Milano e tesori nascosti meneghini: alla scoperta dei Mondeghili

Benvenuti a Milano, una città pulsante di vita e di esperienze uniche. In questo weekend dedicato al connubio tra il bello e il gusto, esploreremo le sfumature più affascinanti di questa metropoli ricca di storia, cultura e innovazione. Tra le sue strade animate e i suoi quartieri alla moda, scopriremo tesori nascosti e delizie culinarie che incarnano l’autentica tradizione meneghina.

In questo viaggio attraverso Milano, ci lasceremo guidare dalla vista della Madonnina, simbolo indiscusso della città, mentre esploreremo musei, residenze storiche e le affascinanti vie dello shopping. Ma il vero piacere di questo weekend risiede nei sapori autentici dei piatti locali, tra cui spiccano i famosi mondeghili, prelibate polpette che incarnano l’anima gastronomica di Milano.

Milano e suoi tesori tradizionali: i Mondeghili

Che la Madonnina ci accompagni nel nostro weekend del “bello e del gusto”! Milano ci offrirà spunti e idee per mille attività, dai suoi musei alla movida della Darsena, dalle residenze storiche alle boutique di moda e i negozi trendy che animano la Piazza, la Galleria, Brera, I Navigli e le aree tendenza come la Bicocca, Nolo, Via Tortona e il Quadrilatero della Moda. I mondeghili sono un piatto della tradizione meneghina con infinite varianti, a cominciare dall’impasto che può essere di salsiccia o mortadella o patate lessate. Ultimamente, seguendo la tendenza ‘green’ possono essere ripieni di verdure o farciti con scamorza affumicata e zucchine fritte e poi saltati con salvia e burro.

DOVE MANGIARE. Osteria del Treno. Storico locale di Milano nato nel 1877 come circolo di mutuo soccorso per i ferrovieri, trasformati in un elegante ambiente stile liberty dalle balconate in ferro battuto sorrette da colonne in ghisa e utilizzato come spazio per attività culturali e… non solo (nel 1981, diventò l’Aphrodite , un cinema a luci rosse).Attività culturali ed eventi mondani proseguono ancora oggi, tra sfilate di moda, lezioni di tango, teatro, musica jazz, folk e dialettale, il tutto sotto la regia dell’incomparabile ‘ostÈ: Angelo Bissolotti. Nel cartoccio troverete dei mondeghili degni della storia del locale.

RICETTA CLASSICA DEI MONDEGHILI DI MILANO




Udine: alla Scoperta del frico e del suo fascino veneziano

Udine, città dove il fascino veneziano sposa suntuosi palazzi, meravigliose piazze, scorci suggestivi. Scoprite storia, arte, scoprite il suo Castello, il Duomo a pochi passi dalle vie principali del centro storico, come la vivace Via Mercatovecchio, incontrerete le magie pittoriche del Tiepolo. Gusterete il frico, succulenta frittella salata a base di formaggio Montasio, patate, cipolle, spesso arricchito con pancetta o funghi e rigorosamente accompagnato da una fumante polenta e un buon calice di vino, o per dirla alla friuana… un buon tajut.

DOVE MANGIARE A UDINE. Cercate una locanda dove trovare un ‘frico’ ricco e gustoso? La Locanda al Cappello, gestito dalla cuoca-proprietaria Valentina, la cui famiglia tramanda da generazioni le delizie friulane un delizioso B&B arredato in stile Fantasyland. Una vera ‘cuciniera’ friulana per una tradizionale ricetta del ‘frico’.

RICETTA CLASSICA DEL FRICO




Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend

di Benedetta d’Argenzio

Esiste un’insalata talmente pregiata da essere l’ingrediente principe di un intero menù stellato? Un ingrediente che vive d’inverno e domina le tavole con il suo colore unico e la sua particolare sagoma: il radicchio di Treviso. Buono in tutte le salse, crudo o cotto, può far parte di qualsiasi tipo di portata (dal salato al dolce) grazie alla sua lunga e controllata coltura. Un sapore amarognolo inconfondibile che contraddistingue non solo la cicoria, ma anche il territorio che popola, il trevigiano. In questa area geografica veneta, ricca di bellezze di ogni tipo, infatti avere il radicchio in frigo è quasi d’obbligo nelle stagioni più fredde. Un ingrediente talmente unico da riuscire a coniugare bellezza e gusto. Ecco la nostra guida: 

Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend
Coltura del radicchio di Treviso IGP, immersa in una pregiata tradizione costruita in questa regione di generazione in generazione

Il nostro weekend alla scoperta del radicchio di Treviso

Il nostro weekend con gusto parte dal ristorante ai Brittoni in centro a Treviso che offre un intero menù a base di radicchio: dalle casatelle in carrozza (formaggio trevigiano) al risotto, fino ad un dolce di cioccolato con spuma di liquore al radicchio. Con una vista sul canale tipico di questa città, riesce a comunicare tanto della storia di Treviso. Insieme alla sognante Venezia, Treviso emerge prorompente sui canali d’acqua, suo elemento prediletto, che donano alla città un’aria magica. Ricca di storia e aneddoti che, senza troppe difficoltà, posso rientrare in un vero e proprio weekend all’insegna del gusto e del bello. Dall’imponente Piazza dei Signori, al Duomo fino ad arrivare alla fontana delle tette e al parco degli alberi parlanti. La scelta è vasta e di certo non vi annoierete!

Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend
Piazza dei Signori: la più importante piazza di Treviso e sede dell’antica signoria trevigiana

Facile parlare del centro e di una città famosa per le sue meraviglie, il nostro weekend adesso si sposta verso la campagna, verso la natura. Appuntamento da non perdere è l’oasi di Cervara, riserva naturale di grande bellezza a pochi chilometri da Treviso e ultima palude del Sile che si estende per 25 ettari. È un luogo ideale per passeggiare, fotografare e praticare birdwatching. Per i più raffinati invece è impossibile non passare per il Golf club Ca’ amata che offre un eccellente ristorante e passeggiate nel verde (anche per i non appassionati di golf). Tra flan con fonduta di Asiago e tagliatelle fatte in casa, scoprirete i sapori del radicchio come mai gli avete assaggiati. Ciliegina sulla torta per un weekend perfetto è il soggiorno all’hotel Fior di Castelfranco veneto: una struttura a quattro stelle celebre in tutto il trevigiano per eleganza e sfiziosità da osservare e gustare. 

Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend
Viaggio culinario offerto dal ristorante Hotel Fior**** con: l’uovo che non c’è, tegola di patata americana robiola e radicchio, frittella di polenta con stravecchio “oro”

Il nostro weekend con gusto termina qui, se seguirete qualche nostra dritta non esitate a taggarci sui nostri canali social (Facebook, Instagram, Youtube, Tiktok)! Siamo attivi tutti giorni per nuove guide in tutta l’Italia. 

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Thanks to @radicchioditrevisoigp @fruttaeverduraigp per il fantastico weekend!

Collab @ristoranteaibrittoni @oasidicervara @glofclubcaamata @hotelfior

Volete scoprire altre meraviglie di Treviso? Leggete la nostra precedente puntata su questa unica terra (link)..buon divertimento!




WEEKEND CON GUSTO: CIBO UNITO ALL’ARTE

Di Raffaele d’Argenzio

Alcuni anni fa, dieci o venti, parlavo con un preparatissimo collezionista di auto d’epoca emiliano, e lui mi disse che le nostre auto erano le più belle del mondo perché noi abbiamo l’armonia. Evidentemente, nei secoli, abbiamo assimilato questa armonia vivendo in Italia e vedendo opere d’arte ad ogni angolo. Anche se ci sembra di non vederle più, esse ci restano nella memoria, entrano in noi, sono dentro di noi, scolpite nel nostro DNA.

Ricordo ancora che a Barcellona, venti o trenta anni fa, una signora si avvicinò a me e alla mia fidanzata e ci chiese: “Voi siete italiani, vero? Si vede dal vostro gusto nel vestire”. Sì, è il gusto italiano che noi abbiamo dentro, che è parte di noi, che ci contraddistingue. Un gusto che si esprime anche nel mondo del cibo, nel non-eccesso, nella nostra misura.

E questa misura si può chiamare anche armonia. Gusto nell’arte ed anche nel cibo. E noi di Weekend Premium da anni, cinque o dieci anni, continuiamo a proporre weekend, in cui visitare un borgo o una città, alla ricerca dell’arte ma anche del cibo tradizionale di qualità, perché in entrambi troveremo del gusto.

Nel piatto potremo sentire il sapore della storia e nei monumenti, nei musei, il profumo dell’arte. Ecco, sono i nostri Weekend con gusto. E quella che poteva essere una nostra intuizione è stata avallata anche dai vari Rapporti del Turismo Enogastronomico Italiano, confermando che i weekend preferiti sono quelli in cui arte e cibo si sposano. Uniti dal nostro gusto, aggiungo io.

Weekend con gusto, in cucina

Siamo a gennaio ma ormai il periodo di Carnevale è alle porte e la tradizione vuole che nel periodo più pazzo e sfrenato dell’anno…si esageri anche a tavola. Da tempi antichissimi, infatti, si era soliti preparare dolci dagli ingredienti sì semplici, ma fantasiosi, fritti, abbondanti e…pesanti.

Da Bologna, detta “la grassa”, capoluogo dell’Emilia Romagna, arrivano le tagliatelle fritte, variante dolce delle celebri tagliatelle con ragù alla bolognese. Questo dolce carnevalesco si è poi diffuso in tutta la regione, andando oltre le barriere storiche e culinarie che spesso distinguono l’Emilia dalla Romagna.

Questo dolce, di origine contadina, ma apprezzato anche sulle tavole dei nobili, si basa su ingredienti semplici e di facile reperibilità, come le uova, lo zucchero e la farina, a cui si associano, nelle diverse varianti, il sapore del rum, del caramello, della cannella o degli agrumi. Sfiziose e croccanti, sono caratterizzate da una sfoglia arrotolata, a cui viene data la classica forma a nido, ma anche le forme più artistiche. Eccovi, allora, la ricetta.

Tagliatelle fritte

Ingredienti

  • 200 gr di farina 00
  • 2 uova
  • 1 cucchiaio di rum
  • Scorza grattugiata di 2 limoni, meglio se bio
  • 150 gr di zucchero semolato
  • Zucchero a velo q.b.
  • Olio di arachidi per friggere

Disponete la farina a fontana su una spianatoia, ricavate un buco al centro e sgusciatevi le uova. Unitevi anche il cucchiaio di rum e impastate il tutto fino a ottenere una pasta liscia e omogenea. Avvolgetela in una pellicola e lasciatela riposare per circa mezz’ora. Poi stendete con il mattarello una sfoglia di spessore medio e cospargetela con lo zucchero semolato e la scorza grattugiata dei limoni. A questo punto arrotolate delicatamente la pasta, poi tagliate il rotolo in strisce spesse circa 1 cm.

Disponete le “rotelle” così ottenute su un vassoio e lasciatele riposare per circa 30 minuti. Versate in una padella capiente abbondante olio di arachidi. Quando sarà bollente, immergete le tagliatelle poche alla volta per non sovrapporle e farle attaccare. Rigirate un paio di volte. Quando saranno dorate scolatele con un mestolo forato e mettetele ad asciugare su carta da cucina. Lasciate raffreddare e servite con una spolverata di zucchero a velo. Se preferite, potete anche condirle con una colata di miele o di salsa al caramello, oppure con un pizzico di cannella.

 




Weekend Green Awards 2022: i vincitori della categoria Weekend con Gusto

Si è conclusa la 7° edizione dei Weekend Green Awards, assegnati ogni anno da Weekend Premium per valorizzare gli operatori del mondo del turismo che si impegnano per portare avanti il rispetto della natura, la sostenibilità, le coltivazioni biologiche e la promozione delle energie rinnovabili. Cominciamo allora per svelarvi i vincitori della categoria Weekend con Gusto che ha voluto premiare il territorio che propone le migliori eccellenze del gusto gastronomico e del gusto artistico e del bello.

1° CLASSIFICATO: “Etna gustosa” (Sicilia)

Vince la categoria “Weekend con Gusto” la Sicilia con l’itinerario “Etna gustosa che porta alla scoperta dei panorami e dei sapori del Parco dell’Etna e dei suoi borghi. Si parte da piazza Pertini a Piano Tavola alla volta di Belpasso, la città delle 100 sculture per le splendide sculture di pietra lavica che si ergono lungo la strada principale. Dopo una sosta lungo la “Via dell’Arte” si raggiunge il centro di Nicolosi e poi si percorre la Zafferana-Linguaglossa, a ridosso del Parco dell’Etna, tra vigneti e noccioleti.

Dopo una sosta a Zafferana Etnea e ai capolavori del barocco siciliano si riparte alla volta di Linguaglossa, sul versante nord est dell’Etna a metà strada tra montagna e mare. Qui nasce la celebre salsiccia preparata su ceppi di quercia, per cui Linguaglossa è presidio Slow Food. Un itinerario tra natura, cultura e gusto da mettere in programma, magari su una Fiat 500 d’epoca.

2° CLASSIFICATO: Sessa Aurunca – Garigliano (Campania)

Secondo posto per l’itinerario “gustoso” Sessa Aurunca – Garigliano, che ci porta alla scoperta delle bellezze e delle bontà del litorale domizio, in provincia di Caserta, tra antiche vestigia romane, come il Criptoportico, il Ponte Ronaco e l’antica città di Suessa, e medievali, come  il Castello Ducale del XI secolo, e delle chiese barocche. Qui poi nasce Mozzarella di Bufala Campana DOP, e formaggi come il caprino, il fiordilatte, la Provola affumicata, di prodotti da forno e delizie come la pastiera, i mustaccioli, gli stufoli e le zeppole di San Giuseppe.

3° CLASSIFICATO: Strada del Vino e dei Sapori Friulani (Friuli Venezia Giulia)

Terzo podio per la Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia, un percorso che offre più di 150 esperienze enogastronomiche per trascorrere un weekend all’insegna del gusto e delle tradizioni tra vigneti, cantine, malghe, riserve naturali, lagune e il Golfo di Trieste, magari passando tra alcuni dei borghi più belli d’Italia, come Strassoldo e Valvasone, senza dimenticare San Daniele, dove nasce il celebre Prosciutto. E, sulle tavole, gnocchi al montasio, frico, radicchio col poc, Jota e Musetto e brovada.