Borghi d'(A)mare: Castelsardo e la ricetta della zuppa di pesce alla castellanese

Bandiera Blu del Touring Club Italiano e terzo posto tra i “Borghi più belli d’Italia”, Castelsardo è un borgo marittimo del Nord della Sardegna arroccato su un promontorio che si affaccia sul Golfo dell’Asinara. Il borgo si divide in una parte moderna, detta Pianedda e il quartiere antico della Cittadella, o Casteddu, con il suo dedalo di stradine, piazzette, scalinate di pietra attorno alle quali si sviluppano le case dai muri colorati. La visita al borgo medievale inizia dal Castello dei Doria, che domina il promontorio. Fatto costruire dalla nobile famiglia genovese nel XII secolo, consente di ammirare dalle sue mura un panorama superbo della costa settentrionale e l’isola dell’Asinara. Il castello ospita il Museo dell’Intreccio Mediterraneo (www.mimcastelsardo.it, intero € 3, ridotto € 2. Aperto tutti i gg 9-21; luglio fino a mezzanotte, agosto fino all’1) che racconta la storia dell’intreccio a spirale e dell’intreccio a incrocio, grazie alle quali ancora oggi vengono realizzati tetti, stuoie, cesti e nasse per la pesca.

Tra gli edifici religiosi, meritano una sosta la Chiesa di Sant’Antonio Abate, patrono della città. Costruita nel 1503, è visibile dal mare grazie al suo campanile in maioliche colorate. Poco più avanti, si trova la Chiesa di Santa Maria, sede della Confraternita di Santa Croce, custode delle sacre rappresentazioni della Settimana Santa. Tra i numerosi tesori conservati qui c’è il famoso Cristo Nero, un crocifisso di legno del Trecento che viene portato in processione durante la festa di Lunissanti. Dopo una visita al borgo, ci fermiamo per il pranzo. A fare da principe alla tradizione culinaria sono naturalmente il pesce e i crostacei. In estate, sulle tavole domina l’aragosta alla castellanese, ma anche la zuppa alla castellanese o Sa Cassola di Castelsardo, a base di pesci di scoglio. Ottimo anche il risotto al nero di seppia. Nel  pomeriggio, ci possiamo godere la spiaggia. Tra le più belle c’è Lu Bagnu, che nasce all’estremità del Golfo dell’Asinara e si raggiunge percorrendo la vecchia statale che porta al borgo. La mezzaluna di sabbia dorata mista a ciottoli si affaccia su un mare cristallino di rara bellezza. A est del centro storico, si trova invece Cala la Vignaccia circondata da una natura selvaggia e con fondali verde azzurri, ideali per lo snorkeling.

SECONDO GIORNO: Quattro passi nel Neolitico

Da Castelsardo prendiamo la SS134 per Sedini. Dopo circa 4 km, appena dopo l’incrocio per Valledoria, spunta la famosa Roccia dell’Elefante, dalla caratteristica sagoma che ricorda un pachiderma. Di fronte, si trovano due Domus de janas, le leggendarie “case delle fate”, nelle queli sono conservati alcun bassorilievi. Proseguendo per Valledoria, dopo circa 1 km, arriviamo al Nuraghe Paddaggiu, un nuraghe monotorre tra uno i meglio conservati della Sardegna del Nord. Attorno alla torre, in direzione nord, si trovano i resti di un villaggio di capanne. Un’altra bella escursione da fare in giornata è quella che da Castelsardo porta alla cima di Monte Ossoni, che si raggiunge percorrendo per circa 20 km la SS134). Qui si trova la Muraglia Megalitica di Monte Ossoni, lunga 58 metri e alta 2,4 e costruita con grossi massi. Risale al III millennio a.C ed era posta a difesa di un villaggio preistorico.

LA RICETTA: Zuppa di pesce alla castellanese (Sa Cassola di Castelsardo)

Piatto di origine antica, tramandato di madre in figlia e fatto con pesci freschi del golfo dell’Asinara. Si consuma in tutte le stagioni per la sua versatilità e ne esistono diverse varianti.

Ingredienti per 6 persone

  • 2 kg di pesce tra polipo, seppie, orata, scorfano, triglie, cozze, vongole e granchi
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 500 gr di pomodori pelati
  • 1 cipolla
  • 3 spicchi di aglio
  • 1 peperoncino rosso
  • Olio EVO
  • Sale e pepe

Sbucciate l’aglio, affettate la cipolla e soffriggeteli nell’olio di oliva. Fate imbiondire, poi aggiungete prima il polipo e le seppie puliti e tagliati a listarelle. Fateli rosolare e sfumate col vino bianco. Schiacciate i pelati con una forchetta e aggiungeteli, mettete anche il peperoncino intero. Aggiungete le orate, gli scorfani e le triglie. Aggiungete a mano a mano che proseguite nella cottura qualche mestolo di acqua calda. Salate e pepate e lasciate cuocere senza mescolare per non rompere il pesce. Negli ultimi minuti di cottura, aggiungete anche le vongole e le cozze pulite. Servite calda accompagnata da fette di pane abbrustolito e con una goccia di olio di oliva.

Il vino: Juliola Isola dei Nuraghi, un bianco secco dal colore paglierino ricavato da uve Vermentino. Dove comprare: Azienda Vitivinicola Ligios, C.so Europa 111, Valledoria (SS), tel 329/6724241.

COME ARRIVARE 

La Sardegna si raggiunge in traghetto con auto a seguito sulle linee Livorno-Olbia, Civitavecchia-Olbia o Genova-Porto Torres. In auto: Da Porto Torres si prende la SS200 seguendo per Castelsardo. Da Olbia: SS 125 Arzachena-Palau. Da Palau si seguono le indicazioni per Santa Teresa di Gallura e poi per Castelsardo. Da Sassari SS 131 per Porto Torres e SS200 per Castelsardo.

DOVE MANGIARE 

*Il Cormorano, via Colombo 5, Castelsardo, tel 079/470628. In splendida posizione, ai piedi della rocca medievale, offre un menù che varia a seconda delle stagioni, di carne e di pesce. Ricca carta dei vini. Menù a pranzo da € 20; alla carta da € 44.

*L’Incantu, loc. Bajaloglia, tel 079/474544. Terrazza con panorama mozzafiato su Castelsardo e sul golfo dell’Asinara per questo ristorante raffinato che offre un ricco menù a base di pesce e piatti tipici sardi. Menù da € 40 a persona; alla carta da € 30 a € 85.

 DOVE DORMIRE  

*Hotel Pedraladda****, via Zirulia 50, Castelsardo, tel 079/470383. In ottima posizione con vista sul Golfo dell’Asinara e a pochi passi dalla spiaggia libera che si raggiunge a piedi con sottopassaggio. Dispone di 116 sistemazioni di varia tipologia arredata in stile moderno. Doppia con colazione da € 107, in mezza pensione da € 140.

*Hotel Rosa dei Venti***, Corso Italia 47, loc. Lu Bagnu (Castelsardo), tel 079/474255. Situato di fronte alla bella spiaggia di Lu Bagnu dispone di camere ampie e spaziose, alcune con vista mare. Tutte dispongono di wi-fi gratuito e TV satellitare. Family room da 3 o 4 posti per chi viaggio coi bambini. Doppia con colazione da € 109, doppia con vista mare da € 114.

INFO: www.castelsardoturismo.it




Ricette di viaggio: direttamente da San Francisco il Clam Chowder in Sourdough Bread

San Francisco è la città culinaria per eccellenza degli Stati Uniti. Fra i piatti più tipici vi consigliamo di provare il Clam Chowder in Sourdough Bread, una zuppa di pesce e granchi servita all’interno di un grande panino senza mollica che funge praticamente da scodella. In città lo si trova nei ristoranti del Fisherman Wharf e del Pier 39 ma se volete prepararlo a casa, ecco la ricetta.

Ingredienti (per 4 persone)

1 kg di vongole veraci

200 g di patate

4 fette di pancetta affumicata alte circa 2 cm e mezzo

20 g di burro

4 panini grandi e rotondi

1 cipolla

2 dl di panna o latte

farina

sale e pepe

Preparazione: lasciate a mollo le vongole in acqua salata per due ore. A fuoco medio fate rosolare la pancetta fino a farla diventare dorata e croccante. Togliete l’olio in eccesso con un mestolo forato e con carta assorbente poi aggiungete il burro e mescolate il tutto fino a che il burro non sia completamente fuso. Aggiungete  la cipolla tagliata a fettine e fate cuocere fino a che non risulterà morbida facendola saltare nel burro. Aggiungete la farina setacciata, il sale e il pepe mescolando continuamente fino a che non sarà ben amalgamato. Aggiungete poco per volta il latte o la panna fino a farlo bollire e addensare, aggiungete quindi le patate tagliate e fate cuocere per circa una quindicina di minuti fino a che non saranno morbide e poi aggiungete la pancetta e infine le vongole dopo averle scolate dal loro liquido. Versate la zuppa ottenuta nei panini cui avrete tolto la parte superiore e la mollica fino a ottenere dei veri e propri contenitori.

Buon appetito!




MARCHE: TOUR BELLO E BUONO

Non si può andare nelle Marche, fare un viaggio lungo la costa marchigiana e non assaggiare il brodetto di pesce, noto per la pluralità delle sue interpretazioni.

Fano,festival del brodetto,il brodetto vincitore

Universale e particolare, il brodetto è un piatto simbolo della cultura alimentare marinara della media fascia adriatica. Per entrare nei particolari delle numerose varianti locali si può dire che, solitamente gli ingredienti che vengono utilizzati ,sono pesci dalla carne compatta, molluschi, in particolare la seppia, e i crostacei ma in alcune varianti vengono utilizzati pomodori, più o meno maturi e della cipolla, peperoni verdi, pepe o peperoncino, lo zafferano, aceto spruzzato a inizio cottura o a volte aggiunto alla fine.

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La tappa successiva del viaggio non può che essere a Senigallia, dove due tra i maggiori chef italiani: Mauro Uliassi e Moreno Cedroni, rappresentano una sosta obbligatoria. In questo territorio sono presenti locali modesti ma di livello notevole tra cui Rimante e Osteria Palazzo Barberini.

 

DOVE DORMIRE:

Locanda di villa torraccia
Strada Torraccia 3
tel. 0721-21852
Pesaro

La luma
Via Cavour 1
Località Rocchetta Bassa 73
Tel.073-3229466
Montecosaro

Locanda strada della marina
Strada della Maria
Tel. 071-6608633

 

DOVE MANGIARE:

-Rimante
Via Pisacane 59
Tel.071-7929384

Osteria di Palazzo Barberini
Via mastai 17
Tel.071-7926703

Caserma Guelfa
Via Caserma Guelfa 3
Tel. 0735-753900