5) Vita “in fumo” con le sigarette
Lo sanno tutti, ma è meglio ribadirlo: il fumo fa male. Eppure 83.000 sono i decessi correlati ai danni da fumo e, nonostante questo, 11 milioni sono i connazionali che continuano inderogabilmente a fumare. L’Italia recepisce la nuova Direttiva europea sul tabacco entrata in vigore il 20 maggio: stop al fumo in auto e ai mozziconi per terra, divieto di pubblicità alle sigarette elettroniche, multe più alte e licenza a rischio a chi vende a minorenni.
6) Longevità nippo-italica: il segreto sta nel cibo
Contano genetica e stile di vita (non fumare, fare sport), ma anche l’alimentazione ha un ruolo determinante nella longevità. E, infatti, gli italiani della famosa e salubre dieta mediterranea contendono il record ai nipponici a colpi di sana alimentazione: noi pane e pasta, loro riso; noi fagioli, ceci e lenticchie, loro soia; noi latticini, loro tofu e yogurt; noi olio extravergine d’oliva, loro soia. Per tutti: carni bianche, pesce, verdura e frutta fresca. Risultato? Tenere lontani le malattie cerebrovascolari e il declino della memoria, con una vita media di 84 anni per le donne e 78,5 gli uomini (due in più di inglesi e tedeschi e 4 in più degli americani).
7) Sport: meglio in palestra o all’aperto?
Con la bella stagione, la risposta che verrebbe spontanea sarebbe all’aperto. Ma attenti al troppo caldo. E poi dipende. Da uno studio commissionato dalla rete Tv Cnn è risultato che ci sono risposte diverse per la corsa e per la bici. La prima è meglio farla all’aperto: la stessa persona alla stessa velocità in un’ora risulta che fuori brucia 970 calorie contro le 661 in palestra; il battito cardiaco medio è 163 contro 129; il rischio di infortuni è maggiore sul tapis-roulant che non su strade e sentieri, con fondi diversi che migliorano la propriocettività. Per non parlare del divertimento e dell’umore. Per la bici, invece, vince la cyclette: un’ora di esercizio brucia 761 calorie contro 570 della bici; il battito cardiaco medio è 140 contro 119. Oltre al rischio di cadute, che indoor non c’è. L’importante, in ogni caso, è divertirsi.
8) Invecchiamento rallentato con l’hi-tech
Per chi è nato quando la televisione era in bianco e nero e il telefono era solo quello che c’era in casa, all’ingresso o in sala, certo non è facile navigare in Internet, essere attivi sui social, inviare email, parlare su Skype o scrivere un Whatsapp. Tutti termini e modi assolutamente inesistenti ai tempi della loro gioventù ma che ora devono imparare, anche solo per capire cosa dicono i nipoti. Meglio ancora se diventano strumenti che sono in grado di usare, per sentirsi integrati e attivi nella società nella quale vivono, contrastando l’isolamento. Ne guadagna la socialità ma anche la salute: meno disturbi della memoria, più vivace la curiosità e le capacità cognitive.
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