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Trieste, la città del caffè

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Se a Trieste si desidera un espresso in tazzina si deve ordinare un Nero, se lo si vuole nel bicchiere un Nero in B. Chi lo preferisce macchiato e in tazzina, deve chiedere un Capo, chi appena macchiato con la schiuma di latte un Goccia. Un decaffeinato è un Deca, in B, se lo si vuole in bicchiere, e un Capo Deca se lo si preferisce macchiato. Nella città più mitteleuropea d’Italia il caffè è un vero e proprio rito, che si rispecchia nei luoghi dell’anima, come le antiche caffetterie, dove si incontravano personalità come Saba, Joyce e Svevo, nella storia del commercio di questo prodotto.

Grazie allo status di porto franco, infatti, fin dal Settecento Trieste era diventata lo scalo più importante d’Europa. Qui si è poi sviluppata l’intera filiera produttiva, dalla torrefazione alla commercializzazione e c’è anche l’Università del Caffè (www.unicaffe.illy.com ), un’eccellenza internazionale che propone un’offerta formativa, che spazia dal Master in Economia e Scienza del Caffè per i professionisti, ai corsi di degustazione per appassionati e curiosi.

Chi invece volesse fare un tour dei caffè storici di Trieste, non può che partire dal Caffè degli Specchi. Fondato nel 1839, è l’unico dei quattro rimasti sulla piazza principale. Tra atmosfere asburgiche e profumi di caffè e cioccolato, vi sembrerà di tornare ai tempi della Principessa Sissi. Sull’omonima piazza si affaccia il Caffè Tommaseo, il più antico della città. Fondato nel 1825, ha avuto tra i suoi clienti Italo Svevo, che passava molto tempo a scrivere ai suoi tavoli, ma anche Umberto Saba e, si dice, anche Stendhal.

L’interno del Caffè San Marco

Marmi, stucchi e arredi raffinati caratterizzano l’Antico Caffè San Marco, in via Cesare Battisti. Devastato nel 1915 dall’esercito asburgico perché ritrovo di intellettuali contrari alla dominazione, è stato riaperto nel secondo Dopoguerra e oggi è anche ristorante e libreria. In via Dante si trova poi il Caffè Stella Polare, che all’epoca della sua apertura, nel 1848, venne chiamato Caffè Gioberti. Molto apprezzato dalla comunità tedesca, ha avuto tra i suoi clienti Umberto Saba, Guido Voghera e James Joyce, che insegnava nella vicina Berlitz School. Nella deliziosa Tea Room si può anche pranzare.

Il Caffè Torinese

Spostandosi in Corso Italia, si incontra il Caffè Torinese, aperto nel 1915 con arredi in legno e ottone, con un grande e scenografico lampadario di cristallo e un bancone in stile Liberty. Dal 2014, oltre alla caffetteria e piccola pasticceria, offre anche pranzi con ricette a base di ingredienti selezionati accompagnati da vini di qualità. In Piazza della Borsa, un altro locale storico è il Caffè Urbanis, la cui data di fondazione, il 1832, è impresso sul mosaico sul pavimento con figure mitologiche e l’allegoria della Bora. Qui si può venire per una colazione, un aperitivo o un pranzo veloce, immersi in un’atmosfera tranquilla e urban chic.

La Pasticceria La Bomboniera offre dolci della tradizione triestina e austro-ungarica

Infine, in via XXX Ottobre, i più golosi non possono mancare una visita alla Pasticceria La Bomboniera, del 1836, che vanta il primato di vedere ancora intatto il suo arredamento in stile liberty. Qui si possono trovare i dolci della tradizione triestina e austro ungarica, tra cui le torte Pischinger, Sacher, Linzer, Dobos, ma anche pinze, putizze, dolci di marzapane, le fave dei morti triestini, i mandorlati bianchi e marroni e la torta Rigojansci. Il dolce ha il nome di un violinista tzigano che sedusse e sposò la bella Clara War, già moglie del principe belga Chimay. La coppia che fu anche ritratta da Toulouse Lautrec, divenne una delle più chiacchierate dell’Europa della Belle Epoque. Un pasticcere ungherese loro amico dedicò al musicista, suo conterraneo, la celebre torta, poi divenuta una dei dolci tipici di Trieste. Di seguito, vi sveliamo la ricetta.

LA RICETTA: Torta Rigojancsi

Il nome di questo dolce tipico di Trieste deriva da Jancsi Rigò, violino di un’orchestra tzigana che riuscì nell’intento di sedurre e sposare Clara Ward, già moglie del principe belga Chimay. Siamo in piena Belle Epoque e la coppia viene ritratta anche da Toulouse -Lautrec. Un pasticcere ungherese inventa la famosa torta, che dedica a quello che era considerato un eroe nazionale per la sua impresa amorosa.

Ingredienti

100gr di burro

150 gr di zucchero

4 uova

810 gr di farina

20 gr cacao

5 gr di farina

100 gr di cacao in polvere

6 dl di panna fresca

30 gr marmellata di albicocche

150 gr cioccolata fondente

Amalgamate il burro con 30 gr di zucchero e i tuorli d’uovo. Montate a neve gli albumi con altri 50 gr di zucchero e aggiungeteli al composto. Mescolate, poi aggiungete anche la farina e il cacao in polvere. Stendete il composto in una teglia ricoperta di carta da forno e cuocetelo a 200 °C per circa 15 minuti. Sfornate, infarinate la superficie del pan di spagna, voltatela su un vassoio, togliete la carta da forno e lasciate raffreddare. Nel frattempo, sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria, fate bollire la panna, raffreddatela, poi montatela a neve con altri 50 gr di zucchero. Aggiungete la panna alla cioccolata calda e mescolate finché il composto non diventa liscio. Tagliate il pan di spagna in due parti uguali. Su una delle due spalmate uno strato di marmellata di albicocche, poi ricopritela con la cioccolata fondente. Spalmate sull’altra metà la panna montata mescolata alla cioccolata. Sovrapponete i due strati e mettete a raffreddare in frigorifero.

COME ARRIVARE

In auto, A4 Torino-Trieste, A23 Palmanova-Udine-Tarvisio, A28 Portogruaro – Conegliano. In treno, linee Trieste- Gorizia- Udine e Trieste- Monfacone- Cervignano- Venezia

DOVE MANGIARE

*Trattoria da Giovanni, via San Lazzaro 14, Trieste, tel 040/639396, www.trattoriadagiovanni.com/

*Osteria Foraperfora, via Diaz 9, Trieste, tel 040/0645981, www.foraperfora.com

DOVE DORMIRE

*Hotel Continentale****, via San Nicolò 25, Trieste centro, tel 040/631717, www.continentalehotel.com

*Albergo Alla Posta ***, Piazza Oberdan 1, tel 040/365208, Trieste centro, www.albergopostatrieste.it