Top Green Chef: chi preferite tra i 9 finalisti?

DI CESARE ZUCCA

Puntuali come ogni anno tornano i ‘TOP GREEN CHEF WP AWARDS”, ambiti riconoscimenti dedicati agli chef paladini di una corrente che sta avendo moltissimi seguaci, compresi noi di Weekend Premium, fra i primi già dal 2014. Lo dimostra il nostro trofeo, che vuole celebrare le eccellenze gastronomiche che si sono distinte in questo settore.

I finalisti

  • Alessandro Negrini e Fabio Pisani, Ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia (MI)
  • Andrea Berton Ristorantre Berton (MI)
  • Stefano Basello, Ristorante Il Fogolar/Hotel Là di Moret – Udine
  • Domenico Candela, Ristorante George /Hotel Parker’s (NA)
  • Simone Gottardello, Executive Chef Ristorante Evo Bardolino/Aqualux Hotel Spa Suite & Terme (Bardolino, VR)
  • Pietro Leemann, Ristorante Joia (Milano)
  • Alessandro Martellini, Hotel Tyrol (Valgardena, BZ)
  • Philipp Hillebrand, Villa Eden (Merano, BZ)
  • Pino Cuttaia, La Madia (Licata, AG)
  • Luciano Villani, Resort Aquapetra diTelese (BN)

Andiamo a scoprire nel dettaglio tutti i finalisti!

Alessandro Negrini e Fabio Pisani, Il Luogo di Aimo e Nadia (MI)

Due stelle e un menu chiamato appunto ‘Territori’: biodiversità, ecosistemi e la storia della gastronomia italiana, patrimonio culturale materiale e immateriale. I piatti di Negrini e Pisani raccontano il lavoro a più mani tra i fornitori, l’eccellenza degli ingredienti e la salvaguardia di piccoli, appassionati produttori.

Stefano Basello, El Fogolar/Hotel Là di Moret – Udine (UD)

Grande attenzione alla stagionalità e alla sostenibilità, soprattutto con il suo premiatissimo pane fatto con farina ricavata dalla corteccia degli abeti, usata anche come contenitore per fingerfood. Basello è un accanito ‘ricercatore di erbe’, una passione che ha trasmesso a tutta la sua famiglia.

Andrea Berton, Ristorante Berton (MI)

Patron dell’omonimo ristorante stellato in Porta Nuova. Non è raro scovarlo di primissima mattina all ’Ortomercato di Milano dove sceglie personalmente le verdure di stagione che accoppia sapientemente a ingredienti di prima qualità e riconoscibilità, tuttavia trattati in versioni insolite, inaspettate e decisamente più originali.

Domenico Candela, George/Hotel Parker’s (NA)

Il menu del ristorante stellato George richiede circa due mesi di studio e tiene conto della stagionalità e internazionalità della clientela, visto che si trova al Parker’s Hotel, 5 stelle lusso, e ospita una clientela attenta alla tradizionale gastronomia campana ma anche aperta a nuovi percorsi.

Simone Gottardello, Executive Chef Ristorante Evo Bardolino/Aqualux Hotel Spa Suite & Terme (Bardolino, VR)

AQUALUX è un design hotel-spa dall’anima green in uno dei borghi più suggestivi della sponda veronese del lago di Garda, coccolato da un clima dolce e mite in tutti i periodi dell’anno. La parola chiave della cucina di Gottardello è ‘il territorio’, in un menu semplice che ama riscoprire e riproporre località, atmosfere e prodotti della tradizione locale.

Pietro Leemann, ristorante Joia (Milano)

Credits: www.lamadia.com

Paladino della cucina vegetarian a fino dal 1989 Leeman punta su un ammirabile obiettivo: salvare il pianeta. Sostenitore della politica no waste, ha studiato soluzioni per evitare sprechi e conservare gli alimenti, dal contenitore per cibi in cera d’api a una nuova plastica-bio che nasce dagli avanzi di agar agar.

Alessandro Martellini, Hotel Tyrol (Valgardena, BZ)

Credits: www.identitagolose.it

“Il chilometro zero non è una moda, ma la mia filosofia”, questo il suo motto per una raffinata cucina in totale sinergia con la natura e la stagionalità del prodotto. All’accurata scelta degli ingredienti e delle materie prime si devono i risultati di bontà e qualità per una cucina prevalentemente composta da prodotti locali.

Philipp Hillebrand, Villa Eden (Merano, BZ)

Ispirazione, leggerezza , creatività, equilibrio senza mai sacrificare il gusto. Il menù cambia ogni 2-3 settimane, a seconda della stagionalità dei prodotti rigorosamente acquistati presso venditori locali o ricercati direttamente nei boschi, dove la natura è integra e dove si possono trovare le migiori erbe selvatiche. Il suo menù detox viene proposto in diverse varianti al fine di facilitare una profonda purificazione dell’organismo.

Pino Cuttaia, La Madia (Licata, AG)

Credits: www.dissapore.com

La qualità e non la quantità, l’impegno alla valorizzazione di piatti della propria provincia, la qualificazione e la specializzazione del personale. Con questi ideali lo chef stellato Cuttaia e l’Associazione ‘Le Soste di Ulisse’ vogliono promuovere la meravigliosa Sicilia e il suo immenso patrimonio gastronomico.

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