Weekend con gusto

UNESCO CON GUSTO: Pienza, la città ideale di Pio II

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Se eventi, fiere e manifestazioni sono stati sospesi in tutta Italia per l’emergenza sanitaria che stiamo affrontando tutti insieme, da questa settimana vi proponiamo un nuovo appuntamento, “UNESCO con Gusto”, per farvi conoscere i siti italiani dichiarati “Patrimonio dell’Umanità”. L’Italia ne vanta ben 55 e, insieme alla Cina, è il paese che ne detiene di più al mondo. Se poi pensiamo che la nostra penisola ha un territorio molto meno esteso del paese asiatico, ci rendiamo conto di quanta bellezza sia concentrata nello “Stivale”.

Tuttavia, come da stile di Weekend Premium, insieme alle peculiarità del sito UNESCO vi porteremo anche alla scoperta del territorio circostante e, soprattutto, nei prodotti tipici e dei piatti da gustare durante il vostro soggiorno.

Perché, siamo sicuri, quando questa situazione di emergenza finirà, perché finirà, avremo tutti voglia di uscire e viaggiare, nella nostra bella Italia, per dare nuova linfa al turismo. In questa prima puntato vi parleremo di Pienza, nel senese, gioiello rinascimentale della Val d’Orcia, il cui centro storico è Patrimonio dell’Umanità dal 1996.

Pienza e la Val d’Orcia, due “patrimoni” in uno

Non solo il centro storico di Pienza, ma tutta la Val d’Orcia è “patrimonio” UNESCO. Tra le motivazioni che hanno portato al riconoscimento del centro storico della cittadina, c’è il valore universale poiché “rappresenta la prima applicazione della concezione del progetto della “città ideale” che ha giocato un ruolo significativo nei successivi sviluppi urbani in Italia e non solo.”

Per quanto riguarda la Val d’Orcia, invece, essa rappresenta “un’eccezionale testimonianza del modo in cui fu riscritto il paesaggio del Rinascimento per rappresentare gli ideali di buon governo e per creare un quadro esteticamente piacevole”. Il suo paesaggio, infatti, è stato spesso ritratto dai pittori della Scuola Senese rinascimentale, a testimonianza dell’armonia tra uomo e natura.

Pienza, l’Utopia di Enea Silvio Piccolomini

Nel Medioevo, Pienza di chiamava Corsignano ed era un piccolo centro che sorgeva sulla cima di colle della Val d’Orcia, a circa 50 km da Siena. Qui, nel 1405 nasce da una nobile famiglia Enea Silvio Piccolomini, che diventerà Papa con il nome di Pio II nel 1458.

La famiglia del pontefice per alcune diatribe con la vicina città di Siena era stata relegata nelle campagne, così per un senso di rivalsa, divenuto Pio II il Piccolomini volle trasformare la sua città natale nella “città ideale”, legata al suo nome e al suo papato.

Umanista colto e raffinato, incaricò di questa trasformazione Bernardo Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti, autore del primo trattato di architettura del Rinascimento. Il pontefice trasse come ispirazione anche il pensiero del cardinale-filosofo tedesco Niccolò Cusano e dalla tradizione gotica germanica. Come dimostra l’interno della Cattedrale di Pienza, in stile tardo gotico tipico della Germania meridionale, mentre l’esterno racchiude le forme rinascimentali e in campanile concentra i due stili.

In soli tre anni, dal 1459 al 1462, l’antica Corsignano divenne Pienza, residenza estiva papale, la Città Ideale. Purtroppo, Pio II morì prematuramente nel 1464, lasciando nel mistero i suoi progetti per la “sua” città.

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