Giovanni Paolo ci racconta il suo sogno di visitare Madrid

Oggi vi presentiamo il racconto di Giovanni Paolo, che sogna di visitare Madrid. Anche lui partecipa al concorso letterario “Le Mongolfiere – Weekend Dreamers” e avrà la possibilità di vincere un fantastico weekend. Mandateci anche i vostri racconti, c’è tempo fino al 20 aprile. Il concorso è riservato a ragazzi con patologie o disabilità. Ecco il racconto di Giovanni Paolo.

Una suggestiva Madrid by night

Mi chiamo Giovanni Paolo Reyes, ho 21 anni e una forma di atrofia muscolare spinale, anche detta SMA. Questa limita molto i miei movimenti e per spostarmi autonomamente faccio uso di una carrozzina elettronica. Sono iscritto all’università e tra le mie grandi passioni ci sono lo sport e le amicizie con i miei coetanei, non importa dove questi vivano. Purtroppo in questo periodo che dura ormai da oltre un anno, a causa della pandemia, è diventato quasi impossibile sia praticare uno sport (faccio parte di una squadra di powerchair hockey) sia assistervi del vivo e così anche viaggiare per conoscere nuovi amici e altri Paesi.

Giovanni Paolo è un appassionato di Power Chair Hockey

La mia famiglia è originaria delle Filippine e sarebbe un sogno poterle un giorno visitare, ma io mi accontenterei di coronare un altro sogno, probabilmente più fattibile visto che la meta è decisamente più vicina: Madrid. La capitale spagnola mi affascina, con i suoi monumenti e i suoi musei, come il Prado o gli impianti sportivi come il famosissimo stadio Bernabeu, dove gioca il Real Madrid.

Lo stadio Santiago Bernabeu, “tempio” del Real Madrid

Ma mi affascina l’idea dell’atmosfera che si respira in una grande capitale europea ricca di storia e di tradizioni e… perché no? …anche l’idea di mangiarmi un buon piatto di paella! Spostarsi per uno come me è sempre problematico, soprattutto quando si tratta di pernottare lontano da casa.

Una succulenta paella madrilena

Meno male che almeno per spostarmi in città, mi dà spesso una mano l’associazione di cui faccio parte, la UILDM di Milano. Il trasporto per noi persone con disabilità rappresenta davvero una grande incognita: i miei genitori, che non hanno la patente, avevano acquistato un mezzo adattato sperando di trovare sempre un volontario disponibile a guidarlo quando io ho necessità di viaggiare, ma non sempre questo avviene, purtroppo. Chissà, magari questo potrebbe succedere proprio per organizzare il viaggio… a Madrid!  

Giovanni Paolo

 Che cosa vedere a Madrid in un weekend

Madrid è davvero impossibile da visitare tutta in un solo weekend e per forza di cose si deve fare una selezione. Tuttavia, vediamo insieme un itinerario per andare alla scoperta delle eccellenze principali.

1° Giorno: Da Palazzo Reale a La Latina

Si può partire dalla visita, immancabile, al Palazzo Reale di Madrid, la residenza ufficiale della famiglia reale di Spagna e considerato il palazzo più grande d’Europa ancora abitato. Conta infatti ben 3418 stanze e si snoda su una superficie di 135 mila mq. All’interno spiccano i lussuosi arredi, tra cui la splendida Sala degli Alaberderos, con l’Apoteosi di Enea del Tiepolo. Sul lato orientale si trova invece la Porta del Principe, mentre sul lato sud si trova il Campo del Moro. Da non perdere i Giardini di Sabatini, il parco monumentale situato di fronte alla facciata settentrionale.

Il Palazzo Reale, residenza della famiglia regnante di Spagna

Passando invece di fronte alla facciata meridionale del palazzo, si arriva alla splendida Cattedrale dell’Almudena, un perfetto concentrato di stili diversi. La facciata è composta da un porticato in stile toscano, sovrastata da una loggia in stile ionico e, sopra ancora, da una nicchia barocca. Qui si trova la Statua della Vergine dell’Almudena, circondata da quattro figure di santi: Santa Teresa d’Avila, San Fernando, Sant’Isidoro e Santa Maria de la Cabeza. Per visitare il palazzo e la cattedrale mettete in conto circa 2 ore e mezzo.

La cattedrale dell’Almudena

A circa 10 minuti a piedi dal Palazzo si trova Plaza Mayor, la più importante della città, dove un tempo si teneva un grande mercato, e oggi è animata da artisti di strada. Vi si accede attraverso nove varchi, tra cui lo splendido Arco de Cuchilleros. Al centro spicca il monumento equestre a Felipe III.

Plaza Mayor, la più importante di Madrid

In soli 5 minuti si raggiunge invece Puerta del Sol, un punto di ritrovo dei madrileni di tutte le età e teatro di spettacoli ed eventi. Al centro si trova la Statua dell’Orso, uno dei simboli di Madrid, dello scultore Antonio Navarra Santafé. Sul lato occidentale della piazza si trova La Mallorquina, uno dei locali storici della capitale, che offre aperitivi, dolci e stuzzichini. Da provare per una sosta golosa.

Puerta del Sol con la Statua dell’Orso

Si può poi prendere la linea 5 della metro e scendere a La Latina, suggestivo quartiere dove vedere alcuni dei monumenti più importanti, come la Real Basilica di San Francisco il Grande. Si può poi passeggiare tra le suggestive viuzze medievali, oppure nei giardini di Las Vistillas. La domenica, qui si tiene El Rastro di Madrid, il “mercato delle pulci” più famoso della città.

I giardini di Las Vistillas

2° Giorno: dal Museo del Prado al Quartiere Salamanca

Cominciate la giornata con la visita ai celeberrimi Musei di Paseo del Prado, la via dove si affacciano i principali della città. Sceglietene uno o due. Mettete in conto che per ogni visita ci vogliono almeno due ore. Il più famoso è il Museo del Prado, che conserva capolavori come la Sacra Famiglia di Raffaello, l’Artemisia di Rembrandt, il Ritratto di Carlo V di Tiziano, l’Autoritratto di Dürer, e Le tre grazie di Rubens.

La facciata del Museo del Prado

Seguendo la linea temporale, al si possono ammirare capolavori dal XIII secolo, tra cui opere del Rinascimento, del Manierismo, del Barocco, fino agli Espressionisti e alla Pop Art.

Interno del Museo Thyssen – Bornemisza

Presso il Museo Reina Sofia, invece, si trova il celebre Guernica di Pablo Picasso, insieme a capolavori dell’arte moderna e contemporanea tra cui Dalì, Mirò e Warhol.

Guernica di Pablo Picasso al Museo Reina Sofia

Potete invece dedicare il pomeriggio alla visita del Parque del Retiro, che si raggiunge con la linea 2 della metro. Passeggiando tra sentieri, prati e laghetti potrete ammirare La Rosaleda, uno splendido roseto con 4000 rose del 1915, oppure il Palazzo di Velasquez o il Palazzo di Cristallo, tutto in vetro, metallo e cristalli che riflettono meravigliosi giochi di luce. Nel parco si trova anche il Bosco degli Scomparsi, in ricordo delle vittime degli attentati dell’11 marzo 2004, composto da 192 alberi, la Fontana dell’Angelo Caduto e il Monumento ad Alfonso XII, realizzato da venti diversi artisti.

Il lussureggiante Parque del Retiro

Ad appena 10 minuti a piedi dalla fermata del Parque del Retiro si trova il Quartiere Salamanca, il più lussuoso di Madrid, e paradiso dello shopping, tra boutique e negozi di ogni genere. A Plaza Colon si trova Las Ventas, la terza plaza de toros più grande del mondo.

L’arena di Las Ventas

3° Giorno: da Plaza de Cibeles a Plaza del Dos de Mayo

Dedicate l’ultimo giorno del vostro weekend a Madrid alla visita di Plaza de Cibeles, con la splendida fontana e il Grand Cibeles Palace, sede del Municipio. Qui i madrileni festeggiano le vittorie del Real Madrid.

La Plaza de Cibeles

Prendete poi la linea 10 della metro e arriverete allo stadio Santiago Bernabeu, tempio del Real Madrid, che potrete visitare con un tour guidato.

Lo stadio Bernabeu

Continuate la giornata con una visita al Quartiere Malasaña con la famosa Plaza Dos de Mayo. Qui si concentrano negozi, caffè, mercatini e locali dove gustare le celebri tapas, in un tour di locale in locale come fanno i madrileni.

Plaza Dos de Mayo

INFO

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Farid, che sogna di volare a Barcellona in…Mongolfiera!

Ecco un altro dei racconti che partecipano al concorso letterario “Racconta il tuo sogno”, e che avrà la possibilità di vincere un fantastico weekend. È quello di Farid, che è salito su una delle Mongolfiere di Weekend Dreamers e ci ha raccontato il suo desiderio di visitare la splendida Barcellona. La parola al nostro Farid!

Panorama di Barcellona

Mi chiamo Farid Khalfa Pinto e ho 20 anni. Sono affetto da una patologia neuromuscolare che mi impedisce di essere autonomo; ho infatti una distrofia muscolare di Duchenne che colpisce i muscoli e li indebolisce gradualmente impedendomi di camminare e di fare in autonomia tutte quelle azioni che per gli altri sono banali.

Farid e uno scatto di Barcellona.

Sono arrivato in Italia a 6 anni e grazie all’aiuto di mia madre e a quello dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare ho potuto vivere diverse belle esperienze come lo sport (gioco a Powerchair Hockey) e fare la mia prima vacanza in autonomia. Ma la mia condizione di disabilità mi ha più spesso portato a viaggiare con la mente, identificandomi negli eroi dei Manga e dell’animazione giapponese di cui sono appassionato. Nell’ultimo periodo, dopo la fine delle scuole superiori sto frequentando l’associazione e spero un giorno di trovare un lavoro.

Artisti di strada sulla rambla

Il mio viaggio dei sogni ovviamente include una meta dove la mia disabilità sia alleggerita dall’accessibilità della città in modo da poterla vivere e visitare con meno difficoltà possibili per me e per chi mi accompagnerà. Mi piacerebbe fare questa esperienza con Edoardo che ho conosciuto in associazione e che è stato il mio allenatore, con lui condivido la passione per l’animazione giapponese e per i videogiochi (che sono un altro strumento che mi permette di viaggiare con la fantasia) e che ora è uno tra i miei migliori amici.

La splendida Casa Batllo di Gaudì

La meta di questo mio viaggio ideale è Barcellona, che mi permetterebbe anche di fare da guida per Edoardo dato che la mia lingua madre è lo spagnolo. Inoltre Barcellona è una città multietnica e aperta di mentalità e con tante cose da visitare: il centro storico, le opere di Gaudì tra le quali la “Sagrada Familia”, la rambla con gli artisti di strada e i cosplayer, fino ad arrivare allo stadio, il famoso Camp Nou.

Lo stadio Camp Nou

Inoltre è anche una città che si affaccia sul mare e quindi questo viaggio mi permetterebbe di vivere tante situazioni differenti e tutte bellissime.

Le spiagge di Barcellona

Spero davvero un giorno di poter realizzare questo sogno.

Farid

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QUI TROVATE IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO

..scopri nella 2° pagina che cosa vedere a Barcellona in un weekend…

Barcellona, che cosa vedere in un weekend

Il sogno di Sebastiano è visitare Barcellona. Vediamo allora che cosa si potrebbe vedere in un weekend. Partiamo da Plaça Catalunya e proseguiamo verso nord lungo Passeig de Gràcia, il lungo viale che porta a Casa Battlò, uno dei capolavori di Anton Gaudì, che si può visitare sia all’esterno che all’interno.

Continuando sempre lungo Passeig de Gràcia si incontra un altro capolavoro del genio catalano, Casa Milà, detta anche La Pedrera perché assomiglia a una grotta. Potete visitarla all’interno e salire sul tetto per ammirare i comignoli che sono diventati uno dei simboli di Barcellona. Sempre lungo Passeig de Gràcia si affacciano altri splendidi edifici, tra cui Casa AmatllerCasa MullerasCasa Lleó Morera e Casa Fuster, oltre a negozi e boutique.

A passeggio sulla Rambla

Da Casa Milà si può prendere la metro per tornare a Plaça Catalunya oppure continuare fino a Liceu. Da qui non potete perdervi una passeggiata lungo la Rambla, un altro dei simboli della città. Potete scegliere di percorrerla fino al mare, oppure solo un tratto. Tra le cose da vedere c’è il mosaico di piastrelle di Mirò e Palau Güell, un altro dei capolavori di Gaudì, e Plaça Reial, deliziosa con i suoi tavolini all’aperto e i suoi caratteristici lampioni.

I camini variopinti di Palau Guell

A pranzo si può fare una sosta al Mercato de la Boqueria per poi proseguire nel pomeriggio fino a Barrio Gotico, il quartiere medievale dove si trova la Cattedrale di Barcellona. Perdetevi tra le viuzze strette e le piazze per un viaggio fuori dal tempo.

Le favolose tapas di Barcellona

Tra le più belle c’è Plaça del Pi, su cui si affaccia la chiesa gotica di Santa Maria del Pi e nel fine settimana, Covid permettendo, si tiene un mercatino di artigianato locale. Sulla Plaça del Rei, invece, si affaccia il Palazzo Reale, sede del MUHBA, il Museo di Storia della città. Recatevi poi sull’Avenida Del Portal de l’Angel, sempre nel Barrio Gotico, la principale via dello shopping.

Plaça Catalunya

Tornate poi verso Plaça Catalunya e ammirate il tramonto dal Montjuïc, oppure lo spettacolo della Fontana Magica in Plaça Espanya, con i suoi giochi di luce che si muovono a ritmo di musica. A cena, non perdete l’occasione per gustare le tapas.

Secondo giorno: da Parc Güell a La Barceloneta

Il secondo giorno del weekend dedicatelo alla visita di Parc Güell, lo splendido parco cittadina dove i colori di Gaudì si mescolano con lo spettacolo della natura. Qui si trova la famosa “salamandra” riprodotta in moltissimi souvenir di Barcellona. Per arrivare al parco, si può prendere la linea L4 della Metro e scendere alla fermata Alfons X, oppure prendere la linea Azzurra del Bus Turistic che ferma a 5 minuti a piedi dal parco.

Il coloratissimo Parco Guell

Riprendendo la metro al ritorno, scendete a Verdaguer e poi prendete la linea 5 per arrivare fino alla Sagrada Familia, il monumento più visitato di Barcellona e apoteosi del genio di Gaudì. Ancora incompiuta, è di una bellezza mozzafiato con le sue torri e le sue guglie. Visitatela anche all’interno e, se potete, salite fino in cima a una delle torri per ammirare la struttura dall’alto.

Raggiungete poi il quartiere di La Barceloneta, dove potete pranzare con una delle migliori paelle della città e dove potere rimanere anche la sera per l’aperitivo in uno dei chiringuitos sul lungomare che preparano anche ottime tapas. Se avete tempo, potete visitare anche il Parc de la Ciutadella passando dall’Arco di Trionfo. Si tratta di uno dei parchi più belli di Barcellona, con fontane, laghetti, sentieri e prati che regalano attimi di relax.

A Barcellona non si può non gustare la paella

INFO

www.barcelonaturisme.com




Ilaria Naef, campionessa di WCMX e Weekend Dreamers: “Raccontate i vostri sogni!”

Ilaria Naef è la prima atleta italiana di WCMX (Wheel Chair Motocross) che è riuscita in un’impresa straordinaria: riuscire a fare un salto mortale in carrozzina sulla neve. Il suo backflip è stato il primo al mondo a essere effettuato in sedia a rotelle sulle rampe di Prato Nevoso. Ma Ilaria non si è fermata e ha stabilito un altro record, quello di planata sull’acqua a 30 nodi, con tanto di salto su una rampa, a bordo di una speciale sedia a rotelle con le ruote appoggiate a una tavola da surf.

Per Ilaria, che parla quattro lingue, la disabilità non è mai stata un ostacolo, quanto una “parte di sé”. Ilaria è stata una delle nostre prime Weekend Dreamers e, un anno fa, ha realizzato il suo sogno di volare in Sicilia, alle pendici dell’Etna. Da allora, è diventata amica e testimonial del progetto che ora si chiama “Le Mongolfiere – Weekend Dreamers”, che attraverso il concorso letterario “Racconta il tuo sogno”, assegnerà tre primi premi ad altrettanti ragazzi con disabilità o gravi patologie. In questa intervista si racconta.

Ilaria alle pendici dell’Etna

Raccontaci un po’ di te, chi sei, che cosa fai, quali sono le tue passioni.

“Ho 27 anni e sono la prima atleta italiana di WCMX, le mie passioni, oltre al WCMX, sono un’atleta di powerlifting paralimpico. Mi piace molto viaggiare e da quest’anno insegno inglese alle scuole superiori”.

Un bel primo piano di Ilaria

Tu sei la prima atleta in Italia di WCMX, cioè skate freestyle in carrozzina. Come ti sei avvicinata a questa disciplina, come hai cominciato?

“Ho conosciuto questo sport grazie a un video su YouTube e mi è subito piaciuto molto, ma per anni l’ho seguito senza poter cominciare perché non avevo la carrozzina adatta e qui non ci sono le strutture. Ho iniziato a praticarlo anni dopo, quando mi sono trasferita in Germania per un anno per il progetto Erasmus dell’università. In Germania c’erano altri ragazzi che facevano WCMX e ho iniziato insieme a loro”.

Perché la disabilità non deve essere un limite? Che cosa consigli alle altre persone con disabilità che magari hanno rinunciato a un sogno?

“Io vedo la disabilità come una mia caratteristica, che non dev’essere per forza negativa. Non sarei la stessa persona senza la mia disabilità, e non la vedo come un limite perché, anche se a volte non riesco a fare le cose come le fanno tutti gli altri, posso sempre trovare dei modi alternativi per raggiungere i miei obiettivi. Non bisogna mai rinunciare ai propri sogni, se i piani che avevamo non sono praticabili bisogna trovare il nostro modo di raggiungerli, non è sempre semplice ma ne vale la pena”.

Ilaria alla guida

Quali sono, secondo te, anche partendo dalla tua esperienza, le difficoltà che in questo anno così difficile per il Covid, hanno dovuto affrontare le persone con disabilità?

“Oltre alla paura del contagio, sempre presente perché molte persone disabili sono anche più vulnerabili e quindi più a rischio in caso di Covid, le difficoltà principali sono l’isolamento sociale dovuto al lockdown e in alcuni casi la mancanza di assistenza domiciliare”.

Come hai conosciuto Weekend Dreamers?

“Me ne hanno parlato Vanni Oddera (uno dei giudici), e i miei amici Davide e Jacopo (i primi weekend dreamers)”.

Ilaria con l’amico Davide Ciceri, campione di motocross

Hai realizzato il tuo sogno di visitare la Sicilia e lo hai raccontato sulle pagine di Weekend Premium e sul sito di Weekend Dreamers. Quali sono state le emozioni e le sensazioni che questo viaggio ti ha lasciato?

“Questo viaggio è stato bellissimo perché non vedevo l’ora di partire dopo il primo lockdown, mi sono divertita molto e ho potuto rivedere i miei amici siciliani e vivere dei momenti indimenticabili con loro, visitando posti fantastici come ad esempio l’Etna”.

Un altro scatto di Ilaria in Sicilia

Il nuovo progetto LE MONGOLFIERE – WEEKEND DREAMERS dà la possibilità ad altri ragazzi con disabilità o patologie di catturare e realizzare il loro sogno di viaggio. Per partecipare si dovrà mandare un breve racconto. Che cosa ti senti di dire a tutti coloro che vorrebbero partecipare? Perché dovrebbero mandare il loro racconto?

“Spero che partecipino in tanti perché è un’occasione unica per vivere un weekend da sogno. Vi consiglio di non essere timidi e mandare i vostri racconti perché potreste davvero realizzare il vostro sogno grazie a Weekend Premium!”

Lancia un appello per farci arrivare tanti racconti! E catturare tanti sogni!

“Raccontate i vostri sogni, non vedo l’ora di vederli diventare realtà!”




Sebastiano e il sogno di un weekend a Barcellona

Vi presentiamo un altro dei racconti arrivati in redazione per partecipare al concorso “Racconta il tuo sogno”. È quello di Sebastiano, un ragazzo di 18 anni che ama l’handbike e sogna di visitare Barcellona. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Ciao, sono Sebastiano Nardin e sono nato a Trento il 26 maggio 2003 ed ho 17 anni. Vivo a Carano, una frazione di Ville di Fiemme in Val di Fiemme, in provincia di Trento. Ho un fratello, Nicola, e una sorella gemella, Carlotta. Frequento l’istituto tecnico tecnologico Guglielmo Marconi di Rovereto e frequento il corso di informatica Big Data. Il mio obbiettivo, dopo aver ottenuto la maturità, è frequentare l’università e diventare ingegnere informatico. Pratico handbike da circa sei anni e da quest’anno faccio parte di un team e quindi pratico questo sport a livello agonistico.

Carano, il paese di Sebastiano, al tramonto

Finalmente quest’anno compio 18 anni. Eh sì, finalmente, perché avere 18 anni vuol dire avere la patente e quindi autonomia. Sì, è importante l’autonomia perché vivo in un paesino di montagna e per me gli spostamenti a piedi sono difficili e faticosi e mi penalizzano in diversi aspetti. Ma mica mi arrendo, non l’ho mai fatto. Ho provato a fare tutto, ho fatto gare di corsa quando ancora ci riuscivo, partivo ultimo e arrivavo ultimissimo ma ho sempre terminato tutte le gare. Nonostante il mio ritardo nessuno si lamentava, anzi c’era più tifo per me che per tutti gli altri atleti e questo mi spronava a completare le gare.

Sebastiano con i suoi amici

Poi la mia famiglia mi ha portato da SportAbili, un’associazione di valle che aiuta chi ha difficoltà (soprattutto fisiche) a praticare degli sport che in autonomia sarebbero impraticabili. Qui ho incontrato Manuel che per la prima volta mi ha portato con l’handbike in quella che è stata un’esperienza divertente, emozionante ma anche scioccante: nonostante gli avvisi di Manuel ho percorso una discesa a tutta velocità che terminava con una curva a gomito e mentre percorrevo la curva, in una frazione di secondo, mi sono ritrovato scaricato dalla bici e, fortunatamente, non sono caduto dal muro che separava la ciclabile dalla strada. Si potrebbe pensare che, dopo questo spavento, abbia mollato l’handbike… macché, tutt’ora la pratico ed è il mio sport preferito.

Sebastiano da bambino, sulle piste da sci e oggi con la sua handbike

Sempre grazie a Manuel ho praticato lo sci di fondo e, grazie agli allenamenti con Nunzia ho potuto addirittura partecipare al trofeo Laurino: niente discesa “della torba” che ho furbescamente tagliato per non finire rovinosamente con la faccia nella neve o, peggio, in un albero. All’arrivo, sempre incitato da tutti, il regalo più bello è stato l’autografo sul seggiolino e la foto con la mitica Dorothea Wierer.

La campionessa di biathlon Dorothea Wierer

Ho abbandonato lo sci di fondo per affrontare un’altra avventura, la scuola lontano da casa, in convitto a Rovereto. All’inizio ho avuto paura e ho avuto difficoltà con i trasporti, ma i miei amici mi hanno sempre aiutato e dopo un periodo difficile mi sono ambientato ed ora è molto bello stare in convitto con gli amici e divertirsi; ah, dimenticavo, sono già in quarta e l’anno prossimo faccio la maturità ed ho già in mente l’università e … l’Erasmus in Spagna, il mio sogno.

Rovereto di Trento, dove studia il nostro Weekend Dreamer Sebastiano

Con l’handbike immagino di visitare la città che da sempre desidero visitare, Barcellona. Di certo prima o poi ci riuscirò perché un paio di anni fa i miei genitori mi hanno regalato una vacanza studio a Oxford. Sono partito con tanta paura e sono tornato felice, anzi, felicissimo perché la ritengo l’esperienza più bella della mia vita. Le persone che viaggiano sono più tolleranti anche nei confronti della disabilità e, grazie ad una mente più aperta, sanno divertirsi anche con un disabile. Ecco perché progetto di viaggiare, perché vorrà dire non sentirsi diverso.

Oxford, dove Sebastiano è andato in viaggio studio

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…scopri nella 2°pagina che cosa vedere a Barcellona in un weekend!

Barcellona, che cosa vedere in un weekend

Il sogno di Sebastiano è visitare Barcellona. Vediamo allora che cosa si potrebbe vedere in un weekend. Partiamo da Plaça Catalunya e proseguiamo verso nord lungo Passeig de Gràcia, il lungo viale che porta a Casa Battlò, uno dei capolavori di Anton Gaudì, che si può visitare sia all’esterno che all’interno.

Casa Battlò di notte

Continuando sempre lungo Passeig de Gràcia si incontra un altro capolavoro del genio catalano, Casa Milà, detta anche La Pedrera perché assomiglia a una grotta. Potete visitarla all’interno e salire sul tetto per ammirare i comignoli che sono diventati uno dei simboli di Barcellona. Sempre lungo Passeig de Gràcia si affacciano altri splendidi edifici, tra cui Casa Amatller, Casa Mulleras, Casa Lleó Morera e Casa Fuster, oltre a negozi e boutique.

Casa Milà, detta La Pedrera

Da Casa Milà si può prendere la metro per tornare a Plaça Catalunya oppure continuare fino a Liceu. Da qui non potete perdervi una passeggiata lungo la Rambla, un altro dei simboli della città. Potete scegliere di percorrerla fino al mare, oppure solo un tratto. Tra le cose da vedere c’è il mosaico di piastrelle di Mirò e Palau Güell, un altro dei capolavori di Gaudì, e Plaça Reial, deliziosa con i suoi tavolini all’aperto e i suoi caratteristici lampioni.

La Rambla, uno dei simboli di Barcellona

A pranzo si può fare una sosta al Mercato de la Boqueria per poi proseguire nel pomeriggio fino a Barrio Gotico, il quartiere medievale dove si trova la Cattedrale di Barcellona. Perdetevi tra le viuzze strette e le piazze per un viaggio fuori dal tempo.

La Cattedrale di Barcellona nel Barrio Gotico

Tra le più belle c’è Plaça del Pi, su cui si affaccia la chiesa gotica di Santa Maria del Pi e nel fine settimana, Covid permettendo, si tiene un mercatino di artigianato locale.

Uno scorcio del Barrio Gotico

Sulla Plaça del Rei, invece, si affaccia il Palazzo Reale, sede del MUHBA, il Museo di Storia della città. Recatevi poi sull’Avenida Del Portal de l’Angel, sempre nel Barrio Gotico, la principale via dello shopping.

La sede del MUHBA a Plaça del Rei

Tornate poi verso Plaça Catalunya e ammirate il tramonto dal Montjuïc, oppure lo spettacolo della Fontana Magica in Plaça Espanya, con i suoi giochi di luce che si muovono a ritmo di musica. A cena, non perdete l’occasione per gustare le tapas.

Gli spettacolari giochi di acqua e luci della Fontana Magica

Secondo giorno: da Parc Güell a La Barceloneta

Il secondo giorno del weekend dedicatelo alla visita di Parc Güell, lo splendido parco cittadina dove i colori di Gaudì si mescolano con lo spettacolo della natura. Qui si trova la famosa “salamandra” riprodotta in moltissimi souvenir di Barcellona. Per arrivare al parco, si può prendere la linea L4 della Metro e scendere alla fermata Alfons X, oppure prendere la linea Azzurra del Bus Turistic che ferma a 5 minuti a piedi dal parco.

Il coloratissimo Parc Guell

Riprendendo la metro al ritorno, scendete a Verdaguer e poi prendete la linea 5 per arrivare fino alla Sagrada Familia, il monumento più visitato di Barcellona e apoteosi del genio di Gaudì. Ancora incompiuta, è di una bellezza mozzafiato con le sue torri e le sue guglie. Visitatela anche all’interno e, se potete, salite fino in cima a una delle torri per ammirare la struttura dall’alto.

La Sagrada Familia, il capolavoro di Anton Gaudì ancora incompiuto

Raggiungete poi il quartiere di La Barceloneta, dove potete pranzare con una delle migliori paelle della città e dove potere rimanere anche la sera per l’aperitivo in uno dei chiringuitos sul lungomare che preparano anche ottime tapas. Se avete tempo, potete visitare anche il Parc de la Ciutadella passando dall’Arco di Trionfo. Si tratta di uno dei parchi più belli di Barcellona, con fontane, laghetti, sentieri e prati che regalano attimi di relax.

Spiaggia e lungomare a La Barceloneta

INFO: www.barcelonaturisme.com




Weekend Dreamers: Thomas ci racconta il suo sogno di volare a Barcellona

Con molto piacere vi presentiamo un altro racconto che partecipa al concorso Weekend Dreamers. È quello di Thomas Zanghellini, che ci parla della sua passione per i motori e del suo sogno di volare a Barcellona. Anche lui avrà la possibilità di ricevere un fantastico weekend. Ecco il suo racconto.

Mi chiamo Thomas, ho sedici anni e sono nato con una patologia genetica detta Distrofia Muscolare di Duchenne. A poco a poco ho avuto difficoltà nel camminare e da quando ho dieci anni sono costretto in sedia a rotelle. Anche se sono sulla carrozzina, ho sempre vissuto come non l’avessi.  Non mi condiziona tanto, in verità, tranne per le scale, che mi spaventano, ma fortunatamente ho quasi sempre preso l’ascensore, che abbiamo fatto costruire anche a casa.

Un primo vero problema erano gli spostamenti in macchina: la macchina non era adeguata, dunque dovevo farmi mettere sul sedile mentre la carrozzina veniva messa nel bagagliaio. Nel 2017 è arrivata la macchina nuova e adattata, nella quale riesco a entrare e uscire facilmente tutte le volte che facciamo spostamenti e viaggi.

Parlando di viaggi, mi piacerebbe poter visitare la Spagna e in particolare la città di Barcellona.  Da sempre ho avuto una grande passione per gli sport motoristici e quella di Barcellona è sicuramente una delle mete più ambite dagli amanti delle corse automobilistiche e motociclistiche.

Panorama di Barcellona

Lì infatti, si trova uno dei più famosi e importanti circuiti d’Europa, in cui si disputano ogni anno il Gran Prix di Formula 1 e la MotoGp, il Circuito di Catalunya.

Il circuito di Catalunya dove si corre la Moto GP

Il mio sogno più grande, sarebbe avere la possibilità di poter visitare i Box, e osservare il funzionamento delle diverse postazioni. Aggiungo di sapere tutto, ma proprio TUTTO sulle corse motoristiche e continuo a informarmi sul mondo delle due e quattro ruote.

I box del circuito di Catalunya che Thomas vorrebbe visitare

Ho degli idoli in entrambi i tipi di competizione: Valentino Rossi per la MotoGp, di cui ho letto anche il libro e nelle nuove leve mi piace molto Franco Morbidelli che potrebbe lottare per il campionato 2021 e Sebastian Vettel per la Formula 1, che ho sempre ammirato per la sua guida e i suoi riflessi. Tra le due comunque preferisco la MotoGP perché a livello emotivo mi dà più divertimento. Mi piacerebbe molto conoscere dal vivo uno di loro e spero un giorno di poterci riuscire.

Valentino Rossi, idolo del nostro Weekend Dreamer

A Barcellona inoltre si trova anche un importante bene culturale: la Sagrada Familia, una delle basiliche più particolari mai costruite. Lo sapevate che ognuna delle sue torri ha un preciso significato?  Per ora le torri sono soltanto otto, ma alla data stimata di completamento (2026) ne avrà ben diciotto. Inoltre, sono 139 anni che i lavori per completarla vanno avanti, incredibile!

La Sagrada Familia, capolavoro di Gaudì, ancora incompiuta

Spero che anche voi condividiate la mia grande passione per i motori, e vi ringrazio per l’opportunità che state offrendo ad ognuno di noi.

Un abbraccio. Thomas.




Giacomo ci racconta il suo sogno: visitare Roma e Pompei

Questa settimana per il nostro concorso Weekend Dreamer – Raccontaci il tuo sogno abbiamo selezionato il racconto di Giacomo, un ragazzo di 15 anni che da sempre ha la passione della storia e degli antichi Romani. Il suo sogno è quello di visitare Roma e Pompei.

Visitare Roma e Pompei è il sogno che ci racconta Giacomo, 15 anni

Cara Redazione di Weekend Dreamers, mi chiamo Giacomo e ho 15 anni. Abito in un paesino in provincia di Brescia con i miei genitori, un cane e un gatto bianco e nero.  Voglio subito dirvi che per me scrive la mia mamma, perché quando sono nato sono rimasto per un po’ senza ossigeno e questo mi ha creato un handicap fisico e anche un lieve ritardo cognitivo. Questo però non mi ha mai impedito di essere un ragazzo curioso, vivace, allegro.

Veduta di Roma al tramonto

Fin da quando ero piccolo ho sempre avuto una grande passione: l’antica Roma. Ho tanti libri e mi piace guardare i film sui romani. Il mio preferito Il Gladiatore.  Il mio sogno sarebbe viaggiare nel tempo e vedere dal vivo i gladiatori, le corse dei cavalli, gli imperatori romani, andare alle terme e passeggiare per le strade di Roma quando era un grande impero.

“Il gladiatore” è il film preferito di Giacomo

Purtroppo, viaggiare nel tempo non è possibile, però non sono mai stato a Roma e il mio sogno sarebbe proprio quello di visitare la nostra capitale d’Italia. Andrei subito al Colosseo per immaginare i gladiatori che combattono contro gli animali feroci, e poi in qualche museo per vedere i resti archeologici e al Foro romano.

Il Colosseo, la prima tappa del viaggio da sogno di Giacomo

Già che sono là, andrei anche a vedere la Basilica di San Pietro in Vaticano, i Musei Vaticani e la Cappella Sistina con i capolavori di Michelangelo per fare contenta mia mamma.

Mi hanno detto che Roma ha anche delle belle piazze, come Piazza di Spagna, che ho visto una volta in TV. Vorrei vedere anche la Fontana di Trevi per buttarci dentro una monetina ed esprimere un altro desiderio.

Giacomo vorrebbe gettare una moneta nella Fontana di Trevi ed esprimere un desiderio

Il mio sogno è anche quello di andare a Pompei, che non è tanto lontano da Roma e che non ho mai visto. La lava del vulcano ha coperto tutto, anche le persone e i cavalli, che sono rimaste esattamente come erano. Ecco, quello sarebbe come fare un viaggio nel tempo. Vi scrivo questo racconto perché spero che il mio sogno si realizzi!

Ciao a tutti da Giacomo




Il racconto di Martina, Weekend Dreamer che sogna la Sicilia tra vulcani e città d’arte

I racconti per il concorso Weekend Dreamers – Young Reporter stanno arrivando! Oggi abbiamo selezionato quello di Marina Zanon, 19 anni, che ci ha raccontato di sé, delle sue passioni e del suo viaggio da sogno: la fantastica Sicilia.

Ciao! Sono Martina Zanon, abito in Trentino a Predazzo, ho quasi 19 anni e tanta voglia di vivere! Ho la SMA, atrofia muscolare spinale, che parolona vero? Sembrerà strano ma davvero sono felice, fiera della mia vita. Ho tanti amici, vado bene a scuola e ho una famiglia che mi supporta in qualsiasi cosa. Certo, ci sono momenti in cui non vorrei vedere nessuno e in cui mi sento triste, ma poi mi dico che non ne vale la pena e ritorno a sorridere.

La mia condizione mi permette solamente di vedere la vita da un’altra prospettiva ed è stupendo. Parlando di me… sono una ragazza davvero solare, ironica, molto sensibile… i miei amici direbbero che sono una pazza scatenata, lo prendo come un complimento! Adoro la notte, il mistero che porta…. non a caso sono una fan sfegatata delle discoteche, dei pub. Potessi ci vivrei lí! La spensieratezza, il poter ballare e divertirsi con gli amici… non c’è cosa più bella secondo me. Mi manca tutto questo, ma sono sicura che presto potrò ritornare in pista!

La cattedrale di Palermo, una delle bellezze che Martina spera di vedere dal vivo

Faccio il quinto anno di ragioneria, indirizzo turistico. Mi aspetta la maturità e sono super agitata! Dopo la scuola mi piacerebbe trasferirmi nella mia città, Milano, per studiare psicologia. Prima però penso di prendermi un anno sabbatico per riflettere bene sulla mia scelta e per lavorare un po’, magari come segretaria (spererei sempre nell’ambito medico).

Veduta della splendida Taormina

Amo viaggiare, fosse per me vivrei per viaggiare. Vorrei tanto andare all’estero, in America… è uno dei miei sogni fin da quando ero piccola. Prima però, vorrei visitare bene la mia Italia, una meta che mi attira un sacco è sicuramente la Sicilia. Ho conosciuto la realtà Weekend Dreamers Young Reporter grazie a Manuel, un socio di una ONLUS, la quale con l’aiuto di volontari permette a ragazzi con disabilità di praticare sport: Sportabili. Perché sogno di andare proprio in Sicilia? Prima cosa perché al sud dell’Italia non ci sono mai stata, dicono che ci sia un mare fantastico e non voglio assolutamente perdermelo! Un’isola ricca di storia, di borghi nascosti di vulcani brontolanti!

Eruzione sull’Etna

Mi piacerebbe poter vederne uno da vicino. Per non parlare di Palermo, città che mi ha sempre affascinata. Vorrei assaggiare tutti i piatti tipici del luogo, sono una mangiona!  Se questo mio piccolo grande sogno si realizzerà non mi importerà scegliere i luoghi da visitare, vorrò lasciare il tutto al caso. Se succederà vi prometto che vi porterò con me, farò tante foto al punto che vi sembrerà di viaggiare anche voi assieme me!

I cannoli siciliani, una prelibatezza che la nostra Weekend Dreamer non si farebbe mancare

Martina aspira a diventare una nostra Weekend Dreamer. Se anche voi volete partecipare al concorso mandateci i vostri testi a ilmiosogno@weekendreamers.it e seguiteci sulla pagina Facebook di Weekend Dreamers

Qui invece trovate tutte le informazioni




Partecipa al concorso “Raccontaci il tuo sogno”. E diventa anche tu un Weekend Dreamer

Nel 2020 non si è potuto viaggiare, o almeno molto poco, perché era pericoloso specialmente per quei ragazzi fragili che hanno bisogno di molte precauzioni. Ma noi speriamo che nel 2021 qualcosa cambi e quindi abbiamo pensato al concorso letterario “Raccontaci il tuo sogno” per ricominciare a sognare. Inviateci i racconti dei vostri weekend da sogno per quando si potrà ricominciare a viaggiare.

“Raccontaci il tuo sogno” è un’iniziativa legata alla pagina FB Weekend Dreamers, ideata e sostenuta dal magazine Weekend Premium, che si propone di aiutare ragazzi fragili, con disabilità o patologie, a realizzare i loro sogni di viaggio.

L’iniziativa è dedicata a Jacopo Marotta, primo vincitore del Premio Young Reporter, che vogliamo ricordare a un anno dalla scomparsa proprio attraverso questa nuova edizione del concorso letterario.

Finora abbiamo pubblicato i racconti di sogni realizzati da Jacopo Marotta, Davide Ciceri, Francesco Forti, Ilaria Naef, Eleonora Ghiazza, Chiara Bruzzese, ma vorremmo aiutare altri ragazzi a realizzarne altri.

RACCONTACI IL TUO SOGNO

Purtroppo per ora non si può viaggiare. Ma nell’attesa di poter ripartire, puoi raccontarci il tuo sogno e diventare un “Weekend Dreamer – Young Reporter”. Come? Inviaci il racconto del tuo sogno all’indirizzo mail

ilmiosogno@weekendreamers.it

I testi più belli e interessanti saranno pubblicati nella sezione Weekend Dreamers del sito www.weekendpremium.it e sulla pagina Facebook di Weekend Dreamers.

COME PARTECIPARE

  • L’iniziativa è riservata a ragazzi con disabilità o patologie senza limiti di età che desiderano trascorrere un weekend in una località raggiungibile italiana o europea.
  • I racconti, della lunghezza massima di 3.000 battute (spazi compresi), dovranno contenere una breve storia del ragazzo/a, la descrizione del proprio weekend/sogno, e le motivazioni della scelta. Al racconto vanno allegate alcune foto, una breve biografia e le informazioni di contatto (telefono ed email). Per i minorenni è necessaria la liberatoria dei genitori per la pubblicazione di testo e foto.
  • Gli elaborati dovranno essere inviati all’indirizzo email ilmiosogno@weekendreamers.it entro il 15 aprile 2021. Nel caso il ragazzo/a sia impossibilitato a scrivere, il racconto potrà essere scritto anche da un familiare.

Come verranno scelti i racconti

  • I racconti più belli, scelti a insindacabile giudizio delle giurie, saranno pubblicati nella sezione Weekend Dreamers del sito Weekend Premium e sulla pagina Facebook di Weekend Dreamers.
  • Tra tutti i racconti pervenuti, ne saranno scelti tre, valutati da tre differenti giurie. La prima sarà composta da giornalisti e scrittori, la seconda da operatori del turismo, mentre la terza sarà una giuria social popolare (in questo caso vincerà il racconto che avrà avuto più like e condivisioni dal popolo del web).
  • I tre racconti vincitori saranno poi pubblicati sulla prestigiosa rivista cartacea e online Weekend Premium Guide. Ogni vincitore riceverà l’invito per un fantastico weekend offerto dai partner di Weekend Premium. E faremo il possibile perché corrisponda davvero al sogno da realizzare.

LA GIURIA DELLA STAMPA

La giuria della stampa sarà composta da: Giuseppe Ortolano, firma di Repubblica, Beba Marsano, firma del Corriere della Sera, Sabrina Talarico, presidente Gist – Gruppo Italiano Stampa Turistica, Raffaele d’Argenzio, direttore di Weekend Premium, Vanni Oddera, scrittore e campione di motocross freestyle, Marina Tagliaferri, giornalista e titolare Studio Agorà, e Raffaella Martinotti Channel manager TGcom24/Viaggi.

La Giuria della stampa. In alto, da sinistra: Vanni Oddera, Marina Tagliaferri, Sabrina Talarico e Giuseppe Ortolano. In basso, da sinistra: Raffaele d’Argenzio, Beba Marsano e Raffaella Martinotti

PER RIMANERE INFORMATI su tutte le iniziative, le notizie e gli aggiornamenti, basta mettere il vostro like alla pagina Facebook di Weekend Dreamers e iscriversi alla newsletter Guida Weekend Premium cliccando su www.weekendpremium.it 

Per informazioni e per inviare i vostri articoli potete scrivere a:

ilmiosogno@weekendreamers.it

È già arrivato in redazione uno dei primi racconti, quello di Martina, una ragazza di 19 anni che vorrebbe visitare la Sardegna e in queste righe ci racconta il suo sogno. Lo pubblichiamo come esempio, ma vorremmo riceverne tanti altri, magari i proprio vostri, e regalarvi un sogno! 

Il sogno segreto di Martina, ragazza disabile e Weekend Dreamer

Mi chiamo Martina, ho 19 anni e sono una ragazza come tante. Anzi no, sono una ragazza speciale, perché al posto delle gambe mi muovo grazie a un paio di ruote, quelle della mia carrozzina. Ho avuto un incidente in motorino che mi ha fatto perdere l’uso delle gambe. Quando mi hanno detto che non avrei camminato più ero disperata. Invece, giorno dopo giorno, grazie alla riabilitazione, alla mia famiglia e ai miei amici, che non mi hanno mai lasciata sola, ho cominciato a capire che, se volevo, potevo continuare a fare molte cose che facevo prima, come studiare, viaggiare, uscire. Dovevo solo farlo in modo diverso e da un’altra prospettiva.

Così, ho finito il liceo, mi sono iscritta all’Università, ho continuato a uscire con i miei amici e sto prendendo una patente speciale che mi consente di guidare un mezzo adattato per i disabili. E non ho intenzioni di fermarmi perché credo che ai sogni non debba essere mai messo un limite. Anzi, siamo proprio noi che ci mettiamo gli ostacoli, che decidiamo che non siamo in grado di farli diventare realtà.

Sono una ragazza a cui piace viaggiare e conoscere il mondo, per questo da tempo seguivo Weekend Premium, perché posso leggere di mete lontane, ma anche dei magnifici luoghi che ci sono in Italia, “viaggiare” ammirando le bellissime foto, leggere di curiosità e di tante cose che non sapevo.

Ho letto dell’iniziativa Weekend Dreamers – Young Reporter e…eccomi qua a raccontarvi il mio sogno di viaggio. Fin da piccola ho avuto la curiosità di visitare la meravigliosa Sardegna, perché avevo un compagno di classe che veniva da lì. Così, ho sfogliato libri, ho guardato documentari e quando conoscevo qualcuno che c’era stato, l’ho assillato per farmi raccontare che cosa ha visto, che cosa ha provato…

Perché la Sardegna? Prima di tutto perché è un’isola, e a me le isole piacciono in generale. Poi perché ha un mare bellissimo, che non ha niente da invidiare ai Caraibi e alle Maldive.

Poi ci sono i nuraghi, qualcosa di unico, che nessun altro ha. Costruzioni così non ci sono da nessun’altra parte in Europa o nel mondo.

La storia della Sardegna, poi, è bellissima. Lo sapete che il sardo non è un dialetto, ma una lingua? E poi il folklore. Il mio sogno sarebbe assistere a una di quelle manifestazioni con le maschere agresti, a forma di animali, che ricordano gli antichi riti legati alle stagioni o alle messi.

Mi piacerebbe ascoltare il canto a tenore, che è un’altra tradizione della Sardegna che è diventata Patrimonio dell’UNESCO, e visitare la Casa di Garibaldi a Caprera e i forti lasciati dagli inglesi che combattevano contro Napoleone.

Eh, sì, so tante cose sulla Sardegna, ma dal vero non l’ho mai vista. Per ora rimane un sogno, ma visto che ci si deve impegnare per fare diventare i sogni realtà, vi ho rivelato il mio. E prometto che, se si realizzerà, vi racconterò tutto! Mi trasformerò in una Weekend Dreamer – Young Reporter!

Ciao a tutti da Martina di Milano




Un anno fa ci lasciava Jacopo Marotta. Una data che non posso dimenticare…

Jacopo Marotta un anno fa ci lasciava. Il nostro ricordo e quello del suo sogno realizzato: volare a Barcellona e veder giocare Messi.

Il 12 dicembre è una data che non posso dimenticare. Per un confusionario come me, ricordarsi una data è un evento, significa che mi interessa davvero, che per me è importante. Anche perché mi ricorda un’altra data che mi ritorna nella mente e nel cuore. Era il 25 settembre 2019 e a Milano, presso l’Hotel Enterprise, si teneva il consueto evento per l’assegnazione WEEKEND PREMIUM AWARDS.

Gente che va, gente che viene. Il presentatore rilegge la scaletta, le hostess accolgono gli ultimi ospiti. La sala ormai è piena, ma ci sono quattro posti in seconda fila tenuti liberi, con la targhetta “Riservato per Jacopo e famiglia”, e io stesso ero attento che nessuno vi si sedesse. Aspettavo Jacopo, aspettavamo tutti Jacopo.

Jacopo Marotta era un ragazzo di 15 anni. Me lo aveva fatto conoscere Vanni Oddera, il campione di moto freestyle che con la Mototerapia riesce a ridare il sorriso ai ragazzi cui gravi crudeli malattie lo hanno tolto. Io, giornalista del turismo con molti viaggi alle spalle, avevo deciso di realizzare i desideri di viaggio di quei ragazzi che la vita aveva messo duramente alla prova, per farli uscire dalla prigione della loro malattia, anche sono per pochi giorni. Volevo regalare sogni.

Jacopo a Barcellona davanti alla casa di Gaudì

Avevo quindi telefonato a Jacopo e lui aveva risposto con gentile prontezza. E quando gli chiesi qual era il weekend che lui sognava di fare, aveva avuto pochi dubbi: andare a Barcellona e vedere giocare Lionel Messi, il calciatore che era il suo idolo. Ma prima voleva parlarne con mamma Erika e papà Andrea. Loro erano stati subito d’accordo. Così, tutto era stato organizzato e Jacopo era partito per Barcellona insieme ai genitori e alla sorellina Matilde.

Jacopo con la famiglia a Barcellona

Agenzia di viaggio sotto la redazione, hotel in centro a Barcellona, a pochi passi dalle ramblas. Jacopo voleva vedere giocare Messi dal vivo, così, dopo lunghe telefonate con la gentilissima Maite De Juan del Turismo Spagnolo in Italia, Jacopo ha potuto assistere alla partita del suo idolo senza fare code e ha avuto la grande sorpresa di ricevere la maglia con l’autografo del campione. Jacopo era veramente contento di avere vissuto un’esperienza così bella con tutta la sua famiglia. Mi aveva mandato tante foto del suo weekend, sapeva che mi faceva piacere. Era sempre gentile, e cercava di non far trapelare la sofferenza per la sua malattia. Quando gli chiesi se voleva aggiungere alle foto anche un suo testo, fu entusiasta. Si rivelò un vero giovane giornalista. Pubblicai il suo articolo sulla rivista e Jacopo fu davvero contento quando ricevette la copia stampata con le foto del suo weekend a Barcellona e il pezzo con la sua firma.

L’articolo di Jacopo su Weekend Premium

Ma torniamo al 25 settembre 2019. Dal palco stavo dicendo che avevo scelto quella data per assegnare i Weekend Premium Awards perché quella era anche la Giornata Mondiale dedicata ai Sogni e, secondo me, bisogna fare di tutto per realizzarli.

Mentre parlavo, guardavo quelle sedie ancora vuote. Sapevo che Jacopo avrebbe voluto venire di persona a ritirare il premio che avevamo pensato per lui, il Premio Young Reporter. Probabilmente, però, non si sentiva bene e non ce l’avrebbe fatta a venire. Il presentatore Giuseppe Morello prendeva tempo, il pubblico non capivano tutto quel “cincischiare”, intanto, le sedie continuavano a rimanere vuote…

Jacopo con la famiglia e il premio Young Reporter

Finché non abbiamo sentito quel “Siamo qui!” Ce l’aveva fatta! Jacopo era arrivato! Era in fondo alla sala con la sua famiglia. Una bellissima sorpresa! E anche lui era sorpreso e felice di avere ricevuto il premio Young Reporter. Così, tutti insieme, io, il presentatore, Anna Maria, siamo scesi dal palco e gli siamo andati incontro. Non dimenticherò mai la luce che aveva in quel momento negli occhi e il suo meraviglioso sorriso. Il suo sogno si era realizzato e, anzi, stava ancora continuando.

Come una vera star, ritirò il premio, venne sommerso dagli applausi, dalle foto, fu contornato dall’affetto delle persone che si erano radunate attorno a lui per festeggiarlo. Jacopo mi ringraziò, ma, Dio mio, no, era stato lui a realizzare il mio sogno di regalargli quel viaggio che lui sognava.

QUESTO IL VIDEO CHE ABBIAMO GIRATO INSIEME A JACOPO

 

Dopo quella serata magnifica, ci congedammo. Jacopo tornò a casa con mamma Erika e papà Andrea, con il suo premio orgogliosamente stretto tra le mani. Da quel giorno, non l’ho più rivisto.

Seppi poi che il 12 dicembre 2019 quel ragazzino forte e tenace, dal sorriso gentile e lo sguardo vivo era volato in cielo. E, se esistono gli angeli, ora Jacopo è di sicuro uno di loro. Un angelo con la maglia di Messi e il premio Young Reporter, almeno, me piace immaginarlo così…

 




Il sogno segreto di Martina, ragazza disabile e Weekend Dreamer

È arrivato in redazione il racconto di Martina, una ragazza di 19 anni che vorrebbe visitare la Sardegna. In queste righe ci racconta il suo sogno

Mi chiamo Martina, ho 19 anni e sono una ragazza come tante. Anzi no, sono una ragazza speciale, perché al posto delle gambe mi muovo grazie a un paio di ruote, quelle della mia carrozzina. Ho avuto un incidente in motorino che mi ha fatto perdere l’uso delle gambe. Quando mi hanno detto che non avrei camminato più ero disperata. Invece, giorno dopo giorno, grazie alla riabilitazione, alla mia famiglia e ai miei amici, che non mi hanno mai lasciata sola, ho cominciato a capire che, se volevo, potevo continuare a fare molte cose che facevo prima, come studiare, viaggiare, uscire. Dovevo solo farlo in modo diverso e da un’altra prospettiva.

Così, ho finito il liceo, mi sono iscritta all’Università, ho continuato a uscire con i miei amici e sto prendendo una patente speciale che mi consente di guidare un mezzo adattato per i disabili. E non ho intenzioni di fermarmi perché credo che ai sogni non debba essere mai messo un limite. Anzi, siamo proprio noi che ci mettiamo gli ostacoli, che decidiamo che non siamo in grado di farli diventare realtà.

Sono una ragazza a cui piace viaggiare e conoscere il mondo, per questo da tempo seguivo Weekend Premium, perché posso leggere di mete lontane, ma anche dei magnifici luoghi che ci sono in Italia, “viaggiare” ammirando le bellissime foto, leggere di curiosità e di tante cose che non sapevo.

Golfo Aranci visto da Capo Figari. Visitare la Sardegna è il sogno di Martina

Ho letto dell’iniziativa Weekend Dreamers – Young Reporter e…eccomi qua a raccontarvi il mio sogno di viaggio. Fin da piccola ho avuto la curiosità di visitare la meravigliosa Sardegna, perché avevo un compagno di classe che veniva da lì. Così, ho sfogliato libri, ho guardato documentari e quando conoscevo qualcuno che c’era stato, l’ho assillato per farmi raccontare che cosa ha visto, che cosa ha provato…

Perché la Sardegna? Prima di tutto perché è un’isola, e a me le isole piacciono in generale. Poi perché ha un mare bellissimo, che non ha niente da invidiare ai Caraibi e alle Maldive.

Le acque spettacolari della Spiaggia della Pelosa a Stintino

Poi ci sono i nuraghi, qualcosa di unico, che nessun altro ha. Costruzioni così non ci sono da nessun’altra parte in Europa o nel mondo.

Non solo mare, Martina vorrebbe visitare anche i nuraghi

La storia della Sardegna, poi, è bellissima. Lo sapete che il sardo non è un dialetto, ma una lingua? E poi il folklore. Il mio sogno sarebbe assistere a una di quelle manifestazioni con le maschere agresti, a forma di animali, che ricordano gli antichi riti legati alle stagioni o alle messi.

Mi piacerebbe ascoltare il canto a tenore, che è un’altra tradizione della Sardegna che è diventata Patrimonio dell’UNESCO, e visitare la Casa di Garibaldi a Caprera e i forti lasciati dagli inglesi che combattevano contro Napoleone.

La Casa Museo di Garibaldi a Caprera

Eh, sì, so tante cose sulla Sardegna, ma dal vero non l’ho mai vista. Per ora rimane un sogno, ma visto che ci si deve impegnare per fare diventare i sogni realtà, vi ho rivelato il mio. E prometto che, se si realizzerà, vi racconterò tutto! Mi trasformerò in una Weekend Dreamer – Young Reporter!

Ciao a tutti da Martina di Milano

 

Se volete diventare Weekend Dreamer – Young Reporter e vedere pubblicati i vostri articoli, qui trovate tutte le indicazioni 




La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità dedicata ai nostri Weekend Dreamers

Il 3 dicembre è stata la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, istituita dall’ONU nel 1992 per promuovere l’uguaglianza e la garanzia dei diritti delle persone con disabilità e per agevolare il loro prezioso contributo nel settore sociale, culturale, politico ed economico.

Quest’anno, poi il Disability Day coincide con l’Anno Internazionale delle Persone Disabili e la Convenzione degli Stati, sottoscritta da 195 Paesi ONU per lo Sviluppo Sostenibile ha inserito all’interno della Agenda 2030 per l’Inclusione una serie di iniziative ed eventi nell’ambito della solidarietà, dei diritti all’istruzione e alla realizzazione personale delle persone disabili.

Il progetto Weekend Dreamers 2020-2021

Anche Weekend Premium ha voluto dare il suo contributo con il progetto Weekend Dreamers -Young Reporter, che già da alcuni anni si propone di realizzare i sogni di viaggio di ragazzi con disabilità o patologie gravi, trasformandoli poi in “giovani reporter” e pubblicando i racconti delle loro esperienze sulla rivista, sul sito e sulla pagina Facebook.

Un modo per “mettere le ali” a chi non le ha e regalare sorrisi, ma anche per fare diventare i nostri “Weekend Dreamers” protagonisti di un sogno che si realizza e testimonial di un mondo “senza barriere” dove la disabilità non deve essere un ostacolo, ma un punto da cui partire per viaggiare, sognare, fare esperienze, osare, forse in modo un po’ diverso, ma comunque unico e possibile.

Per questo, per il 2021, abbiamo lanciato una nuova iniziativa  per cercare nuovi Weekend Dreamers, invitandoli a mandarci all’indirizzo ilmiosogno@weekendreamers.it i racconti con i loro sogni e desideri di viaggio che saranno pubblicati sul sito e sulla pagina Facebook.  I migliori tre poi, scelti da altrettante giurie di esperti, diventeranno i nostri Young Reporter e potranno vedersi assegnato un weekend in Italia offerto da Weekend Premium e dai suoi partner. Potete leggere tutti i dettagli qui

A Paestum e Roma alcune iniziative…virtuose e virtuali

Il tema scelto dalla Conferenza della Convenzione ONU per quest’anno è legato all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo a livello mondiale. Gli esperti si interrogheranno, in questo difficile 2020, su come “Ricostruire meglio: verso un mondo posto COVID 19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”

Veduta del Parco archeologico di Paestum e Velia

Tra le iniziative messe in atto in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con disabilità segnaliamo quella del Parco Archeologico di Paestum e Velia che propone “A scuola Nel museo e Dal Museo”, che prevede la possibilità per le scuole di tutta Italia di visitare gratuitamente il museo di Paestum da remoto, grazie alle moderne tecnologie informatiche che abbattono le distanze imposte dall’emergenza Covid.

Didattica a distanza nel Parco di Paestum e Velia

L’esperienza didattica, a differenza dei tour virtuali, propone un’esperienza anche emozionale e relazionale, grazie a operatori culturali connessi dalle sale del museo e gli alunni e gli insegnanti che interagiscono tramite la rete.

Uno scorcio del Parco Archeologico di Paestum e Velia

Lo slogan scelto per la giornata è “Un giorno all’anno tutto l’anno” e saranno ufficialmente collegate tre classi di Como, Napoli e Salerno per le visite al museo. L’arte e l’archeologia diventano così strumenti eccezionali di conoscenza di se stessi e degli altri. E garantirne la fruizione a tutti, in particolare alle persone con bisogni speciali, significa promuovere il processo di inclusione per una società dove proprio le differenze che ci caratterizzano, diventino un valore aggiunto”.

Percorso accessibile nel parco di Paestum e Velia

E, quando il Parco archeologico di Paestum e Velia si potrà di nuovo visitare anche “fisicamente” si potrà contare su un percorso accessibile nel Santuario meridionale con una passerella per entrare nel tempio più antico di Paestum, la Basilica. Grazie al progetto “Un tuffo nel blu” sono stati pensati percorsi guidati dedicati a bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico.

Progetto “Un tuffo nel blu”

Anche i Musei Civici di Roma, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità propongono diverse iniziative online per permettere la partecipazione condivisa del loro patrimonio culturale. Il Museo Napoleonico nell’ambito del progetto “Il museo in casa” propone la lettura della scultura in bronzo “Il Ritratto del Re di Roma”, attraverso una descrizione multisensoriale fatta di parole, suoni e suggestioni, pensata per un pubblico non vedente o ipovedente, ma aperto a tutti coloro che vogliono sperimentare un modo nuovo per fruire dell’arte.

Il Museo Napoleonico di Roma

La Sovrintendenza Capitolina propone invece sulla sua pagina Facebook  un video racconto sulla Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona dedicato a chi ha disabilità uditive o visive.

La Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona

Il Museo di Casal De’ Pazzi, invece, sempre sulla pagina Facebook  propone un video di immagini e parole sulla cura delle persone malate o disabili all’epoca degli uomini di Neanderthal, raccontando come i cacciatori e raccoglitori del Pleistocene limitati da traumi o anziani potessero ricevere un sostegno da parte di tutta la comunità, dalla quale venivano ritenuti ancora importanti.

Il Museo di Casal De’Pazzi

 




Weekend Dreamers. Matilde ci racconta il suo sogno: andare a cavallo con Don Matteo

Stanno arrivando! I racconti dei nostri aspiranti Weekend Dreamers – Young Reporter stanno giungendo in redazione. E con grande piacere oggi pubblichiamo quello di Matilde Cecchi, una ragazza di Firenze che ci apre il suo cuore e il cassetto dove sono racchiusi i suoi sogni. Un’amica speciale che siamo lieti e orgogliosi di ospitare sulla nostra pagina. A lei la parola.

Ciao a tutti, sono Matilde, una ragazza di 22 anni di Firenze. Chi scrive però è la mamma, perché solo lei, insieme al mio babbo, possono capire le mie emozioni. Sono una ragazza normale, ma molto diversa da tutti. Ho avuto da piccola un ritardo di mielinizzazione e questo mi ha portato ad avere un ritardo cognitivo e intellettivo, facendomi anche mancare la manualità, ma a chiacchiera me la cavo!

I sogni…la vita è fatta di sogni e di speranze. E sono proprio i sogni che a volte ti fanno andare avanti nel quotidiano, anche per una come me.

I miei sogni nel cassetto

Il mio sport preferito è l’equitazione e la mia passione sono i cavalli.

I cavalli, una delle passioni della nostra Weekend Dreamer Matilde

La persona che mi rende particolarmente felice quando la vedo in TV, invece, è Terence Hill, sia nei panni di Don Matteo che in quelli della Guardia Forestale nel telefilm “Un passo dal cielo”. Un weekend da sogno? Ovunque, per una ragazza a cui piace sognare. Non importa, poi, se i sogni si avverano oppure no, l’importante è continuare a sognare.

Matilde Cecchi




Veronica, fragile usignolo, sei volata via. Ma ci hai lasciato la tua voce di paradiso

Di Raffaele d’Argenzio

Ci siamo sentiti mesi fa (un anno, forse) e ti avevo chiesto quale fosse il viaggio che avresti voluto fare, il tuo sogno da catturare.  Mi dicesti che ti sarebbe piaciuto andare a Parigi, ma più che la città in sé, volevi visitare Disneyland. Forse volevi entrare e vivere nel mondo magico di quei personaggi da fiaba, che ricordano l’infanzia, personaggi di un mondo fantastico, forse perché la realtà ti era diventata troppo difficile e dolorosa.

Era il tuo desiderio che io lo volevo realizzare. Avevo chiesto aiuto all’Ente del turismo francese, ma purtroppo non mi era stato dato. Decisi così che avrei fatto da solo: già avevo catturato altri sogni di altri ragazzi dalle ali fragili e avrei realizzato anche il tuo. L’avevamo programmato per la primavera del prossimo anno, perché in inverno a Parigi fa freddo. A Disneyland di certo già ti aspettavano Topolino, Paperino, Paperina, Pluto, Principi, Principesse e tutti i personaggi delle favole.

Ma non abbiamo fatto in tempo a realizzare il tuo sogno. È arrivato il Covid che ci ha bloccati. Così, abbiamo cominciato a scriverci. Mi hai detto che il viaggio a Disneyland forse era meglio rimandarlo all’anno prossimo. Intanto, però, avevi realizzato un altro dei tuoi sogni, fare conoscere la tua splendida voce. Lo avevi fatto partecipando al talent show “Tú sí que vales”. Avevi cantato una splendida Halleluja ed eri riuscita a commuovere Maria De Filippi, Jerry Scotti e Belen Rodriguez, ma anche gli spettatori a casa.  Avevi un corpo fragile, ma cantavi come un usignolo.

Ci siamo risentiti, ti avevo chiesto di descriverci le tue emozioni, con una video-intervista.  “Sì, Raffaele, Certo, mandami tutte le domande e io risponderò”, mi avevi detto. Ma Veronica non mi ha più risposto, le sue parole non mi sono mai arrivate, però ci ha lasciato la sua voce, le sue canzoni, che vivranno sempre nel ricordo di chi l’ha conosciuta e amata.

Ciao Veronica, non hai aspettato…sei partita da sola per un weekend lunghissimo e chissà che ora tu non sia in compagnia dei tuoi amici nel mondo fantastico di Disneyland dove loro ti hanno accolta con un sorriso e un applauso. E mi piace pensare che tu stia cantando per loro: Paperina ti bacia, Topolino ti abbraccia, Pluto scodinzola, Nonna Papera si commuove sfornando la sua torta di mele per te e le Principesse ti accolgono come una di loro in un mondo magico.