Roccaraso: quando il cinema riscopre l’Italia

Il successo straordinario di “Quo Vado” firmato Checco Zalone ha portato alla ribalta una località sciistica abruzzese: Roccaraso.

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Checco nel suo film cita il paese paragonando le sue temperature a quelle del Polo Nord, ed è infatti la neve la regina di Roccaraso, conosciuto per essere una delle stazioni sciistiche più famose dell’Appennino.

Neve, sole e tanto divertimento sono gli elementi che rendono perfetta la località per un weekend sportivo, ma anche rilassante.

Il Comprensorio offre un’ampia gamma di servizi per gli amanti degli sport invernali: impianti veloci, moderni e complessi sciistici che si susseguono valle dopo valle nel favoloso scenario naturalistico delle montagne della Majella.
Qui troverete innumerevoli piste adatte ad ogni esigenza sulle quali vi attenderanno i maestri di sci per poter apprendere questi meravigliosi sports e perfezionare la propria tecnica.
Il Comprensorio dispone di 160 km di piste in totale con innevamento artificiale programmato per 60 km di esse ed oltre 80 km di piste ad anelli per gli amanti dello sci nordico.
Si possono effettuare escursioni con le ciaspole, scivolare con bob, slittini o snowtubing ed i più piccoli potranno divertirsi sui mini-quad elettrici ed i buggy panther.

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qui tutte le info :

http://www.skipassaltosangro.net/index.php?option=com_content&view=article&id=77&Itemid=58

Se volete raffreddare i muscoli e scaldare l’anima dopo una sciata Roccaraso offre un ampia scelta di Hotel dotati di strutture Spa… qualche esempio?

L’Hotel **** Ansharius:

Idroterapia, trattamenti di vapore, trattamenti corpo. Il centro è perfettamente attrezzato con uno staff selezionato di professionisti. Inoltre è presente una zona umida con bagno turco, sauna, percorso kneipp, doccia emozionale e piscina con idromassaggio.

L’Hotel offre pacchetti di soggiorni con trattamenti benessere inclusi:

WEEK-END ROMANTICO:
camera standard pernottamento e prima colazione più ingresso al centro benessere durata 90 min. il tutto con spumante e frutta fresca degustati nella piacevole atmosfera della nostra zona relax a € 140,00. ( morbide ciabattine e accappatoio in dotazione)

WEEK-END RILASSANTE:
junior suite pernottamento e prima colazione più ingresso al centro benessere durata 90 min & massaggio di benvenuto 30 min € 180,00. (morbide ciabattine ed accappatoio in dotazione)

WEEK-END ” NAUSICAA” :
suite de luxe pernottamento e prima colazione più ingresso al centro benesere durata 90 min. & trattamento su “NAUSICAA”“la magia dell’acqua in tutte le sue forme” € 280,00.
( morbide ciabattine e accappatoio in dotazione)

Hotel **** Pizzalto:

200 mq di Essentia SPA vi daranno la possibilità di rilassarvi o fare il pieno di energia, offrendo la soluzione più adatta ad ogni esigenza fisica. Al termine di una giornata di sci o magari solo per coccolarsi un po’, provate i benefici dell’area benessere con percorsi d’acqua e di calore; inoltre il personale del centro sarà a vostra disposizione per massaggi e trattamenti di bellezza viso e corpo. Dall’incontro di Essentia spa con la natura, nasce la filosofia di Vegan Lab, un “LABORATORIO VEGANO” che studia il territorio circostante ed utilizza le sue risorse. Fiori, frutti, spezie, argille, oli essenziali, oli naturali…
La combinazione di diversi estratti vegetali e manualità mirate, scelte con sapienza ed efficacia, garantiscono il totale rispetto dell’equilibrio e delle difese della pelle.

Anche questo Hotel offre ottimi pacchetti per un breve break sulla neve:

Settimana Corta – Mezza Pensione ( 5 notti – dom/ ven )
– 20% su noleggio attrezzatura presso COL RENTAL di Pizzalto; 2 ore di scuola sci in collettiva dalle 9:00 alle 10:50 per bambini fino a 12 anni ;1 ingresso per ciascun adulto all’Area Benessere, previa prenotazione. € 455.00 / a persona.

Sport, relax e ovviamente gusto! L’Abruzzo e i suoi sapori sono pronti ad accogliervi. Se siete amanti dei locali a conduzione familiare, dove l’ambiente è caldo e rilassato, passate a Immacolata Ranch Agriturismo. Porzioni abbondanti e materia prima di ottima qualità, la pasta è fresca e la carne alla brace.

Se è invece un rifiugio quello che state cercando vi consigliamo Rifugio lago D’Avoli, dove l’ingresso è riservato alle persone felici. Situato in località Pizzalto,  e più precisamente alla parteza della sciovia “Lago d’Avoli” o più comunemente conosciuta come “sciovia dell’Orso”, vi sentirete davvero in montagna,  in un ambiente volutamente spartano ma allo stesso tempo raffinato, dove potrete assaporare la cucina tipica esclusivamente con prodotti locali e freschissimi e le carni alla brace davanti all’enorme caminetto o al sole sulla terrazza. Qui potrete trovare taglieri di salumi e formaggi locali, polenta, zuppe, specialità alla brace come Fiorentine, entrecote, agnello e arrosticini, salsiccia e scamorza, e inoltre dolci fatti in casa e tanto altro… Tutto accompagnato da tanta ospitalità, ottima musica, Dj-set nel week-end e da una vasta scelta dell’ottimo “Montepulciano d’Abruzzo”




SALERNO LE LUCI D’ARTISTA BRILLANO ANCORA – con ricetta

Un weekend a Salerno forse è anche più bello farlo adesso, ora  che è tornata la calma in questa città che sta scalando la classifica di quelle  più vivibili per un turista.  Conviene, dato che le  Luci d’Artista continuano fino al 24 gennaio.

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Se si è lontani, meglio arrivarci con il treno e poi noleggiare un’auto, perchè un’auto serve per andare in Costieria, verso Amalfi o verso Paestum e le mozzarelle di Battipaglia.
Ma già  Salerno offre tantissimo da vedere: Via dei Mercanti, che ancora oggi è una strada  per lo shopping, il lungo mare, il Castello di Arechi che dall’alto offre  una veduta bellissima del golfo di Salerno, il duomo del 1100, con cripta  e pulpito bellissimi. Il  Giardino della Minerva, che è l’Orto botanico più antico del mondo occidentale, fondato da Matteo Silvatico nel 1300 per gli studenti della Scuola Medica salernitana. L’orto botanico di Padova è primo come universitario, ed è stato realizzato soltanto nel 1545, duecento anni dopo. Da vedere è anche il museo diocesano con la più grande collezione al mondo di tavolette medievali d’avorio intarsiate con la storia di Cristo.

Da “visitare” ci sono anche le rosticcerie e la famosa pasticceria Pantaleone, in via dei Mercanti, dove assaggiare  la Scazzetta, il dolce tipico salernitano. Ma quando arriva sera,  scegliere  dove andare a cena non è facile,  ci sono tanti buoni ristoranti,  ma non eccellenti. Stavolta la fortuna ci ha aiutati.  I parcheggi, e ce ne sono di  comodissimi accanto al mare, erano comunque tutti pieni e ci siamo spinti in periferia, verso Pastena. Il caso ci ha fatto incontrare una giovane coppia con pizze d’asporto, che caldo profumo!, che ci hanno indicato un certo Tramp’s pub ( Il pub del barbone). Un pub a Salerno, con il mare a 300 metri?
Non avevamo scelta. Ma abbiamo trovato uno strano pub: invece di birra e salsicce c’era Greco di Tufo irpino e fritto di paranza, antipasti di pesce e tutto il resto. Nel profumo di pesce si muovevano un signore alto e grosso ( il patron Tonino Piombino)  e uno chef, Diego, che faceva incursioni nella sala, a nostro avviso senza un perchè ma per spirito di esibizionismo gastronomico. Un piatto che ci ha stupiti è stato i Tortiglioni ( o fuselloni) con alici  e pecorino  lucano di Moliterno ( o di  Filiano). E non abbiamo resistito ad estorcergli la ricetta, che  riveliamo.

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Dopo questa lauta cena, finalmente  lo spettacolo delle luci d’artista lungo Corso Garibaldi e poi nei vicoli del centro storico. Non perdersi però i pinguini sugli scogli, mentre il Castello di Arechi ( il principe longobardo)  illuminato sembra dare ancora oggi protezione a Salerno ed al suo golfo. La Costiera, con Cetara, Vietri,  Ravello, Amalfi…, è a un passo, e anche Paestum dista solo 40 km, ma sarà per un’altra volta.

Ricetta di Viaggio :TORTIGLIONI CON LE ALICI (alla siciliana)

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Ingredienti x 6

500 gr di tortiglioni di Gragnano

180 gr di alici ( pulite e diliscate fresche )

acquisto 300gr.

30 gr di pinoli

Semi di finocchio o finocchietto selvatico q.b.

Buccia grattugiata di 1/2 limone no trattato

Aglio

Pecorino filiano grattugiato 250gr

Olio extra vergine

A gusto agg. pepe o peperoncino

PROCEDIMENTO

In una teglia capace mettere olio e aglio, quando comincia a soffriggere aggiungere pinoli, semi di finocchio.Dopo 2 minuti circa aggiungere le alici da far insaporire, dopo 3 minuti aggiungere la buccia grattugiata del limone e mescolare. In questo sugo far saltare la pasta già cotta a parte, piuttosto al dente, aggiungere il pecorino e amalgamare. Eventualmente aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta . Servire velocemente.

Tramp Ristorante:

84127, Via Posidonia, 291, 84128 Salerno SA

Telefono:089 755333



Soave vino e molto più

Vino e non solo, le colline dell’Est Veronese sono un luogo incantevole dove le diverse espressioni del territorio hanno saputo comunicare tra loro in armonia. Ospitalità, natura, tipicità, le parole chiave di queste terre da scoprire grazie a pacchetti turistici dedicati alla stagione autunno/inverno.

La città di Soave origina da un borgo medievale del ‘300 a metà strada tra Verona e Vicenza. Emozionante la cinta muraria del castello con un mastio che domina 7000 ettari di vigne. Soave è, infatti, un esempio eclatante di come vino, territorio e componenti umane si siano legati indissolubilmente fino a diventare un vero e proprio fenomeno conosciuto in tutto il mondo. La città è una meta turistica d’interesse che coinvolge tutti i comprensori della zona, da Belfiore d’Adige zona di produzione di mele, a Illasi, con la valle dei ciliegi e gli uliveti della varietà autoctona Grignano, a tutta la valle dell’Alpone caratterizzata dai vigneti vulcanici e a Bolca con i suoi fossili. L’introduzione di strutture dedicate alla tutela, promozione e comunicazione come il Consorzio e la Strada del Vino Soave hanno consentito al vino e al territorio di essere conosciuti in tutto il mondo.

I prodotti tipici della Zona

Un weekend passato immersi nel verde non può che stimolare l’appetito! Sono molte le specialità da accompagnare con un ottimo calice di Soave. È un vino che si abbina a molti piatti della tradizione che ancora oggi ristoranti e trattorie preparano in maniera autentica e genuina. Il Soave può essere uno sfizioso aperitivo se accompagnato ai salumi, tra tutti la Sopressa, un salame realizzato solo con le parti nobili del maiale, e il formaggio Monteveronese di malga con una confettura di melo decio, una varietà antica tipica dell’Est Veronese. Sta bene col risotto, le paste fresche, condite con i bisi di Colognola: i piselli della varietà Verdone Nano che crescono a pochi chilometri da Soave. In inverno si apprezza molto il bollito misto condito con la tipica pearà, una salsa pepata con pan grattato, midollo e brodo. E come dolce conclusione un calice di Recioto di Soave ottenuto da uve passite, che storicamente nella zona veniva offerto proprio agli ospiti insieme ai dolci della tradizione come i Rufioi di Costeggiola, dei ravioli dolci, o la Reciotina di Brognoligo, una fragrante torta realizzata proprio con questo vino.

Ammirare la natura a passo d’uomo:

il trekking È la scelta ideale per gli amanti delle camminate. Il vigneto Soave è uno dei più estesi d’Italia; tra le pergole si snodano sentieri immersi nel verde con i tcaratteristici muretti a secco e i capitelli votivi in un tracciato di 10-15 km. Un ideale anello che copre le realtà limitrofe di Monteforte, Castelcerino, Brognoligo, Fittà. Ci si può fermare per pranzo in uno dei tanti ristoranti, trattorie e agriturismi della zona. Il pacchetto proposto dalla Strada del Vino Soave comprende: pernottamento in Hotel/B&B, pranzo o cena, visita in azienda vitivinicola, visita in frantoio.

Cavalcare sulle Colline dell’est veronese:

divertimento per grandi e piccoli È una proposta di vacanza attiva dedicata a coloro che vogliono entrare in totale sintonia con la natura passeggiando in sella al cavallo, un mezzo interessante per esplorare e ripercorrere il tracciato delle vecchie “poste”, gli stalli dove, un tempo, commercianti e viaggiatori trovavano riposo. Da far provare soprattutto ai bambini con il “Battesimo della sella”, una soluzione dedicata ai più piccoli che prevede anche un’escursione guidata alla ricerca di fossili.

Pacchetto “Famiglia”:

pernottamento per 1 notte in camera quadrupla con colazione, battesimo della sella, escursione guidata alla ricerca di fossili, una degustazione in cantina.

Mountain Bike nelle terre del Soave

Tutti gli itinerari finora illustrati possono essere percorsi in bici, un altro modo per trascorrere vacanze sostenibili, sempre a contatto con la natura. Le colline con i diversi saliscendi offrono emozioni uniche se percorsi in sella a una mountain bike avendo come sfondo il paesaggio vitato soavese.

Per Info e prenotazioni contattare: Strada del Vino Soave Piazza Foro Boario, 1 – 37038 Soave (Vr) Tel: 045 7681407 associazione@stradadelvinosoave.com www.stradadelvinosoave.com




La Verde Irpinia a 35 anni dal terremoto la rinascita

A trentacinque anni dalla tragedia che sconvolse queste verdi terre l’Irpinia si rialza, puntando alla sostenibilità ambientale. Una svolta “green” promossa da sindaci di queste terre, che per il loro impegno hanno ricevuto il prestigioso Weekend Premium nel corso dell’evento “il DOPOEXPO è green”.

Quattro valli compongono l’Alta Irpinia. Due fiumi, l’Ofanto e il Calore, sono come due spine dorsali, due linee naturali che segnano il flussi non solo di acque create da rivoli e sorgenti ma anche di storia, gusti e tradizioni. Popolazione antica, austera e fiera, la fierezza ha consentito di preservare usi e costumi, tradizioni e dialetto unico e compatto, che legano i ritmi quotidiani alla tranquillità e serenità di un paesaggio mosso, ma unito. Altipiano oggi raggiungibile grazie all’autostrada A16 che unisce Napoli e Bari, ma delimitato verso sud da un’altra antica e moderna strada di viandanti e di visitatori, quella che da Salerno porta ad Avellino e poi prosegue attraversando tutti gli Appennini campani, Melfi e quindi Foggia, la così detta Ofantina.

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Territorio ricco di acqua, con un inverno simile alle Alpi e un’estate di valle fresco e gradevole dalla valle dell’Ansanto all’Osento, dall’Ofanto alla valle Calaggio. Nota al grande pubblico come la “Verde Irpinia” per tre grandi luoghi naturalistici e testimoni di un “paesaggio culturale” unico, il Parco dei Picentini, il Lago di Conza e la Valle della Caccia. I Monti Picentini (oltre 1800 mslm), sopra la città di Montella, sede del famoso castello Longobardo ristrutturato, sono meta degli appassionati di neve e di sci da tutta la Campania e Puglia. Per diversi mesi è possibile sciare in un contesto orografico di diverse vette che superano i 1500 metri, totalmente a bosco. I monti Piceni danno vita al fiume Ca, mentre fra le montagne di Nusco e Torella dei Lombardi ci sono i primi rivoli del fiume Ofanto che nel suo scorrere a valle crea il lago di Conza, grande bacino imbrifero, creato dalla pioggia, sotto l’Alta Irpinia che addirittura fornisce l’acquedotto pugliese. Il lago di Conza oggi è Oasi WWF. A proposito di oasi, nella vicina Senerchia lungo la valle del Sele è possibile visitare, in pieno Parco Naturalistico dei monti Picentini, l’Oasi della Caccia con le sue numerose cascate. Ai suoi piedi si erge l’antico borgo medievale di Quaglietta con il Castello che guarda il golfo di Battipaglia e il Santuario di San Gerardo a Maiella, nel comune di Caposele, meta di migliaia di fedeli ogni anno. Tracce dei possedimenti Aragonesi sono ancora visibili in Alta Irpinia. Degni di nota sono il palazzo baronale di Cassano Irpino e la Torre di Bagnoli, oltre al convento di San Francesco a Folloni, un antico monastero visitabile e ricco di opere pittoriche importanti, vicino alla città di Montella. Agli Aragonesi si deve l’attuale impostazione agraria, soprattutto per le ampie estensioni a castagne e nocciole che assicurarono l’assetto idrogeologico e per la costruzione di mulini. Una ulteriore testimonianza di cultura antica è il castello di Sant’Angelo dei Lombardi. Voluto dai Longobardi per il culto dell’Angelo e dell’Arcangelo, rifatto nell’ XI° secolo, con tracce atte alla difesa interna, ingrandito da Federico II°, si erge a dominio della valle da cui si vedono le vestigia antichissime e maestose della Abbazia del Goleto. Dopo una visita obbligata alla Cattedrale di Sant’Angelo e sosta a Goleto, un simbolo della storia, cultura, civiltà di tutta la Campania, si può partire per un interessante percorso “della spiritualità” fra luoghi di fede e ambienti di paesaggio toccando il famoso Episcopio di Sant’Andrea del XIII° secolo sede degli arcivescovi campani, la chiesa di Monte Castello nel comune di Morra de Sanctis, Santa Maria delle Grazie a Guardia Lombardi dove è possibile sostare. Quindi salita fino al culmine del borgo antico di Cairano per il santuario dell’Immacolata, fermata obbligata a Bisaccia per il convento di Sant’Antonio del 1600 e infine ad Andretta la chiesa della Stella mattutina su preesistente convento cistercense.

Castello Longobardo - Gesualdo

 

La natura Verde-Green dell’Alta Irpinia non finisce mai. Ecco un altro itinerario, in auto o in moto, partendo dal monte Airola, quindi la rocca di Cairano, il Parco Archeologico dell’antica Compsa con il foro romano, l’anfiteatro, numerosi reperti di vario genere (epigrafi, sarcofagi, mosaici, ecc..), oggi, sistemati in un museo allestito in un edificio ristrutturato all’interno dell’area, dove merita un pic-nic con Caciocavallo Podolico, il prosciutto Irpino, l’olio di Raceve e un calice di Fiano o Greco dell’Alta Irpinia. Si prosegue per il Belvedere di Mira vicino a Teora e arrivo a Lioni, borgo moderno e rinnovato, per un miraggio-scoperta della natura, Oppido Vetere. Senza parole. Monumenti naturali, borghi, castelli dimostrano che siamo in un entroterra antico, terra di passaggio fra le potenti città di Napoli, Caserta e Salerno sul Tirreno e i porti di Foggia, Bari, Brindisi in stretto collegamento con le terre greche, mediorientali e lo sconosciuto Oriente. Nevralgico, strategico, oggi si direbbe. Già nel 570 i Longobardi fondarono il ducato fino all’850 quando iniziarono le devastanti guerre civili. Solo con i Normanni il territorio riprese un ruolo importante: a Longobardi e Normanni si deve la totalità della nascita dei paesi. Oggi molto rimarginati causa anche calamità, ma riscontrabili ancora nei manufatti che caratterizzano i numerosi castelli di Bisaccia, Morra, Torella, l’antica Lacedonia, l’Aquilonia degli anni Trenta, il borgo di Calitri, di Cairano, di Guardia Lombardi e di Rocca San Felice e le terme di San Teodoro di Villamaina. Un percorso, definito “green street” che parte dalle diverse fontane e sorgenti che sgorgano vicino al borgo di Andretta e al Belvedere del Monte Airola e si inoltra nei boschi, oasi e parchi, tutelati e curati, di Cuccari, Consa, Mezzana dove si ammirano castagneti immensi fra pianori a prato, piccoli uliveti di famiglia. All’improvviso, sempre lungo la strada, ecco il lago di San Pietro, la Rocca di San Felice con la famosa e terrificante porta Mefite, porta dell’aldilà immortalata da Virgilio. Quindi andando verso Guardia Lombardi e Villamania, luogo incantevole dove le cure termali sono sinonimo di benessere e salute, si incontrano ancora foreste e boschi di castagni, nocciole, noci, frassini, querce, distese verdi fra fontane e sorgenti naturali, compresa a Torella dei Lombardi quella che dà vita al fiume Ofanto, un simbolo della natura dell’Alta Irpinia, a testimoniare e a ricordare che una volta, milioni di anni fa, l’altipiano irpino era un grande lago con qualche collina. Così, Sant’Angelo dei Lombardi, Teora, Lioni, Montella e tutta la dorsale del viaggio degli uomini con le mani callose, hanno riscoperto nelle tradizioni dei luoghi, delle memorie, come il cammino di San Gerardo a Caposele e Monteverde, l’identità mai perduta.

 

 




NOLI (SAVONA), BELLEZZE SEGRETE

PASSEGGIATE DANTESCHE E ARCHITETTURE MEDIEVALI

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PERCHE’ ANDARCI Incastonata in una baia delimitata da Capo Noli e Punta Vescovato, Noli è uno dei più caratteristici insediamenti del Ponente ligure. Persino Dante Alighieri nella Divina Commedia (IV canto, Purgatorio) parla di come il suo “viaggio” lo condusse a scoprire questo luogo. Il passato di Noli è arricchito da figure illustri come Giordano Bruno e Cristoforo Colombo e rappresenta un mosaico affascinante, degno di uno dei Borghi più belli d’Italia.

DA VEDERE L’abitato medievale di questa antica repubblica marinara conserva torri (8 delle 72 medievali, visitabile quella di San Giovanni), palazzi e la cinta muraria che sale all’antico Castello di Monte Ursino, nascosta tra due pieghe della montagna, protesa verso il mare. Dall’imponente torre circolare di avvistamento, le cinta murarie merlate scendono fino al mare e verso l’abitato: il castello è una delle principali attrattive.

Castello di Monte Ursino

Parte del progetto Museo Civico Diffuso sono i seguenti itinerari: il “Sentiero del Pellegrino” e l’antica “Strada Romana di Voze”, con il complesso Monumentale di San Paragorio (sec. XI-XII) uno dei gioielli architettonici della Liguria, monumento nazionale dal 1890. Noli è punto di ritrovo per gli amanti dello sport come il windsurf, la vela e le attività subacquee.

Chiesa di San PAragorio - Wikipedia
Chiesa di San PAragorio – Wikipedia

Sulla spiaggia i pescatori di Noli portano con sé i segreti della pesca e della tradizione: da non dimenticare tra il loro pescato i cicciarelli, nominati presidio Slow Food.

DOVE DORMIRE: Fra il Castello del monte Ursino e uno dei tratti di costa più suggestivi della Riviera ligure, l’Hotel Palazzo Vescovile è una dimora d’epoca dove vivevano i Vescovi di Noli. www.hotelvescovado.it/hotel.php

DOVE MANGIARE: Premiato con una stella e tre forchette rosse nella Guida Michelin 2014, il Ristorante Il Vescovado si trova nelle stanze del Palazzo Vescovile di Noli www.hotelve- scovado.it/ristorante.php. U bucun du preve è un’ottima trattoria ligure in centro, con attenzione ai presidi Slow Food, tel. 019.7485289. Info: www.comunenoli.gov.it