Questo sarà l'anno dello scialpinismo
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Voglia di neve? Questo sarà l’anno dello scialpinismo

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Il 2021, con gli impianti chiusi e nevicate così abbondanti come non se ne vedevano da tempo, sarà l’anno dello scialpinismo, vale a dire lo sci delle origini: salire con le pelli sotto i piedi, usando le gambe come impianti di risalita, e scendere nella neve fresca.

La chiusura forzata dei comprensori sciistici (non solo durante le vacanze natalizie, e senza nessuna certezza di riaperture) rende lo scialpinismo ancora più di tendenza. E parliamo di tendenza perché questo sport aveva comunque segnato una forte crescita negli ultimi dieci anni (secondo l’Osservatorio del Turismo Montano si è passati da poco più di 30.000 a 100.000 praticanti).

Buona parte degli sciatori abituati a muoversi su pista quest’anno ha deciso di provare lo scialpinismo per non rinunciare a passare le giornate sulla neve. Anche perché scialpinismo non vuol dire solo sudore e dislivelli impossibili. Ci sono vari modi di affrontare questo sport.

anno dello scialpinismo
Negli ultimi dieci anni i praticanti di scialpinismo sono più che triplicati.

Si può privilegiare la salita come forma di benessere (fitness touring), scegliendo un’attrezzatura leggera; oppure puntare soprattutto sulla discesa, cercando sci più larghi che galleggiano meglio nella neve non battuta ma più pesanti in salita e per questo adatti a dislivelli minori (freetouring).

Oppure si può optare per una via di mezzo. L’importante è prestare attenzione all’aspetto sicurezza, perché la montagna aperta è diversa da quella “addomesticata” dei comprensori sciistici. Per questo è consigliabile iniziare ad affrontarla con il supporto di professionisti. Un investimento in fondo poco oneroso, se si pensa che un corso base con le Guide prevede solo poche uscite… e che poi si risparmieranno i costi dello skipass.

Questo sarà l’anno dello scialpinismo: dove andare a provarlo?

Lo scialpinismo in Italia trova luoghi perfetti per esprimersi. Uno di questi è il comprensorio Pontedilegno-Tonale, dove si trova una serie di itinerari diversi per difficoltà, durata e tecnica, alcuni dei quali da percorrere anche in più giorni.

Non a caso è proprio qui che si è svolta prima di Natale la Coppa del Mondo di Skialp 2020/2021, nello scenario impareggiabile del Corno d’Aola, all’interno del gruppo montuoso dell’Adamello.

sarà l'anno dello scialpinismo
Gli atleti azzurri di scialpinismo in allenamento sulle nevi di Ponte di Legno.

Sarà l’anno dello scialpinismo, ma non solo perché gli impianti sono chiusi

Uno dei motivi del boom dello scialpinismo – a parte la chiusura degli impianti di risalita – è anche la possibilità che offre di riscoprire l’anima più vera della montagna. “Lo sci alpinismo ha parecchi vantaggi: sanitari, psicologici, ambientali”, spiega Guido Salvetti, direttore di gara della Coppa del Mondo e istruttore del soccorso alpino. “Permette infatti di sovvertire l’approccio mainstream alla montagna. Il momento topico dell’atto sportivo diventa la salita. Mentre la discesa con gli sci diventa complementare. Per chi lo pratica a livello amatoriale, andare in salita permette di riconnettersi con l’aspetto più slow della montagna. È l’occasione per allargare i propri orizzonti, allontanarsi dal giogo delle classiche piste da sci battute”.

Sono in effetti molti gli appassionati di sci alpino che, una volta provato lo sci alpinismo, anche a livello base, iniziano presto ad apprezzarne le peculiarità e l’affascinante lentezza: “Molti – conferma Michele Bertolini, direttore del Consorzio Ponte di Legno-Tonale – dopo averlo scoperto, si cimentano in questo sport alternandolo allo sci alpino. È una disciplina che rende molto intimo il rapporto tra uomo e montagna, che richiede rispetto, attenzione e consapevolezza”.

Le Prealpi Biellesi sono un’ottima meta per i principianti

Un’altra località molto indicata per provare lo scialpinismo sono le Prealpi Biellesi, e in particolare la Muanda. Si tratta di un bell’itinerario praticamente sempre agibile e che può essere percorso da più versanti, da scegliersi in funzione delle condizioni del manto nevoso.

Ogni gita diventa l’occasione per affacciarsi a un “balcone naturale” che spazia a 360° e che regala panorami mozzafiato. Il clima della zona è quello tipico delle zone prealpine piemontesi, con inverni freddi, nevicate frequenti, versanti abbastanza sicuri e una permanenza del manto nevoso fino alla primavera.

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La pratica dello scialpinismo permette di entrare in stretto contatto con la natura.

Scialpinismo, uno sport da provare anche sulle piste chiuse

Per chi poi non osasse avventurarsi “into the wild”, lo scialpinismo offre anche un’altra possibilità. In alcune località, dopo la chiusura degli impianti da sci (cioè verso le 18.00) le piste restano a disposizione degli scialpinisti, che possono allenarsi a salire e scendere in un contesto totalmente sicuro.

Quest’anno in realtà – almeno fino a quando non riapriranno gli impianti – si può fare scialpinismo praticamente ovunque. Ma una volta che il Covid-19 ci avrà dato tregua e potremo riprendere la nostra vita, è bene sapere che in diversi comprensori questa pratica è diffusa da alcuni anni. Per esempio a Rio Pusteria (Bolzano), sulla Plose (la montagna che domina Bressanone), a Madonna di Campiglio, nel comprensorio della Paganella.

Sul Monte Bondone, poi, due volte alla settimana dalle 20.00 alle 23.00 gli scialpinisti possono addirittura usufruire di piste illuminate. Come la Cordela, che porta cima al Palon dove resta aperto per l’occasione il bar Al Sole (ovviamente quando l’emergenza sanitaria lo consentirà).