A Castiglione Olona con la Mercedes GLA ibrida plug-in per una nuova tappa del WEEKEND PREMIUM GRAN-TOUR
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Dopo esserci trasformati in “cercatori d’oro” accompagnati dalla Ford Kuga Hybrid, riprendiamo il WEEKEND PREMIUM GRAN-TOUR per scoprire nuove bellezze del Belpaese. Questa volta siamo accompagnato da un altro SUV elettrificato di carattere premium, ovvero la Mercedes GLA 250 e EQ Power Automatic che ci porta non lontano dalla frenetica vita cittadina di Varese, in una vallata circondata dalle dolci colline boscose del parco naturalistico del Rile Tenore Olona, dove sorge, fiero delle sue nobili origini, l’antico borgo di Castiglione Olona.Palazzo dei Castiglioni di MonteruzzoImmerso nel verde e bagnato dal fiume Olona e da una moltitudine di piccoli torrenti. È uno dei 12 Comuni del parco RTO, che custodisce, oltre a un’importante area agricolo-boschiva, anche un vasto patrimonio storico, culturale e monumentale, contribuendo a formare un “polmone verde” all’interno di una delle zone più urbanizzate della Lombardia.Il Suv compatto ibrido plug-in della Stella offre confort elevato, su strada e fuoristrada; consumi molto contenuti, con batteria carica; motore brillante in accelerazione, anche se il cambio non è puntualissimo nelle cambiate. All’improvviso, addentrandoci nel parco in provincia di Varese, l’inaspettato diventa quotidiano. Rosso del tramonto o bianco dorato: sono i vini di Cascina Ronchetto. Sulla strada verso la nostra meta, siamo rapiti dalla bellezza di questi luoghi, soffermandoci ad ammirare opere d’arte imperdibili.
Si parte
L’ingresso della CollegiataRaggiungiamo Castiglione Olona da Milano, attraverso l’A8 autostrada dei laghi (uscita Varese est-Gazzada) e l’ex ss 233 Varesina. Secondo la leggenda, la nascita di questo posto risalirebbe al 401 d.C., quando le truppe romane del generale Stilicone si stanziarono, con il loro accampamento, sulle fertili rive del fiume Olona. Gli storici registrarono, in seguito, il passaggio dei Longobardi, ma soltanto nell’anno 1000, quando il territorio divenne possedimento del nobile casato Castiglioni, comparve il primo nucleo abitativo.La CollegiataL’ambito feudo fu continuo oggetto di contesa da parte delle più potenti famiglie dell’epoca, i Visconti e i Torriani, che alternativamente si allearono con i Castiglioni. Tutt’oggi i resti della rocca e dell’antica cinta muraria del borgo ci rimandano alle tormentate vicende del periodo, segnato dagli scontri e dagli intrighi politici. L’instabilità perdurò fino al 1422, quando la costruzione della Collegiata, sulle rovine del castello, segnò il passaggio dalla bellicosità alla spiritualità.
L’auto
il badge EQ Power identifica la tecnologia ibrida plug-inLa Mercedes GLA, in versione green, sfoggia il badge EQ Power, che identifica la tecnologia ibrida plug-in, su una carrozzeria che ha abbandonato il look da crossover per indossare l’abito tradizionale dei Suv della stella di taglia maggiore, come GLB, GLC e GLE. Comfort è la parola chiave, sia per chi guida sia per gli occupanti, sistemati in un ambiente cresciuto in abitabilità, a dispetto del leggero decremento (-1,5 cm) nella voce lunghezza. La seconda serie cresce soprattutto in altezza (+ 10 cm), un beneficio per i passeggeri posteriori che ora godono anche di 33 cm di spazio in più per le gambe. All’interno ruba la scena l’ormai noto doppio schermo del sistema d’infotainment MBUX, in grado di comprendere il linguaggio naturale. Nota di merito per la taratura dei sistemi di guida assistita, sempre vigili e presenti, ma mai troppo invasivi.
Cosa vedere
La ripida salita in acciottolato per arrivare alla CollegiataAl cardinale Branda Castiglioni, nato a Milano il 4 febbraio 1350, va il merito di aver reso Castiglione Olona una “cittadella ideale” rinascimentale, progettandola secondo i principi molto in voga all’epoca. Il 7 gennaio 1422 il cardinale ottenne da papa Martino V l’autorizzazione a costruire la Chiesa della Collegiata, consacrata il 25 marzo 1425. Il complesso si erge su un colle che sovrasta il borgo di Castiglione e domina la sottostante valle dell’Olona: un luogo strategico per il controllo del territorio. Vi si arriva dopo una ripida salita in acciottolato che termina sul sagrato. Costruita su progetto dei fratelli Alberto, Giovanni e Pietro Solari in forme lombardo-gotiche, la struttura a pianta longitudinale ospita al suo interno gli affreschi di Masolino da Panicale (storie della Vergine) e dei suoi due allievi Lorenzo Vecchietta e Paolo Schiavo. Sempre del maestro toscano (testimone del passaggio epocale dal gotico al Rinascimento: la dolcezza dei volti e i colori luminosi offrono una visione di grande suggestione) sono le storie di San Giovanni Battista nell’adiacente Battistero, considerato il gioiello di Castiglione Olona, a cui si accede tramite il grazioso giardino interno.Il Battistero e i suoi affreschiQui si trova anche il Museo storico. Sulla salita alla Collegiata, incontriamo la Scuola di Canto e Grammatica, oggi sede del municipio. Scendendo ancora un po’, sulla piazza Garibaldi (punto di raccordo delle vie del borgo) si affaccia la Chiesa del SS. Corpo di Cristo detta “di Villa”, edificio di ispirazione brunelleschiana, che attira subito l’attenzione per le due statue in arenaria raffiguranti i santi Antonio e Cristoforo, che giganteggiano sulla facciata. Sull’altro lato della strada, il Pio Luogo dei Poveri di Cristo, un sobrio edificio destinato agli abitanti in difficoltà economiche e ai pellegrini di passaggio.Una vista del borgo dall’altoSenza dimenticare, più in basso, il palazzo Branda Castiglioni, l’antica dimora del cardinale. Tornando sulla piazza e incamminandosi sulla sinistra, in fondo a via Cavour, si giunge al trecentesco Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo, ramo della famiglia del cardinale: affacciato su di un cortile in stile gotico lombardo, accoglie, nei suoi preziosi ambienti interni con affreschi del Quattrocento, il Museo Arte Plastica (MAP) e una collezione di opere di artisti contemporanei.Palazzo Branda CastiglioniAttraversando, poi, il lungo viale d’ingresso, accolti da faggi, aceri e abeti centenari, si arriva al Castello di Monteruzzo, edificio dal suggestivo colpo d’occhio per le alte torri e le merlature in cotto che dominano tutto il bianco profilo. Costruito sulla parte alta, regala un’ampia veduta del borgo e dell’ambiente circostante.
Anima green
Powertrain ibrido plug-inIl powertrain della Mercedes GLA ibrida plug-in combina il quattro cilindri 1.3 turbo con il motore elettrico, per una potenza massima di sistema di 218 CV e 450 Nm. Cambio a doppia frizione 8G-DCT a 8 marce, batteria da 15,6 kWh. L’autonomia in modalità elettrica varia tra i 53 e i 61 km nel ciclo Wltp. Il consumo medio omologato, invece, oscilla da 1,6 a 1,8 l/100 km, con emissioni da 38 a 42 g/km di CO2. In modalità elettrica, il guidatore può utilizzare i paddles al volante per modificare il livello di recupero di energia, passando da DAuto a D+, D, D- e D–.La presa di ricaricaSono disponibili anche i programmi Electric, Comfort, Eco, Sport e Battery level, con cui dare eventualmente priorità alla guida elettrica, oppure accentuare la dinamica di marcia con la trazione combinata o privilegiare la guida con motore a combustione interna, ad esempio se si desidera conservare l’autonomia in modalità elettrica. La guida risulta appagante, per via di una potenza che non lascia mai la vettura a corto di fiato, l’insonorizzazione è curata, mentre l’assetto rende l’auto ben piantata a terra. Anche tra i sentieri del parco RTO, dove ci addentriamo mettendo alla prova la nostra GLA.
Polmone verde
Il sentiero TenoreIl parco locale d’interesse sovracomunale Rile Tenore Olona, meglio conosciuto come RTO (prende il nome dai tre Torrenti che attraversano gran parte del suo territorio), si trova lungo il tratto intermedio della Valle del fiume Olona, coprendo una superficie di 2200 ettari ai piedi delle Prealpi Varesine. Qui c’è la possibilità di scoprire e conoscere una grande quantità di ambienti naturali. Nel corso degli ultimi due milioni di anni la zona è stata il fronte di ghiacciai di ben 13 glaciazioni. La particolare geologia del territorio permette la nascita di numerosi piccoli torrenti. Da segnalare, il Monumento Naturale “Gonfolite e Forre dell’Olona”, pietra che risale ai tempi in cui il terreno era bagnato dal mare. È una zona di particolare pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico e scientifico. L’area è caratterizzata dalla presenza di formazioni rocciose particolari e da una peculiare conformazione geomorfologica che la distingue dagli analoghi terrazzi fluvoglaciali dell’alta pianura.La cascata e la GonfoliteQui, infatti, si trova la cosiddetta “Gonfolite”, cioè quel particolare substrato geologico costituitosi milioni di anni fa. A piedi o in bici, percorsi e sentieri più o meno “wild” abbondano. L’ideale per immergersi nella natura. E poi c’è il “piccolo Stelvio”, ambito gran premio di montagna, uno dei circuiti ciclistici più rinomati in Lombardia.
L’ora di un aperitivo
Cascina RonchettoTra le aziende all’interno del parco RTO, c’è Cascina Ronchetto. Qui si coltivano principalmente uve Merlot e Chardonnay, dalle quali si ottengono bianchi, rossi e spumanti di qualità. Una qualità che nasce dalla perfetta combinazione tra l’amore per il territorio, una grande passione per la viticoltura e tecnologie enologiche all’avanguardia (per il controllo della fermentazione si utilizzano silos in acciaio inox termoregolati, mentre l’affinamento avviene in botti di rovere francese di diversa dimensione).Un bicchiere di vino rosso, sullo sfondo la Mercedes GLA ibrida plug-inOltre alla cantina, la cascina offre anche spazi dedicati alla degustazione, angoli perfetti per la meditazione e uno sguardo amorevole sui vigneti che la circondano. Un consiglio per la notte? Palace Grand Hotel, a Varese: progettato da Giuseppe Sommaruga (uno degli architetti più illustri del periodo Liberty) oltre un secolo fa, è situato sul Colle Campigli, immerso in un parco secolare. Offre uno straordinario panorama, dal centro città al lago di Varese, fino alla catena del Monte Rosa. Aperto nel 1913 e completamente rinnovato negli ultimi anni, mantiene intatte le caratteristiche del progetto iniziale. Gli arredi sobri ed eleganti si fondono perfettamente con i colori delle pareti e le decorazioni Liberty.I vini proposti dalla CascinaSi può anche gustare un ottimo cocktail prima di accomodarsi al ristorante ed assaporare la qualità della cucina italiana. Ricerca, raffinatezza e servizio si fondono per vivere un’esperienza unica.
Compagna di viaggio
L’abitacolo della GLALa presa di corrente della Mercedes GLA ibrida plug-in si trova sulla fiancata destra della vettura. Se collegati a una wallbox da 7,4 kW in corrente alternata (CA), questo modello passa da un livello di carica (SoC, “Status of Charge”) del 10% al 100% in 1 ora e 45 minuti. Inoltre, è possibile sfruttare la ricarica in corrente continua (CC) da 24 kW, che richiede circa 25 minuti per portare il livello di carica dal 10 all’80%. Parlando di prestazioni, la velocità massima arriva a 220 km/h e i 100 km/h vengono raggiunti in 7,1 secondi. La vettura è in grado di ottimizzare il consumo e l’utilizzo del powertrain grazie anche ai dati di navigazione: l’infotainment MBUX è dotato, infatti, di funzioni dedicate ai modelli plug-in hybrid.
WEEKEND PREMIUM: APRILE-MAGGIO 2025
Editoriale
Ma chi sono io??
21 aprile 2025, Papa Francesco ci ha lasciati
Ma chi sono io per parlarne? Per parlare di un Papa non me la sento, ma di Bergoglio come uomo posso tentare, e infatti quando mi hanno avvertito che ci aveva lasciati, il primo aggettivo che mi è nato dal cuore è stato umano, infatti l’ho sempre sentito vicino, come un padre o un fratello.
Ma chi sono io per ricordarlo?
In verità un ricordo mio ce l’ho. Il 12 marzo del 2013, nel baretto di via Ferrucci, a Milano, dove ogni mattina Giuseppe mi aspettava con un caffé lungo ed una brioche scaldata per 10 secondi. Come ogni mattina lì leggevo il Corriere e scambiavo pareri e notizie con l’arguta salumiera e il pretenzioso ingegnere, mentre Giuseppe ai caffé aggiungeva saggezza e cultura che non t’aspettavi. Quella mattina si parlava del futuro Papa che avrebbero eletto l’indomani. “Ci vorrebbe un Francesco, più vicino alla gente e più lontano dal Vaticano…” Non so se le mie parole furono esattamente queste, ma il senso fu preciso: alla Chiesa occorreva un Francesco.
Quando l’indomani Bergoglio annunciò di volversi chiamare Francesco, al baretto mi guardarono con sospetto, da chi potevo averlo saputo ben un giorno prima? Forse qualcuno se lo chiede ancora adesso, ma quella mattina Giuseppe mi preparò un caffé sublime.
Ma chi sono io per continuare a parlarne?
Una cosa, però, voglio ancora dirla, non dimenticheremo questo Papa che ha saputo scendere fra la gente, come ha saputo scendere nelle baraccopoli di Buenos Aires, e nel suo gregge ha saputo accogliere gay e divorziati. E che quando ha sentito che stava per lasciare questo mondo terreno ha voluto spogliarsi di tiara e ingombranti vestimenti papali, per dirigersi verso il mondo dell’anima sulla sua sedia a rotelle con un poncho e normali pantaloni: come un uomo, come Francesco. Indicandoci una strada.
Ma chi sono io?
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QUELLA VOLTA CHE DE ANDRE’ MI DISSE
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