(italian and english versions)
Testo e Foto di Cesare Zucca
Benvenuti in Calabria, terra di sole, mare e… leggende!
Il nostro viaggio comincia proprio con il leggendario Ulisse, che avrebbe messo piede sulle alture di Tiriolo, ammaliato dalla bellezza selvaggia e dall’aria misteriosa di questo territorio, dove le sorprese continuano a tavola…
Scoprirete il ragù calabrese, il pesce spada alla ghiotta, il panino con la trippa, la pasta ca’ muddica e ricette antiche come cullurielli, ciambelle di patate e farina farcite con acciughe o ‘nduja, la pasta e ceci alla catanzarese, ricetta della nonna che scalda il cuore e lo stomaco, lo “stocco” prodotto ittico ottenuto da merluzzo arrostito su brace servito con patate, pomodoro, olive e peperoncino, e la lista continua…
Tiriolo: dove la tradizione incontra la fantasia.
Tiriolo, piccolo borgo incastonato tra due mari, sembra uscire da un libro di fiabe. Passeggiando per i suoi vicoli stretti e acciottolati, incontrerete rustici laboratori di esperti artigiani intenti a creare sculture in legno, maschere, strumenti musicali tipici, come la lira calabrese, gioielli in filigrana e scoprirete il laboratorio D’API di Daniele Mazza e le sue ottime produzioni.
Non mancano antichi telai, capaci di creare coloratissimi tessuti, un tempo usati per i costumi tradizionali e oggi reinventati in borse, sciarpe e spettacolari scialli. Ogni bottega è un mondo a sé, una finestra su una Calabria che resiste, crea e si racconta con le mani.
Ci ospita Tommaso Leone, scultore, musicista e .. burattinaio d’eccezione, infatti mentre suona, muove le marionette con la gamba, seguendo una tradizione antichissima. I suoi personaggi danzano, combattono, si inchinano. Una vera e propria arte scenica, a metà tra teatro popolare e circo.
In Calabria l’antico “saper fare” è tramandato di generazione in generazione, come un dono prezioso. Se amate l’artigianato non perdetevi le botteghe d’arte degli Artisti di Squillace che creano e producono tutto rigorosamente a mano, Scoprirete scultori, pittori e ceramisti e botteghe d’eccellenza come La Terracotta di Nicola Aiello e Le Ceramiche Artistiche e Tradizionali di Agazio Mellace, maestro della tecnica “graffiti”. Vasi, stoviglie, , maschere, portaoggetti, fino a gioielli e naturalmente una valanga di magneti souvenirs .
Prossima tappa Catanzaro, ricca di storia, arte, e soprattutto curiosità. Simpaticamente chiamata “città del vento”, per la sua continua brezza dispettosa, Catanzaro è anche la capitale della seta del Sud Italia.
Già nel Medioevo, i suoi artigiani tessevano sete così pregiate da arrivare persino alle corti d’Europa. Ancora oggi, si possono trovare musei e laboratori che raccontano questa storia di fili preziosi, bachi da seta e commerci lontani.
Catanzaro è anche una città giovane, con università, locali e un lungomare dove d’estate la vita scorre al ritmo di gelati, risate e tramonti rosa.
Passeggiando nel centro storico, si incontrano chiese barocche, palazzi nobiliari e il bellissimo Complesso del San Giovanni, un ex convento trasformato in centro culturale, da cui si gode un panorama mozzafiato. Scoprirete una città dai cento volti, dall’austerità del castello , alle vetuste strutture abbandonate del centro storico, fino ad una suggestiva opera di Mimmo Rotella, nativo di Catanzaro, interzionalmente noto per la sua pop art. Catanzaro è una città di contrasti e di grande rispetto per l’arte, impossibile non immortalarsi in un selfie davanti alla celebre Statua di Federico di Svevia o alla suggestiva Fontana del Cavatore, un giovane nell’atto di scavare una roccia dalla quale sgorga acqua, un’ opera che è divenuta l’immagine simbolo della città.
Non dimenticate di visitare il Museo Marca, che, oltre alla splendida collezione privata, ospita opere d’arte contemporanea.
FAME?
A Catanzaro vi aspetta un iconico piatto a base di un mix di frattaglie (lo so … a non tutti piacciono, io, invece, ne vado pazzo) Si chiama morzeddhu o morzello e da generazioni lo può gustare da Talarico, dove Giusy e papà Salvatore servono questo prelibato intigolo di pomodoro, trippa, foiolo, cuore, polmone, origano e l’immancabile peperoncino piccante o dolce, il tutto racchiuso in “pitta ‘n chiusa”, una pagnotta tagliata a metà, (io ho fatto il bis!)
A pochi passi di distanza, in pieno centro storico, sorge l’Hotel Guglielmo con camere e minisuites in stile contemporaneo, offre una gym, una piscina e una SPA con trattamenti vari.
Al pianterreno troviamo un bar per un drink e il ristorante Leonardo, dove Chef Francesco Luci propone un menu piuttosto ridotto: pochi piatti, ma scelti con il desiderio di rispettare tradizione e innovazione, per fortuna non tropo invasiva, Tra tutti i miei assaggi vorrei menzionare il riso di Sibari, l’insalata di seppia e la fregola su nero di seppia
DUE INDIRIZZI IMPERDIBILI?
Nella vicina Sersale, ho scoperto due super indirizzi: la Trattoria Scacco Matto e la sua cucina robusta, tradizionale,vera. un viaggio di sapori alla guida di Chef Mario Rizzuto. Ho gustato un mix di antipasti. ravioli ripieni di melanzane, mollica di pane, formaggi rigorosamente fatti in casa dalla Sig ra Rizzuto, scaloppina ai porcini e bergamotto e una purea di cicoria e patate da Oscar!
Altra meta “del piacere”: la pasticceria artigianale Dolcesia, dove Chef Salvatore, oltre ai dolci regionali, propone l’iconica torta “pittanchiusa”. un dolce che ha origini antiche, risalenti al 1700, e che veniva tradizionalmente preparata durante le feste natalizie, ma, vista la bontà, ora è disponibile tutto l’anno. E’ una torta di rose, ricavate arotolando una lunga striscia di pasta farcita da un paradiso di sapori: cannella, chiodi di garofano, uvetta candita, noci e vino rosso, anche in versione vegana.
E NEL CALICE?
Non a caso l’antico nome della Calabria era “Enotria Tellus”, cioè Terra del vino, perfetto biglietto da visita di questo affascinante territorio da sempre vocato alla produzione enologica. Vi porto al centro della Piana di Lamezia Terme dove vi attendono le Cantine Statti, trecento ettari di secolari oliveti di carolea, cento ettari di vigneto, cinquanta di agrumeto e un allevamento di bovini da latte che produce cinquemila litri di latte al giorno. E da duecento anni la Famiglia Statti dirige questa orchestra vitale, con la semplicità di sempre. “Lavorare qui, sottilinea Antonio Statti, significa produrre energia vitale orgogliosa di ciò che di tipico e vero offre la terra calabra sulle tavole del mondo, da più di duemila anni”
Godetevi un’ indimenticabile visita del frantoio, della cantina, della suggestiva barricaia sotterranea. Dopo le visite, vi attende un incomparabile “tasting” dove potrete apprezare il frutto di tanto lavoro ed energia. Ben 18 tipi di vini, tra cui lo spettacolare Greco bianco e l’elegante Gaglioppo rosso (i miei due preferiti!) Ah dimenticavo le sorprendenti bollicine di Bleuette, frizzante Chardonnay e altre varietà autoctone, brioso ed esuberante, fresco e bilanciato con note olfattive di pesca bianca. Difficile che a tavola la bottiglia non si svuoti… In più sperimenterete l’ottimo olio, insieme ad altre semplici prelibatezze locali e internazionali che trovere nell’ Emporium e nella deliziosa Degusteria.
Gran finale a Scolacium: relax tra storia e natura
Come ogni viaggio che si rispetti, anche il nostro ha bisogno di un finale col botto. Ma niente caos o fuochi d’artificio: il gran finale si svolge in silenzio e meraviglia nel Parco Archeologico di Scolacium.
Immaginate di camminare tra le rovine romane di una città che fu grande e potente: templi, terme, il teatro romano perfettamente conservato e resti di strade lastricate circondate da ulivi secolari, maestosi testimoni del tempo che passa. Qui il tempo rallenta, anzi, forse si ferma proprio. E ti ritrovi a pensare che sì, anche Ulisse, se avesse potuto, qui si sarebbe fermato un po’ più a lungo….
Conclusione?
Se cercate una Calabria autentica, che sappia mescolare storia e creatività, profumi antichi e storie nuove, avventuratevi in un viaggio da fare almeno una volta nella vita. Magari con scarpe comode, tanta curiosità e un grande appetito. Io mi sono affidato a Eimì Experience, un tour organizer che sa davvero come far scoprire la Calabria vera, lontana dai soliti circuiti turistici.
Con loro ogni itinerario è cucito su misura, pensato per soddisfare le richieste personali del viaggiatore. Eimì saprà portarti dove solo i calabresi doc arrivano, con la tranquillità di essere sempre assistito, grazie alla presenza di autisti privati puntuali e professionali e di guide esperte, profondamente legate alla loro terra.
Un modo unico e raffinato di viaggiare, per scoprire l’anima nascosta della Calabria… e innamorarsene!

Un grazie speciale a Paola Scuticchio & Nora Kato / Eimì Experience , Maria Antonella Cauteruccio and the Calabria Straordinaria Team
Cesare Zucca
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e riporta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.
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Vuoi scoprire di più della Calabria e delle sue “Perle” ? Troverai tutto nel nostro articolo “Le straordinarie perle della Calabria Straordinaria”
English version
Welcome to Calabria, land of sun, sea, and… legends!
text an photos by Cesare Zucca
Our journey begins with the legendary Ulysses, who is said to have set foot on the heights of Tiriolo, captivated by the wild beauty and mysterious aura of this land—where surprises continue at the table. You’ll discover Calabrian ragù, swordfish “alla ghiotta”, tripe sandwiches, pasta ca’ muddica, and ancient recipes like cullurielli—potato and flour doughnuts stuffed with anchovies or ’nduja—Catanzaro-style pasta and chickpeas, a grandmother’s recipe that warms both heart and belly, and “stocco” (stockfish), a delicacy of grilled cod served with potatoes, tomatoes, olives, and chili pepper. And the list goes on…
Tiriolo: where tradition meets imagination.
Tiriolo, a small village nestled between two seas, seems straight out of a fairytale. As you stroll through its narrow cobbled alleys, you’ll come across rustic workshops of skilled artisans crafting wooden sculptures, masks, traditional musical instruments like the Calabrian lyre, intricate filigree jewelry, and ancient looms creating vibrant fabrics—once used for traditional costumes, now reinvented into bags, scarves, and stunning shawls. Each workshop is a world of its own, a window into a Calabria that resists, creates, and tells its story with its hands.
We were hosted by Tommaso Leone, sculptor, musician, and exceptional puppeteer—who, while playing music, moves his marionettes with his leg, keeping alive an ancient tradition. His characters dance, fight, bow—a true performance art that lies somewhere between folk theater and circus.
In Calabria, traditional craftsmanship is passed down from generation to generation like a precious gift. If you’re passionate about crafts, don’t miss the artisan shops of Artists of Squillace, who create everything strictly by hand. You’ll find sculptors, painters, and ceramists, including standout workshops like La Terracotta di Nicola Aiello and Le Ceramiche Artistiche e Tradizionali di Agazio Mellace, a master of the ancient “graffiti” technique. Vases, dishes, masks, trinket holders, jewelry, and of course, a cascade of souvenir magnets.
Next stop: Catanzaro
Rich in history, art—and above all, curiosities. Affectionately known as the “City of the Wind” for its constant, cheeky breeze, Catanzaro is also the silk capital of Southern Italy.
As early as the Middle Ages, its artisans were weaving such fine silks that they reached the courts of Europe. Even today, you can visit museums and workshops that tell the tale of this noble art—of precious threads, silkworms, and far-reaching trade.
Catanzaro is also a young, vibrant city, with a university, lively nightlife, and a seaside promenade where summer days unfold with ice cream, laughter, and pink sunsets. A walk through the historic center reveals baroque churches, noble palaces, and the beautiful San Giovanni Complex—a former convent turned cultural center, offering breathtaking views. You’ll discover a city of many faces—from the sternness of the castle to the old, abandoned structures of the historic center, and a striking piece by Mimmo Rotella, a native of Catanzaro and internationally acclaimed pop artist.
Catanzaro is a city of contrasts, with deep reverence for art. It’s impossible not to snap a selfie in front of the iconic Statue of Frederick II of Swabia or the stunning Fountain of the Quarryman—a young man sculpting a rock from which water flows. It has become the city’s symbolic image.
Don’t forget to visit the Marca Museum, which, in addition to a splendid private collection, hosts remarkable contemporary art.
Hungry?
In Catanzaro, you must try an iconic dish made from a mix of offal (I know… not everyone loves it, but I’m crazy about it). It’s called morzeddhu or morzello, and for generations it’s been served at Talarico, where Giusy and her father Salvatore serve this delicious stew of tomato, tripe, heart, lung, foiolo, oregano, and of course, either spicy or sweet chili—served in a “pitta ‘n chiusa,” a halved loaf of local bread (yes, I had double portion !).
Just steps away, in the heart of the old town, stands the Hotel Guglielmo—with contemporary-style rooms and mini-suites, a gym, pool, and a SPA offering various treatments. On the ground floor, you’ll find a bar for drinks and the Leonardo Restaurant, where Chef Francesco Luci offers a small, well-curated menu blending tradition with a light touch of innovation.
Among my favorites? Sibari rice, cuttlefish salad, and fregola with cuttlefish ink.
TWO UNMISSABLE SPOTS?
Near Sersale, I discovered two absolute gems:
Trattoria Scacco Matto, where Chef Mario Rizzuto delivers hearty, honest traditional cuisine. I tasted a mix of appetizers, homemade ravioli stuffed with eggplant, bread crumbs, cheese (all handmade by Signora Rizzuto), veal scaloppine with porcini and bergamot, and an Oscar-worthy chicory and potato mash!
Another delight: Dolcesia, an artisanal pastry shop where Chef Salvatore serves not only regional sweets but also the iconic pitta ‘nchiusa cake—an ancient dessert dating back to the 1700s, traditionally made at Christmas but now available year-round thanks to its incredible taste. It’s a rose-shaped cake made by rolling a long strip of pastry filled with a paradise of flavors: cinnamon, cloves, candied raisins, walnuts, and red wine—also available in a vegan version.
AND IN YOUR GLASS?
Not by chance, Calabria’s ancient name was “Enotria Tellus”, Land of Wine—a perfect calling card for this region, always devoted to winemaking.
Let me take you to the heart of the Piana di Lamezia Terme, home to the Statti Winery: 300 hectares of ancient Carolea olive groves, 100 hectares of vineyards, 50 of citrus groves, and a dairy cattle farm producing 5,000 liters of milk a day. For two centuries, the Statti family has directed this vital orchestra with their signature simplicity.
“Working here,” says Antonio Statti, “means producing vital energy, proud of what Calabria’s land has offered the world’s tables for over two thousand years.”
You’ll enjoy an unforgettable tour of the oil mill, the winery, and the atmospheric underground barrel cellar. Afterward comes a unique tasting experience where you’ll sample the fruits of this labor—18 types of wines, including the spectacular Greco Bianco and the elegant Gaglioppo Rosso (my two favorites!). Oh, and don’t forget the surprising Bleuette sparkling wine, a lively Chardonnay-based bubbly with native varietals—fresh, exuberant, balanced, with hints of white peach. Hard not to empty the bottle at the table…
You’ll also taste fine olive oil and other local and international delicacies available at the Emporium and the delightful Degusteria.
Grand Finale in Scolacium: where history and nature embrace
Like any great journey, ours deserves a show-stopping ending. But no noise or fireworks—just the quiet wonder of the Scolacium Archaeological Park. Picture yourself walking among Roman ruins in a city that was once grand and powerful: temples, baths, a perfectly preserved Roman theater, and remnants of paved roads, all surrounded by centuries-old olive trees—majestic witnesses of time.
Here, time slows down—or maybe even stops. And you’ll find yourself thinking that yes, Ulysses, if he could have, might have stayed here a little longer…
Conclusion?
If you’re looking for an authentic Calabria—a place that mixes history and creativity, ancient scents and new stories—venture on a trip to be done at least once in a lifetime. Bring comfortable shoes, a curious spirit, and a hearty appetite.
I placed my trust in Eimì Experience https://eimiexperience.com/, a tour organizer that truly knows how to reveal the real Calabria, far from the usual tourist routes.
Every itinerary is tailor-made to the traveler’s personal desires. Eimì will take you where only real locals go—with the ease of being constantly supported by punctual, professional drivers and expert guides deeply rooted in their land.
A unique, refined way to travel—to discover the hidden soul of Calabria… and fall in love with it.
Special thanks to:
Paola Scuticchio & Nora Kato / Eimì Experience,
Maria Antonella Cauteruccio and the Calabria Straordinaria Team