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Top Ten Weekend d’Autunno: quando cultura fa rima con natura: Lucerna e Caserta Segreta

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Di Giuseppe Ortolano

Oggi vi presentiamo la sesta e la settima meta della TOP TEN Cultura e Natura.

LUCERNA (SVIZZERA)


Da una parte le azzurre acque del lago dei Quattro Cantoni, dall’altra la cima del monte Pilatus, in mezzo la città medievale con lo storico ponte in legno Kapellbrücke. Lucerna, conosciuta come la piccola Venezia della Svizzera, è una città a misura d’uomo, facile da girare a piedi o utilizzando la efficiente rete di mezzi pubblici, che incuriosisce il turista con le sue bellezze architettoniche e naturali. Iniziando dai due ponti in legno che attraversano il fiume Reuss, un affluente del Reno. Kapellbrücke, il Ponte della Cappella dall’insolita forma a gomito, risale alla prima metà del Quattrocento e affascina con i settecenteschi pannelli dipinti che raccontano la storia della città e della Svizzera. L’altro ponte in legno, lo Spreuerbrücke terminato nel 1408, conserva 67 pannelli dipinti tra il 1626 e il 1635 che illustrano il tema della danza macabra. Poi ci sono il lago, da visitare con il vaporetto turistico, e il Monte Pilatus, dove è possibile mangiare e dormire nello storico hotel di montagna costruito alla fine dell’Ottocento.
Il piatto tipico: non un piatto ma i159 i diversi tipi di cioccolatini che escono dal piccolo laboratorio artigianale Max Chocolatier.
Dove: Hertensteinstrasse 7, Lucerna, www.maxchocolatier.com
Info: www.luzern.com/en/

 

CASERTA SEGRETA : DALLA CASERTAVECCHIA DEI NORMANNI ALL’UTOPIA DI SAN LEUCIO

Lo sappiamo, conoscete già per la splendida Reggia e i suoi giardini, esempio lampante di dialogo fecondo tra cultura e natura. Ma noi vi accompagniamo alla scoperta di due gioielli poco noti. Il primo è il Belvedere di San Leucio, real sito borbonico – come la Reggia – che conobbe il suo massimo splendore alla fine del Settecento con Ferdinando IV che istituì una seteria nella quale erano impiegati lavoratori che abitavano la locale comunità autonoma priva di discriminazioni sociali, improntata alla meritocrazia. Una splendida utopia, purtroppo durata pochi anni, in un ambiente naturale struggente dove lo sguardo spazia talvolta dal Vesuvio a Capri e alla penisola Sorrentina. Poco lontano, alle pendici dei monti Tifatini, c’è il gioiello di Casertavecchia. Un borgo che raggiunse il suo massimo splendore durante la dominazione normanna, come testimoniano la cattedrale e il castello, e che ora si presenta come un paese museo dove è piacevole camminare tra i vicoli e le antiche costruzioni. Intorno il silenzio della verde montagna.
Il piatto tipico: cavatelli al ragù di agnello o castrato, con formaggio pecorino.
Dove mangiarlo: Gli Scacchi, Largo San Rocco 3, Casertavecchia, tel. 0823.371086
Info: www.casertaturismo.it e www.sanleucio.it