UNESCO con Gusto. L’orto botanico di Padova

L’Orto Botanico dell’Università di Padova è un piccolo grande gioiello della nostra Italia da visitare, magari in occasione delle vacanze estive o durante un weekend che includa una visita culturale alla città veneta.

Istituito nel 1545, è il più antico del mondo occidentale, è servito come esempio per tutti gli altri orti botanici in Italia e in Europa e ha anche dato il via agli studi scientifici partendo dalle piante officinali. Per questo, l’UNESCO ha deciso di inserirlo nella prestigiosa lista dei siti Patrimonio dell’Umanità con questa motivazione:

L’orto botanico di Padova è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia.»

Storia e dimensioni dell’Orto…

Tra le peculiarità dell’Orto Botanico di Padova c’è quella di avere conservato la sua architettura originaria, che parte da un progetto dell’architetto Daniele Barbaro, successivamente parzialmente modificata dal collega Michiel.

La pianta originale conta di una circonferenza centrale, simbolo del mondo, circondato da un anello di acqua, dove sono messe a dimora le piante acquatiche. L’area è alimentata da una falda posta a trecento metri sotto il livello del terreno. Nel cerchio è inscritto un quadrato suddiviso in quattro parti da sentieri ortogonali e orientali secondo i punti cardinali. Uno schema che riprende la raffigurazione antica dell’Universo, poi ripresa dagli architetti del Quattrocento e Cinquecento anche per creare la città ideale del Rinascimento.

Nel 1704, poi, sono state riprogettate le quattro entrate e i cancelli in ferro battuto che portavano ai cerchi interni, insieme ai quattro acroteri, sono stati posizionati su otto pilastri, sormontati da quattro paia di piante in ferro battuto. Successivamente, durante la prima metà del XVIII secolo, è stata completata anche la balaustra che sormonta il muro circolare lungo 250 metri.

L’Orto botanico oggi

Attualmente, l’Orto Botanico si estende su una superficie di quasi 22 mila mq e ospita più di 6 mila piante coltivate di 3500 specie differenti. In particolare, nel giardino sono coltivate le piante più rare, mentre sono presenti due importanti collezioni, costituite dall’erbario, il secondo più grande d’Italia, e la biblioteca, che conserva più di 50 mila tra volumi e manoscritti di enorme importanza storica, scientifica e didattica.

Grazie all’Orto Botanico di Padova, poi, sono state introdotte in Italia dall’estero, per la prima volta, piante come la magnolia, la patata, il gelsomino, l’acacia e il ginko biloba.

Visitando il giardino, oggi si possono vedere le piante insettivore, custodite della prima delle serre di origine ottocentesca situata poco dopo la Porta Nord. Nella collezione ci sono poi le piante officinali e velenose, molto utilizzate in passato e continuazione diretta della vocazione originaria dell’Orto botanico.

Un’altra sezione contiene poi la collezione di piante dei Colli Euganei, con esemplari delle piante più caratteristiche del territorio. Nella sezione dedicata alle piante introdotte, si possono invece ammirare esemplari importati, frutto della fitta rete di scambi internazionali intercorsi tra gli studiosi di Padova con quelli del resto del mondo fin dalla fondazione dell’horto.

…scopri nella 2° pagina gli alberi storici e i sapori padovani…

Gli alberi storici

All’interno dell’Orto Botanico sono presenti alcuni esemplari di alberi storici, denominazione attribuita agli esemplari particolarmente longevi. È possibile riconoscerli dall’etichetta che ne indicano il nome scientifico della specie, la famiglia di appartenenza, ma, soprattutto il nome di chi le ha catalogate per primo e la data.

L’ albero più “anziano” di tutti è sicuramente la Palma di Goethe, ospitata nell’Orto Botanico dal 1585 e alta 12 metri. Deve il suo nome alla visita del grande poeta tedesco che, nel 1786, dopo averla ammirata, ebbe l’intuizione per scrivere il suo Saggio sulla metamorfosi delle piante, poi pubblicato nel 1790. La si può ammirare in una serra ottagonale situata presso la Porta Nord.

Un altro primato è riservato all’Acacia (o Robinia), ed è quello del primo esemplare della sua specie introdotto in Italia nel 1662. Il primo esemplare in Europa era arrivato invece sessant’anni prima grazie al giardiniere del re di Francia Enrico IV, di nome Jean Robin, dal cognome del quale il botanico Carlo Linneo, ricavò quello botanico della pianta, appunto, Robinia. Dai semi di questa prima pianta nacque il primo esemplare introdotto in Germania, mentre da quelli dell’Acacia dell’Orto Botanico di Padova nacque un esemplare poi trapiantato dell’orto botanico dell’Arcispedale di Santa Maria Nova di Firenze, poi trapiantato nel Giardino dei Semplici.

Nell’arboreto che si trova nei pressi dell’ingresso si trova invece il Platano Orientale, messo a dimora nel 1680, che spicca per le sue dimensioni imponenti. Risale invece al 1786 l’esemplare di Magnolia, il primo introdotto in Italia, situato tra le porte Ovest e Sud. Spicca per le sue maestose radici, anche se le dimensioni non sono esagerate. Altri due esemplari di inizio Ottocento si trovano presso l’ingresso dell’Orto botanico.

Tra la Fontana delle Quattro Stagioni e la Montagnola si trova invece un raro Cedro dell’Himalaya, qui dal 1828, il primo della sua specie introdotto in Italia, mentre all’interno della Porta Nord si può ammirare il maestoso Ginko Biloba, importato nel 1750 e dalla storia curiosa. In origine, infatti, si trattava di un esemplare maschile, ma circa a metà dell’Ottocento, gli venne fatto un innesto femminile a scopo di studio. Dopo essere stato colpito da un fulmine ha assunto la tipica forma a cono. Sempre Goethe, durante la sua visita, rimase affascinato dal Ginko e gli dedicò uno dei suoi celebri scritti.

Più recente, risale al 1961, invece, la Metasequoia, che si può trovare presso la Porta Sud, quasi a ridosso del muro circolare, tra le piante medicinale. Detto anche Abete d’Acqua perché ama i terreni alluvionali, può raggiungere i 35 metri di altezza.

Sono quattro invece gli esemplari di Cipresso Calvo ospiti dell’Orto Botanico. Sono tutti piuttosto antichi e si trovano nel settore delle piante euganee, presso la Porta sud, presso il Ponte d’Ingresso lungo il canale, dove si trova anche il quarto cipresso, dalla forma rotondeggiante.

Il giardino della biodiversità

Nel 2014 è stato inaugurato all’interno dell’Orto Botanico dell’Università di Padova il Giardino della Biodiversità, con 1300 piante inserite nel percorso espositivo. Il “giardino” è suddiviso in zone climatiche, così che il visitatore ha l’impressione di attraversare le Americhe, l’Africa, il Madagascar, l’Asia, l’Europa temperata e l’Oceania, naturalmente dal punto di vista delle piante.

Attraverso i pannelli informativi, ma anche filmati, exhibit interattivi e didattici si può conoscere lo stretto rapporto che, fin dai tempi più antichi, ha legato l’uomo e il mondo vegetale, contribuendo all’evoluzione, dai primi uomini ai nostri giorni. All’esterno delle serre, invece, sono posizionate aiuole tematiche dedicate a temi specifici e con esemplari compatibili con i climi euganei, come piante fiorite, aromatiche o alimurgiche.

Infine, nell’Orto Botanico di Padova è presente l’Index Seminum, un catalogo di semi presenti disponibili per essere spediti a istituzioni pubbliche per finalità di ricerca, riproduzione, conservazione e istruzione.

All’Orto Botanico un’estate di…Risvegli

Per l’estate 2020 l’Orto botanico più antico del mondo ospita gli eventi della rassegna Risvegli, tra musica, teatro e cultura. La partecipazione alle iniziative è inclusa nel biglietto di ingresso all’Orto (5 euro dalle 16, bambini fino a 12 anni gratis).

Il programma prevede, mercoledì 12 agosto e mercoledì 19 agosto, dalle 18, una visita guidata al tramonto con un esperto naturalista per scoprire i segreti delle piante, tra medicina e magia. Mercoledì 26 agosto, invece, si tiene la visita guidata notturna L’Orto segreto, mentre sabato 5 settembre, alle 16, è in programma E così nacque il mondo, uno spettacolo itinerante dedicato alle famiglie, nell’ambito del progetto europeo “The legend of the Great Birth”, in cui in ogni tappa si parla di un paese europeo e delle sue leggende ancestrali, spesso basate su elementi vegetali e animali.

Martedì 8 settembre, alle 18, evento finale con l’Orchestra di Padova e del Veneto per un insolito concerto in cui la voce si affianca agli strumenti per raccontare la natura in musica. L’appuntamento e nell’area di fronte alle serre. Ogni domenica, poi, per tutta l’estate i più piccoli, ma non solo, potranno prendere parte a una caccia al tesoro botanica¸ inclusa nel biglietto di ingresso.

INFO

www.ortobotanicopd.it

I sapori padovani

Durante la vostra visita all’Orto Botanico, ritagliatevi una pausa per gustare i piatti tipici di Padova e del Veneto. Tra i primi piatti, non perdetevi i risotti, dal classico “risi e bisi” a quelli al radicchio, ai piselli o agli asparagi, oppure i bigoli da gustare al ragù di petto d’oca.

Tra i secondi, invece, troviamo il gran bollito alla padovana, ma anche deliziosi salumi, come il prosciutto di petto d’oca, la soppressa, il cotechino e la salsiccia luganega.

I più golosi avranno solo l’imbarazzo della scelta, tra la fugassa padovana, la torta di fichi (figassa), la smergiassa (focaccia con l’uvetta) e la sbrisolona. Legati alla figura di Sant’Antonio, patrono della città, ci sono invece il Pan del Santo, gli amarettoni e i merletti.

COME ARRIVARE

In auto: A4 Milano-Venezia, uscita Padova Est per chi arriva da Venezia e Padova Ovest per chi arriva da Milano. Per chi arriva da Sud A13 Bologna-Padova con uscita Padova Sud.

DOVE DORMIRE

*Hotel Grand Italia****, Corso del Popolo 81, PD, tel 049/8761111, www.hotelgranditalia.it – Albergo storico ricavato nell’antica residenza nobiliare del Cavalier Guglielmo Foschi, risalente al 1907. A due passi dalla stazione ferroviaria, dal centro storico e comodo per raggiungere Venezia.

*Hotel Sant’Antonio***, via Fermo 118, PD, tel 049/8751393, www.hotelsantantonio.it. Nel centro storico, a 200 metri dalla zona pedonale e dalla cattedrale. Le camere sono arredate con mobili e pavimenti in legno e provviste di wi fi, TV e aria condizionata. Colazione a buffet al bar.

DOVE MANGIARE

*Ristorante pizzeria Pontecorvo, piazzale Pontecorvo 5/C, tel 049/8763819, www.ristorantepontecorvo.com Nel centro di Padova, accoglie gli ospiti in sale con soffitti a volta dall’atmosfera molto suggestiva. Il menù a base di piatti tipici padovani e veneti cambia a seconda degli ingredienti di stagione.

*Bastioni del Moro, via Bronzetti 18, PD, tel 049/8710006, www.bastionidelmoro.it Appena fuori dal centro storico, dispone di tre sale per un totale di 60 posti a sedere e più di 40 nel giardino estivo. Il menù propone piatti della cucina veneta e internazionale, anche senza glutine.

INFO

www.turismopadova.it