Pasqua in Abruzzo, una settimana di…Passione

La Regione Abruzzo punta sul turismo esperienziale, per andare alla scoperta delle tradizioni, dei riti, dell’autenticità e della cultura che identificano il territorio. In occasione della Pasqua, l’offerta turistica è dedicata alla Settimana Santa e alle sue manifestazioni. Un modo per vivere un’esperienza unica e coinvolgente, dimenticando per un attimo, tra le montagne, i borghi e i paesaggi di questa splendida regione, le tensioni causate dal coronavirus. Vediamo allora di scoprire di più.

Intorno a una serie di eventi di valore nazionale e internazionale, come la Via Crucis del Venerdì Santo a Chieti, la più antica d’Italia, risalente secondo una documentazione certa al 1650 circa, anche se alcune ipotesi fanno risalire le sue origini all’842, o come “La Madonna che scappa che si tiene la Domenica di Pasqua a Sulmona, saranno proposti alcuni itinerari pensati per far conoscere un patrimonio culturale e religioso davvero straordinario.

Basti pensare alla Scala Santa di Campli, di cui pochi giorni fa è stato celebrato il 248° anniversario, o alla Basilica di Collemaggio di L’Aquila e alla Perdonanza Celestiniana, recentemente dichiarata dall’UNESCO Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Ecco allora le proposte per vivere la “Pasqua in Abruzzo”, secondo un “racconto – itinerario esperienziale che va dal Mercoledì Santo al martedì della settimana successiva.

A Gessopalena (CH), la Sacra rappresentazione della Passione di Cristo (Mercoledì 8 aprile)

La sera del Mercoledì Santo nel borgo medievale di Gessopalena (CH) che si erge su uno sperone gessoso che domina la valle dell’Aventino, si consuma in un’atmosfera di struggente pathos la Crocifissione del Signore, scena madre della celebre Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, giunta alla XXXVII edizione con la regia di Claudio Di Scanno.

Si tratta di un’antica tradizione interrotta bruscamente a fine Ottocento per una sommossa popolare che prese di mira figuranti ebrei e soldati romani colpevoli della crocefissione del Cristo. Nel 1965 il parroco del tempo, Don Angelo De Ritis, si adoperò per ripristinarla, dividendola in due tempi: tre o quattro scene in piazza e sul sagrato della chiesa de’ Raccomandati (Ultima Cena, Orto degli Ulivi, Sinedrio), e la Crocefissione sulla sommità del Paese Vecchio distrutto dalla guerra e oggi del tutto disabitato. La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo oggi è teatro, musica, arte grafica e pittorica, ma con la sua base intatta di fede e devozione popolare.

La parte più antica del paese, autentico museo a cielo aperto, è scavata nel gesso ed è chiamata Petra Lucente. Può essere interessante visitarla, osservando come le abitazioni di un tempo avessero nel sottosuolo nicchie, scale, camini, ricavati scavando la roccia di gesso.

A Lanciano per la Processione degli Incappucciati (Giovedì 9 aprile)

La sera del giovedì santo a Lanciano (CH) si ripete la suggestiva Processione degli Incappucciati, uno dei riti della Settimana Santa più solenne e commovente la cui origine risale al XVI secolo. Per i cristiani è l’Ultima Cena, la sera del tradimento.

I Confratelli di San Filippo Neri procedono in corteo, vestiti con lunghe tonache nere e medaglioni con simboli di morte, con il volto incappucciato, vivendo un atto di penitenza per il tradimento di Cristo. Il corteo avanza a passo lento, attraverso le vie del centro storico, accompagnato dal suono mesto della banda che propone toccanti brani di musiche sacre mentre il “Cireneo”, cammina al centro del corteo, scalzo e incappucciato, portando sulle spalle la pesante Croce del Calvario. Nessuno, tranne il Priore della Confraternita che annualmente effettua la scelta, conosce l’identità del Cireneo.

Una rappresentazione suggestiva che si svolge in una vera e propria culla d’arte, Lanciano, per la presenza di numerosi monumenti di straordinaria bellezza a cominciare dalla Chiesa di San Francesco, che conserva la testimonianza del più antico Miracolo Eucaristico del mondo cattolico.

Da Lanciano poi ci si può spostare sulla meravigliosa Costa dei Trabocchi, impreziosita da antiche macchine da pesca in legno che, come sentinelle, “custodiscono” questo splendido tratto del litorale abruzzese.

Sulle colline di Fossacesia (Ch), quasi a dominare la Costa dei Trabocchi, si erge l’Abbazia di San Giovanni in Venere, autentico capolavoro di architettura sacra medioevale, eretta dai monaci benedettini sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Venere Conciliatrice.

A Chieti c’è la Via Crucis (Venerdì 10 aprile)

La Via Crucis a Chieti è intimamente legata all’istituzione del sodalizio del Sacro Monte. Il corteo muove dalla Cattedrale di San Giustino percorrendo le vie principali del centro storico illuminate da fiaccole accese su tripodi in ferro battuto. Originariamente il corteo era composto da soli tre simboli: uno stendardo in damasco nero, una morte a grandezza naturale e la statua del Cristo Morto.

Solo nel 1833 fa la sua apparizione la statua della Vergine Addolorata. I sette “Simboli” o “Trofei” della Passione, risalenti al 1855, raffigurano i momenti della Passione di Cristo: l’Angelo, le Lance, la Colonna con il gallo, il Volto Santo (riproduzione dell’originale conservato a Manoppello), il Sasso, la Scala, la Croce.

La statua del Cristo Morto è una scultura settecentesca in legno policromo di scuola napoletana e la coltre sulla quale viene adagiato per essere portato in processione risale al 1827. Durante la processione, il coro e l’orchestra dell’Arciconfraternita (composti, rispettivamente, da 150 cantori e da 160 musici) eseguono il celebre Miserere composto intorno al 1730 del musicista teatino Saverio Selecchy.

A Chieti merita una visita il Museo Archeologico Nazionale La Civitella, che racconta la storia di Chieti e dell’Abruzzo, dalla Preistoria all’Ottocento, in modo originale e coinvolgente con allestimenti moderni che si avvalgono di proiezioni multimediali, giochi di luce e musiche.

…la Pasqua in Abruzzo continua nella seconda pagina…

A Barrea (AQ) si rivive la Passione di Cristo (sabato 11 aprile)

Il Sabato Santo a Barrea (Aq) va in scena la rievocazione delle ultime ore della vita di Cristo, facendo rivivere, dall’ingresso in Gerusalemme alla crocifissione, tutti i momenti della passione e della morte di Gesù. Ogni edizione è diversa dalle precedenti, poiché di anno in anno si aggiungono scene, si arricchiscono e realizzano nuovi costumi, si migliorano gli effetti speciali e i dialoghi.

Oltre ad assistere alla suggestiva rappresentazione, un soggiorno nel delizioso borgo di Barrea non può non includere una visita all’omonimo Lago, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e tra le vette incontaminate dell’Appennino, su cui si affacciano, oltre a Barrea, i borghi di Villetta Barrea (AQ) e Civitella Alfedena (AQ).

Il Lago è il luogo ideale per vivere in armonia con la natura incontaminata in un ambiente salubre e suggestivo. Le sue sponde sono costeggiate da percorsi pedonali e ciclabili, aree di sosta e un punto ristoro con una piccola spiaggia.

A Sulmona per “La Madonna che scappa” (domenica 12 aprile)

Solenne e gioiosa è l’atmosfera che si respira la mattina della Domenica di Pasqua a Sulmona (AQ) in una Piazza Garibaldi gremita di folla per la celebre manifestazione di origine medievale “La Madonna che scappa”, che rievoca la Resurrezione di Cristo con una funzione unica nel suo genere.

In uno dei lati della piazza, sotto le arcate dell’acquedotto svevo, è visibile la statua del Cristo Risorto. Dalla parte opposta, all’interno della Chiesa di San Filippo si trova la Madonna vestita a lutto. I due discepoli di Gesù, San Pietro e San Giovanni, vanno a vicenda a bussare alla porta della chiesa per recarle la lieta novella della resurrezione del figlio.

Al terzo tentativo la Madonna esce e percorre con passo incerto e cadenzato la distanza tra la chiesa e il centro della piazza, ancora incredula e sconvolta dal dolore. Giunta a metà della Piazza, riconosce il Figlio risorto che l’attende. A questo punto inizia una corsa sfrenata, durante la quale le cade il mantello nero del lutto, le resta indosso il vestito verde, il colore della primavera, foriera di lieti auspici mentre un volo di colombi si libra nel cielo accompagnato da scoppi di mortaretti. Ancora una volta si è compiuto un rito che vanta radici remotissime che vanno ben oltre la dimensione cristiana.

Tra i punti di interesse da visitare nei dintorni di Sulmona, sicuramente da non perdere l’Abbazia celestiniana di Santo Spirito a Morrone in località Badia Morronese. Le origini del complesso sono legate a Fra Pietro Angeleri, eremita e fondatore dell’ordine dei Celestini, oltre che pontefice con il nome di Papa Celestino V, noto per il “gran rifiuto” cantato da Dante nella sua Divina Commedia.

Alla figura del Santo è legato anche uno degli eremi più spettacolari della regione. Incastonato su una grande parete rocciosa del Monte Morrone, sorge in località Badia l’Eremo di Sant’Onofrio, luogo di grande spiritualità e suggestione. Noto per la spettacolare posizione, rimaneggiato nei secoli e danneggiato durante l’ultima guerra, conserva ancora l’aspetto severo e inaccessibile dell’epoca del Santo.

Tra gli eremi celestiniani, una meraviglia dell’arte e della natura è l’Eremo di San Bartolomeo in Legio, nel territorio di Roccamorice (PE). Mimetizzato nella roccia, a circa 700 m s.l.m., nel Vallone di Santo Spirito nel Parco Nazionale della Majella, il Santo vi dimorò assieme ad alcuni discepoli.

A Manoppello (PE), per ammirare “Il vero Volto di Gesù Cristo” (lunedì 13 aprile)

Per il Lunedì dell’Angelo e per la classica uscita fuori porta di Pasquetta, in questo racconto esperienziale legato ai luoghi della spiritualità non poteva mancare un itinerario a Manoppello (Pe) e al suo Santuario che custodisce quello che è riconosciuto come il vero Volto di Gesù Cristo, dal 1646 esposto alla venerazione del popolo.

Si tratta di un velo tenue che riporta l’immagine di un viso maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande. È il caso unico al mondo in cui l’immagine è visibile identicamente da ambedue le parti. Non sono riscontrabili residui o pigmenti di colore. Alla fine degli anni Settanta la suora trappista Blandina Paschalis Schloemer, esperta iconografa, scoprì che il Volto della Sindone di Torino e quello di Manoppello combaciavano perfettamente, perché entrambi i tessuti erano stati adagiati sulla salma di Gesù.

Da vedere nei dintorni, immersa tra i boschi di Serramonacesca (Pe), c’è l’Abbazia di San Liberatore a Majella che rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura romanica abruzzese e una delle più antiche chiese medievali benedettine. Costruita con la pietra calcarea della Majella, è uno scrigno che conserva innumerevoli tesori.

A Orsegna (CH) c’è la Festa dei Talami (Martedì 14 aprile)

Come ogni anno, il martedì dopo la Pasqua, Orsogna (CH) fa rivivere la scenografica sfilata di sette carri allestiti con sacre effigi ispirate alla Bibbia. La Festa dei Talami, divenuta nel 2011 “Patrimonio d’Italia per la tradizione”, si svolge ogni anno e richiama migliaia di persone attratte da uno spettacolo unico che coniuga il teatro con la devozione popolare.

Su ogni talamo, attori giovani e adulti, immobili davanti a un fondale affrescato, posto sotto una raggiera alla quale è legata una bambina che impersona la Madonna, interpretano scene ispirate al Vecchio e al Nuovo Testamento.

Le altre manifestazioni da non perdere in Abruzzo

Anche Corropoli (TE) celebra la risurrezione di Cristo con la rappresentazione dell’episodio evangelico della corsa di San Pietro e San Giovanni a verificare che il sepolcro dove era stato sepolto Gesù era vuoto, come aveva loro riferito Maria di Magdala.

Da Corropoli ci si può spostare a Campli (TE), per ammirare la Scala Santa istituita nel 1772 grazie a un Privilegio Pontificio di Clemente XIV. Ventotto gradini da salire rigorosamente in ginocchio. La ricompensa è l’assoluzione, e in alcuni giorni dell’anno, l’Indulgenza Plenaria.

Vale una sosta anche Civitella del Tronto (TE), aristocratica e pittoresca cittadina d’arte sovrastata dalla Fortezza Borbonica, una delle più imponenti opere di ingegneria militare.

INFO

www.abruzzoturismo.it