WEEKEND & TRAVEL Weekend Italy

Weekend a Bologna tra i portici candidati a Patrimonio UNESCO

Gli altri siti UNESCO da vedere in Emilia Romagna

L’Emilia Romagna vanta altri 12 siti già riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Il primo, nel 1995, è stata Ferrara, con il titolo di “Città del Rinascimento”, a cui nel 1999 si è aggiunto anche il Parco del Delta del Po e le Delizie Estensi, trenta ville dove la nobile famiglia degli Estensi, a lungo regnante sulla città, erano soliti organizzare vacanze estive e ricevimenti.

La Delizia Estense di Portomaggiore Virginese

Dal 1996 sono Patrimonio dell’Umanità anche i Monumenti Paleocristiani di Ravenna, che include otto monumenti paleocristiani e bizantini: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, quella di Sant’Apollinare in Classe, il Battistero degli Ariani, il Battistero Neoniano e la Cappella di Sant’Andrea. Un motivo in più per visitare Ravenna nel 2021 sono le celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante Alighieri, il cui sepolcro si trova proprio qui.

La splendida cupola della Basilica di San Vitale a Ravenna

Nel 1997 entrano nei siti UNESCO anche la Cattedrale, la Torre Civica e Piazza Grande a Modena. Il Duomo, in particolare, è uno degli esempi più magistrali del Romanico europeo.

La cattedrale di Modena con la torre campanaria Ghirlandina

Fanno parte dei siti UNESCO anche la Foresta di Sasso Fratino (dal 2017) che include le faggete più antiche d’Europa, la Biblioteca Malatestiana di Cesena (dal 2005) capolavoro del XV secolo e prima biblioteca civica in Europa.

L’atmosfera raccolta della Biblioteca Malatestiana di Cesena

Sempre nel 2005 è tutelata dall’UNESCO anche l’Abbazia di Santa Cecilia della Croara a San Lazzaro di Savena, nel bolognese. Ancora Bologna, nel 2006 è stata riconosciuta “Città creativa della musica” per essere stata la meta, tra il XVII e il XIX secolo, di musicisti di fama, da Mozart a Liszt, da Farinelli a Rossini e Donizetti. Tutelata dal 2010 la Chiusa di Casalecchio di Reno, sempre in provincia di Bologna, pregiata opera idraulica di epoca medievale.

La Chiusa di Casalecchio di Reno, nel bolognese

Nel 2011, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, riceve dall’UNESCO il riconoscimento di Testimone di Cultura della Pace. Aperto nel 1908, raccoglie 60 mila pezzi di ceramiche di ogni epoca e continente, dall’antica Mesopotamia a opere di artisti contemporanei del calibro di Picasso, Chagall e Matisse.

Le sale del Museo della Ceramica di Faenza

Tre i riconoscimenti UNESCO assegnati nel 2015. La prima è la città di Parma, eletta “Città creativa della gastronomia”, dove hanno sede l’Autorità Europea per la Sicurezza Internazionale, i Musei del Cibo e la Scuola di Cucina Internazionale (Alma).

Parma, città creativa della gastronomia

Nello stesso anno diventa Riserva MAB l’area protetta dell’Appennino Tosco Emiliano, che si estende tra il territorio di Parma e Reggio Emilia e ospita il 70% delle specie animali e vegetali presenti in totale in Italia. La seconda Riserva MAB UNESCO è il Parco del Delta del Po.

Veduta aerea del Parco del Delta del Po

Infine, nel 2019 anche l’area del Po Grande, che si estende nei territori attraversati dal Grande Fiume, tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia, tra spiagge fluviali, boschi e pioppeti, diventa Riserva MAB.

INFO: www.emiliaromagnaturismo.it