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Una dieta povera di carne

dieta vegana

Da tempo alcuni scienziati sostengono che seguire una dieta povera di carne abbia effetti positivi sulla salute, in particolare prevenga tumori e malattie cardiovascolari. Ma il dibattito resta aperto. Di recente uno studio condotto nel Regno Unito su 45mila persone –studio Epico Oxford – ha dimostrato che il 34% dei partecipanti, vegani o vegetariani, comunque con una dieta priva di carne, avevano un terzo delle possibilità in meno di ammalarsi di patologie cardiache. Il cuore di chi non mangia carne sembra essere più sano, a causa dei ridotti livelli di colesterolo e pressione arteriosa, due fattori di rischio molto importanti per questo tipo di malattie.§

Un altro studio, questa volta americano condotto su circa 70mila persone e pubblicato su Jama internal medicine, aveva mostrato come i vegetariani aderenti allo studio, avessero una mortalità per tutte le cause inferiore del 12% rispetto ai non vegetariani. Con risultati simili anche per vegani e semi vegetariani (meno 15 e 8% rispettivamente). C’è da sottolineare però che in generale i vegetariani sono più attenti alla salute e hanno uno stile di vita più sano, con consumi minori di alcol, fumo e maggior attività fisica,  rispetto ai non vegetariani.

Nello specifico, la carne, soprattutto se rossa, stimola la proliferazione delle cellule malate in alcuni tumori e aumenta il rischio generale di malattia cardiovascolare e tumorale. Consumare carne aumenta la presenza di sostanze inquinanti nel corpo. Dall’atmosfera molti agenti pericolosi ricadono sul terreno e vengono poi ingeriti dal bestiame – sotto forma di foraggio o mangime – per poi essere accumulati nei depositi di grasso degli animali. Da lì poi, finiscono direttamente nel piatto. Questo per quanto riguarda la salute dell’uomo. Rinunciare alla carne è tuttavia anche una scelta etica e legata alla sostenibilità ambientale. Non c’è dubbio che molte malattie siano legate all’alimentazione, in particolare alla sovralimentazione e al consumo eccessivo di carne. È certo anche che l’età avanzata è comunque il fattore di rischio più importante per molte patologie, come il cancro.

Tuttavia ci sono prove che un’alimentazione corretta aiuti a ridurre il tasso di mortalità e dunque allunga la vita. Per Okinawa in Giappone, l’area geografica più longeva al mondo, segue due regole: la prima è ishokudoghen (il cibo è una medicina) che li conduce a seguire una dieta scarsa in calorie, a base di frutta, verdura, soia, pesce e alga knobu; la seconda è Yumaru e indica il senso di appartenenza degli anziani alla società attiva. Concludendo Umberto Veronesi dice: ricordo che i capisaldi della dieta mediterranea sono comunque pasta, olio d’oliva, pomodori e pesce.

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