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WEEKEND A CASERTA CON LANCIA VOYAGER

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LA REGGIA SI FA BELLA

Quest’estate abbiamo trascorso un weekend a Caserta con la Lancia Voyager. Potevamo andare a Caserta e non visitare la meravigliosa Reggia di Caserta?Ovviamente no!
Di questa “bellezza” che il mondo ci invidia tanto da eleggerla come uno dei più preziosi siti Unesco, se ne parla spesso per l’incuria, ma ora abbiamo visto che i lavori sono cominciati, che  l’acqua  fluisce  nelle bellissime cascate nell’asse centrale del parco, che il giro nei saloni mostra tante meraviglie.Quindi trascorrere qui un weekend è sempre una gioia per gli occhi e per il gusto. Ma potrebbe essere meglio, se ci fosse più amore e più orgoglio. Come una bella donna, che ci tiene alla propria bellezza, ora la Reggia si rifà il trucco.

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Certo non è bello vedere i ponteggi che ne intaccano la linea settecentesca, ma se serve, siano i benvenuti, specialmente se saranno tolti velocemente. Dovrebbe essere così perchè viene usata una sorta di raggio che ispeziona le pareti e vede dove ci possono essere delle zone da restaurare. Anche la grande piazza antistante racchiusa dalle due grandi braccia di quelle che erano le scuderie ha una propria bellezza. Quante volte siamo venuti, e tutte le volte è sempre una grande emozione.

cappello reggia

Ma stavolta ci siamo addentrati anche negli uffici di chi sovrintende per chiedere informazioni più approfondite ed anche gli uffici sono in grandi saloni, in cui gli impiegati sembrano perdersi in così tanto spazio. E ci sembrano davvero persi in un compito più grande di loro, stanchi di un compito che è diventato un tran tran. Ma dove sono i giovani che studiano belle arti, dove c’è l’orgoglio di vivere in tanta bellezza, l’energia per proteggerla, per urlarla al mondo?  Vediamo gente appassita e la vita e la vitalità sono appassite con loro. C’è il dubbio che qualcuno sia rimasto dal tempo dei Borboni, perso in questi corridoi. Occupando posti dei giovani che in quei corridoi galopperebbero. Riscendiamo per andare a visitare il magnifico parco, che si estende per oltre tre chilometri, un pulmino ci porta fin sotto la fontana di Diana, dove lo sfortunato Atteone, tramutato in cervo, viene sbranato dai propri cani per aver visto nuda la dea della caccia. Sfortunato Atteone, oggi se la sarebbe cavata con uno scappellotto.

fontane reggia cas

Ma che bella questa fontana! Pensate, quest’acqua che sembra sgorgare da una sorgente, in realtà è stata portata qui dal monte Taburno, nell’avellinese, con un gigantesco acquedotto che ha superato la valle di Maddaloni con quattro arcate, imitando gli ingegneri romani. Ora non bisogna perdersi la visita al Giardino inglese, chiamato così perchè fu il paesaggista  e botanico inglese Andrew Graefer , che lo progettò e realizzò, superando la tradizione del giardino all’ italiana.Tagliando le piante per adattarle a schemi precisi.

Caserta - Reggia - Giardino inglese laghetto con ninfee

Invece in questi 24 ettari ci soni piante di tutto il mondo e intorno a lor si è creato il loro ambiente naturale, per farle vedere appunto più fedelmente possibile nell’habitat dove vivono solitamente. Qui si trovano angoli suggestivi, ciascuno diverso dagli altri, ci si potrebbe stare per ore senza annoiarsi…

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Eppure quando alle 12 in punto parte il giro, la persona che ci deve guidare parte a passo svelto buttando lì soltanto qualche parola indicando angoli bellissimi e scatta in avanti. Quando gli facciamo notare che ci sono turisti stranieri a cui bisognerebbe dire qualcosa almeno in inglese, per far capire loro qualcosa, ci dice che lui non è una guida ma è solo un accompagnatore. Ma come, vengono chissà da dove a vedere un nostro monumento e noi li trattiamo così? Invece di un giovane che parla anche inglese ed è orgoglioso della propria città e della propria Reggia, paghiamo un accompagnatore che corre e lascia tutti indietro così semmai va subito a mangiare, o finisce il suo turno? Conclusione: abbiamo visto e sentito poco. Un giovane fotografo non riesce a fare il suo lavoro, forse non riesce a mandare un bel servizio ad un giornale.
Un altro ragazzo, Emanuele, che studia al Liceo artistico, guarda  la ricostruzione del criptoportico e dice che gli ricorda le ricostruzioni di Gardaland o Las Vegas. E’ vero, ma allora eravamo nel 1700, e serviva per far vedere il mondo, in quel caso Pompei, che era stata appena scoperta. Infatti dagli scavi voluti dai Borboni, in questo falso criptoportico c’erano vere statue e bassorilievi portati da Pompei ma non ci si può fermare ad ammirarli, l’accompagnatore corre come un podista in vista del traguardo. E i turisti stranieri non capiscono una parola.
E’ ovvio che tutto resta molto bello, ma è come vedere un bel piatto e non poterlo mangiare, non poterlo gustare.
La visita è finita e il comodo pulmino, con autista molto gentile, ci riporta al palazzo. Ci avevamo promesso una guida, ma non si vede nessuno. Ci avviamo da soli, saliamo il bellissimo scalone, apparso in tanti film, che ci porta agli appartamenti reali e iniziamola visita.

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Che dire? E’ tutto stupendo. Ma quando chiediamo ad uno dei guardiani quale fosse l’opera più importante in quella sala, ci ha risposto “tutte e nessuna”: Ma dove sono i competenti in questa meravigliosa Reggia? Dove sono i giovani che studiano arte, che studiano le lingue, che sanno parlar di arte e anche ai turisti stranieri? Arrivare al Presepe settecentesco è un colpo al cuore. E’ bellissimo, ci si può passare un giorno a rimirare pastori ed espressioni.

Reggia di Caserta

Riscendiamo dallo scalone, e rivediamo i venditori di guide e cartoline. Che spettacolo! Libri appoggiati alle colonne, o stesi per terra. Ma non è meglio dar loro una vetrina? Qualcosa di decente dove esporre la loro merce, che pure è utile.
Parliamo con dei casertani, e scopriamo che il parco è meraviglioso , nella parte centrale, ma è tralasciato, abbandonato nelle parti laterali. E loro sono arrabbiati.
Ma scusate, perchè, un giorno non vi armate di ramazza è andate a pulirlo? Tutti insieme, e poi guai a chi lo sporca. Perchè non si crea un consorzio, un’associazione che combatta per mettere dei giovani alla gestione di questo tesoro?
Intendiamoci, la Reggia è bellissima e val sempre la pena di vederla. Ma se oggi si fa bella all’esterno, facciamo anche un restauro all’interno, nel personale. Ciao Reggia, sicuramente ci vedremo ancora.

LA COMPAGNA DI VIAGGIO

LANCIA VOYAGER

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Un tempo, la classica monovolume americana Chrysler era un must. Oggi, evoluta e raffinata nell’immagine, con interni curatissimi e con l’ultima versione del motore VM (made in Italy), è distintiva ed esclusiva: non se ne vedono troppe in giro. Eppure è un’auto valida e solida, accogliente e funzionale, con mille pregi da scoprire viaggiando, un po’ come i portaoggetti, disseminati ovunque: persino sotto il pianale, dove abbiamo stivato addirittura i carrelli e le palline da golf, per lasciare bagagli e sacche senza interferenze nell’enorme vano posteriore. Qualità e cura, prestazioni, ma soprattutto comodità e praticità: Voyager “nomen omen”, indica chiaramente la destinazione elettiva. Pur non disdegnando la missione quotidiana, perché si guida con facilità e gli ingombri non sono difficili da gestire, nemmeno in città. Allestimenti S, Silver, Gold e Premium (con gli ultimi sedili abbattibili elettricamente), a prezzi da 38mila euro, che scendono a 36.800 in promozione.

www.lancia.it

Lancia Voyager

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SCHEDA TECNICA:

Dimensioni: 522/200/175 cm

Potenza: 177 CV a 3.600 giri/min

Coppia: 360 Nm da 1.400 giri/min

Velocità massima: 193 km/h

0-100 km/h: 11,5 secondi

Consumo medio: 7,9 l/100 km (12,6 km/l)

Emissioni di CO2: 207 g/100 km