UNESCO con Gusto. La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina (EN), tra mosaici e sapori siciliani

La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, splendida città d’arte in provincia di Enna, è tra le più belle e meglio conservate al mondo e spicca per la bellezza, la varietà e la maestria con cui sono stati realizzati i suoi mosaici. Non stupisce, quindi, che l’UNESCO abbia deciso, nel 1997, di iscriverla nella lista del Patrimonio dell’Umanità, con questa motivazione:

“Lo sfruttamento romano della campagna è simboleggiata dalla Villa Romana del Casale, al centro della grande tenuta su cui si basava l’economia rurale dell’Impero d’Occidente. È particolarmente degna di nota per la ricchezza e la qualità dei mosaici che decorano quasi ogni stanza; essi sono i migliori mosaici in sito in qualsiasi parte del mondo romano. Il Comitato ha deciso di iscrivere questa proprietà considerano che la Villa del Casale a Piazza Armerina è l’esempio supremo di una villa romana di lusso, che illustra graficamente la struttura sociale ed economica predominante della sua età. I mosaici che la decorano sono eccezionali per la loro qualità artistica e l’originalità, così come la loro estensione”.

Dopo la chiusura forzata, anche la Villa ha di nuovo riaperto i battenti, e si può visitare tutti i giorni dalle 9 alle 18. Il costo del biglietto intero è di 10 euro, ridotto 5 euro. Vediamo allora di conoscerla meglio.

Chi era il proprietario della Villa Romana del Casale?

La prima caratteristica della Villa Romana del Casale, che ne fa un unicum, è la sua grandezza. Si estende infatti su 3500 mq ed è suddivisa in 48 ambienti, disposti su terrazza. Si pensa, tuttavia, che questa fosse solo una parte del latifondo, chiamato “Il Casale”, e che nei dintorni possano esserci stati altri ambienti o edifici, andati perduti o ancora da scoprire.

Di certo si sa che la villa è stata costruita nel tardo impero romano, attorno al IV secolo d.C, su un edificio precedente e il suo committente non ha badato a spese, come dimostra la ricchezza dei suoi mosaici, che ricoprono quasi tutti gli ambienti, e che sono riconducibili alla maestria dei maestri africani. I colori sono molto vivi, mentre le scene spaziano da quelle di vita quotidiana, come caccia, giochi o attività sportive, fino a raffigurazioni di dei, eroi o scene dei poemi omerici.

Ma chi era il proprietario della sontuosa villa? Le ipotesi sono ancora diverse e vanno da quella di un ricco proprietario terriero a un influente uomo politico, molto vicino all’imperatore. Tra le più accreditare c’è quella che vuole il complesso di proprietà d Marco Aurelio Massimiano, generale originario della Pannonia, poi elevato al rango di Augusto dall’imperatore Diocleziano. Alla sua morte, nel 310 d.C, la proprietà sarebbe passata al figlio Massenzio, poi ucciso nella battaglia di Ponte Milvio nel 312. In seguito, fu abitata fino all’invasione araba in Sicilia del IX secolo, per poi venire distrutta e abbandonata attorno al 1150 da Guglielmo I il Malo, sovrano normanno di Sicilia.

Venne poi portata di nuova alla luce nel 1950 da Gino Vinicio Gentili. Nel 2012 è stata oggetto di un importante piano di restauri che l’hanno resa di nuovo fruibile al pubblico.

Il percorso di visita

La Villa del Casale si trova in campagna, a pochi chilometri da Piazza Armerina. Il percorso di visita al parco archeologico comincia poco dopo il parcheggio e la zona dedicata a punti ristoro e negozi di souvenir. Si entra da quello che era il grande ingresso monumentale, e si arriva in una vasta area dedicata alle terme. Qui si possono ammirare la palestra a pianta ovale, da cui si accede al frigidarium, la vasca di acqua fredda, a pianta ottagonale, e poi al tepidarium, con tre vasche del calidarium. Sono ancora visibili i forni con cui si riscaldavano gli ambienti.

Una volta oltrepassato il cortile si arriva al vestibolo, che custodisce i mosaici tra i quali ci sono i ritratti dei proprietari della casa. Avanzando ancora si arriva al magnifico peristilio, con al centro una fontana monumentale e le colonne corinzie.

Da qui, grazie alle passerelle sopraelevate, si possono esplorare quelle che erano ambienti privati, tutti abbelliti con gli spettacolari mosaici. Tra i più belli c’è il cosiddetto mosaico “della piccola caccia” che illustra le diverse fasi di una battuta di caccia. Sul lato nord est del cortile, si trova invece un’area dove il padrone di casa riceveva i visitatori.

Si sale poi una scalinata che porta a un ampio corridoio decorato con la famosa scena della Grande Caccia, uno dei mosaici pavimentali più belli e celebri, con scene di cattura delle fiere in Africa da destinare agli anfiteatri imperiali.

Continuando ancora sulle passerelle si arriva al lato sud, dove si trovano altri appartamenti privati e il mosaico delle “fanciulle in bikini”, da qui si passa poi alla parte esterna, rappresentata da un secondo peristilio a pianta ellittica, da cui si ammira la bella sala a tre absidi abbellita da numerosi mosaici, tra cui spiccano quelli con le scene delle Fatiche di Ercole.

Il tratto finale del percorso gira poi attorno alla villa e conduce alla basilica, da dove si possono vedere le arcate dell’acquedotto che forniva acqua all’intero complesso residenziale.

…scopri nella 2 pagina che cosa vedere e che cosa mangiare a Piazza Armerina…

Che cosa vedere a Piazza Armerina

Dopo aver visitato la Villa Romana del Casale, dedicate un po’ di tempo alla visita di Piazza Armerina, bellissima città d’arte che sorge sui Monti Erei e circondata dalle verdi foreste del Parco della Ronza, dove si trovano le “Rocce incantate”, che assumono colori e forme diverse a seconda di come sono illuminate dai raggi del sole. Attorno si trovano anche il lago di Pergusa e la Riserva Naturale di Rossomanno Grottascura Bellia.

Nel centro storico, invece, si può camminare tra viuzze medievali e palazzi rinascimentali e barocchi. Merita una visita il Duomo dedicato a Santa Assunta, che sorge nel cuore della città, nel quartiere Monte. All’interno, sull’altare maggiore, si trova uno splendido crocifisso ligneo quattrocentesco. Nelle vicinanze, si trova anche il Museo Diocesano. Accanto alla cattedrale svetta il campanile alto 44 metri.

Sulla piazza del Duomo si affaccia poi Palazzo Trigona, in mattoni di terracotta e in pietra arenaria locale, appartenuto a una delle più importanti famiglie siciliane.

Poco lontano dal centro, vale una visita anche il Castello Aragonese, che si può ammirare solo dall’esterno. Mentre uscite dalla cittadina, date un’occhiata alle mura medievali e alla Porta Castellina, l’antico accesso al centro abitato. Di fianco alle mura si trova anche la Torre del Padre Santo, con il balcone in stile barocco e le finestre rinascimentali.

Il Palio dei Normanni

Se capitate a Piazza Armerina nel mese di agosto, non potete mancare il Palio dei Normanni, una rievocazione storica in costume tra le più antiche della Sicilia e di tutto il sud Italia, che omaggia la cacciata dei Saraceni da parte di Ruggero d’Altavilla, nell’XII secolo.

Quest’anno, la manifestazione si svolge dal 12 al 14 agosto, tra cavalieri, esibizioni in costume, cortei storici, giostre medievali, musiche, balli. Il primo giorno si assiste alla benedizione dei cavalieri e alla consegna delle armi. Il secondo è dedicato alla rievocazione dell’ingresso di re Ruggero, che riceve le chiavi della città, mentre il terzo alla Quintana del Saraceno, presso il Campo Sant’Ippolito, una spettacolare giostra a cavallo tra i quartieri storici della città: Monti, Canali, Castellina e Casalotto. Il vincitore sarà omaggiato con lo stendardo di Santa Maria delle Vittorie, che sarà conservato presso la parrocchia fino all’edizione successiva.

In tavola piatti robusti e gustosi

Non può dimenticare la nostra parte dedicata al gusto, con i piatti assolutamente da provare mentre visitate i nostri “patrimoni italiani” UNESCO. Non rimarrete a pancia vuota con i piatti tipici della cucina della zona di Enna, caratterizzata da porzioni abbondanti, ingredienti nutrienti e una tradizione tipicamente montanara.

Tra le eccellenze, c’è il Pan Dittaino, un DOP conosciuto in tutto il mondo. Tra i primi piatti, invece, troviamo la pasta ricasciata, una specie di timballo con maccheroni al ragù, formaggio, uova e piselli. I maccheroni in agrodolce, invece, prevedono ragù, melanzane, zucchero e cannella. Per palati pionieri.

Un piatto unico, se non altro per la sua consistenza, è il gateau di riso all’ennese, un timballo con ragù di carne macinata e piselli, con cui si condisce il riso, che viene poi messo in una teglia a strati alternati con melanzane fritte, uova sode, burro e caciocavallo.

Arriva dalla tradizione povera, invece, la frascatula ai finocchietti selvatici, polenta di farina di mais o grano che viene insaporito con verdure selvatiche. Tante sono le varianti, dalla borragine alla cicoria selvatica. Tra le minestre spicca il Maccu di fave, che deve il suo nome dal verbo “ammaccare”, riferito alle fave schiacciate e ridotte in crema, base della ricetta. Una volta raffreddata, la minestra diventa consistente e viene tagliata a fette.

Passando ai secondi piatti, spicca la carne suina, tra cui la salsiccia magna, con caciocavallo e semi di finocchio. Tanti anche i formaggi, tra cui la ricotta salata, il “piacentinu” ennese, con spezie e zafferano, dal tipico colore giallo.

Tra i dolci, invece, da non perdere la cubbiata, un torrone di origine araba con sesamo, mandorle e miele, e i “ditini”, i tipici biscotti alla cannella. Da accompagnare con il famoso Amaro Averna, nato nella vicina Caltanisetta (appena 56 km da Piazza Armerina).

COME ARRIVARE

In auto: da Palermo, autostrada A 19 Palermo-Catania fino allo svincolo per Enna, poi proseguire lungo la SS 117 bis in direzione di Gela. Da Catania, autostrada Catania-Palermo con direzione Valguarnera, poi immettersi sulla SS a scorrimento veloce. Proseguire sulla SS 17 bis fino al bivio Enna, Piazza Armerina, Valguarnera. Proseguire fino a destinazione per circa 8 km.

DOVE MANGIARE

*Ristorante Pizzeria La Chiave di Piazza, via Roma 114, Piazza Armerina (EN), tel 328/8869308. In una delle più belle piazze della città, offre un menù con cucina tipica regionale a base di ingredienti di stagione, compresa la pizza.

*Trattoria La Locanda, via Laura De Assoro 2, Piazza Armerina (EN), tel 377/1253594, https://la-locanda.business.site/. Il ristorante si affaccia sulla piazza della Cattedrale. Il menù si compone da specialità create con prodotti freschi e si stagione, come pasta fatta in casa con sarde, mollica e finocchietti.

DOVE DORMIRE

*B&B Villa Bentivoglio, contrada Vallone di Sarro, Piazza Armerina (EN); tel  331/7712886, www.bebvillabentivoglio.it . Immersa nella campagna, a pochi km dal centro e nel cuore della zona archeologica, è ricavato in un rustico suddiviso in 4 appartamenti per un totale di 14 posti letto.

*B&B Maison del Lussy, Piazza Giuliano 14, Piazza Armerina (EN), tel 0935/685477 – 338/4517756, www.maisondellussy.it Nel centro di Piazza Armerina con vista panoramica sul centro storico, dispone di 2 camere triple e una doppia. Prima colazione all’italiana con marmellate, toast e bevande calde.

INFO

www.villaromanadelcasale.org

www.piazzaarmerina.org