Almeno una volta? Alle Galapagos

(Italian and English versions)

SPECIALE MARZO IN THE WORLD: GALAPAGOS

Per il nostro mese in the world abbiamo deciso di dedicare una volta alla settimana un “almeno una volta”. Un articolo che racconta, con la firma dei nostri più autorevoli autori, i loro viaggi speciali in giro per il mondo, per scoprire quelle che secondo loro sono le mete da visitare almeno una volta nella vita.

Di Giuseppe Ortolano

Il direttore mi chiede, secondo me che ho girato il mondo, dove bisogna andare “almeno una volta nella vita”. Non ho dubbi, rispondo subito «alle Galapàgos». Non c’è luogo sul pianeta terra che mi abbia incantato come queste “ colline nere che sorgono dal mare e dalla nebbia” dove “sulle rocce si muovono, a ritmo di siesta, tartarughe grandi come mucche e in mezzo a giravolte scivolano gli iguana, dragoni senza ali”, come ebbe a descriverle il capitano del Beagle, sul quale viaggiava Charles Darwin. E proprio come il celebre naturalista britannico in quella manciata di isole incantate perse nell’Oceano Pacifico sono passato “ da stupore a stupore”. Mi sono commosso ogni volta che sono sbarcato su un’isola disabitata, dove mi ritrovavo a muovermi in punta di piedi per non disturbare gli animali che la popolavano.

Mi sono emozionato ogni volta che ho nuotato tra leoni marini giocherelloni che facevano finta di venirmi addosso, per poi evitarmi all’ultimo momento. O quando mi danzavano attorno decine di piccoli e riservati pinguini. Mi sono sentito piccolo di fronte alla maestosità di una natura dove le immense colate di lava incontrano antiche foreste pietrificate e un mare cristallino. Poi ci sono state le ore passate ad ammirare il volo di fregate, sule e albatros, il dolce addormentarsi cullati dalle onde del mare, i racconti dei pescatori, le danze dei delfini, lo spettacolo delle balene. Un turbine di emozioni da vivere “almeno una volta nella vita” e rapidamente prima che i nostri comportamenti scellerati, la pesca di rapina, il surriscaldamento dei mari o altri moderni pirati, interessati alle risorse naturali dei mari e ai loro titoli in borsa, danneggino irrimediabilmente queste splendide e uniche isole incantate.

Leoni marini alle Galapagos

Chiediamo permesso ai veri padroni delle isole

Si lo so, il biglietto aereo è caro, l’ingresso al Parco costa molto e, a causa del numero chiuso, è necessario organizzare la vacanza con molto anticipo. Ma non esiste al mondo luogo che mi abbia affascinato e incantato come l’arcipelago della Galapàgos, appartenenti all’Ecuador.

Qui sono ancora gli animali i veri padroni delle isole, in gran parte disabitate. Ogni volta che sono sceso a terra mi è sembrato di essere un ospite, che doveva muoversi con attenzione, per non disturbare la fauna locale, che sembrava guardarmi con sguardo di sfida, come a ricordarmi che qui comandano loro e che il mio passaggio è tollerato, solo per poche ore al giorno.

Per una volta moderatevi nell’uso della macchina fotografica o del telefonino. Certo è affascinante portare a casa le foto delle enormi tartarughe che danno il nome all’arcipelago o delle iguana marine, tanto care alla teoria evoluzionistica di Darwin. Ma osservare estasiati il lento decollo dei pesanti albatros o il volo regale della fregata, giocare in acqua con i leoni marini, nuotare tra i pinguini e sorridere ai flamingo rosa senza dover obbligatoriamente trasformare l’emozione in fotografia non ha prezzo. Almeno per me.

Una volta sola non è bastata

Ho visitato le Galapàgos tre volte, ma ci tornerei anche domani. Un paio di volte sono atterrato all’aeroporto di Baltra, il principale dell’arcipelago, per poi imbarcarmi su piccole navi che, navigando prevalentemente di notte, portano i turisti, accompagnati da guide naturalistiche, sulle isole più interessanti.

È il tour che consiglio per iniziare a scoprire questo mondo incantato. Meglio quello che dura una settimana e che offre l’opportunità di toccare Santa Cruz (dove si trova il principale centro turistico: Puerto Ayora), Bartolomè, San Salvador, Genovesa, Isabela (la più grande dell’arcipelago con i suoi sei vulcani, dei quali cinque in attività), Fernandina, Floreana, Española e San Cristobal (il capoluogo amministrativo e sede dell’altro aeroporto). Si dorme in barca, in comode cabine con servizi, e di solito si scende a terra un paio di volte al giorno, nelle ore stabilite dal Parco per visitare le diverse isole senza arrecare particolare disturbo alla fauna. Ma la terza volta ho deciso di alloggiare sulle isole.

Pinnacle Rock

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For our month “in the world” we decided to dedicate once a week a “at least once”. An article that tells, with the signature of our most authoritative authors, their special trips around the world, to discover what they think are the destinations to visit at least once in your life.

By Giuseppe Ortolano

The director asks me, in my opinion, that I have travelled the world, where to go “at least once in my life”. I have no doubt, I immediately answer «to the Galapàgos». There is no place on planet earth that has enchanted me like these ” black hills that rise from the sea and from the fog” where “on the rocks they move, at the rhythm of siesta, turtles as big as cows and in the middle of turns iguanas slide, dragons without wings”As the captain of the Beagle, on whom Charles Darwin was travelling, described it. And just like the famous British naturalist in that handful of enchanted islands lost in the Pacific Ocean I went from “wonder to wonder”. I was moved every time I landed on an uninhabited island, where I found myself on tiptoe not to disturb the animals that populated it. 

I got excited every time I swam with playful sea lions who pretended to come at me, only to avoid me at the last moment. Or when dozens of small, reserved penguins danced around me. I felt small in front of the majesty of a nature where the immense lava flows meet ancient petrified forests and a crystal clear sea. Then there were the hours spent admiring the flight of frigates, boobies and albatrosses, the sweet falling asleep lulled by the waves of the sea, the tales of fishermen, the dances of dolphins, the spectacle of whales. A whirlwind of emotions to live “at least once in a lifetime” and quickly before our reckless behaviors, the fishing of robbery, the overheating of the seas or other modern pirates, interested in the natural resources of the seas and their stocks in the stock exchange, irreparably damage these beautiful and unique enchanted islands.

Leoni marini alle Galapagos

 

We ask permission to the true masters of the islands

 

Yes I know, the plane ticket is expensive, the entrance to the Park costs a lot and, because of the closed number, you need to organize your holiday well in advance. But there is no place in the world that has fascinated and enchanted me like the archipelago of Galapàgos, belonging to Ecuador.

Here the animals are still the real masters of the islands, largely uninhabited. Every time I came ashore I felt like a guest, who had to move carefully, not to disturb the local fauna, who seemed to look at me with a defiant look, as if to remind me that here they command them and that my passage is tolerated, only for a few hours a day.


Use your camera or mobile phone for once. Of course it is fascinating to take home the photos of the huge turtles that give their name to the archipelago or the marine iguanas, so dear to Darwin’s evolutionary theory.

But watch in ecstasy the slow takeoff of the heavy albatross or the royal flight of the frigate, play in the water with the sea lions, swim among the penguins and smile to the pink flamingo without having to necessarily turn emotion into photography is priceless. At least for me.

 

Once was not enough

I visited the Galapàgos three times, but I would go back again tomorrow. A couple of times I landed at Baltra airport, the main airport of the archipelago, and then I boarded small ships that, sailing mainly at night, bring tourists, accompanied by nature guides, on the most interesting islands.

It is the tour I recommend to start discovering this enchanted world. The one that lasts a week and offers the opportunity to touch Santa Cruz (where the main tourist center is located: Puerto Ayora), Bartolomè, San Salvador, Genovesa, Isabela (the largest of the archipelago with its six volcanoes, of which five are active), Fernandina, Floreana, Española and San Cristobal (the administrative capital and seat of the other airport). You sleep by boat, in comfortable cabins with services, and usually you go down to shore a couple of times a day, in the hours set by the Park to visit the different islands without causing particular disturbance to the fauna.  But the third time I decided to stay on the islands.




Il sogno americano, come, dove, e con cosa vivere i weekend avventurosi

Come vivere il sogno di un viaggio americano? Con un pizzico di italianità che dona lo stile giusto.

Tra i sogni ad occhi aperti dei viaggiatori, una fuga verso sconfinati spazi aperti occupa sicuramente un posto d’onore in questo periodo. Grazie al crescente desiderio di contatto con la natura, paesaggi incontaminati e vacanze attive, gli itinerari meno battuti e le proposte di alloggi alternativi sono destinati a diventare sempre più popolari.
Una delle tendenze più in voga del momento è il glamping, che si sta affermando come soluzione di
fascia alta dove non mancano una buona dose di avventura e il contatto con la natura. Aziende del
settore come Aman e Under Canvas, tra il 2020 e il 2021 si espanderanno sempre di più per offrire
aree campeggio ancora più chic.

Autocamp, che offre lussuosi rifugi negli iconici caravan Airstreams, aprirà il suo primo sito al di fuori della California con l’Autocamp Cape Cod, a partire dalla primavera 2021. Nel frattempo, l’offerta di alloggi eccentrici di Airbnb negli Stati Uniti continua a crescere, dalle case sull’albero all’aperto fino alle “Gully Huts” dallo stile più underground.
Per chi è alla ricerca di alternative ai classici alberghi, gli Stati Uniti offrono un grande ventaglio di
opzioni: ecco alcune  proposte molto originali per immergersi completamente nella natura e nella maestosità dei paesaggi americani.

 

Camp Sarika by Aman, Utah (apertura nell’estate 2020)

A poca distanza da Amangiri, raggiungibile sia in macchina che con una escursione, Camp Sarika è separato dal resto del mondo. Un luogo remoto contraddistinto da un profondo legame con la natura che lo circonda, per concedersi una fuga dalla vita frenetica della città. La struttura offre
un ristorante, una piscina principale, una lounge e un paio di spa suite, tutti elementi che rendono Camp Sarika un rifugio completamente indipendente. Il campo è immerso in un paesaggio ultraterreno, circondato da 600 acri di imponenti mesa, canyon e sabbia color ruggine. Il campo tendato regala un'esperienza intima e selvaggia nel cuore del deserto, a poca distanza da cinque parchi nazionali e dalla riserva nazionale Navajo. Un luogo unico, che rappresenta un punto di ingresso alternativo nelle terre selvagge del Vecchio West.

 

Under Canvas, Tuolumne County, California (apertura 2020, TBC)

Under Canvas, società specializzata in lussuosi alloggi in stile safari nei parchi nazionali americani, nel 2020 si prepara ad inaugurare la prima località di glamping nella zona di Yosemite. Situato a sole due ore e mezzo di macchina a est della baia di San Francisco e a 20 minuti dall’ingresso del Parco Nazionale di Yosemite, il sito di glamping si erge su un’area di 85 acri tra alberi di sequoia e prati sconfinati. La location nella Contea di Tuolumne offrirà 90 tende in stile safari e aree lounge tendate, rappresentando la scelta perfetta per i viaggiatori avventurosi che desiderano esplorare i luoghi imperdibili di Glacier Point, Half Dome ed El Capitan.

Airbnb Treehouse Canopy Room, Permaculture Farm, Miami, Florida

Grazie alla luce delicata e alle fronde degli alberi che offrono l’ombra perfetta per rinfrescarsi dal caldo di Miami, questa casa sull’albero offre agli ospiti un’esperienza di autentico relax in un ambiente che ricorda quello di un’isola lontana, senza muoversi dal quartiere di Little Haiti. Circondati da capre, maiali, emù, galli e gatti, gli ospiti si sentiranno come trasportati in campagna. Per raggiungere l’alloggio all’interno di questa oasi urbana è necessario arrampicarsi lungo la stretta scala fino al terzo piano della casa, costruita tra i rami di un albero di Pithecellobium, dove si trova anche un bagno all’aperto in stile Bahamas

Dixie Daisy Airstream, Hill Country, Texas

Tende a tema cowgirl, piastrelle luminose e pareti giallo brillante fanno da cornice a questo Airstream dallo stile retrò, immerso tra centinaia di olmi a Smith Creek, nel cuore del Texas Hill Country. È il luogo perfetto per fare una doccia all’aperto, brindare in gruppo intorno ad un falò o rilassarsi nelle vasche idromassaggio sotto le scintillanti lucine della sera. Inoltre, il segnale telefonico non è sempre garantito, quindi gli ospiti possono davvero sfruttare la posizione remota per andare “offline” e godersi il panorama stupendo fatto di colline, insenature, bagni e percorsi naturalistici che offrono un detox perfetto dalla vita frenetica. Il vicino Pedernales Falls State Park è ideale per una nuotata o un’escursione all’aperto.

The Resort at Paws Up, Blackfoot Valley, Montana

I viaggiatori possono sperimentare la vita dei cowboy nelle pianure del Montana, negli Stati Uniti nord-occidentali, al Resort at Paws Up. Gli ospiti possono prenotare una delle capanne di legno di questa tenuta di ben 37.000 acri, con ranch in attività, ma sono le tende spaziose e appartate i posti più speciali in cui soggiornare. La scelta è tra quelle arroccate sul bordo di una scogliera, con vista sul turbinoso fiume Blackfoot (che per dieci miglia scorre attraverso la proprietà) ed Elk Creek, circondato da alberi imponenti. Gli interni sono in stile western-chic, con giroletti in legno, stampe vivaci e vasche da bagno in rame, che donano quel tocco di lusso anche alla vacanza in campeggio. Nella sezione privata del ranch, sono presenti delle tende di glamping con vista su prati e montagne. Il luogo ospita inoltre numerosi workshop sulla natura selvaggia che spaziano da lezioni di pittura e sessioni di fotografia del cielo, a pesca con la mosca, escursioni e passeggiate a cavallo. Da qui è possibile esplorare la regione del fiume Blackfoot, passeggiando tra le foreste di conifere e lungo pianure vuote, ammirando gli splendidi paesaggi della natura selvaggia del Montana

Gli stili giusti per le avventure americane:

“The best of you”

Avventurose e pronte a tutto, si, ma con femminilità!

Triumph inaugura la stagione Autunno/Inverno 2020-21 con un claim di empowerment tutto al femminile: “The best of you”, un messaggio che invita le donne ad esaltare sempre la versione migliore di se stesse partendo dalla scelta della lingerie. Madrina di questo messaggio è  l’iconica linea Amourette, dedicata a donne dinamiche ed indipendenti che puntano sulla lingerie per sentirsi femminili e a proprio agio in ogni situazione.

Amourette Charm, leggero, setoso ed invisibile sotto i vestiti, propone una serie di completi moderna e ricercata, l’ideale per  le silhouette femminili. Must-have di stagione è il reggiseno sfoderato interamente che valorizza il décolleté in modo naturale.  Realizzato in  pizzo elasticizzato si abbina al seducente slip modello brasiliana dalla  copertura minima.

Trending Now for Nature

I nuovi capi della collezione Mango raccontano una storia in cui oltre alla natura, al divertimento e al relax, anche i pezzi casual sono al centro della scena. Dai tessuti fluidi, trasparenti e satinati alle stampe spot e ai dettagli decorativi. Questa è una selezione di modelli ampi e creazioni facili da indossare perfette per  vivere il presente e godersi un weekend nel nuovo continente.

FLAPPER  Collezione Resort hair-dress

Calza a pennello per i nostri viaggi avventurosi questa collezione dalla femminilità leggera e aggraziata. Dall’altro lato, rigore e ricerca di uno stile trasformista. La pre-collezione SS21 di Flapper ha una doppia natura. Mostrarsi e distinguersi ma anche coprirsi e proteggersi. In condizioni di meteo avverso come di vulnerabilità.

Forme e geometrie mutano per vestire ogni tipo di diversità, estetica e culturale. La funzionalità incontra una nuova dimensione poetica e femminile.

Pronti a tutto, i modelli ultraleggeri in nylon waterproof. E poi Trisha, cloche con lunga falda posteriore asimmetrica, spicca la forma allungata dotata di taschine del cappello Paloma, il nuovo modello di punta.

Onirico, lo shantung. La classica seta grezza  è qui proposta in versione tech, rigida e modellabile. La palette siderale dà una forte sofisticazione anche al più semplice degli accessori. Come Ginger, elastico con gonnella , sempre più c’è l’intenzione al vestire i capelli (non solo headdress quindi, ma hair-dress).

In Beauty

 

HOLIDAY KIT by Susanne Kaufmann : I formati travel di alcuni tra i prodotti più amati del brand skincare racchiusi in un inedito kit ideale per il nostro viaggio americano.

In formato travel, prodotti idratanti, rigeneranti e per proteggersi dal sole. Analogamente a tutte le referenze del brand skincare, sono formulati e prodotti nelle Alpi austriache avvalendosi dei più efficaci attivi botanici.
Perfetto per essere portato con sé in vacanza , Susanne Kaufmann Holiday Kit include infatti le praticissime travel size di prodotti che idratano e rinnovano la pelle dopo l’esposizione al sole, così come uno spray antibatterico per le mani, la cui azione detergente non lede l’idratazione delle estremità. In particolare il kit comprende:

Moisturizing Mask. Maschera idratante dalla texture ultra piacevole, nutre la pelle grazie alla presenza dell’olio di nocciola e dell’estratto di viola del pensiero. La pelle appare ridefinita, la freschezza è ripristinata.
Lip Balm. Oli e cere vegetali nutrono e proteggono le labbra a lungo.
Hand Spray Purif-i sanitizing. Spray che rimuove i germi dalle mani grazie all’alcol vegetale, mentre principi attivi derivanti da arnica e dalle proteine della seta nutrono la pelle.
Body Broad Spectrum Protection Sunscreen SPF 25. Crema solare protettiva per il corpo. Rinforza la barriera protettiva naturale della pelle ed è waterproof. La formulazione idrata intensamente e apporta un nutrimento longlasting.
After Sun Gel moisturizing. Gel doposole che contiene l’innovatico complesso di acido ialuronico CUBE³, dall’intensa azione idratante. L’aloe vera protegge dai danni causati dai fattori ambientali e ha un effetto rinfrescante e lenitivo sulle scottature solari.
Rose Water Mist. Spray rinfrescante per il viso, vera e propria fonte di freschezza ogniqualvolta se ne senta l’esigenza. Ha un effetto antiossidante e lenitivo, donando al contempo alla pelle un aspetto sano e riposato. Il delicato profumo di rosa aggiunge piacevolezza ulteriore per il corpo e per l’anima.

For Him

Se anche lui deve venire in America, che lo faccia con la scarpa giusta!

Ispirato dal West Americano, tema che ricorre anche nella collezione Palm Angels Autunno/Inverno 2021, Francesco Ragazzi ha reinterpretato l’iconico Desert Boot di Clarks, proponendo lo storico modello in due colori differenti – sabbia e nero – impressi con il logo Palm Angels a contrasto.

La collaborazione Palm Angels x Clarks Originals evoca visioni di infuocati canyon e aride montagne, immagini di avventura, scoperte e sfide infinite.




TOP TEN, LE LOCALITA’ TRENDY DEL 2020 prima parte

Come di consueto, alla fine di ogni anno, in redazione c’è grande fermento perché è il momento di stilare le top ten, le destinazioni più trendy per il nuovo anno. Viaggio culturale? Viaggio all’insegna del relax? Adrenalinico? Gastronomico? Di tendenza o green? A ognuno il suo. In ogni caso la parola preferita e maggiormente usata nel mondo travel è ESPERIENZA. Oggi i viaggi devono essere esperienziali, particolari e lasciare ricordi indelebili. Ecco dunque, qui di seguito, la nostra selezione di destinazioni per aiutarvi nella scelta

  1. ETIOPIA

Al primo posto nella classifica top ten 2020 c’è l’Etiopia, dalle enormi bellezze paesaggistiche, terra ancora oggi integra e vera. Un luogo ancestrale perché questa è la terra dell’Homo Sapiens, è da li che discendiamo. Una terra selvaggia con montagne, deserti lavici, paesaggi incantevoli e antiche civiltà. Paesaggi molto diversi tra loro, tra cui alcuni quasi impervi e irraggiungibili e altri dove emergono tesori della civiltà passata come ad esempio gli obelischi di Axum oltre a chiese e castelli.

Non dimentichiamoci inoltre che il Primo Ministro dell’Etiopia è stato premiato con il Premio Nobel per la pace per il suo impegno per la pace e la cooperazione internazionale e in particolare per aver posto fine al conflitto armato con l’ Eritrea.  Ma l’Etiopia ha fatto altre grandi riforme, ma  una è importantissima per noi: LA PACE CON LA NATURA, facendo piantare 350 milioni di alberi, in un solo giorno, il 30 luglio scorso conquistando così un primato mondiale. Per tale iniziativa Weekend Premium ha premiato l’Etiopia consegnando, nell’evento Weekend Premium Awards 2019, il “Green in The World”.

TOP TEN 2020

  1. GIAPPONE

Al secondo posto abbiamo scelto per voi il Giappone, terra che sorprende con la sua cultura così diversa dalla nostra.  Un luogo unico, in cui convivono millenarie tradizioni ancora ben vive e soluzioni futuristiche da fantascienza. Accanto ai tradizionali kimono e agli inchini per salutare, sfrecciano a quasi 400 chilometri orari gli shinkansen, i treni proiettile in grado di collegare Tokyio a Kyoto in un lampo. Accanto agli antichi templi scintoisti e ai raccolti e silenziosi giardini zen svettano grattacieli di vetro da cui nascono le soluzioni tecnologiche più avanzate. La terra del Sol Levante è un paese dai mille contrasti dove convivono antiche tradizioni e tecnologie futuristiche. Ed è proprio questo che caratterizza il Paese: lo straordinario connubio tra antichità e modernità. Nel 2020 inoltre c’è un motivo in più per far visita al Giappone: i giochi della XXXII Olimpiade che si terranno a Tokyo dal 24 luglio al 9 agosto 2020.

TOP TEN 2020

  1. BHUTAN

Da sempre in Italia si combatte per fare alzare il PIL (prodotto interno lordo) in Bhutan invece si combatte per alzare il FIL (felicità interna). Pensate che alla domanda quali fossero i risultati del PIL il giovane re del Bhutan, nel 1972, rispose: PIL? Io mi preoccupo del FIL, la felicità del mio popolo e dal 2018 il FIL è all’interno della costituzione bhutanese. Dunque cosa c’è di meglio che visitare la terra della felicità? Cosa è piaciuto a Weekend Premium di questo Paese? Gli elementi su cui è basata la politica del paese: rispetto per la tutela dell’ambiente, rispetto delle tradizioni locali, una buona amministrazione e uno sviluppo sostenibile.  L’obiettivo comunque non è certo quello di dare felicità alle persone ma quello di trovare le condizioni adatte per poterla raggiungere. La filosofia buddista insegna che la cosa più importante è l’uomo e l’ambiente in cui vive aiuta sicuramente. Il Bhutan è un museo a cielo aperto dove tutto è conservato in maniera impeccabile. Non resta che accertarvi in prima persona se è possibile misurare la felicità.

TOP TEN 2020

  1. TANZANIA

Non basterebbero 100 pagine per descrivere questo lembo di terra africana. La Tanzania ha le riserve più belle e più selvagge dell’intero continente. I suoi parchi naturali ospitano un numero impressionante di animali: leoni, elefanti, gazzelle, giraffe, bufali, zebre, leopardi, coccodrilli… uno spettacolo emozionante vederli nel loro habitat.

In Tanzania poi l’ottava meraviglia del mondo “il Ngorongoro”, un cratere ricco di fauna con vedute spettacolari.  Un’area naturale unica che racchiude una grande varietà di habitat e microclimi che spaziano dalla savana alla foresta. È in Tanzania che si può ammirare e, per i più temerari, scalare il Kilimangiaro ed è sempre in Tanzania che si possono incontrare i fieri guerrieri MAASAI e assistere alle loro suggestive danze tradizionali. Un luogo magico che, chi ama gli animali e li vuole conoscere nel luogo di origine, deve assolutamente vedere.

TOP TEN 2020

  1. COSTA RICA

Come definirla? Un’oasi di pace. In Costa Rica il 25% del territorio è Parco Nazionale. Sono in tutto 27 di cui 3 Patrimonio dell’Umanità Unesco. Il Parco Nazionale Corcovado regala scenari indimenticabili e una passeggiata nella foresta tropicale con una ricca fauna da contorno è impagabile.

Ma anche le  spiagge della Costa Rica sono paradisiache con sabbia di vari colori bianca, gialla, nera dove sdraiarsi all’ombra di palme da cocco.

È un paese attento allo sviluppo sostenibile e il governo mette in atto molte iniziative a tutela delle specie naturali e del territorio. Sono molti gli agricoltori che usano il sistema della permacultura, ovvero un’agricoltura senza l’uso di pesticidi. In Costa Rica non esiste un esercito, non esiste la pena di morte,  questo gioiello dell’America Centrale punta tutto su salute e felicità.

TOP TEN 2020

Vi aspettiamo con la seconda parte domani




ITALIA PIU’: FERRARA, UN GIRO NELLA PRIMA CITTA’ MODERNA D’EUROPA

PERCHE’ ANDARCI

Definita la prima città moderna d’Europa, Ferrara detiene tale primato dal periodo rinascimentale, quando, per volere del duca Ercole I d’Este, nel 1484, la città fu sottoposta a una delle più importanti progettazioni urbanistiche della storia europea moderna. L’Addizione Erculea, primo esempio di pianificazione ragionata degli spazi urbani, fu opera dell’architetto Biagio Rossetti. La nuova parte della città viene chiamata Arianuova, collocata al di fuori del vecchio asse del castello medievale, e connotata fino alla fine del XIX secolo da ampie aree verdi interne alle nuove mura rossettiane.

DA VEDERE

Ancora oggi si conservano intatti il centro storico medievale-rinascimentale, iscritto dal 1995 alla lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, e le delizie estensi, cioè le residenze disseminate in tutto il territorio della Signoria, anch’esse nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità assieme al delta del Po. Il centro storico, circondato dalle mura rinascimentali che si estendono per nove chilometri, è dominato dal Castello Estense, da cui comincia corso Ercole I d’Este, lungo il quale si incontrano Palazzo Prosperi Sacrati, Palazzo dei Diamanti, la Certosa Monumentale, il Tempio di San Cristoforo alla Certosa. La parte medievale, costituita da vicoli, stradine e volte come via delle Volte, ospita palazzi memorabili come Casa Romei. Da non perdere Palazzo Schifanoia, con la Sala dei Mesi del Cossa e Roberti, oggi sede del Museo Civico, mentre il Museo Archeologico Nazionale si trova all’interno di Palazzo Ludovico il Moro. Sotto gli Este, Ferrara viene trasformata in un centro artistico europeo, ospitando personalità come Ludovico Ariosto e Torquato Tasso, Niccolò Copernico e Paracelso, Andrea Mantegna e Tiziano, Giovanni Pico della Mirandola e Pietro Bembo. La “città delle biciclette” è visitabile su due ruote, grazie all’estesa rete di percorsi cicloturistici.

 

 

DOVE DORMIRE:

Hotel Annunziata**** Piazza Repubblica, 5 – 44121 Ferrara. Tel. +39 0532 201111

La struttura sorge in pieno centro con vista sul Castello. Dotato di tutti i comfort e arredamento di design www.annunziata.it.

DOVE MANGIARE:

 

Ristorante Antico Giardino Via Martelli, 28 – 44123 Ferrara, Tel.+39 0532 412587

L’Antico Giardino è un piccolo gioiello della ristorazione ferrarese dove convivono la tradizione culinaria emiliana e l’innovazione http://www.ristoranteanticogiardino.com/.

 

Per maggiori informazioni: www.ferrarainfo.com




Destriero, 25 anni fa l’impresa del Nastro Azzurro

Il 9 agosto nell’ambiente nautico italiano è una data importante, perché segna la ricorrenza dell’impresa compiuta dal Destriero, nave che in quel giorno del 1987, sotto le insegne dello Yacht Club Costa Smeralda, stabilì il record di velocità nella traversata atlantica, conquistando l’ambito Nastro azzurro. Una nave in un canale web dedicato alle automobili? Perché? In questo caso si può fare un’eccezione, poiché sono diversi i punti di contatto fra questa imbarcazione e le auto. Quali? Fiat, Pininfarina, Gianni Agnelli e Cesare Fiorio. Possono bastare. Ripercorriamo allora ciò che accadde 25 anni fa.

L’IMPRESA DEL DESTRIERO DI 25 ANNI FA

Destriero

Cominciamo dall’origine dell’impresa. Nel 1990 il principe Karim Aga Khan ebbe l’idea di realizzare la nave più veloce della storia. Bastarono due anni. Progetto di Donald Blount, disegno di Pininfarina, costruzione di Fincantieri a Muggiano e Riva Trigoso, supporto di Fiat. L’organizzazione dell’impresa fu affidata a Cesare Fiorio, a quel tempo direttore sportivo della Ferrari in Formula 1. Il 6 agosto 1992 il Destriero (che portava le insegne dello Yacht Club Costa Smeralda, di cui Karim Aga Khan è fondatore e tuttora presidente) salpò da New York, il punto di cronometraggio ufficiale era il faro Ambrose Light.

Destriero
Il passaggio del Destriero a New York sotto il ponte di Verrazzano

Alle ore 6:14’50” del 9 agosto Fiorio effettuò la comunicazione radio del passaggio al personale del faro di Bishop Rock, isole Scilly, Inghilterra. La traversata di 3.106 miglia era stata coperta in 58 ore, 34 minuti e 50 secondi, alla media di 53,09 nodi, equivalenti a 98,3 Km/h. Il record era stato battuto di 21 ore e resiste ancora oggi. Fiorio disse via radio: “Buon giorno, qui è la nave Destriero, siamo partiti da New York, grazie per registrare data e ora del nostro passaggio“. Mentre dal faro inglese gli risposero: “Buon giorno Destriero, non vi attendevamo così presto“. Insomma, non credevano alle loro orecchie. Però al loro radar dovevano credere per forza.

Destriero

Mettiamoci un po’ di dettagli tecnici, perché compiere quella traversata in quel tempo è un po’ come vincere un gran premio di Formula 1, forse l’intero campionato mondiale. Innanzitutto lo scafo del Destriero è costruito interamente in alluminio; questo è un altro record, perché rimase per diversi anni la nave più grande ad impiegare questo materiale per l’intera struttura. La sagomatura di tutte le parti venne gestita da macchine a controllo digitale, non proprio una cosa scontata nel 1987; la Fincantieri usò per l’assemblaggio tecniche e schemi normalmente impiegati per la costruzione di unità militari. Pininfarina disegnò la “carrozzeria”, regalando alla nave un’ottima efficienza aerodinamica e anche un’estetica gradevole.

Destriero
I tre idrogetti del Destriero che permettevano la propulsione

Anche il sistema di propulsione era all’avanguardia. Anziché utilizzare la classica soluzione di motori diesel collegati ad eliche (la normale “trasmissione” delle navi a motore), il Destriero impiegava tre idrogetti (prodotti dalla KaMeWa) collegati ad altrettante turbine a gas della General Electric. Il Destriero aveva una lunghezza di 67,7 metri, una larghezza di 13 metri ed un peso di 400 tonnellate. Era in grado di raggiungere una velocità a pieno carico di 40 nodi ed una velocità massima di 66 nodi. La tecnologia impiegata costituì l’avanguardia per la navigazione commerciale.




Fuerteventura, sulle ali del vento

Le spiagge più bianche delle Canarie. Abbronzature integrali tutto l’anno.
I benefici dell’aloe. Gli appeal “rosa” di un’isola in ascesa.Immagine

È la sorella bionda in una famiglie di more. Solo Fuerteventura, tra le isole delle Canarie può infatti sfoggiare spiagge bianche, mentre le vicine le hanno spesso nere come il carbone. Immense, chiarissime, sono arrivate direttamente dal Sahara per un misterioso gioco di venti e correnti. Come dire, il deserto in terra lavica. Le guide ne contano 150: un vero appeal per l’universo femminile. Insieme al fatto che qui che si può prendere il sole 365 giorni all’anno, qualche grado in meno a gennaio febbraio, qualche grado in più ad agosto. L’equilibrio, tra il sole che di giorno picchia come in Africa e la sera, quando la temperatura scende di parecchio, si raggiunge nei mesi di primavera.

Maggio e giugno sono il periodo ideale per scoprire quest’isola sempre più “in” ma dal sapore ancora selvatico, che ha in serbo un altro plus per noi donne. Il fattore beauty. A Fuerteventura c’è una produzione di alta qualità di prodotti di aloe, ultimo ritrovato in fatto di bellezza e salute. Dalle creme di ogni tipo ai bagno schiuma, agli shampoo: se ne può fare incetta, a prezzi contenuti, negli shop delle aziende ma anche nei supermercati. Oppure regalarsi un trattamento a base di aloe pura nei centri estetici delle principali località turistiche quali CorralejoCosta Calma, Morro Jable. Siccome però c’è sempre uno scotto da pagare, il rovescio della medaglia di Fuerteventura è il vento, che la fa da padrone almeno quanto il sole. Con una testardaggine particolare a sud, dove le infinite spiagge di Jandia sono – non a caso – il ritrovo mondiale di windsurf e kite. Bellissimi da vedere, le centinaia di vele sul mare, e chi ci sta sopra. Va meglio a nord, dove le migliaia di dune (magiche!) che punteggiano le Grandes Playas di Corralejo offrono un prezioso riparo dal vento.

Oltre che privacy: sull’isola il nudismo è la regola. Ci si abitua presto, ma per chi preferisce tenersi addosso due pezzi, o almeno uno, ci sono i tratti di spiaggia attrezzati. Anche se va detto che la vita di mare qui è molto natural, senza gente e rumori attorno, ma pure senza gli optional delle spiagge mediterranee. Il consiglio, in quest’isola lunga oltre 100 chilometri, bellissima da percorrere sulla strada costiera o per le magiche vie dell’entroterra che s’insinuano tra i coni vulcanici, è stare a Corralejo, nella zona nord. La cittadina è un ritrovo variegato di sportivi dai bicipiti fulminanti, edonisti del sole e vacanzieri scaricati coi voli low cost da ogni angolo d’Europa. Decine di locali di tapas e paella, e decine di negozi – compresa qualche griffe – piacevolmente distribuiti tra piazzette selciate, vicoli e case bianche fanno di Corralejo un posto animatissimo da mattina a notte fonda, con il sottofondo di ottime colonne musicali.

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Se invece preferite la natura primitiva,con l’Atlantico innervosito a fare da colonna sonora, il buen retiro è El Cotillo, villaggio di pescatori a 20 km sull’altro lato della costa.

CONSIGLI AL FEMMINILE

IL VIAGGIO: Il viaggio Voli Ryanair e AirItaly by Meridiana da Milano Malpensa; Meridiana da Roma.

DOVE DORMIMRE: Hotel Avanti **** a Corralejo, per chi cerca lo charme (avantihotelboutique.com); Hotel Barcelò **** a Caleta de Fuste, una cittadella dell’ospitalità con thalassoterapia, (www.barcelo.com); AirB&B o Flipkey per apart economici confortevoli.

DOVE MANGIARE: Il ristorante: Casa Marcos a Villaverde, il meglio della cucina canariense della nonna in un contesto rurale molto accogliente; numerose le tavolate di giovani donne; circa 20 Shopping i cosmetici a base di aloe; le profumerie Riu, scintillanti vetrine di creme, profumi e accessori, presenti ovunque. Sapori il Majorero, formaggio di capra pluripremiato, prodotto nella cittadina di Antigua (Museo del queso majorero). Le papas arrugadas, tipiche della cucina canariense, piccole patate cotte nel sale con la buccia, servite con la salsa mojo. Gli ottimi vini “vulcanici” di Tenerife e Lanzarote, che incontrano il gusto femminile La chicca: Betancuria, la prima città fondata nelle canarie, nel 1405, conservata come un gioiello. Spesso si viene qui a sposarsi.

 




Racconti di viaggio: Un treno chiamato Jazz

Il primo di una serie di racconti inviateci da voi lettori… per partecipare cliccate qui e preparatevi a vincere due meravigliosi weekend.

Una originale avventura musical-ferroviaria. Un convoglio speciale, straordinario, festoso. Percorso: da Bari a Martina Franca e ritorno. Partenza alle 16.25, arrivo alle 18.35.

Un convoglio affollatissimo non solo di turisti, ma anche di gente desiderosa di godersi la novità, di affrontare una piccola avventura, di vivere appieno l’originale esperienza, di stare in compagnia in modo diverso, ammirando la bellezza paesaggistica, architettonica dei paesi attraversati, godendo i colori, il clima, il calore. In quelle ore, milanesi e bolognesi, pugliesi e alcuni stranieri, hanno familiarizzato, si sono scambiati gli indirizzi, qualcuno ha addirittura gettato le basi per un’amicizia, si sono dati appuntamento, degustando prodotti tipici di questa terra ricca di ospitalità e cortesia. Negli intervalli tra un brano musicale e l’altro, suonati da più orchestre, rimbalzavano, curiosità sulle prelibatezze assaggiate, sulla storia del locomotore (diesel, del 1959) che trainava tre carrozze Carminati anni ‘30-’40, con i sedili di legno, una a terrazza del 1903, un bagagliaio del 1940. Reperti storici, insomma. “Sembrano quelle del Far West”, ha insinuato un patito di Bud Spencer e Terence Hill, ma la battuta è naufragata nelle note di “Summertime”, accolta da applausi fragorosi. Poi, mentre la motrice rallentava e si apprestava all’ultimo “sbuffo”, un signore con i baffi all’Einstein ha ricordato il Treno Blu della Bèlle Epoque; e tale era almeno l’atmosfera briosa esplosa sul marciapiede e dai finestrini. Un novantenne dal passo traballante, ma dallo sguardo espressivo, vivace, rivolgendosi a un accompagnatore, ha accennato ai tempi della guerra, risvegliati dall’arredo delle vetture, comunque restaurate a dovere e ben tenute. Il fascino del treno ci accompagna dall’infanzia. Va bene l’aereo, altrettanto bene il pullman, l’auto, ma vuoi mettere il piacere di andare su rotaie da un luogo ad un altro, con ulivi solenni, vigneti in preghiera, casupole sbrecciate, tetti, muri a secco… che corrono come frecce? Una “madame” dall’aria sognante confessava che tutta la luce bevuta durante il viaggio aveva dato ristoro alla sua anima; che il verde della Puglia, intenso, non lo aveva mai visto da nessun’altra parte. E sollecitava informazioni sul “Valle d’Itria Express”. Tempo al tempo. Gli organizzatori (l’Aisaf di Bari con la collaborazione dell’Associazione culturale musicale “Nel gioco del jazz” e la Scuola musicale “Il Pentagramma di Bari”) ce la mettevano tutta per spiegare, illustrare, raccontare, soprattutto ai ragazzi, i più incalzanti, insaziabili, alla vista delle immagini esaltanti, scenografiche che la mia regione può offrire; a cominciare dai trulli con i tetti come i berretti dei maghi delle fiabe, sormontati da pompon o palle da biliardo. “Il treno chiamato jazz” sibilava quasi in segno di allegria e i bambini tripudiavano. Dario De Simone, dell’Aisaf di Bari, psicopompo dell’iniziativa, era frastornato, sballottato tra il cronista ansioso di sapere mille particolari e l’operatore di Telenorba che lo riprendeva di faccia, di profilo, nascosto dal contrabbasso che il suonatore faceva fatica a salvare dalla ressa. Scene già viste un mese prima, quando sullo stesso binario il “Salento Express” aveva fatto la sua prima corsa. La macchina era dei primi anni ‘50: pezzo da museo, sì, ma ancora nel pieno della sua potenza. I vagoni risalivano forse al tempo della guerra: quasi gli stessi di quelli che ci portavano da Taranto a Martina, dove la notte ci svegliavano terribili boati: le bombe che facevano lampeggiare l’orizzonte e crollare i palazzi. Allora il treno non oltrepassava la stazione di Nasisi, perché quella di Taranto era a rischio. Da lì alle Tre Carrare, dove abitavo (saranno venti chilometri? Di più?) bisognava andare a piedi. Camminata stancante, che dovevamo fare dopo ogni bombardamento per accertarci che la nostra via non fosse sommersa dalle macerie. Quando il conflitto si concluse e si raccoglievano i cocci, alla stazione della Bimare andavamo con la carrozza. Il vetturino, sempre lo stesso, in cassetta con il cappello  a cilindro, si presentava alle sei del mattino, quando le strade erano deserte, le finestre chiuse e i negozi pure, a parte quello del fornaio. Il treno per Martina partiva alle 7.30. Le tappe: Nasisi, Statte, Crispiano, Madonna del Pozzo, San Paolo. Mi inebriava il fischio “d’a Ciucculatera” che a volte aveva un respiro affannoso. Passarono gli anni, e non so più quante volte, arrivando a Bari da Milano, raggiungevo Martina con la Sud-Est. E riscoprivo dettagli dimenticati, provando emozioni che mi inumidivano lo sguardo. Un giorno, non so più se a Casamassina o a Conversano, l’altoparlante annunciò che i contadini, per una protesta, avevano occupato le rotaie, per cui non era possibile proseguire. Non mi scomposi: scesi, mi sedetti su una panchina rinunciando ad accendere il solito toscanello per meglio osservare i viaggiatori: contrariati o adirati o impennati. Io avevo tempo, ero libero da impegni: ero già in Puglia, nella mia Puglia, che per Giuseppe Carrieri è la patria di Andersen, “un Andersen mediterraneo, con più balenanti misteri”…E gioivo, respiravo aria familiare, ritrovavo vecchie fragranze… Ero diretto a Martina, e ricordavo:… “la Murgia dei Trulli raggiunge qui la sua vetrina domenicale, la sua stravaganza espressiva”. “È un’indecenza”, urlò un tale con una voce da gallinaceo. “Uno schifo”, gli si associò un altro. “La polizia che fa; sta a guardare?”, tuonò un terzo. Poi un coro assordante. Io, serafico, quando potetti, azzardai: “Ognuno si difende come può. Subiscono un’ingiustizia e reagiscono”. Uscii indenne dall’intervento. Nessuno ebbe la tentazione di ridurmi in poltiglia. Era quasi mezzogiorno; l’interruzione doveva concludersi alle 16. Guardavo il locomotore e invidiavo i macchinisti che dalla cabina di guida si godono il treno che filando divora la strada ferrata. E pensavo alla piattaforma girevole della stazione di Martina, sepolta sotto uno strato di terra. Mi dicono che prossimamente verrà riscoperta, restaurata e sistemata come base di una “Ciucculatera”: un monumento al treno, che alimenta i sogni, le chiacchierate, le confidenze, gli sfoghi, gli incontri. Il mio amico Gerardo voleva andare a vedere il luogo della sepoltura della piattaforma. Ma non c’era tempo. Le sbarre del passaggio a livello erano state abbassate. Il “Treno chiamato jazz”, o meglio “Salento Express”, aveva già lasciato lo scalo di Locorotondo. Erano quasi le 19. “Attenzione al terzo binario”, ha avvertito una voce. Subito dopo la baraonda. Mille macchine fotografiche scattavano foto. Duecentottanta viaggiatori salutavano con in fazzoletti in mano, il marciapiede formicolava di gente che sbucata improvvisamente assediava il convoglio: un’accoglienza calorosa che bloccava i gitanti sulla piattaforma, sugli scalini. Il trombettista vinceva la tentazione di intonare il silenzio, per agevolare uno dello “staff” che informava, sgolandosi: “Chi vuole può andare a visitare il centro storico, ma deve tornare puntuale”, mentre una siepe umana s’ingrossava attorno a un complesso che, non ancora defatigato, riprendeva il concerto sul piazzale. Un 19 settembre da inserire negli annali, ha commentato il papà di Gerardo, Nicola, uomo di poche parole, ma sempre ben dosate, che con il suocero Vito e la moglie Antonella aveva atteso a lungo l’ora dell’evento. “A parte lo spettacolo davvero grandioso, avete notato la pianta di capperi spuntata proprio sul terzo binario?”. (F.P.)




ALTOPIANO CON VISTA… VERSO IL MONTE BIANCO

Verbier è la perla del Vallese, tra cinquecento km di sentieri per escursioni estive
e quattrocento di piste da sci. Altopiano circondato da montagne spettacolari e paesaggi rilassanti, per un turismo d’elite.

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Il Canton Vallese è la zona sudoccidentale della Svizzera: oltre il Cervino comprende una cinquantina di vette oltre i quattromila metri, il ghiacciaio Aletsch (il più grande d’Europa) e naturalmente è un paradiso sciistico, ma non solo. La capitale Sion è nella vallata del Rodano, dove vigneti e frutteti fanno quasi pensare d’essere a sud delle Alpi. Incastonata invece oltre il primo spartiacque che la divide dall’Italia, si può raggiungere da Domodossola via Sempione oppure da Aosta valicando il Gran San Bernardo: oppure, per un weekend turistico, si può compiere l’intero anello, come nel nostro caso. Da visitare la Basilique de Valère e lo Château de Tourbillon. Se in Elvezia tutto appare ordinato e pulito come un plastico ferroviario, sembra che questa perfezione si esalti nel Vallese, e ancor più nella meta di questa gita, il raffinato paese di Verbier, al centro di un comprensorio di oltre 400 km di piste e una novantina di impianti di risalita.

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Si raggiunge in meno di un’oretta da Sion, è situato a quota 1500 nel comune di Bagnes, su un versante ben esposto con impagabile vista sul monte Bianco e sul massiccio dei Combins. La strada che sale, larga e facilmente percorribile, esalta le doti di guidabilità della nuova Audi Q7, che pare non sentire la pendenza e “annulla” le curve con l’assetto piatto che non sacrifica però il comfort. Raggiunto l’abitato, percorso silenziosamente per rispettare ambiente e stile di un turismo amante della natura, non resistiamo e cerchiamo l’avventura. Non prima d’aver esplorato la zona del prestigioso Golf Club (18 buche par 69, www.verbiergolfclub.ch), saliamo verso la Croix du cour. Terminato l’asfalto, la trazione Quattro agisce perfettamente, appena oltre il valico (quota 2.220) troviamo una lingua di neve: sollevate le sospensioni pneumatiche a 245 mm dal suolo, proviamo agilità e motricità perché il bello di guidare una Q7 è anche questo, senza timore per le dimensioni. Riscendiamo ammirando da quest’altezza la bellezza del paesaggio, sia del paese sia delle Alpi, comprendendone pienamente la fama turistica, non solo invernale.
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Audi Q7 3.0 V6 Tdi 218 CV
Dimensioni: 505/197/175 cm
Potenza: 218 CV
Coppia: 500 Nm da 1.250 a 3.500 giri/mi
Velocità massima: 216 km/h
0-100 km/h: 7,4 secondi
Consumo medio: 5,5 l/100 km (18,2 km/l)
Emissioni di CO2: n.d.

DOVE DORMIRE e mangiare
W Verbier Hotel
La montagna con stile: tra tutti gli hotel del gruppo Starwood, l’avanguardia del design è rappresentata dalla catena “W”, che impreziosisce la raffinatezza di Verbier con la ricercatezza di materiali, forme, dettagli e cura estrema nell’arredamento. Camere con grandi vetrate, spaziose e ricche di charme, ambienti comuni rifiniti come baite di lusso, spazi esterni con vista sulle Alpi, spa con piscina scoperta e coperta. Per esperienze culinarie ricercate, il Restaurant Arola offre un servizio che riflette la cura e la perfezione dell’ospitalità elvetica.
Rue de Médran 70, CH-1936 Verbier – Svizzera
Tel +41.(27).472.8888
monte bianco




RISTORANTE DUE CAMINI,SALENTO

RISTORANTE DUE CAMININI BORGO EGNAZIA
a Savelletri di Fasano (BR) Tel. 080 2255000
ACCURSIO CRAPARO

fonte: www.altissimoceto.it
fonte: www.altissimoceto.it

Il raffinato ristorante gourmet del relais pugliese (che è anche masseria e azienda agricola) Borgo Egnazia, dove lo chef Stefano Santo reinterpreta e rivisita in maniera creativa le ricette della cucina regionale del salento.

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Le sue origini del salento si ritrovano nei suoi piatti (molti dei quali preparati con ingredienti a km zero), con sapori delle materie prime delle zone di mare, insieme alle contaminazioni di note e aromi provenienti da lontano, soprattutto dall’Asia.

DA VEDERE

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Altra alternativa gastronomica, sempre nel Relais, è la più informale Pescheria da Vito, situato a cinque minuti a piedi da Borgo Egnazia in una location unica direttamente sul mare del salento. Quanto ai luoghi di interesse, visitate la bella Fasano e le rovine romane di Egnazia.




Destinazione Palio di Siena al Castello del Nero

Castello del Nero, boutique hotel 5 stelle lusso e membro di The Leading Hotels of the World, si trova a Tavarnelle Val di Pesa, nel cuore del Chianti. È un tipico esempio di residenza signorile della campagna Toscana del XII secolo, circondato da 300 ettari di terreno con uliveti e vigneti.

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Dispone di 32 camere e 18 suite tutte restaurate e arredate con eleganza; una Spa a marchio ESPA; due ristoranti, La Torre, 1 Stella Michelin che propone una cucina gourmet e La Taverna, dove assaggiare piatti tipici Toscani; una piscina esterna riscaldata con bordi a sfioro (aperta in estate).

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In occasione del doppio appuntamento con il Palio di Siena, in programma anche quest’anno il 2 luglio e il 16 agosto, Castello del Nero, la suggestiva dimora del XII secolo situata nel cuore del Chianti, offre ai suoi ospiti straordinarie opportunità per prendere parte alla storica manifestazione, da abbinare a qualsiasi tipologia di soggiorno presso l’hotel.

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Le proposte tra cui scegliere sono:

– “CENA AL PALIO”, 60 € a persona

– “PROVA GENERALE”, che comprende un posto a sedere o in piedi per assistere alla Prova Generale (costo: 140 € a persona) e “CENA DELLA PROVA GENERALE”, con la possibilità di cenare anche con una guida per conoscere tutti i segreti del Palio (costo: 115 € a persona)

– “SMALL” – Prova Generale e cena della Prova Generale (costo: 230 € a persona)

– “PALIO”, che prevede il tour guidato della città, la cerimonia di benedizione del cavallo, la passeggiata storica e le postazioni per assistere al Palio. (Posto in piedi in terrazzo – costo: 460 € a persona / posto a sedere in tribuna – costo: 520 € a persona)

– “ALL INCLUSIVE”, che comprende i biglietti per la Prova Generale e la cena dopo la Prova Generale, il tour guidato della città, la cerimonia di benedizione del cavallo, la passeggiata storica, le postazioni per assistere al Palio e la cena dopo il Palio. (Posto in piedi in terrazzo – costo: 650 € a persona / posto a sedere in tribuna – costo: 702 € a persona)

In più, per permettere agli ospiti di raggiungere la location del Palio, Castello del Nero organizza (su richiesta) transfer personalizzati; per visite a Siena il lunedì, il mercoledì e il venerdì gli ospiti possono invece usufruire di un servizio navetta gratuito con partenza dall’hotel alle ore 10 e rientro alle ore 17. Un’opportunità unica per assistere a una delle manifestazioni più esclusive e ambite d’Italia, riservata ogni anno solo a una ristretta cerchia di pubblico, senza rinunciare a un soggiorno all’insegna del relax, del benessere e dello sport a contatto con la natura.

www.castellodelnero.com

Per prenotazioni

Castello del Nero Hotel & Spa
Strada Spicciano, 7 – 50028 Tavarnelle Val di Pesa, Firenze, Italy
Tel. +39 055 806470

info@castellodelnero.com;
www.castellodelnero.com

 




IN CROCIERA ALLA SCOPERTA DELLE MALDIVE SCONOSCIUTE

Siamo sulla rotta dell’ultimo paradiso. Lo spettacolo inizia quando si è ancora in volo. Guardando dai finestrini dell’aereo, ci si rende conto che il “paradiso” esiste davvero. Dal blu immenso dell’Oceano Indiano, si vedono apparire specchi di mare azzurrissimo con sfumature che arrivano quasi al bianco, tanto da confondersi con quello accecante delle spiagge che circondano ogni isola. Queste piccole isole che emergono dalla barriera corallina sono di una bellezza entusiasmante, ricoperte da una vegetazione lussureggiante composta da palme, mangrovie, banani, alberi del pane, sabbia finissima e bianchissima e circondate da una laguna dall’acqua cristallina con sfumature di colori incredibili. Chiunque giunga alle Maldive può constatare che…

Per continuare la lettura, sfogliate il nostro articolo online 

http://issuu.com/edizioni10/docs/crociera_alle_maldive




Astroroom: la stanza in base al segno zodiacale

A VIAREGGIO PRIMO ALBERGO ITALIANO CHE ASSEGNA STANZE IN BASE A SEGNO ZODIACALE
L’Hotel Plaza e de Russie presenta ASTROROOM. Viareggio, 29 Marzo 2014 –  Cosa non si fa per i propri clienti? Soprattutto in tempo di crisi, anche gli hotel di lusso devono ingegnarsi e trovare idee fantasiose ed originali per attirare nuovi turisti. La sfida tra alberghi competitors, si combatte a colpi di servizi di customer care aggiuntivi, sempre più personalizzati e ricercati, e, anche in questo caso, il genio creativo italiano fa la differenza. A offrire il nuovissimo servizio di ASTROROOM ci ha pensato l’imprenditore toscano Salvatore Madonna, CEO della catena alberghiera di lusso Soft Living Places.

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È un albergo di fama internazionale, tra i più quotati in Versilia, parliamo dell’Hotel Plaza e de Russie di Viareggio, il primo albergo italiano a conferire le stanze ai propri clienti, in base al segno zodiacale. Un qualificato astrologo come Jupiter, volto noto della TV, è stato arruolato da Salvatore Madonna, per assegnare ad ogni stanza un segno zodiacale. Grazie alla precisione di Madonna è stata ricostruita l’ora e la data di nascita esatta di ciascuna stanza, che viene quindi associata ad un particolare segno zodiacale, in base al segno zodiacale e l’ascendente del cliente, il personale qualificato assegnerà quindi la stanza perfettamente in sintonia alle inclinazioni del cliente stesso. Dalla combinazione perfetta tra il segno del cliente e il segno della stanza, ne risulterà un soggiorno indimenticabile all‘Hotel Plaza e de Russie. L’originale idea creativa, coadiuvata dall’Agenzia Klaus Davi, è dell’imprenditore Salvatore Madonna, ASTROROOM, la nuova frontiera del customer care, è stata presentata sabato 29 Marzo 2014 presso l’Hotel Plaza e de Russie di Viareggio, con la partecipazione straordinaria dell’astrologo Jupiter.

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In generale l’idea alla base di questa strategia di marketing è che le peculiarità caratteriali tipiche di un segno si riflettono su qualsiasi aspetto della vita, anche sulle predilezioni in termini di arredamento, forme,
oggettistica e colori. Quindi semplicemente mostrando un documento d’identità, dal quale si evince il segno zodiacale, l’ospite sarà affidato alla sua stanza ideale. Il Leone ama i libri e gli oggetti preziosi in oro; nella sua stanza ideale ci sono oggetti massicci di color oro, una piccola biblioteca personale, arredi nei colori caldi (giallo, rosso e arancione). Il Cancro, delicato e sentimentale, dall’anima sensibile predilige ricami di pizzo, biancheria intima di colore bianco, essendo un segno d’Acqua gli si addicono stanze che si affacciano sul mare. La Bilancia, segno vanitoso e raffinato privilegia arredi rosa, colore della gentilezza, delicatezza, che rilassa la vista e la mente.

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Come è noto i segni si suddividono nei quattro elementi Acqua, Aria, Fuoco e Terra, ognuno dei quali rappresenta un tipo fondamentale di energia: i segni d’Acqua privilegiano stanze che affacciano sul mare, quelli d’Aria le stanze più esposte ai venti, quindi quelle ai piani alti, i segni di Fuoco prediligono stanze calde, rivolte a Sud, dove batte maggiormente il Sole, ai segni di Terra si addicono invece le stanze a piano terra.

 




Tu, di che gomma sei?

Care Amiche di Auto&Donna… avete mai provato a cambiare una gomma in abito da sera? A me è successo in una situazione non molto piacevole, al buio con la nebbia in una strada isolata; non sapevo da che parte iniziare per togliere la gomma e montare il ruotino… ma in qualche modo ci sono riuscita. Parlare di gomme non è semplice, è un argomento poco sexy ma importante per la nostra sicurezza. Bridgestone ha organizzato un incontro con donne giornaliste e blogger iniziando proprio con il cambio gomma! Prima cosa da fare è leggere il libretto di istruzioni della propria vettura, mettere i guanti, il giubottino salvavita se è buio, il triangolo e mettersi all’opera seguendo le istruzioni.

Businesswoman Stepping on Air Pump

Ma al cambio gomma c’è un’alternativa, la nuova generazione di pneumatici con tecnologia Run-Flat (RFT), che permettono di continuare a viaggiare fino alla più vicina autofficina per 80km a non più di 80km/h. Ogni donna sa quanto sia importante indossare la scarpa giusta al momento giusto: lo stesso si può dire per la scelta della giusta calzatura per la propria auto. La scelta delle gomme deve rispondere a principi di sicurezza e affidabilità, sempre, ma anche essere compatibile al meglio con il proprio stile di guida. C’è la sportiva sempre di corsa, amante della velocità, la mamma che vede l’auto come un mezzo di trasporto che deve essere grande, capiente ma soprattutto sicuro. Chi fa della propria auto un segno distintivo da esibire e chi vive green e cerca in tutte le cose uno stile di vita eco sostenibile. Bridgestone ha fatto una piccola guida del corretto pneumatico per ogni donna. Per quella che affronta le sfide quotidiane della città su un tacco 12 la gomma giusta è Potenza S001 studiata per le auto sportive. Per la donna spensierata e brillante, appariscente, sempre alla moda, ma che ama il comfort indossando delle sneaker cult di Isabel Marant c’è il grintoso Adrenalin RE002, urbano dal carattere sportivo. Per tutte quelle che si sentono pragmatiche e concrete impegnate tutto il giorno a essere buone mogli, madri affettuose, ambiziose donne in carriera e inflessibili manager, il Turanza T001, per un’ampia varietà di auto, dai modelli compatti e di medie dimensioni fino alle grandi berline. Ma se il tuo momento di relax è correre a piedi nudi nel prato, scegli cibo biologico per tutta la famiglia e sei attenta all’ambiente la gomma giusta  è Ecopia EP001S, il primo in doppia classe “A/A” che grazie alla minor resistenza al rotolamento riduce i consumi di carburanti e le emissioni di CO2. E tu, dunque, di che gomma sei?

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Sci di fondo: mens sana in corpore sano

Anche se nelle ultime due settimane il sole ci ha fatto respirare momenti primaverili, purtroppo rari, marzo è ancora la stagione per dedicarsi alla montagna e agli sci.

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“L’aspetto ludico dello sport può influenzare la felicità della gente, mentre le attività all’aria aperta come lo sci hanno risultati psicologici positivi e contribuiscono al benessere generale dell’individuo”, dottor Lee.

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Praticare sci di fondo, rispetto a sci da discesa, offre maggiori opportunità di salute, perché genera un equilibrio psicofisico in grado di allenare tutti i distretti corporei dell’organismo in maniera equilibrata. Il primo fra tutti, argomentato dal Professor Wolfgang Schoberberger, interessa il cervello, infatti muoversi nel freddo, nel bel mezzo della natura innevata, gli dà forti benefici. Lo sci di fondo, praticato in un prato bianco o nel bosco, libera la nostra mente dallo stress quotidiano e ci aiuta a trovare la soluzione ai nostri problemi. Inoltre, incide sul nostro stato d’animo. Ciò è stato scoperto grazie a un campione di cinquanta persone, le quali hanno svelato che dedicarsi a questa attività aumenta la serenità, la disponibilità a socializzare, la sicurezza di sé e l’attenzione. Per quanto riguarda i benefici fisici si hanno diversi risultati, tutti quanti con esiti più che positivi.

sci di fondo

Praticare lo sci di  fondo incide sia sull’apparato muscolo-scheletrico e cardio vascolare, sia sulla coordinazione dei movimenti. Questo è dato dalla varietà dei movimenti che non sono sempre uguali, poiché il sentiero si divide tra salite e discese e quindi si alternano sforzi più intensi a fasi di riposo. I benefici che interessano l’apparato cardio-vascolare sono conseguenze di percorsi lunghi di un’ora, un’ora e mezzo. Come detto prima, lo sci di fondo aumenta le capacità di coordinazione perché bisogna coordinare braccia e gambe. Questa attività determina un altissimo consumo calorico, è poco traumatico per i muscoli e le articolazione e per questo è consigliato soprattutto per chi soffre di sovrappeso.

 




Ravenna 2014: l’incanto dell’affresco

A Ravenna, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, dal 16 febbraio al 15 giugno 2014 si svolgerà una delle mostre più eccezionali che concerne gli antichi affreschi. Giotto, Pisanello, Andrea del Castagno, Bernardino Luini, Garofalo, Perugino, Raffaello, Romanino,Correggio, Pontormo, Moretto, Niccolò dell’Abate, Pellegrino Tibaldi, Ludovico e Annibale Carracci,Guido Reni, Guercino, Tiepolo solo alcuni che saranno i protagonisti indiscussi della mostra insieme ad alcune fra le più belle pitture provenienti da Ercolano e Pompei.

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Ercole De Roberti Maddalena piangente

L’esposizione si divide in cinque sezioni, ordinate secondo un indirizzo storico-cronologico: dai primi masselli cinque-seicenteschi, ai trasporti settecenteschi, compresi quelli provenienti da Pompei ed Ercolano, agli strappi ottocenteschi, fino alle sinopie staccate negli anni settanta del Novecento. All’interno della struttura si può ammirare un immenso affresco da soffitto di forma ottagonale “Ratto di Ganimende”, di Lelio Orsi (1550 circa). Questa pittura ha un’interessante storia: nella prima metà dell’Ottocento fu strappata dall’estrattista-restauratore Giovanni Rizzoli, dagli appartamenti della Rocca di Novellara. Un’altra opera che si può trovare è il capolavoro raffaellesco con i frammenti cinquecenteschi di “Due teste maschili”, di Francesco Raibolini detto il Francia. Si narra che il Francia fosse ossessionato da Raffaello e, che quando arrivò a Bologna gli fu affidato il compito di scartare l’imballaggio di Santa Lucia. Si racconta che si emozionò talmente tanto che il suo cuore scoppiò.

Affresco
Ludovico e Annibale Carracci

Grazie anche ad altri aneddoti inerenti agli artisti della mostra, il potere suggestivo di questa fa si che susciti nel visitatore un forte amore per il passato, la consapevolezza delle radici e il desiderio reale di innovazioni concrete. Quando si parla di affreschi il ruolo più arduo lo occupano gli estrattisti. Sono dei veri e propri specialisti nella rimozione delle pitture e le tre tecniche più diffuse sono: la rimozione a massello, con asportazione di intonaco e muro; lo stacco, che permetteva di riportare solo la pellicola pittorica e una parte dell’intonaco su un nuovo supporto; lo strappo eseguito per mezzo di tele e di un particolare collante, che rendeva possibile traslare su un nuovo supporto la parte dipinta di qualsiasi affresco, senza intonaco e calcinacci.
Il Mar racchiude 110 opere, da Pompei al Tiepolo, in sei capitoli tra il piano terra e il secondo piano del museo.

Affresco
Veronese


Periodo di svolgimento:

domenica 16 febbraio – domenica 15 giugno 2014
Orari:
Fino al 31 marzo martedì al venerdì 9.00 – 18.00; sabato e domenica 9.00 – 19.00
Dal 1 aprile martedì a giovedì 9.00 – 18.00; venerdì 9.00 – 21.00; sabato e domenica 9.00 – 19.00
Aperture festive Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 Aprile, 1 Maggio e 2 Giugno.
Lunedì chiuso. Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura della biglietteria

Ingresso
Intero: 9 euro
Ridotto: 7 euro
Studenti Accademia e Università, insegnanti: 4 euro

http://www.turismo.ra.it/ita/Eventi/Manifestazioni-e-iniziative/Mostre




Il weekend di San Valentino nella magica atmosfera di un castello medievale..

Di Alessandra Paltrinieri, Personal Travel Coach presso Le metiér(e) de l’elegance

Cosa c’è di più romantico che passare la notte di San Valentino in uno splendido castello medievale?
Si tratta dell’ Antica Corte Pallavicina, nel Comune di Polesine Parmense, a 38 km da Parma
Il Relais offre agli ospiti sei camere (di cui due suite, tre camere doppie superior, una camera doppia standard), tutte situate al primo piano e servite da ascensore.

antica corte pallavicina
Antica Corte Pallavicina

Ogni camera è dotata di camino funzionante, servizi e grandi vasche da bagno (tipologia superior e suite). Gli interni delle camere sono interamente artigianali, dai saponi alle vettovaglie per la toilette .Infine, un cestino di frutta di stagione e un frigobar con acqua e succhi di frutta di produzione aziendale completano la gamma. Il Relais è fornito da un rinomato ristorante che offre menù alla carte o, in alternativa, menù ad hoc per la serata.

pallavicina
Antica corte Pallavicina

Sabato il 15 febbraio:
ore 14:00 visita al Mercato della Terra.
Inaugurato il 12 dicembre 2009 in Largo Marinai d’Italia ora è ospitato dalla fabbrica del vapore di via Procaccini. Protagonisti del mercato sono principalmente i produttori del Parco Agricolo Sud di Milano, che con oltre 47 mila ettari è uno dei parchi agricoli più grandi d’Europa.Vi partecipano più di 40 produttori , con una straordinaria varietà di prodotti tra cui anche alcuni Presìdi Slow Food. All’interno della manifestazione sono previsti gli Assaggi di Laboratori del Gusto.

Mercato della Terra
Mercato della Terra

Ore 16:00: visita alla Fiera di Sinigaglia.
Il tradizionale mercato di anticaglie, artigianato, abbigliamento da sempre situato Alzaia Naviglio Grande, angolo Via Valenza anche quest’ anno apre i battenti. Potrete curiosare tra le migliaia di oggetti tutti i sabati dalle 8:00 alle 18:00.
La Fiera di Sinigaglia è il più vecchio mercato delle pulci di Milano già presente nel 1800 periodo in cui sorgeva nel quartiere Ticinese. Nel 1906 è stato poi collocato lungo la Darsena fino ad arrivare all’attuale ubicazione.

Fiera di Sinigaglia
Fiera di Sinigaglia

Ore 21.00: cena da Sale Grosso.
In un ambiente caratterizzato dai toni caldi e tenui ispirati all’atmosfera del mare, il locale mette a disposizione un ricco menu alla carta che riuscirà a soddisfare ogni desiderio culinario. Inoltre, ogni giorno vi è un menu’ nuovo in cui si potrà scegliere tra due antipasti, due primi, due secondi ed un piatto unico.

Domenica 16 febbraio:
Ore 13.00: brunch da Playbrunch.
E’ il Brunch del ristorante SanVittore che ogni domenica, dalle ore 12.00 alle ore 16.00, propone un’idea per deliziare non solo gli adulti, ma soprattutto i più piccoli. Per questo motivo la tavola della domenica è apparecchiata con tovaglie in carta bianca corredate da pastelli, con i quali i bimbi potranno divertirsi a disegnare e scarabocchiare per l’intera durata del pasto. Mentre in terrazza un’animatrice intratterrà i bambini con giochi e tanta musica. Poi si passa al buffet, sempre ricco e delizioso: si comincia con un aperitivo di benvenuto, e poi via al gran party di piatti caldi e freddi, dolci e salati.

Mercatino di Brera
Mercatino di Brera

Ore 15:00 visita al mercatino di Brera.
Il mercatino di Brera a Milano è previsto la terza domenica del mese di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, settembre, ottobre, novembre, dicembre, con esclusione di agosto. Nelle vie Fiori Chiari, Madonnina e Formentini, oltre più di 50 espositori, con merce di diverso tipo, faranno bella mostra della loro merce. Vi si possono trovare oggetti antichi e di modernariato, porcellane, quadri, stampe, bigiotteria, orologi e gioielli. Talvolta i mercatini di antiquariato a Brera sono accompagnati da altre iniziative come la presenza di pittori.

INFORMAZIONI
Mercato della Terra di Milano
Fabbrica Del Vapore, via Procaccini 4.
dalle 9.00- 14.00

Mercatino di Brera
vie Fiori Chiari, Madonnina e Formentini
orario 9.00-18.00

Mercato di Sinigallia
Alzaia Naviglio Grande angolo Via Valenza
tutti sabati dalle 8:00-18:00

DOVE MANGIARE
PlayBrunch
Viale Papiniano, 16
20123 Milano
Tel. 02/84571125
Cell. 328/5566665

Al sale grosso
Via Ippolito Nievo 33
20145 Milano
Tel. 02 341290

DOVE DORMIRE
Antica Corte Pallavicina
Strada del Palazzo Due Torri, 3
43010 Polesine Parmense PR
Tel. 0524 936539
Per sceglier la camera che più soddisfa le vostre esigenze e per consultare il menu del ristorante visitate il sito : www.anticacortepallavicinarelais.it

Hotel Park Hyatt Milano
Via Tommaso Grossi,1
20121 Milano
Tel. 02 88211234