Weekend “gourmet” a Brescia: golosità e 2 ricette “cucina di famiglia” ( part.3)
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di Cesare Zucca —For the english version clic hereSiamo arrivati alla terzo episodio del nostro fantastico weekend a Brescia “La Leonessa” che, assieme a Bergamo, è stata eletta Capitale Italiana della Cultura 2023.Sarà un ricco weekend del bello dove scoprirete i siti archeologici Brixia, la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Castello, il Museo del Risorgimento, il Museo delle Armi...) e del gusto (la gastronomia locale, le eccellenze del territorio, i piatti tipici della “Leonessa” e dove ancora si può mangiare la “cucina di famiglia”Pronti? Partiamo.DA VEDEREMuseo diocesianoRicchissima collezione di codici Miniati, di oreficeria sacra e tessuti liturgici realizzati a partire dal XIV secolo.nella quadreria opere dei più importanti artisti bresciani fra i quali moretto, Roma Nino, celestiSanta Giulia, Museo della Città, unico per concezione espositiva e per sede, allestito in un complesso monastico di origine longobarda. E’ il luogo ideale per intraprendere un percorso attraverso la storia e l’arte di Brescia, dall’età preistorica ad oggi. Ospita la grande mostra dedicata al pittore bresciano Giacomo Ceruti il pittore dei ceti umili, come le lavandaie e i giovani “portaroli” colti nel loro pesante mestiere. Museo Mille MigliaNell’antico complesso monastico di Sant’Eufemia la famosa corsa automobilistica viene presentata attraverso una ricca collezione di auto d’epoca provenienti dal Mercedes Benz Museum di Stoccarda e da collezioni private con interessanti allestimenti e scenografie che richiamano i vari periodi storici attraversati dalla casa. Un must per chi ama le vetture d’autore.DOVE VANNO DI SABATO MATTINA I VERI BRESCIANI?Al Mercato Piazza della Loggia dove qualità e prezzo sono di casa.Le bancarelle offrono delizie tradizionali e eccellenze gastronomiche che vanno dal El Panadì, pane tutto bresciano, alle deliziose zeppole di San Giuseppe, ottime tutto l’anno. Lì troverete squisiti formaggi del territorio, come la Formaggella del Tremosine, Silter ,Nostrano Valtrompia, Rosa Camuna e naturalmente il Bagoss Troverete pasta fresca, ravioli e casoncelli di tutti i tipi, mentre i salumi nostrani omaggiano il territorio, come salame di Cuz e dii Montisola, la salsiccia di castrato, la soppressata, Se siete buonbustai in cerca di pesce e carne, troverete del gustoso baccalà arrosto, pesce fritto e i tradizionali spiedi di manzo e di pollo, anche già cotti per asporto.DOVE TROVARE UNA CUCINA “DI FAMIGLIA”Antica Trattoria PorteriLocale autentico e accogliente, gestito dalla Famiglia Porteri fin dal 1875 e diventato parte della storia della ristorazione bresciana.La Trattoria si trova nel suggestivo Borgo Trento, una volta zona di interscambio tra Brescia, la bassa bresciana e le valli che scendevano dalla parte nord. Nel Borgo fiorivano solo attività artigianali, la gente girava a cavallo, nelle viuzze sostavno ii calessi degli ortolani e dei falegnami, quà e là rustiche locande di ristoro.
Gelati e gioielli artigianali in Via Trento a Brescia
Oggi il Borgo è animato da nuovi negozi e imprese artigianli, come Senza Fronzoli, una “bottega sfusa”che vende solo prodotti sfusi, tra cui pasta, spezie, cosmetica, detergenti per casa e molto più. Basterà riempire il vostro (o un loro) contenitore e acquistare per quanto peso si desidera.
Sapori alla Spina liquori e distillati sfusi, dalle spezie aceti alla frutta, agli oli, ai mille tipi di aceto balsamico alla frutta, al cioccolato, al tartufo al caffè….
La Via Trento riserva un’altra piacevolissima sorpresa”gourmet”: la Salumeria Porteri di fianco alla omonima Trattoria, luogo di recapito delle eccellenze del territorio, fornite da produttori storici, quasi tutti locali, insomma una meta da non perdere se volete gustare i sapori, i profumi e l’atmosfera di una “cucina di famiglia”
I prodotti in vendita nella Salumeria Porteri tra cui l’iconico formagiio “bagoss”Al timone dell’ Antica Trattoria Porteri troviamo Marco Porteri che con la sorella Francesca continua, conserva e in parte rinnova la tradizione.Lo incontro per una piacevole chiaccherata.
Marco PorteriSalve Marco, domande di rito: dove ti piace trascoorere un weekend libero? Con quale auto?Con la famiglia nelle montagne del nostro territorio, dove mi piace sperimentare trattorie che non conosco e, visto che il lavoro del cuoco è anche un po’ ” ladruncolo”, mi piace curiosare nei loro menu, assaggiare qualche piatto e bere del buon vino delle nostre terre.Che auto guidi?Ora guido una Station Wagon ma nel passato, quando ero un po’ più galletto, scorazzavo in Mustang,… poi ho deciso di passare a un’ auto solida e capiente dove carico tutto: famiglia, cane e prodotti.Il tuo primo ricordo in cucina?Mia mamma che preparava i casoncelli alla bresciana con un ripieno di carne, pane, parmigiano e irrorati da abbondante burro aglio, salvia e osmarin. Ricordo che a 7 anni ero gia appassionato di pasticceria, aiutavo papà e la brigata.Marco e Francesca PorteriUn piatto indimenticabile?Non ho dubbi: il risotto allo zafferano di mia mamma Graziella.Quali sono i piatti top della tua cucina?Il manzo all’olio di Rovato , ma …come lo facciamo noi… con polenta di mais “isola” macinata a pietra della Val Canonica e poi i nostri malfatti di ricotta e spinaci insaporiti dal nostro glorioso formaggio baloss e il tenerissimo coniglio allevato a fieno, viene farcito dal classico ripieno alla bresciana di carne ,e cotto per sei ore e ripassatao al forno per ottenere un bel croccantino.Il tradizionale manzo all’olio di Rovato cucinato nella versione “Famiglia Porteri”Vedo in menu la ” minestra sporca”. Me la racconti?È un piatto povero dove si utilizza il brodo di gallina della quale non si butta via niente. E’ una minestra con fegatini o cuoricini di pollo e pastina di semola. Viene servita in tazza con un po’ di prezzemolo fresco per dare un buon aroma fresco. E piuttosto scura, di colore marrone, insomma ” sporca”La tradizione vuole che venga servita prima dello spiedo. per preparare un po’ lo stomaco ma c’è chi la prefisce dopo per pulirsi il palato.Insomma prima o dopo, è sempre un piatto top del nostro menu..Nel menu avete anche pesce?Certo, il nostro baccalà alla bresciana, in umido con pomodoro e patate e molto pesce dei nostri Laghi, come il salmerino affumicato che serviamo con tre tipi di maionese e una barbabietola agrodolce.Ecco che dalla cucina sbuca Jacopo, quinta generazione Porteri, giovanissimo e già grande appassionato di cucina.Marco e Jacopo, quarta e quinta generazione PorteriCiao Jacopo, qual è, secondo te, il vostro piatto top?Beh, direi i nostri malfatti, che sono degli gnocchi di pane, ricotta, spinaci, serviti con burro di malga e una quantità esagerata di Bagoss.E un dolce che devo assolutamente assaggiare ?La famosa torta di rose, una vera nuvola dai petali caramellati, te ne porto un bocciolo,accompagnato da gelato alla zabaione al vino di Lugana vendemmia tardiva.Piatti deliziosi….Terminato l’assaggio, solitamente chiedo una ricetta che caratterizzi lo stile del ristorante, ma devo ammettere di essere un po’ confuso…La tradizionale “minestra sporca” o i “malfatti alla bresciana” ?Beh, nel dubbio, me le fsono atte “regalare” tutte e due !Curiosi di conoscerle? Eccole nella prossima pagina.Click Next>
WEEKEND PREMIUM: APRILE-MAGGIO 2025
Editoriale
Pasha, un buon giorno per rinascere
Oggi, ieri o domani? È, era o sarà il mio compleanno, o anche il tuo, e a volte pensi che sei poca cosa. Invece, poi, ti accorgi che tanti trilli, un augurio dopo l’altro, ti dicono che qualcuno ti stima e, forse, ha anche dell’affetto per te. E allora sorridi e guardi ai grattacieli di fronte alla redazione, non come a macigni verticali che ti schiacciano, ma a come frecce di cristallo che ti indicano una strada che porta verso l’alto. Sorridi e ti mangi una brioche, intera.
SÌ, È UN BUON GIORNO PER RINASCERE.
D’altronde è, era o sarà, anche PASQUA e, se leggiamo il suo significato, scopriamo che non siamo soli, che siamo in compagnia del nostro futuro, dei nostri progetti. Infatti Pasqua viene dall’antica parola aramaica pasha, che vuole dire “andare oltre”, superare. E fu la parola che anche Mosè gridò agli Ebrei quando li guidò nella marcia dall’Egitto, dove erano schiavi, verso la Terra Promessa.
PASHA! E LI LIBERÒ DALLA SCHIAVITÙ DEL FARAONE
Se noi oggi ci sentiamo ancora schiavi di un virus, della solitudine, gridiamo anche noi PASHA e saremo in compagnia dei nostri progetti, per superare i nostri momenti più duri.
Pasha! E come disse Gesù, e riprese Dante, “separiamo il grano dal loglio”, (detto anche zizzania), le parole dai fatti, lo show dalle cose concrete, dal far vedere al fare vero. Oggi possiamo non essere soli, perché possiamo essere insieme al nostro futuro, alla nostra missione del superare, dell’andare oltre. Ognuno di noi ha una terra promessa.
SÌ, È UN BUON GIORNO PER RINASCERE,
BUONA PASHA!
WEEKEND PREMIUM: OTTOBRE-NOVEMBRE 2024
WEEKEND PREMIUM: AGOSTO-SETTEMBRE 2024
QUELLA VOLTA CHE DE ANDRE’ MI DISSE
MEDIA KIT 2025
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