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Un mega impianto solare nello Spazio per combattere lo smog

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La Cina tenta di abbattere l’inquinamento con una soluzione avveniristica

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Già alla fine degli anni ’60 si ipotizzava la realizzazione di stazioni spaziali in orbita per diversi scopi. Nel 1968 veniva realizzato da Stanley Kubrick il film-capolavoro “2001, Odissea nello spazio” che prevedeva una soluzione simile. La riduzione di Co2 è da anni una sfida planetaria e la Cina è certamente una delle nazioni che più sentono l’urgenza di affrontare il problema, anche a causa delle numerose centrali a carbone tutt’ora in funzionamento. Questo progetto fantascientifico, in fase di elaborazione da parte di scienziati cinesi della Chinese Academy of science (CAS), prevede la realizzazione di un super impianto fotovoltaico in orbita, a 36.000 km di altitudine sopra la Terra. Le sue dimensioni saranno all’incirca come 12 volte piazza Tienanmen a Pechino e quasi il doppio del Central Park di New York e sarà realizzato con pannelli ultraleggeri. L’energia solare captata verrebbe poi convertita in microonde o laser e quindi trasmessa ad un collettore sulla Terra. Si tratta di un meccanismo simile a quello descritto nel 1941 dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov nel libro “Reason”.
Wang Xiji, 93 anni, membro del CAS e della Accademia Internazionale di Astronautica, spiega che una stazione spaziale solare redditizia dovrebbe avere una superficie di pannelli di 5 o 6 km quadrati; sfruttando inoltre l’assenza del ciclo terrestre di “giorno-notte”, si avrebbe un impianto con una efficienza nell’arco delle 24 ore, vicina al 99%. Questi collettori solari spaziali, a parità di superficie, potrebbero generare un’energia dieci volte superiore rispetto a quelli installati sulla terra e ciò darebbe un grosso contributo alla soluzione della crisi energetica e a quello dell’inquinamento. La Cina ha intenzione di costruire una centrale solare sperimentale nello spazio entro il 2030 e una centrale commercialmente attiva entro il 2050. Tutto ciò dovrà avvenire prima dell’esaurimento dei combustibili fossili, o meglio prima che la loro estrazione venga abbandonata a causa degli elevati costi di estrazione derivanti dalle alte profondità a cui si dovrà ricorrere.
Secondo il CAS, ad oggi una centrale commercialmente valida peserebbe più di 10.000 tonnellate, ma pochi razzi sopportano un carico superiore alle 100 t., l’obbiettivo è quindi quello di realizzare pannelli solari sottili e leggeri, con un peso inferiore a 200 grammi/mq.

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Transito lunare davanti al sole – Foto: Nasa

In copertina: Tramonto sul mediterraneo – Foto: Nasa

 
Come afferma Wang Xiji: “…quando l’energia solare dallo spazio diventerà la nostra energia primaria, la gente non dovrà più preoccuparsi dello smog e dell’effetto serra”.