Poco conosciuto, ma uno dei luoghi più affascinanti di Venezia. Da sempre un po’ nascosto, ma protagonista dell’isola. Stiamo parlando del labirinto di Borges sull’isola di San Giorgio, da poco aperto al pubblico per la prima volta. Con il tutto esaurito per i primi giorni d’apertura, ha sconvolto i visitatori con un intreccio panoramico e musicale. La fondazione Cini, con la collaborazione della società d’Uva, ha voluto creare una vera e propria visita multisensoriale a cielo aperto che trasporta il visitatore in una dimensione quasi spirituale. Le musiche di Antonio Fresa infatti, accompagnano con dolcezza ed energia quella che è la scoperta del labirinto in un percorso di 15 minuti che vi farà commuovere. Ecco il video di presentazione:
IL LABIRINTO DI BORGES
Disegnato da Randoll Coate e costruito nel 2011 sull’isola di San Giorgio, il labirinto di Borges è grande circa 2300 metri quadrati e comprende più di 3000 piante; è un luogo dove perdersi per poi ritrovarsi. È un capolavoro botanico a forma di libro aperto cosparso di simboli presenti nelle sue opere letterarie: dagli specchi ad un enorme punto di domanda. Nascoste vi sono anche le iniziali della sua dolce metà, Maria Kodama, che partecipò attivamente alla costruzione di quest’opera. Le siepi sono disposte in modo da disegnare il nome “Borges” come se fosse idealmente scritto sulle pagine di questo grande libro. Il labirinto è infatti ispirato proprio ad una delle sue opere: Il giardino dei sentieri che si biforcano. Un racconto partorito nel 1941 che, solo successivamente, fu inserito in uno testi che compongono Finzioni. Straordinariamente ricco di dettagli, alle volte contraddittori e confusionari, che volutamente fanno perdere il lettore in un labirinto linguistico e concettuale.Labirinto di Borges, isola di San Giorgio, visita multisensoriale“Per me questo è un progetto meraviglioso, è un regalo magico che mi fece dopo la morte di Borges, Randoll Coate, un architetto inglese di labirinti che ha conosciuto Borges molti anni fa in Argentina.” afferma la vedova Maria Kodama. “Questo labirinto che si è fatto qui a Venezia, perché Venezia era una delle città più amate o tra le più amate da Borges, è una città labirinto, è una città unica di una delicatezza (00:34) e una complessità sottili e meravigliosa, con una storia altrettanto meravigliosa”. Ed è proprio così, Venezia era davvero una delle città più amate dal famoso scrittore, e l’ha sempre descritta proprio come un labirinto urbanistico in cui godersi lo sperdimento. Tra le calli amava camminare e perdersi, per poi ritrovarsi e perdersi di nuovo.
Isola di San Giorgio, interno della Fondazione Giorgio Cini
LA VISITA AL LABIRINTO
Il Labirinto Borges della Fondazione Giorgio Cini, a Venezia, apre per la prima volta al pubblico con visite accompagnate dalle musiche di Antonio Fresa, eseguite e registrate con l’Orchestra del Teatro La Fenice. In occasione del decennale della sua creazione, dei 35 anni dalla scomparsa di Borges e dei 70 anni della Fondazione Giorgio Cini, il Labirinto di Borges è da oggi finalmente accessibile, grazie al nuovo percorso di visita a cura della società D’Uva di Firenze.Labirinto di Borges, visita multisensoriale, con la gentile partecipazione di CarloUna suite di oltre 15 minuti, appositamente composta da Antonio Fresa, dal titolo Walking The Labyrinth, accompagnerà nelle audio guide multilingue i visitatori lungo la passeggiata attraverso il Labirinto, amplificandone la bellezza. Per assistere ad un’esperienza ancora più coinvolgente scaricate l’app visitcini, che vi assisterà nella visita. È visitabile tutti i giorni, escluso il mercoledì. Le presenze si prenotano su visitcini.com, dove sono disponibili anche gli altri percorsi di visita della Fondazione Giorgio Cini e delle Vatican Chapels, esperienze che includono anche una sosta al San Giorgio Café.leggete anche: In viaggio con Dante. I luoghi di Verona nascosti nella Divina CommediaLabirinto di Borges, isola di San Giorgio, visita multisensoriale
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Editoriale
A Pavia per Sant’Agostino, il Santo "lombardo" del Papa...
(12 Maggio 2025)
Leone XIV è il primo Papa statunitense e il primo Papa agostiniano. Come il suo predecessore, Francesco, aveva scelto il nome del Santo che sentiva come suo ispiratore, papa Leone è guidato da Sant’Agostino, Dottore della Chiesa.
Forse non tutti sanno, però, che Agostino, già vescovo di Ippona, è sepolto nella città di Pavia, nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro. Proprio l’elezione del nuovo Papa diventa così un’occasione per visitare la città che ospita le spoglie del Santo. Così, eccomi qui a Pavia, davanti alla Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, dove si trovano le spoglie di Sant’Agostino. Che sia tumulato qui, pochi se ne ricordano. Invece, i suoi contatti con l’Italia, in particolare la Lombardia, sono profondi. Infatti, fu proprio a Milano che si convertì e fu battezzato da Sant’Ambrogio. Inoltre abitò a Cassago Brianza.
Insignito con il titolo di Dottore della Chiesa, fu filosofo e grande studioso. La sua opera più celebre sono “Le Confessioni”, di cui ricordiamo un passo, scritto dopo la sua conversione. A me pare una bellissima poesia d’amore. D’amore per Dio.
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