Dopo avervi presentato la nostra Top Ten dei Carnevali più belli d’Italia, ecco quella dei più belli del mondo (secondo noi). Occasioni da prendere al volo per vivere un’esperienza unica, o anche solo per sognare.
1. Rio de Janeiro: sua maestà il Carnevale
Quello di Rio è il Carnevale per eccellenza. Quando si pensa alla festa, per associazione si pensa subito alle immagini delle coloratissime ballerine, dei grandi carri e del ritmo della Samba. Quest’anno il Carnevale di Rio si tiene dal 21 al 25 febbraio e, come da tradizione, si presenta come una delle feste più spettacolari e sfarzose del mondo, per il quale le circa 200 scuole di Samba, le più di 300 bande musicali, ma anche costumisti e coreografi si preparano per tutto l’anno.
La “sfida” è al Sambodromo di Rio per contendersi il trofeo di vincitore. Le scuole di Samba si sfidano per quattro notti tra esibizioni, canti e balli. E, anche se per accaparrarsi i biglietti per il Sambodromo forse è tardi, per vivere il Carnevale brasiliano basta…scendere in strada. È proprio qui, tra le strade di Rio, infatti, che si respira l’essenza più autentica della festa. Già nelle settimane precedenti i brasiliani si scatenano nei blocos, i quartieri di Rio.
Uno dei carnevali più belli e “costosi”, che vede la sua prima parata nel lontano 1857. Esattamente il 24 febbraio di quell’anno la Krewe of Comus organizzò una sfilata di carri seguita da un grande ballo. L’idea piacque tantissimo alla popolazione e il Carnevale divenne un appuntamento annuale dal 1870.
Il clou del Carnevale di New Orleans è durante il fine settimana che precede il Martedì Grasso. Il weekend del 22 e 23 febbraio sfilano le due parate più importanti, quelle di Bacchus e Endymion. Mentre lunedì 24 febbraio va in scena la parata di Orpheus, che si tiene di notte, mentre il giorno è riservato alla parata di Zulu Lundi gras.
Finalmente, il 25 febbraio, si tiene la grande parata del Mardì Gras, che invade le strade del Quartiere Francese, dove si possono ammirare i costumi e le maschere nei colori che nel 1872 il Re del Carnevale scelse per onorare la visita del Gran Duca di Russia Alexis Romanoff: il viola, per la giustizia, il verde per la fede e l’oro per il potere. Il 22 marzo, invece, si tiene il Mardì gras Indians Super Sunday, una replica organizzata dai nativi americani.
Per bellezza e grandiosità dei festeggiamenti, il Carnevale di Trinidad e Tobago, è considerato il più bello dei Caraibi e paragonato a quello di Rio. Il Carnevale si volge quest’anno nelle giornate del 24 e 25 febbraio. Una settimana prima, tuttavia, inizia il concorso per eleggere il re e la regina del Carnevale e si svolgono le finali del National Single Pan Band.
Il re e la regina vengono incoronati durante la Dimanche Gras (23 febbraio), quando ci sono anche le finali del Calypso Monarch, il genere musicale che costituisce la colonna sonora nella vita quotidiana di Trinidad e Tobago e che risale al periodo coloniale.Il 24 febbraio i festeggiamenti del Carnevale si aprono all’alba con la “Mascherata Sporca”, una processione di maschere spaventose, sporche di fango e grasso.
La giornata prosegue poi con una bella sfilata in cui i gruppi mascherati invadono allegramente le strade accompagnati dalle steel pan bands. Una grande festa di strada che prosegue per tutta la notte. I feteggiamenti cultiminano il Martedì Grasso, 25 febbraio, con l’elezione del King of The Road e del gruppo musicale dell’anno, tra i colori sgargianti dei costumi caraibici. Da non perdere la sfilata nella capitale Port of Spain.
4. Quebec Winter Carnival, il carnevale di ghiaccio
Si è meritato la palma di “più grande carnevale invernale del mondo”. È il Quebec Winter Carnival che si celebra a Quebec City dalla fine di gennaio alla metà di febbraio (quest’anno fino a domenica 16 febbraio). La sua particolarità è di essere celebrato totalmente sulla neve e sul ghiaccio, dal momento che le temperature in Canada in questo periodo sono letteralmente glaciali e possono toccare anche -30°C.
Il Carnevale D’Inverno viene celebrato a Quebec, per la prima volta, nel 1894 per festeggiare il periodo che va da Natale alla Quaresima. Interrotto durante le due Guerre Mondiali, è stato ripreso negli anni successivi, fino a diventare un appuntamento fisso dal 1955 dell’inverno canadese. Ogni anno, a fine gennaio, i visitatori vengono accolti per l’inaugurazione da Bonhomme Carnaval, un pupazzo di neve mascotte dell’evento fin dalla prima edizione, simbolo della joie de vivre canadese.
La manifestazione entra poi nel vivo con appuntamenti e attività. Date le gelide temperature, spiccano le manifestazioni sportive, come le gare di snowcross, gare di slittino e di sleddog.
Non manca nemmeno la splendida competizione di sculture di ghiaccio, il goliardico, (e coraggioso!) bagno nella neve, la possibilità di dormire in un igloo, oltre a feste all’aperto con brindisi, musica e dolci.
5.Oruro (Bolivia), il Carnevale è Patrimonio UNESCO
Per il suo valore storico e religioso, il Carnevale di Oruro, in Bolivia, non è solo l’evento più grande e importante dell’anno, ma è anche stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Ogni anno attira nella città boliviana più di mezzo milione di persone. Prendervi parte è quindi un’esperienza unica. Quest’anno, le celebrazioni si tengono dal 21 al 24 febbraio.
Le origini del carnevale di Oruro risalgono addirittura a prima dell’arrivo dei conquistadores spagnoli. I locali adoravano la Madre Terra (Pachamama) e l’antica divinità Ito. Quando, nel 1600, arrivarono gli Spagnoli, scoprirono a Oruro le miniere di argento, costrinsero i nativi a lavorare per l’estrazione del prezioso metallo e vollero convertirli al Cristianesimo.
Essi, tuttavia, continuarono a venerare il loro dio Ito, “nascondendosi” dietro le feste cristiane. Nell’Ottocento nasce il carnevale di Oruro, un misto di cultura, religione e riti tra il Cristianesimo e l’antico culto dei nativi boliviani. La parata principale può durare anche 20 ore e copre un percorso di 4 chilometri. Durante il percorso si esibiscono più di 50 gruppi di circa 20 mila ballerini, 150 band musicali e 10 mila musicisti.
La parata è aperta dall’Arcangelo Michele, seguito da diavoli, orsi, puma, scimmie e condor, simboli della mitologia Uru. Lucifero e la Diavolessa provano poi a sedurre l’arcangelo con la loro danza.
Tra le 18 performance di danze spicca la Diablada, la danza del diavolo, uno spettacolo incredibile, tra costumi colorati e spettacolari, maschere di diavoli e coreografie meravigliose. La danza rappresenta la vittoria del Bene sul Male.
In occasione del Carnevale, la capitale della Costa Azzurra si veste a festa e si prepara ad accogliere le migliaia di visitatori. Il Carnevale di Nizza ha origini molto antiche. La prima menzione, infatti, risale al 1294, quando il Conte di Provenza Carlo II D’Angiò si trovò a trascorrere le festività nella città della Costa Azzura e venne organizzata per lui una grande festa.
Nel Rinascimento arriva anche la tradizione di organizzare parate mascherate per le vie della città, mentre il Settecento risente dell’influsso del Carnevale di Venezia e introduce balli e veglioni in saloni eleganti, da contrapporre ai festeggiamenti di strada, più popolari. Nel 1882 nasce invece la mascotte Triboulet, un pupazzo di paglia e stracci, che negli anni diventa il simbolo del Carnevale nizzardo. Nel1921 arriva invece la tradizione di illuminare le parate.
Quest’anno, il Carnevale di Nizza, l’evento più importante e partecipato della Costa Azzurra, si tiene dal 15 al 29 febbraio. Le sfilate saranno aperte dal Re della Moda, che succede al Re del Cinema dello scorso anno, e passeranno sulla Promenade des Anglais e in Place Masséna tra carri variopinti, battaglie di fiori, maschere e personaggi dagli abiti sgargianti e originali. I carri, alti fino a 16 metri, dopo la sfilata, raggiungeranno Place Masséna e, la sera, saranno illuminato per accendere di luce il centro storico di Nizza.
Promenade des Angles, invece, sarà il teatro della Battaglia dei Fiori, una tradizione nata nel 1876 per valorizzare le produzioni floreali della Costa Azzurra. La sfilata prevede una ventina di carri, sui quali ragazze in costume lanciano sul pubblico circa 100 mila fiori. Al termine, una di loro sarà eletta Regina del Carnevale e rappresenterà in tutto il mondo quello di Nizza.
Il Carnevale di Sitges, cittadina della Catalogna a circa 40 km da Barcellona, è uno dei più famosi, partecipati e pittoreschi di tutta la Spagna. I festeggiamenti durano sette giorni, quest’anno dal 20 al 26 febbraio, e attirano a Sitges più di 250 mila persone.
Questo carnevale catalano viene conosciuto come Carnestoltes e l’origine del nome risalirebbe al XV secolo, quando un tal Carles de Can Torras, di professione buffone di corte, morì proprio il primo giorno di Quaresima. Il suo nome, tuttavia, venne trascritto erroneamente in Carlestorles, poi divenuto Carnestoltes, e fu assunto a simbolo del Carnevale.
Oggi, il Carnevale comincia il Giovedì Grasso(20 febbraio), con l’arrivo dei Rei Carnestoltes al Pont d’en Domènech e una sfilata che arriva fino al Municipio. Domenica 23 febbraio si tiene invece la sfilata de La Rua de La Disbauxa, mentre Martedì Grasso 25 febbraio si tiene la sfilata de La Rua de l’Extermini, con un grande seguito di maschere, carri e parate in costume.
Il Carnevale termina il Mercoledì delle Ceneri con la Cerimonia della Sepoltura della Sardina e con la sfilata del Re e della Regina del Carnevale fino alla Playa de La Fragata per la lettura del testamento con le ultime volontà di Sua Maestà il Carnevale.
8. Barranquilla (Colombia), il secondo Carnevale dell’America Latina
Per importanza è secondo solo al Carnevale di Rio de Janeiro e nel 2003 è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Immateriale dell’Umanità. È il Carnevale di Barranquilla, splendida città colombiana della costa caraibica, che vanta una tradizione secolare.
Le sue origini sono comuni a molte celebrazioni dell’America Latina e fondono diverse culture, da quelle dei nativi a quelle degli schiavi africani provenienti dall’Africa per lavorare nelle piantagioni, con la religione e i riti cattolici a cui i conquistadores spagnoli volevano convertire i locali.
Nel XVIII secolo il Carnevale di Baranquilla diventa sempre più grande e coinvolgente. Nel 1888 viene introdotta la figura di King Momo, il Re del Carnevale, nel 1900 nascono anche la Battaglia dei Fiori e la Regina del Carnevale, mentre la Grande Parata entra nella tradizione solo nel 1967.
Quest’anno, il Carnevale di Baranquilla si tiene dal 22 al 25 febbraio, ma la preparazione inizia diverse settimane prima, durante le quali tutta la città entra nello “spirito del Carnevale” e si veste a festa, con decorazioni, eventi e l’elezione della Regina del Carnevale durante la cerimonia della Izada de la Bandera. Durante la Lectura del Bando, il sindaco della città consegna simbolicamente le chiavi alla Regina e legge le regole del Carnevale.
Tra gli eventi più importanti c’è la Battaglia dei Fiori (22 febbraio), un’esplosione di colori, musica e danze. Un grande spettacolo che dura 6 ore e che apre le celebrazioni del carnevale a ritmo di cumbia, la musica colombiana tradizionale. Domenica 23 di tiene invece la Grande Parata, che vede sfilare diversi gruppi in un tripudio di colori, balli, coreografie e maschere. Il Carnevale si conclude il 25 febbraio con la “Sepoltura di Joselito”, simbolo della festa, pronto tuttavia a risorgere durante la Battaglia dei Fiori dell’anno successivo.
È entrato nel Guinness dei Primati per aver radunato in un’unica piazza ben 250 mila persone. È il Carnevale di Santa Cruz de Tenerife, considerato il secondo Carnevale più grande del mondo per spettacolarità dopo quello di Rio de Janeiro, con cui è gemellato.
Quest’anno il Carnevale si tiene fino al 1° marzo e il tema scelto per l’edizione 2020 è “I civettuoli anni Cinquanta”. L’evento si divide in due parti, una istituzionale, con la partecipazione di gruppi famosi, scuole di samba, sfilate di carri, e una “di strada”, spontanea, che vede coinvolge migliaia di persone che affollano le vie e le piazze cantando e ballando fino a notte fonda.
Tra gli eventi più importanti ci sarà l’elezione della Regina del Carnevale, seguita dalla tradizionale cavalcata, i concorsi che vede sfidarsi le Murgas, le bande musicali delle Canarie, il Festival Coreogràfico, oltre a concerti, parate e spettacoli di danza. Il Carnevale si conclude il 1° marzo con l’Entierro de la Sardina (la Sepoltura della Sardina), un grande pesce di cartapesta che simboleggia il Carnevale.
Santa Cruz è il fulcro degli eventi più importanti legati al Carnevale, ma altre manifestazioni si tengono a Puerto de la Cruz e a Las Palmas, che spicca per particolarità ed è denominato “Carnevale de Los Indianos”.
Per origine e tradizione, il Carnevale di Binche, in Belgio, è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 2003. Le sue caratteristiche sono uniche al mondo, tanto che il motto della manifestazione è diventato “Di Binche ce n’è una sola”.
Gli studiosi stanno ancora cercando un’origine certa della manifestazione, difficile da trovare perché risalente all’antica arte di tramandare storie e tradizioni oralmente. Per ora la menzione più antica delle gilles, le maschere tipiche del carnevale di Binche, si ferma al XVIII secolo.
La particolarità di questo Carnevale è che si ispira a un sogno che, secondo la leggenda, avrebbe fatto Maria d’Ungheria nel 1549. Durante la preparazione delle celebrazioni per accogliere suo fratello Carlo V e il nipote Filippo II in sogno le sarebbero venuti gli Incas. Per questo i costumi del Carnevale di Binche mantengono tutt’ora un fascino esotico, mescolato ai costumi e alle tradizione della Vallonia.
Quest’anno il clou della manifestazione si svolge dal 23 al 25 febbraio, ma la preparazione inizia molto prima, con danze e suoni di tamburi, batterie e grancasse. Le maschere caratteristiche del carnevale belga solo le gilles, figure maschili che, durante la sfilata del Martedì Grasso impugnano un ramon, un fascio di bastoncini di salice essiccato, con il quale percuotono goliardicamente la folla. I Gilles si muovono solo a ritmo di musica, scandita da tamburi, ottoni e viole. Altre maschere tipiche sono gli Arlecchini, i Pierrot e i Contadini.