Weekend a Bronte, la capitale del pistacchio (1° giorno)

Due interi fine settimana, quelli che vanno dal 28 al 30 settembre e quello del 5,6 e 7 ottobre, all’insegna del pistacchio. A Bronte, il Comune della provincia di Catania che sorge alle pendici dell’Etna, si tiene infatti la Sagra del Pistacchio, una grande festa per celebrare “l’oro verde”, tra incontri culinari, intrattenimento, spettacoli e, naturalmente, degustazioni di ricette a base di pistacchio, nelle versioni dolci e salate.

Si va dalla salsiccia alla pasta al pistacchio, dal salame al formaggio, dalla crema da spalmare al liquore, e perfino il caffè. Cavallo di battaglia sono i dolci, tra cui paste, torte, gelati, torroni, granite e tutto quanto la fantasia di chef e pasticceri suggerisce.

Una cittadina ricca di storia

Chi arriva a Bronte in occasione della Sagra del Pistacchio non può lasciarsi sfuggire l’occasione per visitare la cittadina e le sue eccellenze artistiche e architettoniche che fanno di questo Comune di circa 20 mila abitanti alle pendici dell’Etna un vero e proprio gioiello.

La sua nascita risale al 1520, quando Carlo V d’Asburgo, con decreto imperiale, di fatto “riunisce” in un unico nucleo ventiquattro piccoli agglomerati urbani, i “casali”. Durante il Risorgimento, da Bronte passò anche Giuseppe Garibaldi che si accingeva a unificare l’Italia. A Bronte, tuttavia, si imbatté i n una rivolta cittadina, poi soffocata nel sangue da Nino Bixio, che fece fucilare brontesi ribelli.

Da vedere in centro

Bronte è famosa anche per il grande numero di edifici religiosi. Impossibile visitarli tutti in un weekend, ma ne abbiamo selezionati alcuni che valgono certamente una visita. Tra questi c’è la Chiesa Madre della SS Trinità, la più antica di Bronte, che sorge tra via Matrice, via Santi e via San Giuseppe. La cattedrale è stata costruita così come la vediamo oggi nella prima metà del Cinquecento (1505 -1579) accorpando la chiesa Maggiore di Santa Maria e la vicina chiesa della SS Trinità. Al suo interno conserva un prezioso crocifisso ligneo del Cinquecento. Il campanile, invece, risale al 1579.

La seconda tappa è il Santuario dell’Annunziata, che sorge nella parte ovest del paese. Incerta la data precisa della sua costruzione, anche se l’origine è cinquecentesca. Sulla campana grande è incisa una data, 1505, e sempre in quell’anno si fa menzione della chiesa nei registri matrimoniali. Alcuni storici, tuttavia, sostengono che il santuario fu costruito dopo l’arrivo a Bronte di un’immagine sacra della Madonna, nel 1543, e che la datazione deve quindi essere posticipata al 1595.

Il santuario si presenta con una facciata sobria sulla quale spiccano un portone in arenaria e una finestra in pietra lavica. Al suo interno, sono conservati capolavori come La Madonna insieme a San Francesco, Sant’Orsola e Santa Chiara, e l’Annunciazione di Maria. Lungo la parete sinistra della chiesa di trova anche l’Oratorio di Gesù e Maria, sede dell’omonima Confraternita fondata nel XVI secolo.

In Corso Umberto si trova anche il complesso settecentesco del Real Collegio Capizzi, voluto da Monsignor Ignazio Capizzi e divenuto poi uno dei centri di istruzione più importanti della Sicilia. Il complesso include la Chiesa del Sacro Cuore, la Cappella dell’Immacolata, la Biblioteca Borbonica, che custodisce alcuni preziosi volumi donati dai Gesuiti prima della loro fuga dalla Sicilia, e una Pinacoteca, dove si trovano, tra gli altri, l’autoritratto del filosofo Nicola Spedalieri del XVIII secolo e un quadro di Agostino Attinà che ritrae gli uomini illustri di Bronte del XIX secolo.

Dopo aver visitato il centro storico, vi lasciamo alla Sagra del Pistacchio, consigliandovi di fermarvi per il pranzo o per la cena in una delle trattorie che offrono gli ottimi piatti della cucina locale. Noi vi diamo appuntamento a domani, quando vi accompagneremo alla scoperta dei dintorni di Bronte e del Parco dell’Etna.

La sostanziosa cucina di Bronte

Se il pistacchio è “l’oro verde” di Bronte, lo stesso colore potrebbe essere assunto a simbolo della cucina tipica brontese. Di chiara tradizione contadina, spicca per la stagionalità degli ingredienti e per la loro origine “povera”, ma sostanziosa.

Asparagi, funghi, ortaggi, fichi d’India e legumi sono tra gli ingredienti principe. Con fagioli, ceci, lenticchie e fave si preparano minestroni e zuppe, ma anche farine che fanno da base per la polenta. Il frumento si consuma bollito e condito con un filo di olio d’oliva. Ottima la minestra maritata, una frittura di verdure selvatiche cotte e saltate in padella con aglio e peperoncino.

Nei piatti tradizionali si utilizza poi la pasta fatta in casa, come i maccaruni, bastoncini di circa 20 cm arrotolati a mano su una tavola di legno, conditi con il sugo di coniglio selvatico, oppure la pasta ‘ncasciata, maccheroni conditi con mollica fritta, finocchietti selvatici, sarde e sugo di pomodoro.

Quando le temperature di abbassano, l’ideale sono i frascaturi, polenta di farina di ceci servita con carne di maiale a pezzetti e verdure miste, tra cui cavolfiori e finocchietti selvatici. Da non perdere, le pennette ai pistacchi, che potete provare a fare anche voi con la nostra ricetta, che possono essere arricchite, a seconda dei gusti, anche con gamberetti, salmone o vongole.

Tra i secondi piatti, spicca la carne, tra cui coniglio, agnello e capretto, come da tradizione contadina, la salsiccia con finocchietto selvatico o pistacchi, da gustare in umido o con la salsa di pomodoro. Da provare il castrato alla brace e la caponata, a base di melanzane, olive, sedano, zucchine, capperi, cipolla e pomodoro. Accompagnata dal pane di Bronte, cotto nei tradizionali forni a pietra.

Tra i dolci, troviamo le paste di mandorle, i ravioli fritti con la ricotta fresca, la filletta, le nuvolette, i cosza ruci, dolci a forma di cuore con pasta di mandorle e glassa bianca, i panitti, che si consumano nel periodo natalizio, e hanno un impasto di mandorle, pistacchi, mele e fichi secchi. C’è poi il vino cotto, che si ottiene prolungando il tempo di ebollizione del succo dei fichi d’India, e i mastazzori, anch’essi a base di fichi d’India.

Pennette al pistacchio di Bronte

Ingredienti

  • 200 gr di pistacchi di Bronte Dop sgusciati
  • 300 ml di panna da cucina
  • 150 gr di prosciutto cotto in una sola fetta
  • 350 gr di penne rigate
  • 1 cipolla media
  • 1 noce di burro
  • Sale e pepe

Tritate finemente la cipolla e macinate i pistacchi sgusciati servendovi di un frullatore o di un mortaio. Fate sciogliere una noce di burro in una padella antiaderente e fate saltare la cipolla. Aggiungete poi il prosciutto cotto tagliato a cubetti e fate rosolare il tutto per 3/4 minuti. Unite poi la panna, il sale e il pepe. Mescolate, poi unite anche i 3/4 dei pistacchi tritati e mescolate finchè la panna non avrà assunto una colorazione verde. Mettete a cuocere le pennette in abbondante acqua salata. Scolatele e gettatele nella padella insieme alla salsa ai pistacchi. Mescolate a fuoco lento per qualche minuto. Servite con una spolverata di granella di pistacchi.

COME ARRIVARE

In auto: Bronte dista circa 50 km da Catania. Si può percorrere la A18 o la A19 con uscita Bronte, oppure la Superstrada Paternò -Catania e proseguire sulla SS284 in direzione di Bronte.

DOVE MANGIARE

*Il Fiorentino, contrada Serra Sp 87, Bronte, tel 095/691800, www.ilfiorentinoristorante.it Offre piatti della cucina locale con ingredienti rigorosamente freschi. Specialità piatti a base di pistacchi. Prezzo medio a persona € 30/35.

*Pepe Rosa, Corso Umberto I 226, Bronte, tel 095/7724476, cucina tradizionale e creativa con piatti a base di pistacchio, dai primi al dolce. Prezzo medio  € 35.

DOVE DORMIRE

*Agriturismo Rurale Oro Verde, Contrada Rivolia, Bronte, tel 095/691389, www.agriturismoruraleoroverde.it  Dispone di 10 comode camere con vista sull’Etna, dotate di bagno privato, TV, wi fi, asciugacapelli. A disposizione sala lettura e ristorante con piatti tipici. Doppia con colazione da € 65.

*Azienda Agricola Cuntarati, via Plutone sn, Bronte, tel 095/693131, www.aziendagricolacuntarati.com, struttura immersa nel verde, tra ulivi secolari e il fiume Simeto. Dispone di 7 camere di cui una per disabili, provviste di climatizzatore, TV, bagno privato, doccia. Ampia terrazza. Doppia da € 60.

INFO

www.prolocobronte.it