dinamiche di Q4 55 e-tron quattro, l’unica con trazione integrale della gamma. Questa si coniuga alle peculiarità del progetto elettrico: baricentro basso, pesi ben ripartiti per le batterie centrali tra gli assi, sospensioni di tre tipi fino agli ammortizzatori regolabili, sterzo progressivo (di serie su Q4 quattro) e i cinque programmi di marcia.
L’andatura aumenta, arrivando anche ai limiti (molto elevati) della vettura, e non si ha mai l’impressione di essere alla guida di un veicolo che pesa 2,2 tonnellate. Tutto opera al meglio, fino alla frenata, ma è il bilanciamento a prevalere tra i pregi.
Dopo questo mini test dinamico, rientriamo nei ranghi pensando all’autonomia ma senza per questo procedere lentamente, anzi ci permettiamo qualche sorpasso di veicoli lenti: facilissimo, con lo scatto dei “300 cavalli” di Q4.
La trazione integrale
Disponibile al momento su Q4 50 e-tron quattro (Q4 45 e-tron quattro seguirà), aggiunge al motore posteriore un secondo propulsore anteriore, altrettanto raffreddato ad acqua e olio. Questo, asincrono da soli 60 kg di peso, ha migliori capacità di esprimere la massima potenza per brevi periodi (“boost”), integrando la trazione posteriore nelle piene accelerazioni (talvolta bastano pochi decimi di secondo) o quando necessario. In questo modo può avere tempi di inattività senza problemi, ma è sempre pronto a dare tutta la potenza in qualsiasi istante.
La trazione integrale quattro ha anche un altro pregio: gestisce il sottosterzo o il sovrasterzo in modo predittivo, limitandone cioè l’insorgenza, fenomeno frequente con aderenza scarsa o nella guida sportiva. Il controllo selettivo delle singole ruote è un pregio raffinato, che permette la guida più efficiente, o dinamica, secondo le situazioni. E fornisce a una sport utility come Q4 la motricità da fuoristrada.
Arrivo al resort
Lefay Dolomiti Resort è il secondo, dopo l’esordio a Gargnano sul Lago di Garda, dell’ambizioso programma della famiglia Leali (già fondatori della compagnia Air Dolomiti, oggi parte di Lufthansa), di creare strutture ricettive di alta gamma in località particolari e con basso impatto ambientale.
Aperto nell’agosto 2019, il nuovo Resort si trova tra i boschi sopra Pinzolo in Val Rendena. I concetti ispiratori sono nuovo lusso, benessere globale, sostenibilità, persone (con riferimento ai collaboratori) e italianità.
L’architettura è integrata con il territorio, i materiali sono di qualità fino ai dettagli curatissimi, le 88 camere (di cinque tipologie da 57 a 430 mq) hanno vista e stile.
Un vanto del Resort è la Spa: 5 mila mq con piscina interna-esterna riscaldata tutto l’anno, saune e percorsi per rigenerarsi completamente, anche in modo riservato o esclusivo.
Programma Vital Gourmet nei ristoranti Dolomia e Grual (questo aperto solo la sera, anche per ospiti esterni) con lo chef Matteo Maenza che valorizza gli ingredienti del Trentino-Alto Adige, e l’eccellenza della etichette in cantina.
Lefay Dolomiti Resort
Via Alpe di Grual 16, I-38086 Pinzolo (TN)
+39.0465.76.88.00
lefayresorts.com
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